L’Atalanta non finisce mai di stupire: una super-rimonta che stende la Lazio!

SERIE A, VENTISETTESIMA GIORNATA

ATALANTA-LAZIO 3-2: GOSENS, MALI E PALOMINO, CHE IMPRESA!

Incredibile, impensabile, specie dopo poco più di undici minuti di gara: l’Atalanta, sotto di due gol in avvio, si rimbocca di nuovo le maniche e costruisce una rimonta formato monstre ai danni della Lazio, che cade dopo ventun giornate sotto i colpi di Gomez e compagni che la costringono alla resa. Avanti di due gol con l’autogol incredibile di De Roon e la bellissima rete di Savic, la squadra biancoceleste non fa i conti con il ritorno dei ragazzi del Gasp che, passato il momento di sbandamento, iniziano a giocar la loro partita, accorciano con Gosens nel finale di primo tempo e, nella ripresa, completano l’opera con la bellissima rete di Malinosvkyi al ventesimo e con Palomino a dieci dalla fine. Sorpasso, tre punti pazzeschi e tentativo della Roma di accorciar sul quarto posto dei nerazzurri rispedito al mittente.

Bergamo: quarta contro seconda, due delle squadre che esprimono probabilmente il miglior calcio in Italia, due attacchi atomici che regalano gol a grappoli: l’anteprima del match tra Atalanta e Lazio basta e avanza per pensare che, comunque vada, ci si divertirà. La squadra del Gasp, dopo l’ottimo ritorno in campo di domenica cerca conferme con un terzo grado mica da ridere contro i biancocelesti e con la voglia di cementare sempre più il quarto posto con un occhio più su dove l’Inter si è da poco fatta fermar in casa dal Sassuolo.

TOLOI E MALINOVSKYI LE NOVITA’: con Pasalic out per squalifica ed Ilicic non ancora al top e tenuto inizialmente in panchina, mister Gasperini (oggi anche lui squalificato, in panchina il vice Gritti) mette Malinovskyi in campo con il Papu a supporto di bomber-Zapata mentre l’altra variazione rispetto a domenica è Toloi titolare dietro al posto di Caldara. Nella Lazio, Inzaghi deve far i conti con diversi infortuni tra cui quelli Leiva e Luiz Felipe, spazio a Cataldi e Luis Alberto con Correa ed Immobile davanti.

DE ROON SBAGLIA PORTA, DEA SOTTO: toccante l’immagine dei giocatori ospiti commossi durante il minuto di silenzio al risuonare delle note di “rinascerò, rinascerai” in ricordo delle vittime che Bergamo ha patito per il Covid-19 con il match che inizia ed è subito girandola di emozioni: al terzo Zapata non sfrutta un gentile omaggio della difesa ospite e, a tu per tu con Strakosha manda clamorosamente fuori. Poi, sul capovolgimento di fronte è incredibile la goffa deviazione di De Roon nella propria porta che al quarto porta avanti gli ospiti.

PRODEZZA DI SAVIC, OSPITI SUL 2-0: la velocità degli ospiti rispetto ai nerazzurri in avvio è davvero evidente, ed al decimo gli ospiti sono già sul 2-0 quando Milinkovic-Savic riceve un pallone fuori area che trasforma in un bellissimo gol su cui nulla può Gollini. La squadra del Gasp sbanda e due volte nei minuti successivi Immobile grazia la Dea dal gol che avrebbe probabilmente chiuso il match calciando fuori due ottime opportunità di un nulla.

GOSENS RIMETTE IN CORSA LA DEA: poi l’Atalanta prende coraggio dopo il pericolo-scampato e prova a rimettersi in corsa: al ventottesimo Zapata sbaglia il tap-in vincente dopo la bella conclusione del Papu fermata da Strakosha, poi il portiere ospite è ancora decisivo su una conclusione dalla distanza di Malinovskyi. Prologo al meritato gol che la Dea trova a otto dall’intervallo con Gosens, che di testa batte la marcatura avversaria e mette dentro il gol che riapre la partita. E con il medesimo risultato si conclude così un primo tempo vivace con i nerazzurri a dover rincorrere ma con una sola rete da recuperare.

