Tempo di lettura: 3 minuti
SERIE A, VENTITREESIMA GIORNATA

ATALANTA-LECCE 1-2: COLPO GIALLOROSSO, NON BASTA HOJLUND

Bergamo: I sogni dell’Atalanta e di Gian Piero Gasperini si infrangono sul muro del Lecce eretto da Marco Baroni che diventa la bestia nera dei nerazzurri avendo vinto anche all’andata con lo stesso punteggio. I giallorossi vincono al Gewiss (1-2) con gol di Ceesay e Blin e solo un colossale errore del portiere Falcone che sbaglia un rinvio con Hojlund in agguato gli complica il finale. Ma l’Atalanta che nell’assalto spesso riesce ad essere speciale stavolta non compie neppure la rimonta. La Dea fallisce un esame che poteva sembrare tra i più facili, visto come era lanciata la banda del Gasp, bravissima all’Olimpico contro la Lazio: è andata male, stregata dalla compattezza dei salentini, attenti uomo su uomo a chiudere tutti gli spazi e portarsi a casa con merito la vittoria.

GASP COL TRIDENTE: con diverse assenze tra squalifiche e infortuni, mister Gasperini rispolvera Demiral che gioca al posto dello squalificato Scalvini al centro della difesa mentre in mezzo c’è Ederson al posto dell’assente De Roon e torna il tridente davanti con Boga, Hojlund e Lookman. Nel Lecce, mister Baroni punta anche lui sul tridente con Banda, Ceesay e Di Francesco con Strefezza non al meglio inizialmente in panchina mentre dietro c’è Baschirotto a guidar la difesa.

DOCCIA FREDDA CEESAY: c’è il pienone allo Stadium per questo match e ci sono quasi millesettecento tifosi giunti dal salento per seguire il Lecce che inizia col piede giusto il match, sorprendendo al terzo l’Atalanta con Ceesay che, sul lancio di Gendrey, con le spalle alla porta controlla il pallone, si libera dalla marcatura di Demiral, si gira e trafigge Musso dalla distanza.

MAEHLE SI DIVORA IL PARI: sotto di un gol, l’Atalanta ci capisce poco di un Lecce ordinato e ben organizzato ma prova una timida reazione: al sedicesimo cross di Maehle, Højlund in tuffo di testa anticipa Falcone, il pallone finisce fuori. Al ventidue Lookman si libera in area e calcia, Falcone respinge con i pugni. Il portiere salentino si ripete alla mezz’ora con una gran parata sulla conclusione di Maehle in area che chiama l’estremo difensore ospite alla gran parata. A un minuto dal quarantacinquesimo Lookman apre per Hojlund, l’attaccante danese però non riesce ad arrivare sul pallone; ultimo sussulto di un primo tempo decisamente sottotono dei nerazzurri che chiudono sotto dopo i tre di recupero concessi.

RIPRESA, DENTRO SOPPY: prima mossa del Gasp dopo l’intervallo con Soppy che entra in campo al posto di Zappacosta sulla fascia e con i nerazzurri che paiono più pimpanti: al secondo Lookman trova il pari ma la posizione è irregolare e l’arbitro annulla il gol; un minuto dopo Ederson recupera palla, si accentra e tira ma la palla finisce sopra la traversa. Al ventunesimo è il turno anche di Muriel, che da il cambio a Boga la davanti per cercar di dare la sveglia alla Dea.

BLIN RADDOPPIA, HOJLUND ACCORCIA: il problema per l’Atalanta è che la sveglia la suona nuovamente il Lecce, che al ventotto raddoppia: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Strefezza mette al centro, Blin colpisce di testa e segna bruciando una difesa di sale. A quel punto il Gasp gioca i cambi della disperazione: dentro Palomino e il baby Vorlicky, fuori Demiral ed Ederson. Tuttavia la Dea fatica a rialzar la testa, solo Toloi tira da posizione defilata, ma la palla sfila non distante dal palo. Poi è il Lecce stesso a rimetter in corsa la Dea a tre dal novantesimo quando sul rinvio di Falcone, Højlund in pressing respinge il pallone e lo manda in rete dimezzando lo svantaggio.

DALLA GLORIA ALLA MESTIZIA: nel recupero, proprio lo stesso Falcone si riscatta negando, nel terzo dei sette minuti di extratime concessi, il pari a Muriel con un colpo di reni a mandar in corner la conclusione potente del colombiano. Niente da fare per la Dea, che dopo la gloria di settimana scorsa a Roma, l’incredibile ed inaspettato passo falso di oggi che frena bruscamente la corsa all’Europa che conta dei nerazzurri. Onore al Lecce, che si prende sei punti su sei nelle sfide dirette con l’Atalanta e riporta i nerazzurri coi piedi per terra.

Loading

image_pdfimage_print