Atalanta, assalto al Cagliari per centrare i quarti di Coppa

CAGLIARI, ORE 17.30

INIZIA IN SARDEGNA L’AVVENTURA DI COPPA ITALIA

Finita la sosta, è tempo di tornare in campo: non si tratta ancora di campionato ma in palio c’è un quarto di finale molto interessante contro l’invincibile Juventus. L’Atalanta in cerca il pass di coppa per ritrovare nuovamente i bianconeri dovrà prima però vedersela con il Cagliari, squadra che nelle ultime stagioni ha dato più di un grattacapo ai nerazzurri (e capaci di vincere a Bergamo anche quest’anno in campionato): mister Gasperini conferma quindi la sua intenzione di schierare i migliori, proprio per cercare di ottenere il massimo su un campo decisamente ostico come quello sardo.

SEGUITE IL MATCH INSIEME A NOI A PARTIRE DALLE 17.30 CON IL RACCONTO-SOCIAL LIVE SU FACEBOOK E TWITTER

GASP E LE TANTE ASSENZE: il tecnico nerazzurro dovrà fare a meno dello squalificato Masiello e degli infortunati Berisha (gioca Gollini), Gosens, De Roon – giocano Pessina o Pasalic al suo posto – e Varnier, tanto da aver dovuto convocare ben cinque Primavera: il portiere Carnesecchi, i difensori Okoli e Delprato e i centrocampisti Colpani e Kulusevski.

LE PROBABILI FORMAZIONI

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno; Srna, Ceppitelli, Pisacane, Padoin; Ionita, Bradaric, Barella; Birsa; Joao Pedro, Pavoletti – Allenatore: Maran

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer, Pasalic, Freuler, Castagne; Gomez; Ilicic, Zapata – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Piccinini di Forlì




I precedenti di Cagliari-Atalanta

Prosegue la serie di appuntamenti con la storia, statistiche e curiosità raccontati dal nostro Davide come prefazione ai match dell’Atalanta. E’ il momento oggi di fare un tuffo nel passato in vista di Cagliari-Atalanta di domani valido per gli ottavi di finale di coppa Italia.

Quella di lunedì prossimo sarà la sesta sfida in Sardegna tra Cagliari e Atalanta nella storia della Coppa Italia; le due compagini torneranno ad incontrarsi in questa manifestazione dopo 23 anni.

La prima partita si disputò il 14 marzo 1965, valeva per il terzo turno e fu un vero shock per la nostra Dea, dato che i rossoblù si imposero per cinque a zero; nelle file sarde giocava anche Nenè, futuro campione d’Italia nel 1969/70, l’unico in campo quel giorno che poi avrebbe vinto il titolo in maglia cagliaritana 5 anni dopo.

Già pochi mesi dopo, nella stagione successiva, ci fu l’occasione di rivincita per i bergamaschi, perché le due formazioni tornarono ad affrontarsi il 7 Novembre 1965, nel secondo turno di Coppa, di nuovo in gara unica. Questa seconda sfida arrise agli ospiti, vincitori per 1-0 con rete nel primo tempo del centrocampista Mario Mereghetti. In porta tra i nerazzurri c’era il mitico Pizzaballa.

Questi primi due incontri si svolsero nel vecchio stadio Amsicora, che ospitò il Cagliari fino al 1970, anno del trasferimento al Sant’Elia;  il vecchio Amsicora tornò ad ospitare le gare interne del Cagliari nella stagione 1988/89 a causa dei lavori di ristrutturazione dello stesso Sant’Elia dovuti ai mondiali del 90.

Nel giugno 1973 la terza sfida di Coppa Italia: Cagliari e Atalanta erano inserite in un girone di semifinale insieme a Milan e Napoli. Anche allora vinsero i bergamaschi, per 1-2. Il girone fu poi vinto dal Milan.

Gli ultimi due incontri risalgono agli anni 90, in due stagioni consecutive, quando era prevista partita di andata e ritorno. Il 31 agosto 1994 si disputò l’andata dei sedicesimi di finale; vittoria sarda per uno a zero con gol dell’uruguayano Herrera, che l’anno dopo sarebbe passato proprio all’Atalanta. Nella gara di ritorno gli orobici vinsero per 2-1, non riuscendo quindi a passare il turno, in virtù del computo delle reti in trasferta.

