Il sogno se ne va, l’Atalanta resta: la coppa alla Lazio, ma alla Dea manca un rigore solare

COPPA ITALIA, LA FINALE

ATALANTA-LAZIO 0-2: SAVIC E CORREA DECIDONO IL MATCH

E’ andata così: possiamo scrivere tutto quel che vogliamo, ma alla fine è finita come nessuno voleva. L’Atalanta esce sconfitta dalla finale di coppa Italia contro la Lazio per via dei gol nel finale di Milinkovic Savic e Correa che regalano così alla squadra di Inzaghi il nono trofeo della sua storia. Ai nerazzurri restano invece le lacrime di una grandissima delusione, un rigore netto negato nel primo tempo per un fallo di mano di Bastos in area e l’immagine comunque bellissima dei ventiduemila tifosi giunti nella capitale per spingere la Dea, ma anche per abbracciarla a fine partita tra le lacrime per l’amarissimo epilogo di questa avventura.

Roma: delusione e orgoglio in una serata che, nel bene o nel male, i tifosi dell’Atalanta non dimenticheranno mai: da una parte lo spettacolo degli oltre 22mila festanti tifosi che hanno invaso Roma ed hanno cantato senza sosta prima e dopo la fine della partita, dall’altra l’amaro in bocca e le lacrime agli occhi per l’ennesimo urlo strozzato in gola unito ad un briciolo di rabbia per una discutibilissima decisione arbitrale che poteva davvero cambiare la storia di questa finale. Ma così è stato, il piangersi addosso non fa parte dello stile di chi vi scrive così come di nessun atalantino degno di tal nome: rimarrà sicuramente il ricordo indelebile di una serata in cui il popolo nerazzurro ha comunque dimostrato in mondovisione come l’essere tifosi sia un mestiere bello, ma a volte anche tremendamente difficile.

PARTITA MOLTO BLOCCATA: veniamo dunque alla partita: nella Dea il Gasp opta per Castagne al posto di Gosens in fascia e Djimsiti in difesa mentre davanti ritrova Ilicic, Gomez e Zapata mentre Inzaghi a destra preferisce Marusic a Romulo per sfruttare maggiormente la sua fisicità anche in fase di contenimento, con Correa in appoggio a Immobile. L’annunciato spettacolo in campo si fa attendere, il match vive di strappi alternati a delle pause improvvise, anche perché proprio sulle corsie esterne le due contendenti si annullano: Marusic-Castagne da una parte e Lulic-Hateboer dall’altra sono due sfide dove a lungo non c’è un vincitore; inoltre in in casa nerazzurra Ilicic fatica a carburare, mentre in quella biancoceleste Immobile conferma tutte le difficoltà dell’ultimo periodo. e anche il Papu appare piuttosto in ombra anche perché Leiva segue un po’ ovunque per limitarne l’inventiva.

IL RIGORE CHE NESSUNO VEDE: così il risultato è un primo tempo molto bloccato in cui però è la squadra del Gasp quella che sembra voler provare di più a spaccare la partita perchè comunque al primo minuto Gomez scalda subito le mani a Strakosha e Zapata di testa mette fuori male in elevazione. Poi, l’occasione per passare i nerazzurri ce l’hanno ed arriva al minuto venticinque: punizione del Papu, nel batti e ribatti De Roon colpisce il palo e lo stesso Zapata alla fine mette ancora fuori da buona posizione, ma sul tiro di dell’olandese c’è un fallo di mani netto di Bastos che né il direttore di gara Banti né il Var clamoramente non rilevano. Un episiodio che avrebbe portato al rigore per i nerazzurri e probabilmente anche all’espulsione di Bastos che era già ammonito; non a caso il tecnico Inzaghi corre ai ripari e sostituisce lo stesso Bastos poco dopo con Radu. L’Atalanta assapora la possibilità di passare, ma su uno dei suoi sbilanciamenti offensivi è Correa ad andare via uno contro uno a campo aperto con Masiello che è costretto al fallo per evitare guai peggiori. Ultimo sussulto di un primo tempo che si chiude così sullo 0-0 dopo un minuto di recupero.

