Le pagelle di Atalanta-Verona H.

ALL.: GASPERINI 6: giusta l’idea di partire con praticamente tutti i titolari di Liverpool (o quasi). Difficile da spiegare invece il calo della ripresa sopratutto nel controllare un match che pareva ormai instradato. C’è da lavorarci su, specie in vista di giovedì sera…

CARNESECCHI 5: il mister non gliele manda a dire su alcuni rinvii a dir poco imprecisi. Sembra in ritardo quando viene anticipato da Noslin in occasione del 2-2.

TOLOI 5.5: avvia l’azione che porta al gol del vantaggio, ma allo stesso tempo viene sorpreso in occasione del primo gol del Verona (KOLASINAC 6: entra a tener ordine in campo nell’ultima parte del match)

HIEN 6: gioca una discreta gara contro i suoi ex compagni. Nel finale fallisce di testa una ghiotta occasione.

DJIMSITI 6: svolge con ordine il compitino assegnato.

RUGGERI 6.5: partita tutto sommato positiva per lui.

EDERSON 6.5: trova il facile gol del raddoppio e gioca una partita di livello almeno per un’ora. Poi cala, e con lui tutta la squadra.

PASALIC 6: si divora un paio di occasioni che meritavano miglior fortuna.

HOLM 5.5: l’impegno non gli manca; parte bene ma finisce poi con il commettere troppe imprecisioni (HATEBOER s.v.: dentro nel finale di gara).

KOOPMEINERS 5: sbaglia davvero troppe cose non da lui. Su tutti le occasioni (una per tempo) per poter chiudere del tutto il match.

DE KETELEARE 6: parte forte, poi però anche lui cala col passare dei minuti. Da un suo errore in fase di impostazione in area prende il via l’azione del primo gol del Verona (LOOKMAN 5: combina davvero poco).

SCAMACCA 7: gol bellissimo e assist ancor più bello per il raddoppio. Peccato che i suoi compagni non abbiano la stessa voglia di fare e grinta per l’intera partita… (MIRANCHUK 6.5: almeno due o tre ottime occasioni propiziate dai suoi piedi).




In campionato l’Atalanta torna sulle montagne russe: il Verona rimonta due gol ai nerazzurri

SERIE A, TRENTADUESIMA GIORNATA

ATALANTA-VERONA H. 2-2: DEA RIMONTATA IN QUATTRO MINUTI

Bergamo: l’illusorio primo tempo, poi una ripresa decisamente sottotono che riporta di nuovo i nerazzurri a terra in campionato. Finisce 2-2 il posticipo tra Atalanta e Verona: i bergamaschi del Gasp vanno sul 2-0 con Scamacca e Ederson nel primo tempo dove avrebbero potuto segnare anche altri gol ma a inizio ripresa in quattro minuti a ridosso del quarto d’ora subiscono i gol di Lazovic e Noslin che riportano il match in equilibrio. L’Atalanta si iscrive anche lei al gran numero di pareggi di questa giornata di campionato sprecando così una ghiotta occasione per allungare sulle inseguitrici. 

GASP ANCORA CON SCAMACCA-CDK: per la sfida all’Hellas il Gasp lancia di nuovo Toloi titolare mentre in mezzo non c’è De Roon per squalifica e quindi tocca ancora a Pasalic con Holm e Ruggeri sugli esterni. Davanti CDK e Scamacca con Koop alle loro spalle. Nel Verona, mister Baroni punta su Bonazzoli come unica punta con dietro Lazovic, Suslov e Noslin mentre in difesa c’è Dawidowic.