L’anno dopo le due squadre si trovarono di fronte addirittura nei quarti di finale, e di nuovo fu 1-0 per i sardi all’andata giocata a Cagliari, con rete di O’Neill, il 29 novembre 1995. La gara di ritorno, disputata il 14 dicembre, ebbe però un epilogo diverso rispetto alla stagione precedente, ed è una partita rimasta nel cuore di ogni tifoso atalantino, bimbo, adolescente o adulto che fosse allora. I tifosi della Curva Nord aiutarono infatti a spalare la neve dal campo, permettendo così la disputa dell’incontro. Il gol del 2 a 2 realizzato dai rossoblù al 78’minuto sembrava aver messo la parola fine ai sogna di gloria nerazzurri, che avrebbero dovuto segnare altre due volte per qualificarsi. Due reti che arrivarono a strettissimo giro, nei 6 minuti successivi, grazie al compianto Federico Pisani e a Sandro Tovalieri.




Le pagelle di Juventus-Atalanta

PAPU CHE PECCATO, ILICIC STASERA NON INCIDE

La serata che chiude l’avventura di coppa atalantina ha il suo rammarico principale nell’incredibile palo colpito da Gomez nella ripresa che poteva davvero cambiare incredibilmente la storia del match e invece la palla sceglie di andare a sbatter contro il palo mandando così in fumo i sogni nerazzurri di rimonta; tutto sommato buona comunque la prova dei ragazzi del Gasp anche se la nota un po’ negativa arriva dalla prova di Ilicic, apparso oggi quasi mai in partita perdendo anche alcuni palloni che potevano costar molto caro.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6.5: presenta la miglior Atalanta possibile che a tratti riesce anche a creare diversi fastidi ai bianconeri e sfiorare il colpaccio con il Papu. Peccato, paga un mese certamente non fortunato della sua squadra a cui è mancato sempre quel passettino in più per raggiungere la gloria. Ci rifaremo!

BERISHA 6: può poco sul rigore di Pjanic, in precedenza riesce a salvare su un tentativo di Mandzukic rischiando però poco dopo il liscio con una respinta un po’ così. Sufficiente.

MANCINI 6: regge bene l’impatto contro una grande e, tutto sommato, supera l’esame che è macchiato tuttavia da quel fallo che porta al rigore molto generoso concesso dall’arbitro. (RIZZO s.v.: un quarto d’ora per lui e poco altro.)

CALDARA 6: un pasticcio nel finale di primo tempo che poteva costare caro, per il resto la sua è una partita di ordinaria amministrazione.

MASIELLO 6.5: forse il migliore la dietro, unisce bravura ed esperienza correndo davvero pochi rischi.

HATEBOER 6: riesce in qualche occasione ad andar sul fondo e crossare, parte piuttosto bene per poi disperdersi pian piano nel corso della ripresa.

DE ROON 6.5: ottimo impatto con la partita, nel primo tempo è tra quelli che coordinano al meglio le operazioni nerazzurre. Bene.

FREULER 6.5: bene anche lui, spesso subisce anche qualche fallo di quelli tosti ma è tra gli ultimi ad arrendersi fino al cambio nel finale. (BARROW s.v.: pochi minuti di match anche per lui).

SPINAZZOLA 6.5: buona anche la sua partita, specie nel primo tempo pare tarantolato con diverse galoppate delle sue che ricordano il giocatore ammirato mesi fa.

CRISTANTE 5.5: si vede davvero poco, non incide sul match come vorrebbe il mister.

ILICIC 5: il più atteso, la grande delusione: gioca diversi palloni, sbagliandone in quantità e non entrando di fatto mai in partita. Non era serata… (CORNELIUS 5.5: non lascia particolari segni nel match).