RIPRESA, LA MUSICA NON CAMBIA: ad inizio ripresa è ancora la Dea a provar a spingere con il Gasp che passa al tridente d’attacco in modo di sottrarre Gomez dalla marcatura di Leiva e allargare le maglie della difesa biancoceleste. Tuttavia l’attacco nerazzurro non appare quello capace di far più gol di tutti in campionato, con Ilicic che non trova alcuna giocata importante e Zapata la davanti quasi non pervenuto. Nella Lazio, Inzaghi a metà ripresa cambia e si gioca la carta Caicedo e al ventiquattresimo Correa ha la palla giusta su di un anticipo sbagliato di Djimsiti, ma il recupero in scivolata di Palomino è fondamentale.

SAVIC ENTRA E LA SPACCA: i minuti passano ma di occasioni degne di tal nome ancora niente perché con lo scorrere dei minuti gli equilibri difensivi diventano predominanti, esattamente come la paura di prendere un gol che potrebbe essere letale. A provarci di più è ancora l’Atalanta: al trentunesimo Gomez insiste sul dribbling e colpisce l’incrocio esterno da posizione quasi impossibile. Una manciata di minuti dopo e Inzaghi manda dentro anche Milinkovic Savic: sarà lui a infrangere il sogno della Dea perché dopo appena 4 minuti dal suo ingresso il serbo sblocca la partita: angolo di Leiva e colpo di testa decisivo, anticipando Djimsiti.

CORREA CHIUDE I GIOCHI, DEA IN LACRIME: mister Gasperini allora tenta di scuotere i suoi mandando dentro in un colpo solo Barrow, Pasalic e Gosens, ma a tenere in piedi i nerazzurri è Gollini che salva a tu per tu con Correa una prima volta, ma non la seconda, perché ad un minuto dal novantesimo in ripartenza il giocatore laziale salta Freuler, scarta anche Gollini e stavolta insacca il 2-0. La crudele sentenza è scritta: la coppa Italia va alla Lazio, all’Atalanta restano le lacrime e l’abbraccio del suo popolo giunto da tutto il mondo sin nella capitale a dimostrazione del folle innamoramento e del legame indissolubile tra squadra e tifosi: stavolta, putroppo, il bicchiere è solo mezzo vuoto e dentro racchiude le lacrime di tutti noi. Non è giusto forse, ma purtroppo è così.

GRAZIE LO STESSO RAGAZZI!!!

IL TABELLINO

ATALANTA-LAZIO 0-2 (primo tempo 0-0)

RETI: 37′ st Milinkovic-Savic, 45′ st Correa

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Palomino, Djimsiti, Masiello; Hateboer, De Roon (39′ st Pasalic), Freuler, Castagne (39′ st Gosens); Gomez; Ilicic, Zapata (39′ st Barrow). A disp.: Berisha, Rossi, Mancini, Reca, Ibanez, Colpani, Delprato, Pessina, Piccoli – All.: Gasperini

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos (35′ Radu); Marusic, Parolo, Leiva, Luis Alberto (34′ st Milinkovic-Savic), Lulic; Correa, Immobile (21′ st Caicedo) – A disp.: Proto, Guerrieri, Patric, Wallace, Durmisi, Badelj, Romulo, Cataldi, Neto – All.: Inzaghi

ARBITRO: Banti di Livorno

NOTE: spettatori 66mila circa di cui oltre 22mila tifosi atalantini – ammoniti: Masiello, Zapata, Freuler (A), Bastos, Lulic, Marusic, Leiva (L) – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t. e 6′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Lazio

L’ATTACCO A SECCO, LE FASCE NON SFONDANO: DEA IMBAVAGLIATA

Episodio arbitrale a parte, la partita dei nostri non è stata sicuramente delle migliori: imbavagliata sulle fasce e disinnescato Ilicic, il Papu si ritrova isolato, commettendo anche errori abbastanza banali. Anche Zapata non riesce a pungere.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6: peccato, alla fine si gioca tre cambi in un colpo solo ma come mossa della disperazione. La sua Dea tiene bene il campo e comunque crea più occasioni della Lazio in una partita molto bloccata e che pareva quasi destinata ai supplementari. Dispiace, per lui come per i suoi ragazzi per questo amaro epilogo.

GOLLINI 6: quasi clamorosamente inoperoso per buona parte del match, subisce nel finale due gol senza particolari colpe.

PALOMINO 6: poche sbavature in una gara tutto sommato sufficiente.