SCAMACCA LA SBLOCCA SUBITO: mentre la nuova Curva vede spuntare anche i seggiolini, lo Stadium conta davvero pochi posti liberi anche per questo match che prende il via dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’incidente della scorsa settimana alla centrale di Suviana e il giovane Mattia Giani, calciatore del Castelfiorentino, morto ieri dopo un malore in campo. La partita è subito vivace ma molto equilibrato nelle fasi iniziali ma qundo la Dea decide di spingere, per l’Hellas sono subito dolori: al tredicesimo Scamacca segna ancora, e l’ex Sassuolo e West Ham, servito da Koopmeiners, la butta dentro con uno stop e tiro al volo centrale ma forte appena sotto la traversa. Quattordicesimo centro stagionale per lui e 1-0 per la Dea.

EDERSON RADDOPPIA: il Verona prova a rispondere dopo il vantaggio nerazzurro al diciassette con una bella incursione di Suslov che viene sbilanciato al momento della conclusione e l’azione sfuma. La risposta dell’Atalanta è ancora una volta letale: al diciottesimo Scamacca si inventa un assist da fantascienza a centrocampo che lancia in campo libero Ederson che, a tu per tu con Montipò, non sbaglia il facile 2-0 per la squadra del Gasp. Pochi minuti dopo i nerazzurri sfiorano anche il tris quando Koopmeiners crossa per Pasalic che da buona posizione manda però alto.

MONTIPO’ NEGA IL TRIS: alla mezz’ora ancora la Dea vicina al terzo, nuovamente con Pasalic di testa su assist di Koopmeiners, ma Montipò c’è e mette in angolo. Risponde Koop, che ci prova da buona posizione con un diagonale fuori di un soffio. Poi anche CDK prova la gran conclusione da fuori e ancora una volta è il portiere del Verona a volare e metterla in corner. Ultimi sussulti di un primo tempo che la squadra del Gasp chiude meritatamente in vantaggio di due gol dopo un minuto di recupero.

RIPRESA, IL VERONA LA PAREGGIA IN 4′: nessun cambio dopo il riposo ed il match riprende così con la Dea che appare già con la testa altrove, errore grave nel calcio dove questi atteggiamenti si pagano spesso molto caro: al decimo, un errore in area di CDK agevola la ripartenza rapida del Verona che ribalta il fronte e con Lazovic la riapre con una bella conclusione da fuori che sorprende Carnesecchi. Tempo nemmeno quattro minuti e Centonze crossa al centro, Noslin si butta e anticipa ancora Carnesecchi: 2-2 nel giro di una manciata di minuti.

GASP MESCOLA LE CARTE: tutto clamorosamente da rifare per Gasp che a quel punto ne cambia tre: dentro Kolasinac, Lookman e Miranchuk, fuori Toloi CDK e Scamacca per provare a rimetter sul binario giusto una partita che sta clamorosamente sfuggendogli di mano. A due dalla mezz’ora Miranchuk da posizione defilata difficilissima, Montipò ferma il tiro anche con un pò di fortuna e poi blocca la sfera.

ASSALTO FINALE SENZA SUCCESSO: a dieci dalla fine c’è spazio anche per Hateboer sugli esterni al posto di Holm per il finale di questo match in cui la Dea prova a sparar le ultime cartucce per mettere la freccia due volte con Miranchuk: la prima con tiro fortissimo da fuori deviato da Montipò in angolo, la seconda nel primo dei cinque di recupero con un rasoterra potente da fuori fermato ancora dal portiere dell’Hellas. Finisce 2-2, dopo un illusorio primo tempo, la Dea nella ripresa rallenta e cede il passo al Verona che si prende il pari nel giro di una manciata di minuti. Per centrare lo storico traguardo di coppa giovedì con il Liverpool sarà bene evitare questi passaggi a vuoto.




Le pagelle di Atalanta-Verona H.

ALL.: GASPERINI 6.5: stavolta scelte intelligenti ad inizio partita e anche nel mentre. Però la squadra dopo un avvio in difficoltà ne esce bene e, pur fortunata, porta a casa una vittoria fondamentale.

SPORTIELLO 6.5: almeno due interventi decisivi, uno in particolare nella ripresa dopo un erroraccio di Scalvini. Bene.

