Atalanta-Hellas Verona 0-2: le fatiche del mestro Gasperini

L’allievo Juric ha finalmente superato il maestro Gasperini”: più o meno è stata questa la frase di apertura o titolo di molti quotidiani e siti sportivi nel day after di Atalanta Verona.

I numeri e le statistiche precedenti al match sembravano indicare l’unica possibile via della vittoria per i nerazzurri, ma la legge dei grandi numeri (e non solo quella) spesso sovverte i pronostici.

L’Atalanta per un’ora ha confermato le aspettative, ma la bravura mista a  fortuna di Silvestri e un calo sempre più evidente di condizione, ha incanalato il match sul binario opposto.

Che la Dea perda spesso punti a cavallo tra Champions e campionato è ormai un dato di fatto, e in questo momento storico risulta ancora più matematica l’equazione.

La poca lucidità applicata ad una condizione precaria non può che sortire effetti indesiderati contro squadre medio-piccole, ma non inaspettati.

Atalanta Verona: Gasperini fatica molto

Tra chi cerca cause mistiche o tattiche, c’è Gasperini che alla vigilia del match contro gli scaligeri preannuncia l’andamento ondulatorio dei nerazzurri. Alti e bassi decisamente fastidiosi, ma non per questo irrimediabili.

Oltre a fare i conti con gli infortuni e con possibili assenza cause covid, l’allenatore di Grugliasco al momento fatica a trovare il giusto equilibrio e soluzioni appropriate per ogni partita. I nuovi hanno finito il rodaggio, come dichiara Gasp, ma questo non significa che siano pronti ad eguagliare come prestazione i titolari.

Fatiche a cui Gasp è abituato da anni, ma quest’anno l’asticella si è alzata. La mancata preparazione estiva ha inevitabilmente obbligato l’Atalanta a un tour de force perenne negli ultimi mesi, in cui anche le nazionali hanno decisamente contribuito a rendere più complicata la gestione delle energie psicofisiche.

Tanti ostacoli in più sul cammino della Dea di diversa natura che Gasp ha già pensato bene di accettare. La consapevolezza di ciò che si è e di ciò che si vive sono i primi passi verso una stagione inedita, difficile, ma da approcciare con serenità e umiltà.

Di fatica Gasp ne ha fatta in carriera per raggiungere alti livelli, e ora l’unico favore che chiede ai tifosi è la “fatica” di comprendere il momento senza troppi patemi d’animo. Siamo solo all’inizio e a volte basta solo attendere un po’ più del previsto, soprattutto quando il percorso si fa più tortuoso.




Atalanta corsara a Liverpool:”This is Anfield”, ma noi siamo la Dea

Ormai è un dato di fatto: questa Atalanta è fatta per le grandi imprese, e un po’ le piace farsi desiderare nei momenti clou della stagione, come nel caso della super sfida di Liverpool.

Se il pareggio ottenuto contro il City aveva lasciato l’amaro in bocca per qualcosa di incompiuto, lo 0-2 corsaro in uno dei templi del calcio come Anfield consegna la squadra orobica alla storia della Champions.

This is Anfield”: questa scritta campeggia nel tunnel che porta al glorioso campo dei reds, ma per quanto dimostrato in campo, pare che Liverpool sia sempre stata la seconda casa della Dea. Dalla sfida con l’Everton al Goodison Park vinta 1-5 al capolavoro tecnico-tattico di ieri sera di Anfield, la Dea ha finalmente ritrovato se stessa.

Liverpool Atalanta: Dea show ad Anfield

RITORNO AL FUTURO- Il calo della condizione dell’ultimo mese a tratti ci aveva fatto tornare ai brutti tempi del passato, quando tra Serie B e Serie A la Dea non riusciva ad esprimere un calcio degno del suo nome.  L’Atalanta dei miracoli si era già sciolta? Una domanda che in molti avevano già vaticinato, e di certo la memoria corta non li ha aiutati a capire la realtà dei fatti, perché l’Atalanta dell’era Gasperini aveva solo bisogno di tempo e del giusto teatro europeo dove tornare a splendere.

Abbiamo rivisto i soliti accordi della fantastica creatura nerazzurra: intensità, aggressività, qualità, quantità e quel cuore gettato oltre l’ostacolo che da anni ci ha permesso di raggiungere vette inimmaginabili.

ALI DELL’ENTUSIASMO- La Dea ha spiegato le ali e non poteva che volare con leggiadria sul campo inglese. Eccoli ritrovati i nostri Hans e Robin, così lontani in campo, ma con un’affinità elettiva degna di pochi (rivedere il secondo gol per conferma). Due cavalli in più nel motore atalantino che hanno alzato i giri della macchina. Risultato? Mal di testa i due esterni reds, e tanta gloria per le nostre frecce.