RIPRESA, MALINOVSKYI BOOOM, 2-2!: nessun cambio durante l’intervallo e la ripresa prende così il via con l’Atalanta subito vicina al pari in due occasioni al terzo e al quarto minuto, prima con la botta di Malinosvkyi deviata provvidenzialmente in corner dalla difesa laziale e poi con una girata di Djimsiti che finisce fuori di poco. Prove generali del meritato pareggio che i ragazzi del Gasp trovano al ventesimo quando Malinovskyi da fuori prende la mira e calcia una saetta che Strakosha non può nemmeno vedere se non in fondo alla propria porta: 2-2!

PALOMINO COMPLETA LA RIMONTA: rimesso il match in equilibrio, dalla tribuna il Gasp prova a cambiare qualcosa inserendo Castagne e Muriel al posto di Gosens e Zapata al minuto ventitre della ripresa. Il match cala di ritmo, la stanchezza inizia a farsi sentire in campo e così c’è spazio anche per Ilicic nell’ultimo quarto d’ora con lo sloveno che prende il posto di Malinosvkyi in campo. Proprio lo sloveno offre un ghiotto pallone a Muriel che è anticipato di un nulla in corner per una conclusione che pareva destinata a miglior sorte; ma il sorpasso è nell’aria e, a dieci dalla fine, Palomino ha la testata vincente per ribaltare tutto e firmare il 3-2 per i ragazzi del Gasp.

DEA, IL VOLO CONTINUA: scorrono i minuti e la lucidità viene meno da ambo le parti anche se è l’Atalanta che nel finale spreca più volte la palla del possibile poker (due volte con Muriel, una con il Papu) piuttosto che una Lazio ormai in debito di ossigeno che ci prova solo con una timida conclusione di Lukaku: troppo poco per poter riacciuffare una Atalanta che, dopo cinque di recupero, festeggia la sua seconda vittoria consecutiva stavolta con una strepitosa rimonta che tiene lontani i nerazzurri dai tentativi di assalto della Roma e che è anche una piccola, ma gustosa, vendetta della finale di coppa Italia persa proprio contro i biancocelesti un anno fa. Bergamo si toglie l’ennesimo sassolino nella scarpa e si prende altri tre bellissimi sorrisi che non fanno mai male. Avanti tutta!

IL TABELLINO

ATALANTA-LAZIO 3-2 (primo tempo 1-2)

RETI: 5′ aut. De Roon (L), 11′ Milinkovic (L), 38′ Gosens (A), 66′ Malinovskyi (A), 80′ Palomino (A)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (69′ Castagne); Malinovskyi (77′ Ilicic); Gomez, Zapata (70′ Muriel) – A disposizione: Bellanova, Caldara, Colley, Czyborra, Rossi, Sportiello, Sutalo, Tameze – Allenatore: Gasperini.

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Radu (77′ Bastos); Lazzari, Milinkovic, Cataldi (60′ Parolo), Luis Alberto (77′ A.Anderson), Jony (77′ Lukaku); Correa (55′ Caicedo), Immobile – A disposizione: D. Anderson, Armini, Falbo, Guerrieri, Parolo, Proto, Silva, Vavro – Allenatore: Inzaghi.

ARBITRO: Orsato di Schio

NOTE: gara di andata: Lazio-Atalanta 3-3 – partita giocata a porte chiuse – ammoniti Toloi, De Roon (A), Milinkovic e Patric (L) – recuperi 0′ pt e 5’st




Atalanta, c’è la Lazio: sfida d’altissima quota con un conto in sospeso…

BERGAMO, ORE 21.45

LA DEA CERCA LO SGAMBETTO ALLA SECONDA DELLA CLASSE

Si torna in campo: il finale infuocato di questo stranissimo campionato di serie A impone partite ogni tre giorni per concludere la stagione entro inizio agosto, e allora per l’Atalanta reduce dal brillante successo sul Sassuolo è già di nuovo tempo di andare a caccia di altri punti importanti per blindare ulteriormente il quarto posto. Nella partita forse più interessante di questa ventisettesima giornata i nerazzurri attendono al Gewiss Stadium la Lazio nel match che si disputerà nell’insolito orario delle 21.45: partita che si annuncia di altissimo livello, la seconda contro la quarta con i biancocelesti che non vogliono perdere la scia della Juve (vincente lunedì sera a Bologna) ma Gomez e compagni che vorranno in qualche modo regolare quel conto rimasto in sospeso dopo l’amarissima finale di coppa Italia della scorsa stagione. Una gara che si annuncia emozionante e ricca di gol con la Dea a caccia dell’ennesima grande impresa da dedicare a Bergamo ed alla sua gente.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: out per squalifica, mister Gasperini dovrà seguire la partita dalla tribuna ma spera di recuperare Ilicic in extremis (difficile comunque che lo sloveno ce la faccia); l’alternativa potrebbe essere Malinovskyi ad agire davanti con Gomez e Zapata vista l’assenza di Pasalic per squalifica oppure Muriel insieme a Zapata con il Papu a supporto. Dietro riecco Toloi con Caldara che parte dalla panchina.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Malinovskyi, Zapata – All.: Gritti (Gasperini squalificato)