GOMEZ 6.5: quella giocata è l’immagine perfetta del suo momento difficile: un centimetro più in qui e sarebbe diventato un eroe; che peccato, oggi però si è visto qualcosa di più del Papu che tutti rivorremmo vedere. Ma quel palo grida veramente vendetta…




Atalanta, la rimonta si ferma al palo: un “rigorino” manda la Juve in finale

TIM CUP, SEMIFINALE DI RITORNO

JUVENTUS-ATALANTA 1-0: DECIDE PJANIC DAL DISCHETTO

Niente da fare, la Dea resta ferma al palo, e che palo: quello colpito da Gomez a inizio ripresa poteva cambiare davvero la storia di questo match che la Juve alla fine fa suo con un rigore un po’ così realizzato da Pjanic e vola dritta in finale mentre ai ragazzi del Gasp resta il rammarico, probabilmente, di aver giocato molto meglio oggi rispetto alla partita di andata di Bergamo un mese fa: quasi un paradosso. Eppure Gomez e compagni escono a testa alta dalla competizione nazionale contro la squadra che ha vinto le ultime tre finali e, sicuramente, farà di tutto per vincerne un’altra: un primo tempo giocato bene ma senza pungere, poi la ripresa con quella occasione incredibile che sbatte sul palo e per l’ennesima volta lascia i nerazzurri a tanto così dall’impresa, simbolo sin qui di una stagione comunque stratosferica ma dove spesso la sfortuna ci ha messo del suo. Ora avanti tutta in campionato per provare a dire ancora la nostra per provare a riconquistare la terra dei sogni perduta quanto prima.

Torino: cade neve sullo Stadium ma di portata decisamente inferiore a quella che domenica ha costretto al rinvio della sfida tra bianconeri e nerazzurri che anticipava quella di oggi che vale la finale di coppa Italia; forte del vantaggio conquistato con la vittoria dell’andata per 1-0, i bianconeri di Allegri cercano la quarta finale di fila mentre i ragazzi del Gasp cercheranno, di contro, di compiere la grande impresa nella tana di una Juve che non conterà sul match-winner dell’andata Higuain, oggi infortunato, ma a cui non mancano le alternative.

GASP COI MIGLIORI: decide di giocarsi tutte le carte possibili mister Gasperini schierando praticamente la formazione titolare con l’eccezione di Mancini, che prende il posto in difesa dello squalificato Toloi, mentre la davanti c’è l’artiglieria pesante con Gomez ed Ilicic supportati da Cristante mentre sulle fasce tocca al promesso bianconero Spinazzola insieme ad Hateboer. Nei bianconeri, Allegri opta per il tridente davanti con Alex Sandro insieme a Douglas Costa e Mandzukic che torna così a fare la punta centrale in assenza dell’infortunato Higuain con Dybala in panchina.

LA DEA SPINGE SUBITO: parte bene la squadra del Gasp nel tentativo di sorprendere sin dalle prime battute i bianconeri e Gomez prova subito la conclusione a giro al secondo minuto con la sfera che passa sopra la traversa; al decimo Freuler prova ad entrare in area ma viene fermato proprio al momento dell’ingresso nei sedici metri, sul pallone accorre Cristante ma anche il suo destro è respinto. Ancora i nerazzurri al dodicesimo, Ilicic mette in mezzo un buon pallone per Gomez che anticipa in scivolata Lichtsteiner: la sua deviazione è però centrale e viene controllata da Buffon.

BERISHA METTE UNA PEZZA: al venticinquesimo si vede la Juve, Asamoah spinge sulla sinistra, sul suo traversone Spinazzola mette in angolo di testa; ma l’Atalanta risponde due minuti dopo quando De Roon riceve palla in area di rigore, tenta una sponda di tacco per Ilicic ma il primo ad arrivare sul pallone è Benatia. La squadra di Allegri va però vicinissima al vantaggio a dieci dalla fine quando Mandzukic, giunto a tu per tu con Berisha, addosso al portiere albanese che con il suo intervento salva i ragazzi del Gasp.

MANCA SOLO IL GOL: nel finale della prima frazione, ancora i nerazzurri in evidenza con Freuler, che si ritrova tra i piedi un ottimo pallone a tre dalla fine: il tiro dello svizzero dall’interno dell’area è però debole e viene allontanato da Chiellini; subito dopo Asamoah prova a far tutto da solo: il ghanese entra in area, supera Hateboer in velocità e calcia da posizione defilata spedendo il pallone sull’esterno della rete. Ultimo brivido per i nerazzurri nel minuto di recupero concesso dal direttore di gara quando un errato disimpegno di Caldara favorisce Pjanic, che termina giù in area di rigore atalantina, ma non viene toccato da Mancini: l’arbitro Fabbri ammonisce il centrocampista della Juventus per simulazione e poi fischia la fine di un primo tempo veramente ben giocato dai ragazzi del Gasp a cui manca davvero solo il gol: 0-0 dopo la prima frazione.