CHIAVE PESSINA– Da punto interrogativo di centrocampo a chiave tattica di Anfield. Matteo Pessina ha sconvolto i piani tattici di Klopp, confermando la sua duttilità a centrocampo, con un insolito (ma non inedito) ruolo da elastico tra attacco e centrocampo. Soluzione o alternativa? Soffermiamoci a risorsa importante.

Papu e Iicic: bentornati fenomeni

NEL NOME DI DIEGO- Una serata da incorniciare per tutto il popolo nerazzurro, ma con sfumature agrodolci soprattutto per il capitano Papu Gomez. L’addio prematuro dell’idolo Diego Armando Maradona lo ha segnato nell’anima, ma non nello spirito e nella testa, perché i veri campioni attingono nuova linfa vitale e opportunità di mettersi in discussione da questi episodi. Niente malessere dunque, ma un Papu come al solito tuttocampista, e l’assist per Ilicic non poteva che essere diretta conseguenza del suo talento, mai perso, e mai messo in discussione. Un assist nel nome di Diego, anche se non esplicitamente dedicato al cielo.

BENTORNATO PROFESSORE- Basta didattica a distanza: il professore Josip Ilicic torna ad insegnare calcio, e lo fa da una delle cattedre più prestigiose dell’università Champions.  Un gol non propriamente alla “Ilicic”, ma sicuramente di un’importanza capitale, perché ad Anfield ogni gol vale il doppio.

Gasperini ha voluto testardamente puntare sullo sloveno, nonostante una condizione precaria e a volte approssimativa, scatenando le perplessità di molti tifosi e addetti ai lavori. Josip c’è sempre stato, ma aveva solo bisogno di qualche corso d’aggiornamento per tornare in pari con i suoi colleghi. L’apprendimento è durato poco, e ora il professore è pronto a tornare all’insegnamento in presenza anche in Serie A.

“Chiedi chi erano i Beatles”, così recita una canzone degli Stadio, e il giorno dopo la domanda si fa seria, perché per una notte la banda Gasp ha cancellato il nome dei 4 baronetti di Liverpool.




Liverpool Atalanta, le probabili formazioni

Liverpool Atalanta, le probabili formazioni

Questa sera l’Atalanta affronterà ad Anfield il Liverpool di Klopp, e prima di vedere insieme le probabili formazioni, vediamo come come arrivano a questo match le due squadre.

QUI LIVERPOOL- Nonostante la piena emrgenza in difesa, Klopp ha riconquistato la vetta della Premier League contro il Leicester e sa che con una vittoria contro la Dea potrebbe ipotecare anzitempo la qualificazione agli ottavi di Champions.

Salah è negativo, ma potrebbe partire dalla panchina. In attacco confermato Diogo Jota, autore della tripletta dell’andata, accanto a Manè. Ballottaggio Shaqiri-Firmino, con lo svizzero in rialzo nelle ultime ore.

A centrocampo recupera Fabinho, accanto a Wjinaldum e Henderson, ma non si eslcude la riconferma di Curtis Jones. In difesa accanto al recuperato Matip, ci sarà Williams. Ai lati Milner e il giovane Tsimikas.

LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Milner, Williams, Matip, Tsimikas; Jones, Fabinho, Wijnaldum; Manè, Shaqiri, Diogo Jota. All. Klopp.

QUI ATALANTA- Gasperini perde Depaoli e Pasalic (quest’ultimo per un principio di pubalgia), ma le esclusioni fatte contro lo Spezia gli permetteranno di schierare la formazione titolare.

In porta Gollini, al suo rientro in Champions. In difesa Toloi, Romero e Djimisti. Sugli esterni tirnano Hatebier e Gosens, con Freuler e De Roon in mediana. In attacco confermatissimi Gomez e Zapata. Unico ballottaggio tra Ilicic e Muriel, con il colombiano che scalpita.

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Duvan Zapata, Ilicic. All. Gasperini.




Spezia Atalanta, le formazioni ufficiali: Gollini e De Roon dal 1′. Ancora out Lammers

Spezia Atalanta, le formazioni ufficiali

Pochi minuti fa Spezia e Atalanta hanno diramato le formazioni ufficiali per la sfida del Manuzzi di Cesena, valida per l‘8a giornata di Serie A. Vediamo insieme le scelte di Gasperini e Italiano.

QUI SPEZIA- Italiano conferma il 4-3-3 e gli 11 titolari che hanno vinto a Benevento. Provedel tra i pali, non recupera Chabot, al suo posto Erlic accanto a Terzi. Sulla fascia destra Vignali prende il posto dell’ex Mattiello, che parte dalla panchina. A centrocampo confermatissimo il gioiello del Milan Pobega, accanto a Estevez e Ricci. In attacco il tridente Farias-Gyazi-Nzola.