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Cataldi, Luis Alberto, Jony; Correa, Immobile – All.: S. Inzaghi




Il sogno se ne va, l’Atalanta resta: la coppa alla Lazio, ma alla Dea manca un rigore solare

COPPA ITALIA, LA FINALE

ATALANTA-LAZIO 0-2: SAVIC E CORREA DECIDONO IL MATCH

E’ andata così: possiamo scrivere tutto quel che vogliamo, ma alla fine è finita come nessuno voleva. L’Atalanta esce sconfitta dalla finale di coppa Italia contro la Lazio per via dei gol nel finale di Milinkovic Savic e Correa che regalano così alla squadra di Inzaghi il nono trofeo della sua storia. Ai nerazzurri restano invece le lacrime di una grandissima delusione, un rigore netto negato nel primo tempo per un fallo di mano di Bastos in area e l’immagine comunque bellissima dei ventiduemila tifosi giunti nella capitale per spingere la Dea, ma anche per abbracciarla a fine partita tra le lacrime per l’amarissimo epilogo di questa avventura.

Roma: delusione e orgoglio in una serata che, nel bene o nel male, i tifosi dell’Atalanta non dimenticheranno mai: da una parte lo spettacolo degli oltre 22mila festanti tifosi che hanno invaso Roma ed hanno cantato senza sosta prima e dopo la fine della partita, dall’altra l’amaro in bocca e le lacrime agli occhi per l’ennesimo urlo strozzato in gola unito ad un briciolo di rabbia per una discutibilissima decisione arbitrale che poteva davvero cambiare la storia di questa finale. Ma così è stato, il piangersi addosso non fa parte dello stile di chi vi scrive così come di nessun atalantino degno di tal nome: rimarrà sicuramente il ricordo indelebile di una serata in cui il popolo nerazzurro ha comunque dimostrato in mondovisione come l’essere tifosi sia un mestiere bello, ma a volte anche tremendamente difficile.

PARTITA MOLTO BLOCCATA: veniamo dunque alla partita: nella Dea il Gasp opta per Castagne al posto di Gosens in fascia e Djimsiti in difesa mentre davanti ritrova Ilicic, Gomez e Zapata mentre Inzaghi a destra preferisce Marusic a Romulo per sfruttare maggiormente la sua fisicità anche in fase di contenimento, con Correa in appoggio a Immobile. L’annunciato spettacolo in campo si fa attendere, il match vive di strappi alternati a delle pause improvvise, anche perché proprio sulle corsie esterne le due contendenti si annullano: Marusic-Castagne da una parte e Lulic-Hateboer dall’altra sono due sfide dove a lungo non c’è un vincitore; inoltre in in casa nerazzurra Ilicic fatica a carburare, mentre in quella biancoceleste Immobile conferma tutte le difficoltà dell’ultimo periodo. e anche il Papu appare piuttosto in ombra anche perché Leiva segue un po’ ovunque per limitarne l’inventiva.

IL RIGORE CHE NESSUNO VEDE: così il risultato è un primo tempo molto bloccato in cui però è la squadra del Gasp quella che sembra voler provare di più a spaccare la partita perchè comunque al primo minuto Gomez scalda subito le mani a Strakosha e Zapata di testa mette fuori male in elevazione. Poi, l’occasione per passare i nerazzurri ce l’hanno ed arriva al minuto venticinque: punizione del Papu, nel batti e ribatti De Roon colpisce il palo e lo stesso Zapata alla fine mette ancora fuori da buona posizione, ma sul tiro di dell’olandese c’è un fallo di mani netto di Bastos che né il direttore di gara Banti né il Var clamoramente non rilevano. Un episiodio che avrebbe portato al rigore per i nerazzurri e probabilmente anche all’espulsione di Bastos che era già ammonito; non a caso il tecnico Inzaghi corre ai ripari e sostituisce lo stesso Bastos poco dopo con Radu. L’Atalanta assapora la possibilità di passare, ma su uno dei suoi sbilanciamenti offensivi è Correa ad andare via uno contro uno a campo aperto con Masiello che è costretto al fallo per evitare guai peggiori. Ultimo sussulto di un primo tempo che si chiude così sullo 0-0 dopo un minuto di recupero.

