Innocenti evasioni

Se la stagione appena conclusa non bastasse a creare quella sensazione di leggere follia ed euforia, ecco che metterci il carico da 90 arriva il presidentissimo Antonio Percassi.

Sembra quasi un ossimoro, dato che lo stesso Percassi è il primo a porre come obiettivo l’ormai scontata salvezza, e a farci tenere ben saldi i piedi per terra (e chi ancora si cimenta in gesti tipicamente medievali, provi a leggere i dati sui bilanci e la situazione economica della società), ma le ultime stagioni vissute come un lunghissimo ma verissimo sogno, ora pare aver fatto uscire dalla sua comfort-zone il presidentissimo, che nell’intervista rilasciata all’Eco è consapevole di quanto ha dato e fatto la squadra di Gasperini.

Non sarebbe male fare l’en plein di top club in Europa, quasi sperando in un sorteggio Champions con una tra Barcellona e Bayern nel girone. Certamente un desiderio innocuo, condiviso dal 99,9% delle tifoserie di tutto il mondo, perché una volta fatta una capatina su un palco europeo, l’anno seguente si vuole tornare per recitare la parte di attore (magari principale).

Non sarebbe male ripetere o addirittura dimostrare nuovamente di che pasta siamo fatti anche ai tedeschi o a sua Maestà Lionel Messi, sempre con molto rispetto, ma lasciando a casa i timori e le paure, perché con nuovamente i tifosi vicini, tutto è possibile.

Innestare la squadra con rinforzi dai nomi altisonanti (per capirci il De Paul del momento, apparentemente fattibile, a cui seguono però dei “ma” giganteschi di natura economica) pare quasi un’esigenza, ma già la frase “Proveremo a migliorare i nostri titolarissmi” basta e avanza al sottoscritto.

Tanti condizionali frutto inevitabilmente di ipotesi che potrebbero concretizzarsi tra qualche giorno, settimana, mese o anno. Intanto è partito il tempo delle innocenti evasioni che come dice Battisti “colorano l’anima mia”. E aggiungerei di nerazzurro.




Kovalenko: “Melius abundare”, ma ora Pasalic?

Con l’arrivo di Viktor Kovalenko, ora il reparto nevralgico e soprattutto offensivo vede un’abbondanza di giocatori dall’alto tasso tecnico, ma è inevitabile che qualcuno rimanga in panca, magrai proprio un certo Pasalic.

Gli unici inamovibili per prestazioni, corsa, qualità e senso del gioco sono Ilicic, Pessina e Zapata, che compongono di fatto l’attacco titolare e più congeniale al Gasp.

Miranchuk e Malinovskyi sono alla ricerca di una continuità complicata da ottenere, e sicuramente l’arrivo dell’ucraino ora affolla ancor di più un reparto che ha tante certezze e molti talenti pronti ad esplodere definitivamente.

Ci stiamo dimenticando di qualcosa forse? Ah si, mentre il mercato scorre tra cessioni e arrivi, in casa Atalanta prosegue senza fretta il recupero di Mario Pasalic che forse da fuori ora si chiederà quando e dove tornerà a giocare.

Kovalenko: doppione o degno erede tattico di Pasalic?

Mario Pasalic ha convinto Gasp per la sua duttilità, concetto che possiamo attribuire anche a Kovalenko. Nonostante la giovane età, l’ucraino può giocare sia da mediano che da trequartista. Guuardando le sue caratteristiche, pare proprio una via di mezzo tra Freuler e Pasalic.

Dotato di fisicità e grande tecnica (destrorso), Kovalenko sembra lento, ma in realtà il suo passo felpato gli permette di studiare bene il gioco, fornendo sovente assist e capendo i tempi per gli inserimenti.

Date queste premesse, pare che l’Atalanta abbia preso un “doppione” del croato. Possibile quindi che Gasp a questo punto conferisca un ruolo più da interno al croato, permettendo così a Pessina e Kovalenko di agire sulla trequarti, oppure l’ucraino studierà subito da mediano?

Una cosa è certa: un mix così valido di fisicità, talento e qualità l’Atalanta non l’ha mai avuta negli ultimi anni, e sicuramente Gasp farà di tutto per valorizzare al meglio ogni singolo giocatore. D’altronde, come dicevano i latini “Melius abundare quam deficere”.




Mercato Atalanta, Per Papu è questione di incastri last minute

MERCATO ATALANTA PAPU- L’Atalanta balla anche senza Gomez, ormai è acclarato, e non facciamo influenzare dal pareggio a reti bianche contro il Genoa, perché un passo falso capita.