TOLOI 6.5: partita ordinata, pochi errori e sempre concentrato. Bene.

DJIMSITI 6.5: anche lui fa buona guardia e aiuta i compagni.

SCALVINI 5: diversi passaggi imprecisi, sciagurato quello che regala a Gaich la palla del possibile 3-2 che però viene sprecata.

ZAPPACOSTA 7: un gol bellissimo, poi si fa male e stringe i denti finchè non è costretto ad alzar bandiera bianca in avvio di ripresa. Eroico! (OKOLI 6: benino, non entusiasma ma sbaglia anche poco).

KOOPMEINERS 5: troppi, troppi errori. Da lui ci si aspetta sempre di più, specie in momenti in cui la squadra è in difficoltà.

DE ROON 6.5: lotta, grinta e generosità non gli mancano mai. Bene.

MAEHLE 6: rientra dopo la squalifica, svolge con ordine il compitino.

PASALIC 7: al posto giusto, nel momento giusto. Intercetta l’errore di Montipò ed è lesto a rubargli il pallone segnando un gol importantissimo. Il soldatino del Gasp, decisivo! (EDERSON 6.5: entra e mette in mostra anche un paio di belle giocate).

MURIEL 6: parte male, poi però ci mette lo zampino in occasione del pari di Zappacosta e poi resta in partita regalando anche qualche tocco delizioso. (LOOKMAN 6: rientra dopo l’infortunio, fa vedere qualcosa di buono).

HOJLUND 7.5: il gol corona una prestazione da incorniciare. Finalmente torna decisivo con una partita da vero campione. Bravissimo! (DEMIRAL s.v.: dentro negli ultimi minuti).




Sbanda, si rialza e vince: l’Atalanta ribalta il Verona e blinda (almeno) il settimo posto

SERIE A, TRENTASEIESIMA GIORNATA

ATALANTA-VERONA H. 3-1: VITTORIA FONDAMENTALE PER LA DEA

Bergamo: la disperazione di Montipò per il grave errore commesso, mentre l’Atalanta festeggia il 2-1 di Pasalic è l’immagine di questa sfida in cui la Dea ribalta la squadra di Zaffaroni e centra il primo obiettivo stagionale: comunque vada a finire la squadra del Gasp enterà almeno nelle prime sette: e fino a lunedì sarà sesta in classifica aspettando la partita della Roma. La squadra di Gasperini, dopo due sconfitte, torna a sperare in posto in Europa League e mercoledì, se l’Inter vincerà la coppa Italia potrebbe esser già certo di andar almeno in Conference League.

GASP PUNTA SU MURIEL-HOJLUND: ci prova con due punte il Gasp per la delicata sfida con l’Hellas e si affida a Muriel e Hojlund per far male al gialloblu con Pasalic alle loro spalle; sulle fasce torna dalla squalifica Maehle mentre dietro recupera e gioca subito Djimsiti. Negli ospiti a caccia di punti salvezza e guidati dall’ex tecnico dell’AlbinoLeffe Zaffaroni, c’è Djuric come unica punta con gli ex De Paoli e Tameze a centrocampo.

LAZOVIC GELA LO STADIUM: colpo d’occhio vistoso della Curva Nord vuota all’ingresso delle squadre in campo a causa della squalifica subita dopo i recenti avvenimenti durante il match con la Juve. Dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione che in questi giorni ha colpito l’Emilia Romagna la partita prende il via e per l’Atalanta al decimo il match è già in salita quando Lazovic si inserisce perfettamente in area sul filo del fuorigioco e batte Sportiello con un diagonale imprendibile per il vantaggio ospite.

ZAPPACOSTA TROVA IL PARI DALLA DISTANZA: la Dea prova subito a reagire, al quarto d’ora protesta per un presunto tocco di gomito in area ospite ma il l’arbitro fa proseguire dopo check con la sala Var ma al ventidue arriva il pari della squadra del Gasp: bellissima azione sulla fascia destra, combinazione tra Muriel e Zappacosta che conclude con un diagonale imprendibile da Montipò e firma l’1-1.