RIPRESA, LA MUSICA NON CAMBIA: ad inizio ripresa è ancora la Dea a provar a spingere con il Gasp che passa al tridente d’attacco in modo di sottrarre Gomez dalla marcatura di Leiva e allargare le maglie della difesa biancoceleste. Tuttavia l’attacco nerazzurro non appare quello capace di far più gol di tutti in campionato, con Ilicic che non trova alcuna giocata importante e Zapata la davanti quasi non pervenuto. Nella Lazio, Inzaghi a metà ripresa cambia e si gioca la carta Caicedo e al ventiquattresimo Correa ha la palla giusta su di un anticipo sbagliato di Djimsiti, ma il recupero in scivolata di Palomino è fondamentale.

SAVIC ENTRA E LA SPACCA: i minuti passano ma di occasioni degne di tal nome ancora niente perché con lo scorrere dei minuti gli equilibri difensivi diventano predominanti, esattamente come la paura di prendere un gol che potrebbe essere letale. A provarci di più è ancora l’Atalanta: al trentunesimo Gomez insiste sul dribbling e colpisce l’incrocio esterno da posizione quasi impossibile. Una manciata di minuti dopo e Inzaghi manda dentro anche Milinkovic Savic: sarà lui a infrangere il sogno della Dea perché dopo appena 4 minuti dal suo ingresso il serbo sblocca la partita: angolo di Leiva e colpo di testa decisivo, anticipando Djimsiti.

CORREA CHIUDE I GIOCHI, DEA IN LACRIME: mister Gasperini allora tenta di scuotere i suoi mandando dentro in un colpo solo Barrow, Pasalic e Gosens, ma a tenere in piedi i nerazzurri è Gollini che salva a tu per tu con Correa una prima volta, ma non la seconda, perché ad un minuto dal novantesimo in ripartenza il giocatore laziale salta Freuler, scarta anche Gollini e stavolta insacca il 2-0. La crudele sentenza è scritta: la coppa Italia va alla Lazio, all’Atalanta restano le lacrime e l’abbraccio del suo popolo giunto da tutto il mondo sin nella capitale a dimostrazione del folle innamoramento e del legame indissolubile tra squadra e tifosi: stavolta, putroppo, il bicchiere è solo mezzo vuoto e dentro racchiude le lacrime di tutti noi. Non è giusto forse, ma purtroppo è così.

GRAZIE LO STESSO RAGAZZI!!!

IL TABELLINO

ATALANTA-LAZIO 0-2 (primo tempo 0-0)

RETI: 37′ st Milinkovic-Savic, 45′ st Correa

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Palomino, Djimsiti, Masiello; Hateboer, De Roon (39′ st Pasalic), Freuler, Castagne (39′ st Gosens); Gomez; Ilicic, Zapata (39′ st Barrow). A disp.: Berisha, Rossi, Mancini, Reca, Ibanez, Colpani, Delprato, Pessina, Piccoli – All.: Gasperini

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos (35′ Radu); Marusic, Parolo, Leiva, Luis Alberto (34′ st Milinkovic-Savic), Lulic; Correa, Immobile (21′ st Caicedo) – A disp.: Proto, Guerrieri, Patric, Wallace, Durmisi, Badelj, Romulo, Cataldi, Neto – All.: Inzaghi

ARBITRO: Banti di Livorno

NOTE: spettatori 66mila circa di cui oltre 22mila tifosi atalantini – ammoniti: Masiello, Zapata, Freuler (A), Bastos, Lulic, Marusic, Leiva (L) – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t. e 6′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Lazio

L’ATTACCO A SECCO, LE FASCE NON SFONDANO: DEA IMBAVAGLIATA

Episodio arbitrale a parte, la partita dei nostri non è stata sicuramente delle migliori: imbavagliata sulle fasce e disinnescato Ilicic, il Papu si ritrova isolato, commettendo anche errori abbastanza banali. Anche Zapata non riesce a pungere.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6: peccato, alla fine si gioca tre cambi in un colpo solo ma come mossa della disperazione. La sua Dea tiene bene il campo e comunque crea più occasioni della Lazio in una partita molto bloccata e che pareva quasi destinata ai supplementari. Dispiace, per lui come per i suoi ragazzi per questo amaro epilogo.