Per Gasperini e per i tifosi conta solo che la squdar rimanga viva, e nel secondo tempo la Dea ha spinto e voluto fortemente il gol della vittoria, ma questa volta la Dea bendata si è rivelata amica del Grifone.

Niente da ggiungere in ottica mercato, perché la squadra c’è e vuole lottare su tutti i fronti fino alla fine. Discorso diverso in uscita, dove ovviamente Gomez rimane una paradosso intricato, perché in epoca di covid volere non è potere.

Mercato Atalanta: Papu guarda Milano, ma…

Come abbiamo detto già altre volte, Percassi e Gomez fanno il loro gioco. Percassi rifiuta di cedere l’argentino alle competitor, ma per la pista estera rimane disponibile a trattare.

Viceversa, Gomez aspetta solo squadre al massimo distanti 50-60 km (Inter o anche Juventus, per qualche chilometro in più non si scandalizzerebbe). L’Inter non ha mai nascosto l’interesse per il numero 10, ma il prezzo fissato da Percassi e il veto imposto sicuramente rendono arduo il suo trasferimento.

Il patron nerazzurro non avrebbe problemi a lasciare in tribuna per altri sei mesi l’argentino. Tuttavia, capisce la volontà del giocatore di lasciare Bergamo per rilanciarsi, e questo potrebbe rivelarsi la chiave per sbrogliare la matassa.

Sicuramente i buoni rapporti commerciali con Zhang fanno filtrare ottimismo per una cessione anche solo temporanea nelle prossime settimane. Al momento però l’Inter ha altre grane a cui pensare, come la cessione della società che potrebbe influirebbe sulle scelte di mercato.

Intanto l’argentino rifiuta tutti e tutte, e aspetta solo che da Milano qualcuno gli dia buone notizie. Come ogni sessione di mercato, gli incastri del puzzle devono combaciare perfettamente, ma a questo punto le probabilità che il puzzle sia tinto di nerazzurro crescono di ora in ora. Inter o Atalanta, il nerazzurro pare nel destino del Papu, a meno di clamorose sorprese last minute.




Mercato Atalanta, il punto tra obiettivi e partenze

MERCATO ATALANTA/ Il 4 gennaio inizierà ufficialmente la sessione del mercato invernale, ma l’Atalanta già da quasi un mese è molto attiva. Tra grane interne, incomprensioni e perplessità, a gennaio potremmo assistere ad alcune partenze anticipate, ma anche colpi impensabili. Facciamo insieme il punto della situazione.

Mercato Atalanta, partenze e arrivi

ALI TARPATE-Con l’ufficialità del danese Joachim Maehle, Gasperini trova il suo vice Hateboer sul’esterno destro. Questo inevitabilmente porterà al rientro anticipato di Piccini e Depaoli, mai entrati a pieno nei meccanismi e nelle scelte del tecnico torinese.

Sull’out di sinistra la società punta fortemente sul giovane Ruggeri, e nonostante l’infortunio, Mojica potrebbe non rientrare più nei piani, tirnando anch’esso al Girona anzitempo.

“GRANA” GOMEZ– In attacco tutto ruoterà attorno alla possibile partenza del Papu. Negli ultimi giorni la società avrebbe cercato di mediare per sotterare l’ascia di guerra, ma trapela una forte convinzione in Gasperini di non tornare sui suoi passi. Per questo motivo Beppe Riso, l’agente dei Gomez avrebbe già ricevuto(proposto il giocatore alle milanesi.

Mezza Serie A non si farebbe scappare la ghiotta occasione di accogliere l’argentino, ma il prezzo di quasi 10 milioni fissato da Percassi ha fatto virare le pretendenti che azzarderebbero il colpo solo nel caso il presidente nerzzurro abbassasse il prezzo o accettasse contropartite (già il no per Vecino offerto dall’Inter).

In aggiunta, Gomez avrebbe chiesto espressamente di rimanere in Italia e soprattutto in Lombardia, per non doversi trasferire con la famiglia. Escludendo la serie B e la Serie C, le uniche mete predilette da Gomez rimangono Milan e Inter, ma come già detto, a questi prezzi il gioco non varrebbe la candela.

ABBONDANZA- In difesa entro i primi 10 giorni di gennaio Caldara farà il suo ritorno, e a questo punto vista l’imprescindibilità di Romero, Djimisti, Toloi e Palomino, Bosko Sutalo potrebbe partire in prestito. Su di lui Crotone e Bologna.

Proprio i felsinei, assieme a Genoa e Sampdoria starebbero accedendo un’asta per Sam Lammers. L’attaccante olandese ha trvato pochissimo spazio con Gasperini, che sarebbe convinto di lasciarlo partire a gennaio per farsi le ossa in Serie A.