DJIMSITI 5.5: un po’ incerto, nel finale in occasione del gol della Lazio sbanda insieme alla difesa.

MASIELLO 6: partita attenta, non concede molto agli avversari sino ai nefasti minuti finali.

HATEBOER 5: disinnescato e reso incapace di avanzare e rendersi pericoloso non ha modo di poter creare seri pericoli in area biancoceleste.

DE ROON 6: anche lui fa fatica ad imporsi e dettare i tempi ma è protagonista nell’occasione che porta al contestato episodio del rigore negato (PASALIC s.v.: entra nel disperato finale).

FREULER 5.5: poco attivo anche lui, riesce a tratti e non in maniera precisa come solitamente gli riesce.

CASTAGNE 5: pure lui ha pochissime occasioni per prendere campo, ben controllato (spesso con le cattive) dagli avversari. (GOSENS s.v.: ingiudicabile).

GOMEZ 5.5: parte a razzo con una bella discesa che scalda subito i guantoni al portiere laziale, poi pian piano si spegne senza riuscire ad inventare la giocata per spaccare il match. Affranto a fine gara. Grazie lo stesso capitano.

ILICIC 5.5: preso (e parecchio) di mira anche lui dagli avversari (con il benestare dell’arbitro), purtroppo risulta macchinoso e poco incisivo nella gara in cui tutti si aspettavano da lui una serata da assoluto protagonista.

ZAPATA 5: poco servito dai compagni, ma anche incapace di creare occasioni importanti per cercare di sbloccare una partita che ha spesso viaggiato sul binario dell’equilibrio sino al drammatico epilogo nel finale. (BARROW s.v.).




Dai Atalanta, c’è da scrivere la storia: tutti all’Olimpico per prenderci la Coppa Italia!

ROMA, ORE 20.45: LA DEA VA A CACCIA DEL SOGNO!

LA DEA A CACCIA DI UN TROFEO CHE MANCA DAL 1963

Tutte le strade portano a Roma, compreso il sogno della Dea e del suo popolo che si prepara a disputare questa sera la finale di Coppa Italia all’Olimpico contro la Lazio. L’attesa è finita, i nerazzurri di Gasperini vanno così a caccia del secondo trofeo della loro centenaria storia dopo quello vinto nel 1963 a cui seguirono poi le due finali perse contro Napoli prime e Fiorentina poi. Stavolta però la Dea e i suoi oltre ventunmila tifosi al seguito giunti nella capitale vogliono provare a cambiare tutti insieme la storia in un match che si annuncia equilibratissimo contro una Lazio che però Papu e compagni sono già stati capaci di battere in entrambi i confronti diretti in campionato. Una gara che promette quindi di regalare grandissime emozioni e che seguiremo in diretta con voi dallo stadio Olimpico a partire dalle 20.45 per raccontare dal vivo momenti che vorremmo davvero siano magici ed indimenticabili per tutti noi. Andiamo a prenderci il sogno, tutti insieme! FORZA RAGAZZI!!!

SEGUITE LA FINALE INSIEME A NOI A PARTIRE DALLE 20.45 CON IL RACCONTO LIVE IN DIRETTA DALL’OLIMPICO SUI NOSTRI CANALI SOCIAL
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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: può contare su praticamente tutta la sua rosa a disposizione mister Gasperini con eccezione degli infortunati Toloi e il lungodegente Varnier, tuttavia i dubbi principali del tecnico nerazzurro riguardano la difesa con uno tra Djimsiti e Mancini a giocarsi un posto da titolare con Palomino e Masiello mentre in mezzo e davanti pochi i dubbi con Castagne ed Hateboer in fascia e al centro Freuler e De Roon con Ilicic libero di inventare per il Papu e Zapata la davanti pronti a colpire.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Masiello, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Ilicic, Gomez; Zapata – All.: Gasperini

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Romulo, Parolo, Lucas Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile – All.: S. Inzaghi

ARBITRO: Banti di Livorno




I precedenti di Atalanta-Lazio

Lazio e Atalanta si sono trovate di fronte complessivamente per 9 volte in Coppa Italia. La prima addirittura nell’anteguerra, il 26 Dicembre 1938, per i sedicesimi di finale; si giocava in partita secca a Roma nell’allora stadio Nazionale del PNF e vinse la Lazio (che schierava tra le sue fila anche Silvio Piola) per 1-0 con rete di Baldo.
Il secondo incrocio risale a molti anni dopo: il 5 Settembre 1971 a Bergamo, nel girone valevole come primo turno, 0-0 il risultato. Stesso punteggio anche nel 1974 (sempre primo turno), mentre il 29 Agosto 1976 l’Atalanta si impose per la prima volta: 2-1 in casa, con reti di Tavola e Bertuzzo, alle quali seguì l’autorete di Andena.