HOJLUND SFIORA IL RADDOPPIO: cresce la Dea dopo il pari, il Verona arretra il baricentro e la squadra del Gasp prova a cercar la via del sorpasso: dopo la mezz’ora grande giocata di Hojlund che di tacco serve Maelhe che viene steso da dall’ex De Paoli mentre era lanciato a rete: giallo per lui. Un minuto dopo ancora il giovane biondo nerazzurro di testa insidia Montipò che salva un gol che pareva fatto. Nel minuto di recupero concesso prima dell’intervallo è ancora Hojlund in evidenza saltando un difensore e mettendo al centro per Muriel che è anticipato in corner all’ultimo secondo da un difensore del Verona; ultimo squillo di un primo tempo che termina con le due squadre ferme sull’1-1.

RIPRESA, PASTICCIA MONTIPO E SUPERMARIO FA 2-1: nessun cambio dopo il riposo con il match che ricomincia e con l’Atalanta che al decimo si ritrova in vantaggio complice un clamoroso errore del portiere Montipò che, in controllo della sfera, la perde su pressing di Pasalic che può così segnare il gol facile facile del sorpasso atalantino. Due minuti dopo il gol del 2-1 il Gasp inserisce Okoli e Lookman al posto di Zappacosta e Muriel.

HOJLUND-GOL, LA DEA VA SUL 3-1: il Verona adesso è costretto a rincorrere e a quel punto spinge: al tredicesimo De Paoli ci prova da fuori ma con scarsa precisione. Poi al diciottesimo Hojlund incornicia la sua partita perfetta andando a segnare un gran gol da fuori area di sinistro.

IL VERONA SBATTE SUL LEGNO: con due gol di vantaggio, la Dea può ora amministrar meglio una partita che si era messa davvero male; il Verona dal canto suo ci prova: prima con Verdi al tiro in semi sforbiciata che finisce alto. Poi gran tiro di Sulemana da fuori che finisce sulla traversa a Sportiello battuto poco dopo che il Gasp aveva inserito Ederson per Pasalic. Poi ci prova l’Atalanta stessa a regalare il gol agli ospiti con uno svarione di Scalvini che serve in area Gaich, sull’uscita decisiva di Sportiello che riesce a deviar la palla sul palo.

SIGILLO SUL SETTIMO POSTO, E ORA…: nel finale c’è spazio anche per Demiral che entra al posto di Hojlund; poi al novantesimo Ederson si libera di tre difensori in area ma trova Montipò, stavolta bravo a negargli il punto del poker. Restano a quel punto cinque minuti di recupero in cui il Verona alza definitivamente bandiera bianca e la Dea porta al traguardo una vittoria magari non bellissima ma fondamentale a blindare (almeno) il settimo posto e mettersi per ora al sesto in attesa della partita di lunedì sera della Roma contro la Salernitana.




L’ultima curva per Europa e salvezza: Atalanta-Verona è quasi decisiva per entrambe

HOJLUND SI PRENDE SULLE SPALLE LA DEA

Mettere le cose a posto quanto prima: l’Atalanta continua la ricerca di quel punto che le garantirebbe quanto meno il matematico settimo posto in questa stagione cercando magari di mettersi alle spalle le due sconfitte consecutive raccolte contro Juve e Salernitana. La squadra del Gasp, falcidiata dagli infortuni, se la vedrà nel pomeriggio di sabato alle 18 contro l’Hellas alla disperata ricerca di punti salvezza nella drammatica sfida a tre con Spezia e Lecce per evitare il terz’ultimo posto che porta in serie B. Stati d’animo diversi ma, volendo vedere, anche piuttosto simili per due squadre che vogliono provare a uscire dalle difficoltà per raggiungere i rispettivi obiettivi: chi per l’Europa (la Dea), chi per restare in serie A (il Verona).

