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SERIE A, TRENTASEIESIMA GIORNATA

ATALANTA-GENOA 1-4: ILLUDE PINILLA, POI GLI OSPITI NE FANNO QUATTRO

Sconfitta pesante, ma indolore: questa è la sentenza al termine del match dove i nerazzurri hanno contenuto solo per un tempo la fame di Europa del Genoa che nella ripresa ha dilagato ma non ha impedito ai ragazzi di Reja di poter conquistare la matematica salvezza grazie alla contemporanea sconfitta del Cagliari con il Palermo che ha di fatto blindato la permanenza in serie A dei nerazzurri. E dire che la gara si era anche messa bene per l’Atalanta che al quarto d’ora passa grazie al calcio di rigore realizzato da Pinilla; a quel punto però il Genoa inizia a premere e trova il pareggio con Pavoletti alla mezz’ora e nel finale sfiora il raddoppio con Bertolacci con Pinilla che salva letteralmente. Nella ripresa il gol ospite del vantaggio arriva dopo dieci minuti con Bertolacci; Genoa che poi dilaga con la doppietta di Iago Falque calando il poker. Finale di attesa del triplice fischio finale di Cagliari ove, con il successo del Palermo, diventa aritmetica la salvezza dei nerazzurri.

Bergamo: un punto da conquistare, senza dover pensare a cosa accadrà tra Cagliari e Palermo. Per l’Atalanta di Reja il traguardo è li, ad un solo passo per andare a centrare l’aritmetica salvezza al termine di una stagione fatta di alti (pochi) e bassi (parecchi) che stanno comunque conducendo verso l’attesa salvezza i colori nerazzurri. Certo, non sarà facile contro quella che forse è la squadra più in forma del momento: il Genoa di Gasperini arriva dalla cinquina rifilata al Toro nel posticipo di lunedì e vede i cugini della Samp li ad un punto nella zona Europa. Tutto questo per far capire che le emozioni non mancheranno sicuramente in questa terz’ultima di campionato.

TIFO CALDO: colpo d’occhio davvero bello dalla curva Pisani fino allo spicchio riservato ai tifosi ospiti, giunti in massa dalla Liguria per seguire i rossoblu, per un match in cui tra infortuni e squalifiche Reja deve cambiar ancora la sua Atalanta affidandosi a Bellini e Stendardo in difesa, e confermando in avanti Gomez e D’Alessandro ai lati a supporto dell’ex Pinilla unica punta. Problemi di formazione anche per Gasperini con diversi giocatori fuori causa ma che può contare su gente come Bertolacci, Pavoletti e Lestienne in avanti che fanno davvero paura.

AVVIO VIVACE: partenza subito insidiosa del Genoa che al terzo entra in area con Lestienne e tenta il passaggio in mezzo ma è provvidenziale il tocco con la mano di Sportiello che salva ed evita guai peggiori. Risponde l’Atalanta al minuto dodici quando Cherubin riceve un bel pallone in area ma non riesce a controllare e concludere al volo e riesce così Perin ad uscire e salvare la porta dei suoi; ci prendono gusto gli uomini di Reja che due minuti dopo con Pinilla prova la conclusione dal limite dell’area di rigore, pallone abbondantemente sopra la traversa.

FOLLIA BURDISSO, DEA AVANTI: insiste la squadra di Reja nel suo forcing ma è veramente un regalo con tanto di fiocco quello che Burdisso confeziona ai nerazzurri poco dopo i quarto d’ora quando stoppa clamorosamente di mano in area il pallone, inducendo il direttore di gara a concedere senza indugi il calcio di rigore all’Atalanta: va sul dischetto Pinilla e spiazza l’ex compagno di squadra Perin per il gol del vantaggio atalantino.

Il momento del gol del 2-1 di BertolacciTESTA DI PAVOLETTI, 1-1: incassato il gol, il Genoa prende campo col passare dei minuti senza tuttavia trovare occasioni particolarmente ghiotte; tuttavia il forcing dei rossoblu viene premiato alla mezz’ora quando Bertolacci mette in mezzo un pallone preciso per la testa di Pavoletti che di testa supera anche la marcatura di Stendardo e batte Sportiello mettendo in rete l’1-1.

PINILLA, COME UN GOL: dopo il pareggio degli ospiti l’Atalanta prova a scuotersi e riguadagnare terreno andando anche vicinissima nuovamente al gol al minuto trentatre quando Dramè viene lanciato in ripartenza, entra in area e solo la tempestiva uscita di Perin blocca la conclusione del difensore nerazzurro indirizzata verso la porta del Genoa. Gli ospiti tornano a spingere nel finale e prima con Rincon provano la conclusione dal limite dell’area (mira imprecisa) e nel primo dei due minuti di recupero è fondamentale il salvataggio di Pinilla in occasione di un colpo di testa di Bertolacci su azione da corner con il bomber nerazzurro che si immola e salva un gol praticamente già fatto. Ultime emozioni di un primo tempo che va in archivio così con le due squadre ferme sull’1-1.