Quattro sfide poi negli anni 80: ancora un primo turno, sia nell’agosto 1982, 0-0 a Roma, sia nel 1985, 2-2 con l’Atalanta che era andata avanti di due reti nel secondo tempo (Magrin su rigore e Stromberg) ma venne ripresa da D’Amico (anch’egli su tiro dal dischetto) e Fiorini. Nella stagione 1988/89 l’unico confronto su doppia sfida: quarti di finale, andata a Bergamo il 4 Gennaio 1989 con i nerazzurri ad avere la meglio per 2-0 grazie a Serioli e a un rigore di Evair, mentre nel ritorno nella capitale i biancocelesti prevalsero per 3-2 (in goal anche Gregucci nella Lazio) non riuscendo però a ribaltare il risultato. I bergamaschi avrebbero poi perso la semifinale contro la Sampdoria.

L’ultimo confronto è andato in scena a Roma il 1 Ottobre 2008: era il quarto turno eliminatorio e si giocava in gara unica; vittoria capitolina per 2-0 con reti di Ledesma e Pandev.




Le pagelle di Fiorentina-Atalanta

PALOMINO MEZZO DISASTRO, BENE PASALIC, ILICIC IN SERATA-TOP!

Quando in una partita si segnano molti gol, merito per gli attacchi ma parecchi demeriti vanno alle rispettive difese, ed in casa nerazzurra c’è molto da ridire sul pacchetto arretrato questa sera: su tutti Palomino, che con un palleggio sciagurato regala il pallone a Chiesa per riaprire il match, e poi Hateboer perde una palla così ingenua che innesca ancora il giocatore viola verso il 3-3 di Muriel. Peccato, una difesa colabrodo contro un attacco in gran spolvero, con un Ilicic in stato di grazia, un Gomez al top fino a quando la condizione lo consente e Pasalic in mezzo che fa gioco (e gol).

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: rammarico sì, ma alla fine va bene anche a lui così. Perchè il risultato fuori casa mette in una situazione di leggero vantaggio la Dea, e per aver risposto a quanti credevano un po’ cotta questa squadra che ha sofferto il giusto contro un avversario temibilissimo in casa. Domenica li ritroveremo a Bergamo in campionato anche se la vera sfida decisiva sarà quella di aprile che vale il pass per la finale di Roma.

BERISHA 6.5: ne prende tre stasera ma senza particolari colpe, in compenso è attento con un paio di uscite determinanti fuori area ad evitare guai peggiori.

TOLOI 5.5: si avventura spesso in avanti per portar su i suoi, in compenso dietro stasera è anche lui spesso in difficoltà.

MANCINI 6: probabilmente il meno colpevole di tutti. Partita sufficiente, senza particolari acuti.

PALOMINO 4: purtroppo è il primo colpevole stasera. Imperdonabile l’errore che regala a Chiesa il pallone che gli spalanca un’autostrada verso il gol che riapre il match. Da li è cambiato tutto in una gara che, sino a quel momento, la Dea stava agevolmente controllando.

HATEBOER 5: la traversa nel finale addolcisce una pillola comunque amara per lui: perchè è decisivo un suo pallone perso in occasione della ripartenza viola decisiva per lanciare Muriel in porta verso il definitivo 3-3. Sfortunato comunque in pieno recupero quando centra il montante di testa.

DE ROON 8: mamma mia, quel siluro fa sognare tutta Bergamo e consente comunque ai nostri di giocare la ripresa con maggior serenità dopo un primo tempo in cui era accaduto di tutto. Sfiora anche il bis su un tiro dove solo una deviazione della difesa evita un nuovo gol. Grandissimo!

PASALIC 7.5: torna al gol e non fa rimpiangere per nulla l’assenza di Freuler la in mezzo. Prosegue il suo continuo processo di crescita sotto la cura-Gasp che lo sta riportando su alti livelli. Bravo!