STATISTICHE E CURIOSITA’:

Dall’arrivo di Gian Piero Gasperini (2016/17), l’Atalanta ha vinto sei delle nove sfide contro il Verona in Serie A (1N, 2P); nelle precedenti sette gare contro gli scaligeri nel torneo la Dea aveva invece ottenuto solo due punti.

Il Verona ha vinto le ultime due trasferte contro l’Atalanta in Serie A, tante vittorie esterne quante nelle precedenti 20 gare fuori casa contro la Dea nel torneo (7N, 11P) – gli scaligeri hanno ottenuto tre successi fuori casa di fila contro una singola avversaria in Serie A solo contro il Pisa, tra il 1982 e il 1985.

L’Atalanta ha perso gli ultimi due match di campionato senza segnare, l’ultima volta che ha registrato tre sconfitte di fila senza realizzare alcun gol in Serie A risale al periodo tra settembre-ottobre 2014 (quattro in quel caso, con Stefano Colantuono alla guida).

Il successo per 1-0 contro il Lecce è stato il primo fuori casa per il Verona in questo campionato, i gialloblù potrebbero registrare due clean cheet di fila in trasferta in Serie A per la prima volta dal febbraio 2020, mentre l’ultima volta che hanno ottenuto due vittorie consecutive lontanto dal Bentegodi risale all’aprile 2022 (la prima delle due proprio contro l’Atalanta).

Da una parte l’Atalanta è la squadra che ha segnato più gol (30) nella mezz’ora centrale di gara – dal minuto 31 al minuto 60 -, dall’altra solo la Salernitana (25) ha subito più reti del Verona (20) nello stesso periodo di gioco.

L’Atalanta è la formazione che ha segnato più gol da fuori area in questo campionato (10) – queste reti sono state realizzate da ben otto calciatori diversi, l’unico con più di un gol dalla distanza è Teun Koopmeiners (tre).

Da un lato il Verona è l’unica squadra che non ha ancora subito un gol su rigore nella Serie A 2022/23, dall’altro solo Napoli e Sassuolo (entrambi sette) hanno segnato più reti dell’Atalanta dal dischetto (sei).

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Demiral, Scalvini; Maehle, De Roon, Ederson, Zappacosta; Koopmeiners, Pasalic; Højlund – All.: Gasperini

Squalificati: nessuno

Indisponibili: Boga, Hateboer, Palomino, Ruggeri, Soppy, Vorlicky, Zapata

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini, Hien, Cabal; Faraoni, Abildgaard, Tameze, Lazovic; Ngonge, Braaf; Djuric – All.: Zaffaroni

Squalificati: nessuno

Indisponibili: Dawidowicz, Doig, Duda, Henry, Hrustic, Lasagna, Magnani, Veloso, Verdi




Così è davvero triste: sconfitta anche dal Verona, l’Atalanta non riesce più a rialzarsi.

SERIE A, TRENTATREESIMA GIORNATA

ATALANTA-VERONA H. 1-2: LA DEA SCIVOLA SEMPRE PIU’ GIU’

Bergamo: poteva essere tanto, sarà con ogni probabilità niente. Parliamo della stagione dell’Atalanta, che dopo aver salutato l’Europa League perde anche 2-1 in casa contro il Verona, allontanandosi dalla zona Europa. La squadra di Gasperini, oltre che un po’ involuta sul piano tecnico, sembra anche un po’ scarica emotivamente dopo aver visto sfumare tutti gli obiettivi stagionali. Ottimo invece il Verona: poteva uscire con la testa dal campionato non avendo più grandi obiettivi, ma continua a giocare grandi match.

BOGA E MALI DAL 1′: il Gasp ripropone Scalvini dall’inizio in difesa insieme a Palomino e Demiral mentre in mezzo è Koopmeiners a sostituire l’infortunato Freuler con davanti Zapata assistito da Malinovskyi e Boga. Nel Verona, l’unica punta di Tudor è Simeone che però è assistito dietro dal rientrante Barak e Caprari.