GOLLINI 6: quasi clamorosamente inoperoso per buona parte del match, subisce nel finale due gol senza particolari colpe.

PALOMINO 6: poche sbavature in una gara tutto sommato sufficiente.

DJIMSITI 5.5: un po’ incerto, nel finale in occasione del gol della Lazio sbanda insieme alla difesa.

MASIELLO 6: partita attenta, non concede molto agli avversari sino ai nefasti minuti finali.

HATEBOER 5: disinnescato e reso incapace di avanzare e rendersi pericoloso non ha modo di poter creare seri pericoli in area biancoceleste.

DE ROON 6: anche lui fa fatica ad imporsi e dettare i tempi ma è protagonista nell’occasione che porta al contestato episodio del rigore negato (PASALIC s.v.: entra nel disperato finale).

FREULER 5.5: poco attivo anche lui, riesce a tratti e non in maniera precisa come solitamente gli riesce.

CASTAGNE 5: pure lui ha pochissime occasioni per prendere campo, ben controllato (spesso con le cattive) dagli avversari. (GOSENS s.v.: ingiudicabile).

GOMEZ 5.5: parte a razzo con una bella discesa che scalda subito i guantoni al portiere laziale, poi pian piano si spegne senza riuscire ad inventare la giocata per spaccare il match. Affranto a fine gara. Grazie lo stesso capitano.

ILICIC 5.5: preso (e parecchio) di mira anche lui dagli avversari (con il benestare dell’arbitro), purtroppo risulta macchinoso e poco incisivo nella gara in cui tutti si aspettavano da lui una serata da assoluto protagonista.

ZAPATA 5: poco servito dai compagni, ma anche incapace di creare occasioni importanti per cercare di sbloccare una partita che ha spesso viaggiato sul binario dell’equilibrio sino al drammatico epilogo nel finale. (BARROW s.v.).




Dai Atalanta, c’è da scrivere la storia: tutti all’Olimpico per prenderci la Coppa Italia!

ROMA, ORE 20.45: LA DEA VA A CACCIA DEL SOGNO!

LA DEA A CACCIA DI UN TROFEO CHE MANCA DAL 1963

Tutte le strade portano a Roma, compreso il sogno della Dea e del suo popolo che si prepara a disputare questa sera la finale di Coppa Italia all’Olimpico contro la Lazio. L’attesa è finita, i nerazzurri di Gasperini vanno così a caccia del secondo trofeo della loro centenaria storia dopo quello vinto nel 1963 a cui seguirono poi le due finali perse contro Napoli prime e Fiorentina poi. Stavolta però la Dea e i suoi oltre ventunmila tifosi al seguito giunti nella capitale vogliono provare a cambiare tutti insieme la storia in un match che si annuncia equilibratissimo contro una Lazio che però Papu e compagni sono già stati capaci di battere in entrambi i confronti diretti in campionato. Una gara che promette quindi di regalare grandissime emozioni e che seguiremo in diretta con voi dallo stadio Olimpico a partire dalle 20.45 per raccontare dal vivo momenti che vorremmo davvero siano magici ed indimenticabili per tutti noi. Andiamo a prenderci il sogno, tutti insieme! FORZA RAGAZZI!!!

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: può contare su praticamente tutta la sua rosa a disposizione mister Gasperini con eccezione degli infortunati Toloi e il lungodegente Varnier, tuttavia i dubbi principali del tecnico nerazzurro riguardano la difesa con uno tra Djimsiti e Mancini a giocarsi un posto da titolare con Palomino e Masiello mentre in mezzo e davanti pochi i dubbi con Castagne ed Hateboer in fascia e al centro Freuler e De Roon con Ilicic libero di inventare per il Papu e Zapata la davanti pronti a colpire.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Masiello, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Ilicic, Gomez; Zapata – All.: Gasperini

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Romulo, Parolo, Lucas Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile – All.: S. Inzaghi

ARBITRO: Banti di Livorno




I precedenti di Atalanta-Lazio

Lazio e Atalanta si sono trovate di fronte complessivamente per 9 volte in Coppa Italia. La prima addirittura nell’anteguerra, il 26 Dicembre 1938, per i sedicesimi di finale; si giocava in partita secca a Roma nell’allora stadio Nazionale del PNF e vinse la Lazio (che schierava tra le sue fila anche Silvio Piola) per 1-0 con rete di Baldo.
Il secondo incrocio risale a molti anni dopo: il 5 Settembre 1971 a Bergamo, nel girone valevole come primo turno, 0-0 il risultato. Stesso punteggio anche nel 1974 (sempre primo turno), mentre il 29 Agosto 1976 l’Atalanta si impose per la prima volta: 2-1 in casa, con reti di Tavola e Bertuzzo, alle quali seguì l’autorete di Andena.