QUI ATALANTA- Tra i pali torna Gollini dopo tre mesi di assenza. Scelte quasi obbligate in difesa: data l’esclusione di Djimsiti e l’assenza di Caldara, spazio a Toloi, Romero e Palomino. A centrocampo accanto a Pessina si rivede l’olandese De Roon. Altro gradito ritorno sull’out di sinistra di Gosens, mentre sulla fascia destra De Paoli vince il ballottaggio con Piccini. In attacco il solito Papu e un ritrovato Ilicic agiranno a supporto di Zapata, preferito a Lammers

SPEZIA (4-3-3): Provedel; Mattiello, Chabot, Terzi, Bastoni; Estevez, Ricci, Pobega; Agudelo , Nzola, Gyasi. All. Italiano

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Romero, Palomino; De Paoli, De Roon, Pessina Gosens; Ilicic, Gomez; Zapata All. Gasperini




Nazionali Atalanta: Djimsiti vero leader, crollano Miranchuk e i colombiani

Nazionali Atalanta, un tour de force assai complicato

Nella serata di mercoledì 18 novembre è terminata la seconda pausa delle nazionali, e anche in questo caso i rappresentanti dell’Atalanta hanno vissuto esperienze diverse nei rispettivi gironi. Vediamo insieme come sono andati.

CROLLO TOTALE- Un martedì nero per Mojica, Muriel, Zapata e Pasalic, tutti e 4 usciti sconfitti dai rispettivi impegni con Colombia e Croazia. Quasi impronosticabile il 6-1 tennistico inflitto dall’Ecuador ai cafeteros, e questa volta solo Mojica e Zapata sono partiti titolari, ma senza incidere. Inutile l’entrata in scena di Muriel al 43′ sul 4-1.

Di certo più combattuta la sfida tra Croazia e Portogallo, vinta dai lusitani. Mario Pasalic ancora una volta parte titolare sulla trequarti, ma appare spento e molto stanco, e per questo motivo esce al 64′. Nonostante la sconfitta, la formazione croata si salva grazie alla vittoria della Francia, che fa retrocedere la Svezia.

Infausta sorte tocca anche alla Russia di Miranchuk, che incassa una manita dalla Serbia. L’atalantino cambia nuovamente ruolo, giocando da esterno d’attacco sinistro nel 4-3-3, ma anche in questo caso la squadra lo aiuta poco. Sul risultato di 4-0 già nel primo tempo, l’allenatore decide di toglierlo anzitempo.

LEADER E CERTEZZE- Nettamente migliore il computo dei risultati di mercoledì 18 novembre per i nostri ragazzi. Djimsiti appare in grande forma, ancora una volta titolare inamovibile nella difesa a tre dell’Albania, che vince contro la Bielorussia, ottenendo la promozione nel gruppo B di Nations League.

Un ottimo secondo posto dietro all’Italia dei miracoli per l’Olanda di Hateboer, che vince 2-1 in Polonia. Ancora una volta il c.t De Boer schiera dall’inizio l’esterno nerazzurro, uscito al 57′ solo per stanchezza.

Nota assai positiva l’ennsima prestazione convincente di Ilicic, titolare inamovibile, nonché fulcro del gioco della sua Slovenia. Contro la Grecia purtroppo non riesce ad incidere, ma rimane in campo fino al 92′.

PAPU “INUTILE”- Niente da fare, Scaloni proprio non riesce a vedere le potenzialità del Papu. Indispensaile con la maglia nerazzurra, quasi superfluo in nazionale, dove l’Argentina si impone 2-0 sul Perù, e il capitano della Dea entra all’89’, giusto per far rifiatare Lautaro Martinez.




Nazionali Atalanta, Ilicic e Freuler a segno. Male i colombiani

Nazionali Atalanta, bene Ilicic e Fruler

L‘Atalanta si rende ancora protagonista con i suoi nazionali. Nello scorso weeknd, infatti, sono 10 i giocatori nerazzurri che hanno preso parte alle varie sfide di Nations League. Vediamo come sono andati.

ON FIRE- Da segnalare subito l’ottimo momento di forma di Remo Feuler, che dopo aver siglato una rete pazzesca contro la Germania nella pausa di ottobre, replica il gesto contro la Spagna.

Non è da meno il nostro Josip Ilicic, per ben due volte consecutive titolare con la sua Slovenia. Se contro l’Azerbajian aveva giocato un’ora abbondante, nell’importante match contro il Kosovo Josip sigla il rigore decisivo al 94′ che porta sul 2-1 finale la compagine slava, per il primato del gruppo a quota 13.