PARTE LA DEA, POI DUE LEGNI HELLAS: discreta cornice di pubblico allo Stadium in questa serata di Pasquetta con il match che prende il via ed al quinto la Dea è subito insidiosa con una bella combinazione tra Zapata e Malinovskyi con l’ucraino che si ritrova davanti a Montipò che però si supera sulla sua conclusione e gli nega il gol. La Dea parte bene ed al quarto d’ora è ancora pericolosa: Zapata fa sponda ancora per Malinovskyi, ma il suo tiro al volo va fuori. Dal ventesimo però esce il Verona, che è pericolosissimo quando Lazovic serve Faraoni che al volo prende il palo a Musso battuto; un minuto dopo è la traversa a salvare l’Atalanta quando Caprari calcia la punizione dal limite che scheggia la traversa e esce sul fondo.

DUE LEGNI OSPITI POI CECCHERINI LA SBLOCCA: a ridosso della mezz’ora Gunter viene graziato dall’arbitro per una trattenuta su Zapata, era già ammonito, sarebbe stato cartellino rosso; qualche minuti più tardi e Malinovskyi si fa male durante un contrasto di gioco ed è costretto ad uscire con Miranchuk che gli da il cambio. Dea che si fa vedere nel finale di prima frazione, Koopmeiners appoggia di testa per Zapata, che di prima gira verso la porta, tiro fuori di poco. Poi, nel secondo dei tre di recupero concessi, ecco la doccia fredda: Ceccherini mette in rete di testa da solo un pallonetto di Simeone; gol inizialmente annullato per fuorigioco, poi assegnato dopo il controllo al Var. L’Atalanta avrebbe subito la chance del pari, prima Miranchuk da fuori e poi Zapata tirano verso la porta ma i difensori scaligeri mettono in calcio d’angolo prima del fischio del direttore di gara che manda tutti al riposo.

RIPRESA, KOOP SBAGLIA PORTA, 2-0 OSPITE: la ripresa si apre con una conclusione di Miranchuk in diagonale che si spegne ampiamente sul fondo, poi il Verona riprende a metter in difficoltà la Dea e al nono trova il raddoppio, con anche un po’ di fortuna quando Ilic entra in area con estrema facilità, conclude centrando Musso che ribatte addosso a Koopmeiners che butta la palla involontariamente nella propria rete. Notte fonda per la Dea, 2-0 per gli ospiti.

PALO DI LASAGNA, POI SCALVINI LA RIAPRE: tre cambi a quel punto per il Gasp che inserisce Pezzella, Djimsiti e Muriel al posto di Hateboer, Demiral e Boga nel tentativo di scuotere la sua Atalanta che sembra davvero non esserci più. Al ventunesimo Palomino di testa mette nell’angolino ma c’è Montipò ancora che salva l’Hellas che potrebbe una decina di minuti dopo chiudere i conti quando Lasagna centra in pieno il palo dopo una veloce ripartenza. Invece è la squadra del Gasp a tornar un po’ a sorpresa in panchina sull’azione successiva: Scalvini mette di testa in rete un cross di Zappacosta siglando così il suo primo gol in serie A.

DEA IN CADUTA LIBERA: nel finale, proprio Scalvini lascia il posto a Pasalic a pochi minuti dalla fine con la Dea che prova il vano assedio finale che culmina con una conclusione di Zapata a pochi secondi dal triplice fischio del direttore di gara. Terza sconfitta consecutiva in campionato per una Atalanta sempre più lontana dalle posizioni che contano e sempre più lontana parente di quella bella squadra che ci ha fatto divertire in questi anni. Momento difficile per i nerazzurri, il più buio dell’era Gasperini apparso anche lui in evidente difficoltà come mai si era visto dal suo insediamento sulla panchina di una Dea con il morale sotto i tacchetti.