RIPRESA, DENTRO IL VICHINGO: la ripresa prende il via con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima parte di gara e con la prima occasione che è bianconera ad opera di Marchisio, che conclude in area in diagonale chiamando Berisha alla respinta coi pugni; ancora Marchisio protagonista al quarto d’ora quando Ilicic perde un pallone sciocco regalandolo proprio allo juventino che prova a concludere subito ma alzando la mira.

PAPU, PALO E SFORTUNA: che l’Atalanta non abbia mai goduto di particolare fortuna nella sua avventura nelle coppe tra sorteggi e episodi clamorosi lo si capisce anche questa sera quando al diciottesimo il Papu Gomez anticipa il difensore, vede Buffon fuori dai pali e lo scavalca con un pallonetto che sbatte contro il palo e riporta la sfera in campo: incredibile. La risposta della Juve non si fa attendere e, un minuto dopo, Douglas Costa centra la traversa con una conclusione dalla distanza pareggiando così anche il conto dei legni colpiti.

LA SBLOCCA PJANIC SU RIGORE: si alzano i giri del motore della ripresa e l’episodio determinante arriva ad un passo dalla mezz’ora: pallone crossato in area nerazzurra per Matuidi che viene contrastato da Mancini inducendo l’arbitro a concedere il calcio di rigore. Molto dubbia la decisione del direttore di gara, il giocatore bianconero pare più cadere da solo che esser contrastato; fatto sta che dal dischetto va Pjanic e la Juve si porta così sull’1-0 spegnendo praticamente tutti i sogni nerazzurri.

PECCATO, MA BRAVI LO STESSO: va su tutte le furie mister Gasperini per la decisione del direttore di gara ma può far davvero poco il tecnico nerazzurro che, a quel punto, sostituisce Mancini con Rizzo nell’ultimo quarto d’ora di match, dando poi spazio anche nel finale a Barrow che concede respiro a Freuler; poco altro da dire di un finale di gara in cui la Juve rimane in controllo del match senza correre più particolari pericolo ed i nerazzurri vedono scorrere così i titoli di coda sulla loro avventura di coppa Italia che termina dopo quattro minuti di extra-time concessi dal direttore di gara. Un vero peccato questa eliminazione contro un avversario sicuramente molto più forte e quotato ma a cui Gomez e compagni hanno dimostrato di saper tener testa, forse proprio più oggi nella tana bianconera rispetto alla partita di andata che rimane, parere personale, il più grande rammarico di questa uscita di scena dalla competizione nazionale dei ragazzi del Gasp che avviene comunque a testa altissima e con l’onore delle armi. Testa ora al campionato, dove i nostri possono ancora dire molto in questa volatona finale di questa stagione comunque sin qui da applausi.

IL TABELLINO:

JUVENTUS-ATALANTA 1-0 (primo tempo 0-0)

RETE: 30′ st (rig.) Pjanic

JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Asamoah; Marchisio (24′ st Khedira), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (38′ st Dybala), Mandzukic, Alex Sandro (40′ st Barzagli) – A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Rugani, Howedes, Sturaro – All.: Allegri

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Mancini (31′ st Rizzo), Caldara, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler (42′ st Barrow), Spinazzola; Cristante; Ilicic (19′ st Cornelius), Gomez – A disposizione: Gollini, Rossi, Castagne, Gosens, Haas, Melegoni, Palomino – All.: Gasperini

ARBITRO: Fabbri di Ravenna.

NOTE: gara di andata: Atalanta-Juventus 0-1 – spettatori: 38.500 – serata fredda con qualche nevicata, terreno di gioco in discrete condizioni – ammoniti: Chiellini, Gomez, Pjanic, Matuidi, Masiello, Alex Sandro, Mandzukic – calci d’angolo: 2-1 per l’Atalanta – recuperi: 1′ p.t. e  4′ s.t.