L’esultanza di Mario Pasalic dopo il gol del momentaneo 2-0

CASTAGNE 6.5: spinge tanto, specialmente nella ripresa, peccato spesso i suoi traversoni non siano sfruttati meglio dai compagni.

ILICIC 8: per oltre un’ora è poesia ogni pallone toccato dallo sloveno. Il numero con la palla al piede che regala in occasione dell’azione del primo gol è qualcosa da vedere e rivedere. Sontuoso!

GOMEZ 7.5: finisce stremato, ma dopo una gara in cui dimostra di esser nuovamente in condizione e trova anche un gol importantissimo che apre le marcature di questa serata all’insegna dei gol e delle difese imbarazzanti (BARROW s.v.: entra nel finale).

ZAPATA 6: punge un po’ di più nella ripresa, ma ancora una volta è lento spesso nelle azioni manovrate e non ottiene palloni giocabili degni di tal nome (RECA 6: dentro nel finale, offre a Hateboer l’assist per il colpo di testa che si stampa sulla traversa).




Una semifinale da fuochi d’artificio: l’Atalanta scappa due volte, la Fiorentina la riprende, 3-3 al Franchi!

COPPA ITALIA, SEMIFINALE DI ANDATA

FIORENTINA-ATALANTA 3-3: LA DEA SCAPPA, LA VIOLA NON MOLLA

Sei gol ed emozioni a raffica nella prima semifinale tra Fiorentina ed Atalanta con i nerazzurri che a tratti sognano anche il colpaccio al Franchi ma alla fine portano a casa un 3-3 che di sicuro non dispiace agli uomini del Gasp. Eppure la Dea aveva iniziato in maniera incredibile il match segnando con Gomez e Pasalic e portandosi in venti minuti avanti di due gol; poi, una sciocchezza incredibile di Palomino apre la strada al gol di Chiesa con la Fiorentina che pareggia nel giro di due minuti a cavallo con la mezz’ora. Nella ripresa pare la viola a spinger di più e invece De Roon trova una sassata micidiale che riporta avanti la Dea che però deve arrendersi quando Muriel pesca il 3-3 a nove dalla fine; in pieno recupero, traversa clamorosa colpita da Hateboer. Ad aprile ce la giochiamo, eccome!

Firenze: anni fa è stata addirittura una finale, oggi è invece il primo round che porta alla finalissima di Roma prevista a metà maggio. Dopo aver spazzato via le più quotate Juve e Roma ai quarti, Atalanta e Fiorentina questa sera al Franchi si giocano le prime cartucce per cercare di andare alla conquista della coppa. Per il secondo anno di fila i ragazzi del Gasp si giocano la grande chance di scrivere una nuova pagina di storia dopo aver fallito l’appuntamento lo scorso anno contro i bianconeri, poi riscattato con il successo di fine gennaio che ha regalato a Bergamo una notte magica. Non sarà facile, perchè la Viola è un avversario di quelli tosti che gode di un ottimo momento di forma e che cercherà di far valere sicuramente il fattore campo in questo primo tempo di una sfida che conoscerà a metà aprile il prescelto per andare a Roma a giocarsi la coppa.

MANCIO E PASALIC TITOLARI: senza gli squalificati Djimisiti e Freuler, mister Gasperini ricorre a Mancini in difesa e Pasalic in mezzo per sopperire alle due assenze, recuperando Gomez in avanti posizionato a supporto del duo Ilicic-Zapata in cerca di nuova gloria dopo i due passaggi a vuoto in campionato contro Milan e Toro. Nei padroni di casa, Pioli riporta Muriel titolare con Chiuesa in avanti dopo averlo lasciato inizialmente fuori nel match di domenica sera con l’Inter con anche Milenkovic che ritrova posto in difesa davanti a Lafont tra i pali.

