Tempo di lettura: 2 minuti

La differenza tra sogno e realtà la si può misurare? I tifosi dell’Atalanta, dopo la sfida pareggiata ieri al “Bentegodi” con l’Hellas per 1-1, forse hanno una risposta a questo quesito. La differenza tra sogno e realtà è possibile quantificarla in quella manciata di centimetri per la quale il tiro di Pasalic su cross di Gomez è andato fuori.

Se quel pallone fosse entrato, parleremmo di una vittoria da grande squadra da parte della Dea che manterrebbe ancora in vita il sogno dello scudetto. Invece, il comunque ottimo punto raccolto dai nerazzurri a Verona (campo dove, vale la pena ricordarlo a qualche ultracritico dell’ultima ora, la Juventus HA PERSO e l’Inter ha pareggiato), ha fatto “ripiombare” l’Atalanta nella realtà.

Una realtà che è comunque stata sempre concreta. Basta leggere il calendario. Alla Juventus bastano 9 punti per il nono scudetto consecutivo e, a meno che sia la squadra bianconera a NON volerlo vincere, questi punti tra Lazio, Udinese, Sampdoria e Cagliari arriveranno tranquillamente. Una realtà che è comunque splendida. 71 punti a quattro giornate dalla fine, il potenziale posto Champions League distante solo una lunghezza e che potrebbe divenire matematico già questa sera se la Roma non batte l’Inter. E l’ennesimo record eguagliato, quello dei 18 risultati utili consecutivi in Serie A.

Altri due fattori appartengono a questa realtà. In primis, l’avere la testa già al PSG. Avevamo pensato fin dal principio che questo nuovo campionato post interruzione causa coronavirus dell’Atalanta fosse improntato su questa caratteristica: premere il pedale dell’acceleratore dall’inizio, chiudere i giochi in chiave qualificazione Champions e poi gestire nelle ultime quattro partite. Ma per vedere se accadrà questo, bisognerà aspettare per forza i risultati di Roma-Inter e Juventus-Lazio.

E poi la questione Ilicic. Dalle poche cose che Gasperini ci ha fatto capire, abbiamo percepito come il problema dello sloveno sia essenzialmente psicologico. Noi non possiamo far altro che mandargli il nostro in bocca al lupo. Forza Josip.

Articolo a cura di Giuseppe Pucciarelli

Loading