Juve e Atalanta ci riprovano in Coppa: la Dea prova l’ultimo assalto alla finale

TORINO, ORE 17.30

PAPU E COMPAGNI TENTANO IL RIBALTONE

Dopo il rinvio per neve del match di campionato, oggi nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, Juventus ed Atalanta si ritrovano nuovamente in quel di Torino nell’inusuale orario delle 17.30 per il match che decreterà chi sarà la prima finalista che andrà a contendersi in quel di Roma la coppa a Maggio. Chiaro che l’1-0 conquistato a Bergamo all’andata faccia propendere il pronostico a favore dei bianconeri ma i nerazzurri si preparano ad un’altra battaglia per provare a ribaltare pronostico e risultato alla caccia di un’impresa che trasformerebbe in eroi Papu Gomez e compagni. Anche per questo, mister Gasperini è deciso a schierar la miglior formazione possibile provando così a creare difficoltà ai bianconeri di Allegri che non conteranno quasi sicuramente su Higuain, che decise la partita di fine gennaio con un gol in avvio. Non resta quindi che crederci e… provarci!

SEGUI IL MATCH SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

vivi tutte le emozioni di questa che si annuncia comunque una storica semifinale di Coppa Italia per i ragazzi del Gasp attraverso il nostro racconto LIVE e, al triplice fischio del direttore di gara, il racconto del match lo troverete come sempre sulle pagine di Mondoatalanta.it.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Asamoah; Machisio, Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Mandzukic, Alex Sandro. All. Allegri.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Spinazzola; Cristante; Ilicic, Gomez – All.: Gasperini

ARBITRO: Fabbri di Ravenna




Le pagelle di Atalanta-Juventus

ILICIC ENTRA TARDI, POCO DA SALVARE STASERA

Il risultato contenuto ha in parte attutito l’atteggiamento di una squadra apparsa impaurita ed incapace di ribattere allo strapotere fisico dei bianconeri che lasciano davvero le briciole ai nostri che si permettono persino il “lusso” di sbagliare il rigore che poteva almeno rimettere il match in equilibrio sciupando con un Papu mai così grigio il tiro dal dischetto. Non convince nemmeno la scelta di Gasperini di rinunciare per un tempo ad Ilicic, l’uomo con maggiore qualità negli ultimi tempi in casa nerazzurra.

LE PAGELLE 

ALL.: GASPERINI 5.5: avversario forte e tosto sicuramente, ma scelte discutibili in avvio che stavolta non hanno pagato: rinunciare ad Ilicic in avvio è stato un po’ come consegnare un pericolo in meno ad una Juve che stasera non aveva per nulla voglia di far sconti, e lo si è visto. Ha concesso una sola sbavatura, con il rigore, sciupata poi come peggio non si poteva dal Papu. Doveva essere “la partita” ma la sensazione è che proprio questo match ha dimostrato come, probabilmente, i suoi non siano ancora pronti a partite di questi livelli. Peccato, se ne riparla a fine febbraio con in mezzo altre gare in cui provare a rialzare la testa sin da subito: domenica c’è il Chievo.

BERISHA 6: sul gol può davvero pochino, il resto è complessivamente ordinaria amministrazione.

TOLOI 5.5: nel finale tenta persino di trovar la via della rete andando a sbattere contro Buffon, ma in precedenza non si era vista la sicurezza che lo aveva sin qui contraddistinto in questa stagione.

MASIELLO 5.5: discreto in fase di copertura, ma sbaglia tanti, troppi palloni in fase di ripartenza.

PALOMINO 5.5: tentenna un po’ troppo anche lui in questa grigia serata per i colori nerazzurri.

HATEBOER 5: lento, macchinoso, oggi non ne combina praticamente una giusta.

DE ROON 5: fatale quel contrasto perso in avvio che consegna palla ad Higuain che va a segnare l’1-0; poteva starci anche il fallo, ma è l’approccio alla partita suo e dei compagni che non è stato certamente dei migliori.

FREULER 5.5: galleggia la in mezzo per buona parte del match; vivo solo nel finale quando si prova un “mini-assedio” negli ultimi frangenti di gara ma senza successo.

CASTAGNE 5.5: spesso finisce per andare a sbattere, non riesce a portar palla in avanti e mandar in mezzo palloni accettabili per gli attaccanti.