PAPU-PASALIC, DEA DA SOGNO: splendida la cornice di pubblico all’ingresso delle squadre in campo, il pubblico di casa ricorda Davide Astori con tantissime bandierine riportanti il numero tredici mentre balza all’occhio lo spicchio degli oltre duemilacinquecento bergamaschi giunti in toscana e con il match che prende così il via con i ragazzi del Gasp subito determinatissimi a fare la partita e che al decimo vanno ad un nulla dal vantaggio quando Ilicic si scatena ai limiti dell’area e conclude, pallone deviato e Lafont che si supera con una mano ed evita un gol che pareva già fatto. Al quarto d’ora però l’Atalanta la sblocca: magia di Ilicic a centrocampo, corsa solitaria in mezzo al campo e poi un assist spettacolare per il Papu Gomez che supera stavolta Lafont con un tocco delizioso. La Viola pare stordita, la Dea capisce il momento e colpisce ancora due minuti dopo: sempre decisivo Ilicic che serve un assist al bacio per l’inserimento di Pasalic che al volo manda la palla sotto le gambe di Lafont e poi può esultare: 2-0 per i nerazzurri!

SUICIDIO PALOMINO, POI BENASSI: TUTTO DA RIFARE!: partita incredibile al Franchi, i nerazzurri paiono padroni assoluti del campo contro una Fiorentina stordita che fatica a ritrovarsi ed impostare azioni anche solo seriamente pericolose; Ilicic prova una conclusione della distanza al venticinquesimo, poi però dopo tre minuti dalla mezz’ora succede l’incredibile: in fase di controllo del pallone, erroraccio clamoroso di Palomino che si fa soffiare il pallone da Chiesa che si invola verso la porta nerazzurra e batte Berisha dimezzando lo svantaggio e riaprendo così il match. Come avvenuto in occasione del micidiale uno-due dei nerazzurri, la Viola ripercorre le orme della Dea e va a trovare il gol del pari due minuti dopo aver accorciato le distanze: palleggio in area di Muriel per Chiesa che trova Benassi in mezza sforbiciata che mette in porta il punto del 2-2: tutto da rifare per un’Atalanta che si ritrova punto e a capo dopo una gara sin li quasi dominata.

IL “GIALLO” DI HATEBOER: la tensione resta altissima in campo, con le due squadre che non si accontentano per nulla del pari e cercano così di rimettere il muso davanti ma senza ulteriori sussulti per un primo tempo che andrà in archivio dopo un minuto di recupero al cui termine c’è il “giallo” (in tutti i sensi) della ammonizione inflitta ad Hateboer a pochi secondi dal fischio dell’arbitro per un fallo di mano che, in realtà, non c’è; si va dunque al riposo sul risultato di 2-2.

RIPRESA, MARTEN FA BOOOM, 3-2!: dopo l’intervallo il match riprende con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima parte di gara e con i padroni di casa che paiono parti meglio, tant’è che all’ottavo Victor Hugo colpisce di testa sugli sviluppi di un corner mandando fuori la sfera di poco. Sin li un po’ sorniona, l’Atalanta torna a mordere in maniera letale quattro minuti dopo: calcio d’angolo di Gomez, respinta di Lafont raccolta da De Roon che fa partire una bomba da fuori area imprendibile per il portiere di casa: la Dea è di nuovo avanti, 3-2!

LA VIOLA NON MOLLA, MURIEL FA 3-3: dopo il nuovo vantaggio, l’Atalanta resta a lungo in controllo della gara anche se non con la stessa sicurezza del primo tempo e soffrendo spesso le iniziative viola alla ricerca del nuovo pari: al ventottesimo ci prova Biraghi in diagonale con pallone sul fondo, poi alla mezz’ora ottima uscita di Berisha che sventa un’occasione dopo un altro disimpegno sbagliato della difesa nerazzurra che aveva nuovamente rimesso Chiesa in moto. Tuttavia il gol dei padroni di casa arriva di li a poco a nove dalla fine quando stavolta è Hateboer a perdere un pallone abbastanza sciocco a metà campo che innesca nuovamente Chiesa, che salta il diretto marcatore e mette dentro per l’accorrente Muriel che segna il più facile dei gol: 3-3.