Mercato Atalanta, certezze e suggestioni

(QUASI)CERTEZZE E SUGGESTIONI- Dopo Maehle, Viktor Kovalenko potrebbe iscriversi alal lista deglia cquisti invernali della Dea. Usiamo ancora il condizionale perché l’accordo con lo Shakthar e l’agente del giocatore è già stato trovato. Essendo in scadenza di contratto nel 2021, ancora le parti discutono per anticipare o meno il suo arrivo.

Come ogni mercato, appaiono le prime suggestioni. In questo caso parliamo di Stephan El Shaarawy. L’ex Roma si sta allenando ed è pronto a tiornare in Italia, dopo l’esperienza in Cina. Le doti tecniche non si discutono, ma sono due i nodi impossibili da sciogliere.

Lo Shangai Shenua pretende un mino di 10 milioni per lasciarlo partire. In aggiunta, in Cina il giocatore percepiva 15-16 milioni netti, e nel caso abbia voglia di rilanciarsi a Bergamo, sa benissimo che dovrebbe decurtarsi lo stipendio di un decimo.




Cambio di mentalità e consapevolezza: il mercato da big dell’Atalanta

Si è conclusa la sessione estiva di calciomercato. Una parentesi diversa da quelle passate, avvenuta in piena crisi covid e che inevitabilmente ha riscontrato molte complicanze sul lato delle trattative.

Nonostante la situazione di emergenza per i club, la Serie A rimane tra i campionati più spendaccioni, ma tra chi vende per causa di forza maggiore e chi acquista per ridurre gap tecnici, qui troviamo l’Atalanta.

Gli obiettivi della società erano semplici e chiari: trattenere i big e rinforzare la panchina, in ottica campionato e Champions.

L’Atalanta è tra le poche squadre rimaste quasi immuni dall’emergenza coronavirus: Percassi infatti non ha mai sentito l’impellente bisogno di cedere,  ed è qui che il cambio di mentalità e il notevole fiuto per gli affari ha ancora una volta ridotto il gap con club più blasonati, ma poveri di idee e strategie.

CAMBIO DI MENTALITÀ- Più oltrepassi confini inimmaginabili, meno club avrai alla tua porta che bussano incessantemente per i tuoi gioielli.

L’epica cavalcata in Champions ha di fatto annichilito le residue speranze di alcune big di potersi anche solo permettere di sedersi al tavolo delle trattative con Percassi.

Gasperini ha chiesto conferme e ulteriori ritocchi, in linea con una società che anche a livello strategico è diventata una big. Dalla filosofia del “vendere per il bilancio”, Percassi  ha incominciato ad impuntarsi e prendere in mano ogni straccio di possibile trattativa, esplicitando a tutti il nuovo concetto: “Mostratemi i cash e MAGARI ne discutiamo”. Per questo motivo Zapata ha smesso in pochi giorni di esser accostato a Juventus e compagnia bella, e per lo stesso motivo il Papu è rimasto, nonostante le allettanti ma precoci sirene del calcio arabo. Tutti insieme appassionatamente, rimasti ovviamente, qui, a Bergamo, la città che ha insegnato come i sogni e le ambizioni una volta raggiunti, facciano passare in secondo piano l’aspetto meramente economico.

PROSPETTI A QUOTA 100- Trattenere e spendere solo se necessario, ma nel caso delle cessioni si può far sempre qualche eccezione.

Castagne ormai in rotta di collisione con la società era inevitabile che partisse,e per questo motivo 25 milioni incassati rimangono un capolavoro societario. Mai quanto quella di  Dejan Kulusevski, venduto a peso d’oro alla Juventus per 44 milioni (35+bonus), con la consapevolezza che nessuno avrebbe potuto in seguito rimpiangerlo, data l’altissima qualità dei titolari. Nelle ultime ore di mercato la Dea ha calato il tris con la cessione di Amad Traore per 40 milioni al Manchester United, per un totale di quasi 100 milioni complessivi che non sono di certo passati inosservati tra i corridoi della Lega Calcio. L’Atalanta sciorina e insegna calcio sul campo, ma sul mercato è sempre stata la docente universitaria più competente in Italia.

IL NUOVO CHE “AVANZA”-  Qualche ritocchino era inevitabile, ma spesso ci si confonde tra il ritoccare e rinforzare. Mojica, Romero, Lammers, Piccini, De Paoli e Miranchuk sono i frutti di un mercato come al solito non esorbitante (circa 26 milioni esclusi possibili rinnovi di prestiti o riscatti), ma sempre ben mirato a rafforzare tutte le piccole (ma comunque presenti) lacune tecnico-tattiche.

Un mercato all’insegna di molti prestiti e colpi futuri, perché a Bergamo il presente è l’immagine mobile del futuro.