CRISTANTE 5: capita a tutti una serata storta, e stasera nel grigiore generale anche lui è tra coloro non pervenuti. (BARROW 6: dentro nel finale, mette un po’ di pepe ai suoi con qualche bella galoppata che riaccende il pubblico)

CORNELIUS 5.5: tutto sommato, il rigore arriva per un contrasto tra lui e Matuidi che poi tocca con la mano, ma per il resto combina davvero poco anche lui questa sera. (ILICIC 6.5: forse entra tardi, ma almeno con le sue giocate e la qualità tra i piedi riesce a dar un po’ di fastidio alla difesa bianconera).

GOMEZ 5: mamma mia, che serataccia anche per lui. Non solo per il rigore tirato veramente male, ma complessivamente per le sue giocate che questa sera sono completamente mancate; e se non gira nemmeno lui, la squadra resta completamente (o quasi) al buio. (PETAGNA s.v.: dentro dieci minuti nel finale, può farci davvero poco).




Higuain non perdona, l’Atalanta si dissolve nella nebbia del Comunale; la finale è un miraggio.

TIM CUP, SEMIFINALE: GARA DI ANDATA

ATALANTA-JUVENTUS 0-1: DECIDE HIGUAIN IN AVVIO DI GARA

Bisognava in tutti modi evitare di subir gol nella partita di andata e, invece, l’Atalanta lo incassa dopo tre minuti da Higuain e non riesce più a rialzarsi: la partita dei sogni diventa così quasi un mini-incubo per i ragazzi del Gasp che si disperdono nella nebbiosa serata del Comunale e abbandonano quasi definitivamente le speranze (già poche) di poter arrivare alla finale di Roma a maggio. Partita complicatissima sin dall’inizio, con il vantaggio bianconero che spariglia i piani nerazzurri che hanno anche la clamorosa occasione per arrivare al pareggio con un calcio di rigore concesso (con l’ausilio del Var) per un fallo di Matuidi su Cornelius ma che il Papu calcia come peggio non potrebbe facendosi ipnotizzare da Buffon. Nella ripresa la Juve resta in controllo del match senza insistere più di troppo ma nel finale l’Atalanta prova almeno ad arrivare al pari ma qualche mischia in area e una conclusione sventata ancora da Buffon nel recupero negano al pubblico la gioia di almeno un pari che avrebbe perlomeno reso meno amaro un match di ritorno a fine febbraio che pare quanto mai una gara senza molte chance. Peccato.

Bergamo: una serata storica lo sarà già di suo, comunque vada. A distanza di un ventennio l’Atalanta torna a giocarsi la possibilità di andare in finale di Coppa Italia: dopo aver superato Sassuolo e Napoli nei precedenti turni, i ragazzi del Gasp si trovano oggi di fronte addirittura la Juve campione in carica e detentrice del trofeo che sta facendo praticamente campionato a se in vetta insieme al Napoli; una partita di quelle che possono regalare al popolo nerazzurro un’altra notte di quelle da incorniciare con la speranza di tenere aperto il discorso qualificazione anche in vista della gara di ritorno a Torino di fine febbraio.

GASP INSISTE COL VICHINGO: dopo l’ampio turnover di sabato a Reggio contro il Sassuolo, Gasperini propone una Atalanta molto vicina a quella titolare con le sole eccezioni di Palomino in difesa al posto di Caldara e De Roon aggiunto a centrocampo sacrificando così inizialmente Ilicic che va in panchina: in avanti ci sono così il Papu e Cornelius con Cristante dietro. Nella Juve, mister Allegri ritrova Buffon (neo quarantenne da un paio di giorni) in porta con De Sciglio confermato titolare in difesa, mentre la davanti, inutile dirlo, occhio Douglas Costa, Higuain e Mandzukic capaci di far male in qualsiasi momento.

HIGUAIN LA METTE SUBITO IN SALITA: in un Comunale strapieno inizia così un match che si fa purtroppo subito in salita per i ragazzi del Gasp al secondo minuto quando in fase di disimpegno De Roon viene contrastato (in maniera fallosa?) e finisce col perdere la palla che arriva ad Higuain che ha davanti a se un’autostrada verso Berisha e va a segnare il gol che porta avanti i bianconeri.