HATEBOER SBATTE SULLA TRAVERSA: il timore di molti nerazzurri è a questo punto quello di un assalto finale dei padroni di casa alla ricerca del gol per il sorpasso, ma invece la squadra del Gasp al trentasettesimo va al tiro ancora con De Roon dalla media distanza, pallone deviato in corner ma che avrebbe meritato più fortuna; cambio per la Dea con l’ingresso nel finale di Reca per Zapata, e Barrow per uno stremato Gomez. Ci prova Muriel a quattro dalla fine da fuori, senza fortuna, ma è per la Dea la grandissima occasione nel primo dei quattro di recupero concessi con la traversa colpita da Hateboer grazie al bell’assist di Reca per l’olandese che colpisce di testa e centra il montante. E’ l’ultima scarica di adrenalina di una partita comunque bellissima che termina con un 3-3 che, pur con qualche rammarico per non aver saputo gestire due volte il vantaggio, lascia aperta molto più di una speranza di poter raggiungere la finale. La strada per Roma insomma, è apertissima anche per noi: un grazie di cuore ai nostri ragazzi per una serata di grandissime emozioni!

IL TABELLINO

FIORENTINA-ATALANTA 3-3 (primo tempo 2-2)

RETI: 16′ pt Gomez (A), 18′ pt Pasalic (A), 33′ pt Chiesa (F), 36′ pt Benassi (F), 13′ st de Roon (A), 34′ st Muriel (F)

FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Ceccherini (35′ st Laurini), Milenkovic, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi, Veretout, Dabo (31′ st Simeone); Chiesa, Muriel, Gerson (7′ st Edimilson Fernandes) – A disposizione: Pjaca, Norgaard, Hancko, Brancolini, Pezzella, Vlahovic, Montiel, Graiciar, Terracciano – Allenatore: Pioli

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Mancini; Hateboer, de Roon, Pasalic, Castagne; Gomez (42′ st Barrow); Ilicic, Zapata (40′ st Reca) – A disposizione: Rossi, Piccoli, Gollini, Pessina, Masiello, Ibanez, Kulusevski – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Giacomelli di Trieste

NOTE: spettatori: 29mila circa – ammoniti: Vitor Hugo, Biraghi, Laurini (F), Mancini, Toloi, Hateboer (A) – calci d’angolo: 6-5 per l’Atalanta – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.




Sognando la finale: forza Atalanta, a Firenze il primo round di Coppa

FIRENZE, ORE 21

DOPO POLEMICHE E VELENI, LA PAROLA AL CAMPO

Parola al campo: finalmente! Dopo giorni di polemiche e discussioni, ecco il pallone pronto a mettere tutti d’accordo, o quasi. Alle 21 al Franchi di Firenze va in scena il primo round della semifinale di coppa Italia tra i viola e l’Atalanta del Gasp, che cerca la grande impresa per centrare la finale di Roma prevista a metà maggio. Gara molto delicata, il cui ritorno è previsto a Bergamo a fine aprile, in cui i nerazzurri dovranno essere bravi a resistere ad una Fiorentina pronta invece a voler già mettere un sigillo importante in questa prima gara; ma per questa Atalanta che ci ha fatto sognare, nulla può esser davvero impossibile e, dopo aver triturato la Juve nei quarti di finale, Papu e compagni proveranno a costruire stasera il primo tassello verso un’altra impresa. Servirà testa, pazienza ma anche la giusta cattiveria per provar a metter in difficoltà un avversario che risulta decisamente temibile. Prepariamoci alla battaglia ed allo spettacolo che il campo ci regalerà in quella che ci auguriamo possa essere un’altra notte magica. Forza ragazzi!

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FORMAZIONE, LE ULTIME: nella prima battaglia per centrare la finale, mister Gasperini non conterà sicuramente sugli squalificati Freuler e Djimisiti mentre recupera Gomez, out nel match perso contro il Toro lo scorso sabato. Dietro Mancini è in vantaggio per un posto da titolare mentre Pasalic dovrebbe giocare in mezzo con davanti Zapata supportato anche da Ilicic oltre che dal Papu.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Laurini, Milenkovic, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi, Fernandes, Veretout; Gerson, Muriel, Chiesa – A disposizione: Terracciano, Brancolini, Ceccherini, Hancko, Norgaard, Dabo, Pjaca, Vlahovic, Graiciar, Simeone – Allenatore: Pioli

ATALANTA (3-4-2-1): Berisha; Toloi, Palomino, Mancini; Hateboer, De Roon, Pasalic, Castagne; Ilicic, Gomez; Zapata – A disposizione: Gollini, Rossi, Ibanez, Masiello, Reca, Pessina, Barrow, Kulusevski, Piccoli – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Giacomelli di Trieste