IL TABELLINO:

ATALANTA-VERONA H. 1-2 (primo tempo 0-1)

RETI: 47′ p.t. Ceccherini (V), 10′ s.t. aut. Koopmeiners (A), 37′ s.t. Scalvini (A)

ATALANTA (3-4-2-1): Musso, Scalvini (41′ s.t. Pasalic), Demiral (11′ s.t. Djimsiti), Palomino, Hateboer (11′ s.t. Pezzella), de Roon, Koopmeiners, Zappacosta, Malinovskyi (34′ p.t. Miranchuk), Boga (11′ s.t. Muriel), Zapata – All.: Gasperini

VERONA (3-4-1-2): Montipò, Casale, Gunter (31′ p.t. Sutalo), Ceccherini (26′ s.t. Veloso), Faraoni, Tameze, Ilic, Lazovic (32′ s.t. Depaoli), Barak, Caprari (32′ s.t. Hongla), Simeone (32′ s.t. Lasagna) – All.: Tudor

ARBITRO: Piccinini di Forlì

NOTE: gara di andata: Verona H.-Atalanta 1-2 – ammoniti: 9′ p.t. Gunter (V), 21′ p.t. Casale (V), 25′ p.t. Palomino (A), 30′ p.t. Malinovskyi (A), 12′ s.t. Koopmeiners (A), 24′ s.t. Ceccherini (V) – recuperi: 3′ p.t. e 4′ s.t.




Atalanta-Hellas Verona 0-2: le fatiche del mestro Gasperini

L’allievo Juric ha finalmente superato il maestro Gasperini”: più o meno è stata questa la frase di apertura o titolo di molti quotidiani e siti sportivi nel day after di Atalanta Verona.

I numeri e le statistiche precedenti al match sembravano indicare l’unica possibile via della vittoria per i nerazzurri, ma la legge dei grandi numeri (e non solo quella) spesso sovverte i pronostici.

L’Atalanta per un’ora ha confermato le aspettative, ma la bravura mista a  fortuna di Silvestri e un calo sempre più evidente di condizione, ha incanalato il match sul binario opposto.

Che la Dea perda spesso punti a cavallo tra Champions e campionato è ormai un dato di fatto, e in questo momento storico risulta ancora più matematica l’equazione.

La poca lucidità applicata ad una condizione precaria non può che sortire effetti indesiderati contro squadre medio-piccole, ma non inaspettati.

Atalanta Verona: Gasperini fatica molto

Tra chi cerca cause mistiche o tattiche, c’è Gasperini che alla vigilia del match contro gli scaligeri preannuncia l’andamento ondulatorio dei nerazzurri. Alti e bassi decisamente fastidiosi, ma non per questo irrimediabili.

Oltre a fare i conti con gli infortuni e con possibili assenza cause covid, l’allenatore di Grugliasco al momento fatica a trovare il giusto equilibrio e soluzioni appropriate per ogni partita. I nuovi hanno finito il rodaggio, come dichiara Gasp, ma questo non significa che siano pronti ad eguagliare come prestazione i titolari.

Fatiche a cui Gasp è abituato da anni, ma quest’anno l’asticella si è alzata. La mancata preparazione estiva ha inevitabilmente obbligato l’Atalanta a un tour de force perenne negli ultimi mesi, in cui anche le nazionali hanno decisamente contribuito a rendere più complicata la gestione delle energie psicofisiche.

Tanti ostacoli in più sul cammino della Dea di diversa natura che Gasp ha già pensato bene di accettare. La consapevolezza di ciò che si è e di ciò che si vive sono i primi passi verso una stagione inedita, difficile, ma da approcciare con serenità e umiltà.

Di fatica Gasp ne ha fatta in carriera per raggiungere alti livelli, e ora l’unico favore che chiede ai tifosi è la “fatica” di comprendere il momento senza troppi patemi d’animo. Siamo solo all’inizio e a volte basta solo attendere un po’ più del previsto, soprattutto quando il percorso si fa più tortuoso.