GARANZIE- Sempre nella giornata di domenica 15 novembre, si registrano le buone prestazioni di Miranchuk, Djimsiti e Hateboer. Il primo ha giocato per 80′ come esterno d’attacco nel 4-3-3 russo, e nonostante la sconfitta della sua squadra per 3-2 contro la Turchia del milanista Calhanoglu, ha disputato un’altra partita convincente.

L’albanese ha tenuto in piedi la difesa a 3 della sua nazionale per tutti i 90′, garantendo solidità contro il Kazakistan. Sfida poi vinta per 3-1 dai padroni di casa. Ora la nazionale di De Biasi lotta ancora per il primato del gruppo con la Bielorussia.

Analogo risultato per l’Olanda di Hateboer che entra ormai a risultato ottenuto al 64′, nonostante i 4 punti in testa rimediata nella precedente sfida con gli Oranges.

Tornado a sabato 14, invece, si registrano le comparsate di Malinovskyi e Pasalic, con Ucraina e Croazia. Il primo gioca 90′ come terzo di centrocampo, ma non riesce ad incidere contro la Germania. Ancora una volta è vittima del nervosismo, ottenendo l’ennesimo giallo delle ultime settimane. Mario Pasalic dopo il gol nell’amichevole contro la Turchia, entra a gara in corso al 63’contro la Svezia dell’ex Kulusevski, ma il tempo per incidere è troppo poco.

Non come alla Dea

CAFETEROS SPENTI- La data di venerdì 13 non ha portato fortuna ai tre cafeteros nerazzurri, usciti sconfitti pesantemente con la Colombia per 3-0 contro l’Uruguay.

Mojica, Muriel e Zapata sono partiti titolari, ma se l’esterno ha sorpreso per dinamismo, quantità e voglia, il tandem offensivo ha steccato dopo molto tempo. L’ex Fiorentina è uscito dopo un’ora, ma i cambi non hanno fatto la differenza. Ora con questa sconfitta la nazionale colombiana si trova fuori dalla zona qualificazione ai prossimi mondiali del Qatar.




Nazionali Atalanta, Pasalic brilla, esordio per Pessina. Papu ancora in panchina con l’Argentina

Nazionali Atalanta, il quadro delle partite disputate

Tra amichevoli e partite di qualificazioni, i nazionali prelevati dall‘Atalanta non hanno particolarmente brillato, complici anche infortuni ed esperimenti tatici voluti di vari c.t.

In attesa dei match di Nations League, vediamo cosa hano fatto i nostri ragazzi in giro per il mondo.

Atalanta, Pasalic e Pessina ok

Nella giornata di mercoledì 11 novembre, ha spiccato Mario Pasalic, autore del momentaneo 2-2 della sua Croazia contro la Turchia, in un amichevole che lo ha visto giocare da trequartista nel 4-2-3-1. Il croato è uscito al 77′.

IL RIPOSO DE GUERRIERI- Riposo invece per Djimisti, Gosens, Malinovskyi e Freuler, rispettivamente con Albania, Germania,Ucraina e Svizzera. Il centrale nerazzurro non ha preso parte alla vittoria per 2-1 contro il Kosovo. Il tedesco, invece, come già annunciato da Low, non era stato nemmeno convocato e infatti l’esterno è tornato anzitempo a Zingonia per recuperare dal fastidio muscolare che lo ha tenuto fuori contro Liverpool, Crotone e Inter. L’ucraino, nonostante sia un punto fermo di Shevchenko, non è subentrato nella sfida con la Polonia, persa per 2-0.

ESORDI E CERTEZZE– Buone notizie giungono dall’Italia, dove il c.t Mancini ha deciso di far esordire Matteo Pessina, entrato al 46′ al posto di Tonali e autore di un secondo tempo convincente in mediana.

Convincenti anche le prestazioni di Hateboer e Ilicic. L’olandese è partito titolare nel classico 4-3-3- di De Boer, nonostante non sia ancora pienamente recuperato, ma uscendo al 46′ per precuazione. Josip Ilicic non è riuscito ad incidere con la sua Slovenia, ma vista la voglia di riscatto e di tornare al più presto in condizione, l’allenatore sloeno ha deciso di tenerlo in campo fino al 66′.

Analoga situazione per Miranchuk, in campo con la Russia per 67′, ma in un’insolita posizione da mezz’ala nel centrocampo a a 3.

E PAPU?- Vista l’importanza della sfida contro il Paraguay, ci si attendeva che il c.t dell’Argentina Scaloni desse qualche minuto a Papu Gomez. Purtroppo però, ancora una volta il numero 10 nerazzurro non ha trovato spazio nemmeno nei minuti finali.