BERTOLACCI-SHOW: ripresa che inizia con il Genoa a muovere il primo pallone e senza cambi tra le due contendenti con il copione del match che pare cambiare poco con gli ospiti a controllar le operazioni ed i nerazzurri pronti a colpire di rimessa. Al settimo Gomez lavora un bel pallone in area offrendo all’accorrente Cigarini che prova la conclusione ma Perin para senza problemi. Di ben altra caratura è la risposta del Genoa, con Bertolacci (conto aperto con i nerazzurri da tempo immemore) che si inventa una gran giocata ai limiti dell’area saltando i propri marcatori ed andando ad infilare il gol del vantaggio ospite ritrovandosi a tu per tu con Sportiello.

IAGO FALQUE SPEGNE LA LUCE: per rimettere in piedi la partita Reja pensa a questo punto di inserire Maxi Moralez per Cigarini ma il Genoa passa nuovamente all’ennesimo affondo e questa volta è Iago Falque ad in area nerazzurra ad inventarsi una gran giocata che brucia una difesa nerazzurra troppo statica e porta a tre il numero di gol per gli ospiti contro una Atalanta in evidente difficoltà.

POKER ROSSOBLU’: si fa davvero complicata adesso per i nerazzurri contro un avversario che si ritrova ora con ampi spazi da poter sfruttare al meglio in contropiede con i nerazzurri alla ricerca del gol che potrebbe quantomeno riaprire il match. Si gioca anche la carta-Bianchi mister Reja andando a richiamare D’Alessandro per l’ex giocatore di Toro e Bologna. Nemmeno il tempo anche in questo caso di poterci pensare ad un possibile tentativo di rimonta che il Genoa allunga ancora, in ripartenza nuovamente con Iago Falque che fa ancora quel che vuole in mezzo ad una difesa atalantina a dir poco imbarazzante e trova un altro gol di pregiata fattura che porta la squadra di Gasperini sul 4-1.

GRAZIE PALERMO, E’ SALVEZZA LO STESSO: nel finale il Genoa allenta la presa ed i nerazzurri provano almeno a rendere meno amaro il risultato senza però concretizzare le occasioni avute, la più clamorosa quella a pochi istanti dal fischio finale con Pinilla che centra la traversa a porta praticamente sguarnita. Nonostante la debacle, il Palermo vincendo a Cagliari regala ugualmente la matematica certezza di restare in serie A ad un’Atalanta che ora avrà due giornate in questa stagione in cui provare a cercare di togliersi qualche altra soddisfazione cercando anche di capire chi sarà all’altezza o meno di poter meritarsi la riconferma nella stagione che verrà. Tra pochi alti e tanti bassi arriva questa comunque meritatissima salvezza per un’Atalanta di cui, è palese, ci si aspettavano tutti decisamente di più, ma che alla fine ha portato, per il quarto anno di fila, a quello che è lo scudetto di questa società: la permanenza tra le grandi del calcio. E allora mai sconfitta fu più indolore: ennesima salvezza, ennesimo grazie a questi ragazzi per quanto fatto per i colori nerazzurri.

IL TABELLINO:

ATALANTA (4-3-3): Sportiello; Bellini, Stendardo, Cherubin (30’ st Benalouane), Dramé; Cigarini (15’ st Moralez), Migliaccio, Carmona; D’Alessandro (21’ st Bianchi), Pinilla, Gomez – In panchina: Frezzolini, Merelli, Del Grosso, Scaloni, Emanuelson, Baselli, Grassi, Boakye, Rosseti – All.: Reja

GENOA (3-4-3): Perin; Roncaglia, Burdisso, Izzo; Rincon, Bertolacci (38’ st Mandragola), Kucka, Edenilson; Iago Falque (41’ st Tambè), Pavoletti, Lestienne (22’ st Bergdich) – In panchina: Lamanna, Panico, Sommariva, També, Gulli, Laxalt, Ghiglione – All.: Gasperini

ARBITRO: Gervasoni di Mantova

NOTE: gara di andata: Genoa-Atalanta 2-2 – spettatori: 16mila circa – ammoniti Migliaccio, Carmona, Izzo e Pinilla per gioco scorretto – recuperi: 2′ s.t. e 3′ s.t.

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