BUFFON IPNOTIZZA IL PAPU: colpita a freddo, l’Atalanta fatica ad organizzare subito una reazione importante con i bianconeri che comandano agevolmente le operazioni nel primo frangente di gara fino al diciottesimo quando Hateboer prova il break andando in area da solo e tentando di crossar in mezzo ma con la difesa juventina attenta. Cinque minuti un pallone in area per Cornelius è toccato con la mano da Matuidi ed il direttore di gara, dopo un consulto con il Var, prima lascia correre e poi torna indietro nella sua decisione assegnando il penalty ai nerazzurri. Va il Papu Gomez dal dischetto ma il tiro è debole e Buffon riesce ad opporsi senza particolari difficoltà: l’argentino sciupa così l’incredibile occasione di rimettere in equilibrio il match.

DEA SBIADITA: c’è più Juve nell’ultimo parte di primo tempo con gli ospiti pericolosi in almeno un paio di circostanze con due pericolosissime conclusioni di Matuidi che fortunatamente sbaglia mira da ottima posizione e facendo tirare un grosso sospiro di sollievo ai tifosi nerazzurri allo stadio; tuttavia non è la solita Atalanta quella vista in questo primo tempo che, rigore sciupato dal Papu a parte, va in archivio dopo due minuti di recupero e con i bianconeri avanti di un gol.

RIPRESA BLOCCATA: il Gasp cerca la scossa durante l’intervallo e la risposta è nell’innesto di Ilicic al posto di Cornelius dall’inizio di una ripresa in cui l’Atalanta prova a partir con un piglio diverso sin dalle prime battute con un cross del Papu al terzo minuto che Buffon smanaccia in corner; i minuti tuttavia passano e la Juve riprende ben presto il controllo della partita con i nerazzurri che fanno a tratti più possesso palla ma non riescono a scardinare la difesa bianconera.

DENTRO ANCHE BARROW: la panchina nerazzurra prova il jolly ad un quarto d’ora dalla fine inserendo la giovane stellina della primavera Barrow al posto di un evanescente Cristante con Ilicic che ci prova due minuti dopo dal limite dell’area ma con la difesa bianconera per l’ennesima volta attenta; dentro anche Petagna negli ultimi dieci minuti con l’ariete triestino che prende il posto di un Gomez anche lui deludente questa sera. Al trentanovesimo Higuain torna a farsi vedere con una conclusione dal limite dell’area che esce sul fondo di poco.

PER LA FINALE SERVE UN MIRACOLO: Il finale risveglia l’Atalanta, con la Juve che accusa qualche stanchezza e i nerazzurri che provano ad andar alla ricerca almeno del pari ma tocca di nuovo a Buffon negare il gol ai nerazzurri quando Toloi, ben smarcato in area da Ilicic, prova la conclusione che il numero uno bianconero gli stoppa. Nel recupero qualche pallone in area provoca ancora un po’ panico nella difesa ospite ma la lucidità per fare centro manca ormai anche ai ragazzi del Gasp che non riescono a creare ulteriori situazioni degne di nota. Cinque giri di orologio e finisce dunque così, con la Juve che si prende la vittoria di questa semifinale di andata e per un’Atalanta grigia come la nebbia che ha avvolto il Comunale per lunghi tratti di questa gara l’impresa già difficile in partenza di puntare alla finale pare ora una montagna praticamente insormontabile. Se ne riparla a fine febbraio.

IL TABELLINO

ATALANTA-JUVENTUS 0-1 (primo tempo 0-1)

RETE: 3′ pt Higuain.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, de Roon, Freuler, Castagne; Cristante (32’st Barrow); Cornelius (1’st Ilicic), Gomez (37’st Petagna) – A disposizione: Gollini, Rossi, Orsolini, Gosens, Caldara, Mancini, Haas, Schmidt, Bastoni – All.: Gasperini

JUVENTUS (4-3-3): Buffon; De Sciglio, Benatia (37’st Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (45’st Bentancur), Matuidi; Douglas Costa (18’st Bernardeschi), Higuain, Mandzukic – A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Rugani, Asamoah, Marchisio, Sturaro – All.: Allegri

ARBITRO: Valeri di Roma

NOTE: spettatori: 16mila circa – al 25′ p.t. Buffon ha parato un rigore a Gomez – ammoniti Chiellini (J), Toloi (A), Masiello (A), Bentancur (J) – calci d’angolo: 5-4 per la Juventus – recuperi: 2′ p.t. e 5′ s.t.