Quattro sfide poi negli anni 80: ancora un primo turno, sia nell’agosto 1982, 0-0 a Roma, sia nel 1985, 2-2 con l’Atalanta che era andata avanti di due reti nel secondo tempo (Magrin su rigore e Stromberg) ma venne ripresa da D’Amico (anch’egli su tiro dal dischetto) e Fiorini. Nella stagione 1988/89 l’unico confronto su doppia sfida: quarti di finale, andata a Bergamo il 4 Gennaio 1989 con i nerazzurri ad avere la meglio per 2-0 grazie a Serioli e a un rigore di Evair, mentre nel ritorno nella capitale i biancocelesti prevalsero per 3-2 (in goal anche Gregucci nella Lazio) non riuscendo però a ribaltare il risultato. I bergamaschi avrebbero poi perso la semifinale contro la Sampdoria.

L’ultimo confronto è andato in scena a Roma il 1 Ottobre 2008: era il quarto turno eliminatorio e si giocava in gara unica; vittoria capitolina per 2-0 con reti di Ledesma e Pandev.




Le pagelle di Atalanta-Lazio

MANCINI D’ACCIAIO, ILICIC RIENTRO OPACO

La partita di questa sera ha dimostrato che questa Atalanta sa anche soffrire al cospetto di un avversario di tutto rispetto, che se avesse trovato il pari non avrebbe sicuramente demeritato; tuttavia i ragazzi del Gasp hanno la bravura e la capacità di resistere, contenere e sapersi rendere pericolosi dopo esser riusciti a sfruttar l’avvio di gara per andar subito a segno. A calcio si vince anche così.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: questa sera la sua Atalanta è costretta ad arretrare un po’, ma allo stesso tempo contiene con ordine concedendo solo un paio di occasioni seriamente pericolose agli ospiti. Nel finale ringrazia anche lui il Var in occasione del gol poi annullato.

BERISHA 7: un paio di interventi importanti, di questi menzioniamo il più bello su immobile in avvio di match: parata importantissima che nega il pari al giocatore biancoceleste solo davanti al portiere.

TOLOI 7: forza e continuità, pochi spazi concessi agli avversari e diverse iniziative per trasformar l’azione da difensiva in offensiva. Bene.

MANCINI 7: lotta, combatte e resiste. Torna titolare e si fa trovare pronto con una prestazione maiuscola. Bravo!

PALOMINO 7: finchè sta in campo gioca una gara di tutto rispetto; il riacutizzarsi di un problema passato lo costringe poi al cambio (DJIMSITI 6.5: dentro per sostituire il compagno infortunato, contribuisce alla vittoria 

GOSENS 6.5: buona la sua spinta in fascia questa sera, qualche pallone perso un po’ ingenuamente nella ripresa. 

DE ROON 7: anche stasera tra i migliori, un autentico leone in campo pronto a dare battaglia su ogni pallone. 

FREULER 7: meno visibile nella ripresa, ma nella prima parte di gara mette in mostra il meglio di se. Bene.

HATEBOER 6.5: in velocità lo battono in pochi, spesso scappa via con il pallone ma in fase di cross a volte è rivedibile.

ILICIC 5.5: delude al rientro; combina davvero poco e finisce con l’essere sostituito (PASALIC 6: dentro nell’ultima parte del match, non ha grande modo di mettersi in mostra ma porta a casa la vittoria con i compagni).

GOMEZ 5.5: fatica, e non poco nel nuovo ruolo “alla Cristante” che il Gasp pare voler costruire per il numero dieci nerazzurro. Da rivedere. (MASIELLO 5: alla fine ci ha pensato il Var, ma in occasione del pari di Acerbi, poi annullato, era stato ampiamente anticipato dal giocatore ospite).

ZAPATA 7: trova ancora il gol, anche stavolta è quello decisivo e inoltre porta su la squadra, offre palloni importanti ai compagni. Momento d’oro per lui, che si riflette sulla squadra. Grande!