Atalanta Inter, le probabili formazioni

Le probabili formazioni di Atalanta Inter

Per poter abbozzare le probabili formazioni di Atalanta Inter, è giusto analizzare lo stato di forma e il momento che entrambe le compagini stanno vivendo, apoche ore dalla grande sfida del Gewiss Stadium.

QUI ATALANTA- a Zingonia oggi hanno lavorato a parte De Roon, Hateboer, Gosens e Romero. Quasi certamente il tedesco e il centrocampista olandese non saranno del match, mentre Hateboer e Romero saranno da valutare nelle prossime ore. Tuttavia, proprio l’ex Groningen dovrebbe ancora una volta stringere i denti, mentre sull’out di sinistra al posto di Mojica potrebbe giocare il giovane Ruggeri.

In difesa si dovrebbero rivedere Toloi Djimisti e Romero, con DSutalo e Palomino in panchina. In attacco ritorna il tridente di fuoco Gomez, Zapata e Ilicic, rimasto in panchina contro i reds.

QUI INTER- Conte fino all’ultimo non scioglierà le riserve sulla convocazione di Lukaku. Il gigante belga potrebbe partire con la squadra, ma le chances di vederlo titolare sono basse. Spazio quindi al tandem Lautaro-Sanchez, ma Perisic nel ruolo di seconda punta stuzzica Conte.

In difesa si rivede Skriniar, che dovrebbe affiancare Bastoni e De Vrij, con Kolarov e D’Ambrosio in panchina. Sugli esterni confermati Hakimi e Young. In mediana Vidal e Brozovic, con Barella favorito nel ruolo di trequartista. Ancora panchina per Eriksen.

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, Pasalic, Freuler, Ruggeri; Gomez, Ilicic; Zapata. All. Gasperini.

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Brozovic, Vidal, Young; Barella; Sanchez, Lautaro. All. Conte.




Atalanta Inter, se Atene piange, Sparta non ride

Peggio di così Atalanta e Inter non potevano arrivare al derby in tinta nerazzurra in programma domenica 8 novembre al Gewiss Stadium.

Un match da sempre affascinante, ricco di emozioni e di gol, come testimoniano le statistiche, ma giocate sul filo della condizione psicofisica.

Dall’ultimo incontro (1 agosto 2020) le cose sono un po’ cambiate sia per Gasperini che per Conte,  e per entrambi la parola d’ordine in questa settimana è stata “riflessione”, soprattutto alla luce delle sconfitte pesanti in Champions. Se Atene piange, Sparta (scegliete voi chi è incarna l’una chi incarna l’altra) di certo non ride. Vediamo perché.

Atalanta Inter, allarme difesa

INDIFESE-  Non è di certo un segreto di Pulcinella che la Dea da anni crei molto in fase offensiva, ma conceda altrettanto nella fase difensiva.

Aldilà della cinquina subita contro i fenomeno del Liverpool che contano fino ad un certo punto, preoccupano invece i dati in campionato: 20 gol subiti in 9 match stagionali (media di oltre 2,1 gol a partita), e una difesa che stenta ancora a ritrovare quei meccanismi solidi del passato.  Fragilità a livello individuali e tattiche che per molto tempo sono state coperte dalla straripanza offensiva di Zapata e compagni, ma che ora anche lo stesso Gasperini fatica non nascondere più.

Sull’altra sponda però i tifosi interisti sono ancor più giustificati a lamentarsi di Conte, passato in poco tempo da guru della tattica a uomo monotematico e senza idee.

Stessa difesa a 3, cambiano gli interpreti, ma non la sostanza: 15 gol subiti in 9 partite (media di quasi 1,7 gol a partita), forse meno grave della situazione atalantina, ma in questo caso a preoccupare l’allenatore salentino è la qualità e la facilità dei gol subiti, soprattutto contro squadre di media-bassa classifica come Benevento, Parma e Fiorentina.

Il passato non si dimentica, e allo stesso modo anche i tifosi meneghini ricordano come ai tempi della Juventus facesse proprio della difesa il suo punto di forza: al suo primo anni in bianconero, infatti, subì solo 20 gol in 38 giornate.

A pieno ritmo

Lenta, imprecisa, e totalmente avulsa dal gioco. Così è apparsa la Dea nella  sfida contro i Reds , come ha dichiarato in seguito anche Gasperini, visibilmente preoccupato per un’intensità che stenta a crescere in questo inizio di stagione. L’assenza di De Roon certamente si fa sentire, così come quella delle ali, meno propositive ed intraprendenti del solito (titolari e non, sia chiaro), ed è inevitabile che meno spinta e pressione, portino la Dea a giocare le sue partite allo stesso livello delle avversarie. Come dichiarato anche in passato dal tecnico nerazzurro, l’Atalanta è straripante solo a certi livelli di intensità, altrimenti calando, perde di brillantezza, velocità di pensiero, esponendosi maggiormente ai rischi.

Non  sono un caso le sconfitte di Napoli e in casa contro la Samp, dove il ritmo è mancato, e la squadra stenta a ballare come il suo capitano.

Anche Conte in termini di intensità a qualcosa da recriminare, ma a se stesso e poi ai suoi giocatori. Nonostante disponga di un centrocampo molto fisico, tecnico e di esperienza, i problemi maggiori sembrano provenire proprio dal centro nevralgico: Brozovic non incide più nella manovra, Vidal ci mette la garra ma non è più  il guerriero dei tempi bianconeri.

Se poi ci aggiungiamo l’incompatibilità tecnico-caratteriale di Eriksen, gli unici a dare un po’ di verve ai meneghini sono le fasce e gli attaccanti, giustamente dettati all’attacco e mai più alla costruzione di gioco, e per questo spesso avulsi proprio dalla dinamiche tattiche delle singole partite.

Atalanta Inter, tra incomprensioni e mercato

Le incomprensioni sono strane, e sarebbe il caso di evitarle, soprattutto quando in paio ci sono obiettivi importanti.

In casa Atalanta i dubbi non riguardano gli obiettivi prefissati in camera caritatis, ma un mercato che al omento non pare aver fornito i giusti rinforzi a Gasperini.

Se per gli esterni abbiamo visto come Depaoli e Mojica facciano anocra fatica ad integrarsi e quanto meno avvicinarsi alla baldanza di Hateboer e Gosens, in attacco Gasp fatica a dare fiducia ai nuovi. Miranchuk non pare poter entrare neanche 5 minuti contro il Liverpool, quando i giochi sono già stati fatti da un’ora, preferendo il debutto ufficiale del Primavera Ruggeri.

Condizione ottimale o meno, a questo punto l’abbondanza in attacco sembra più un problema che una soluzione per Gasperini, da sempre propenso ad oliare i meccanismi molto gradualmente (vi ricordate quando Freuler e Hateboer dovettero far più di 6 mesi di rodaggio prima di convincerlo?). Un’incomprensione che di regola dovrebbe risolversi tra le mura di Zingonia, ma che forse al momento pare condizionare la lucidità del tecnico piemontese e della squadra.

Alta tensione

Il clima che si respira in casa interista non è di certo all’acqua di rose, anzi, è una bomba pronta ad esplodere.  Il colloquio avvenuto a Villa Bellini nello scorso agosto ha influito sulle dinamiche societarie, oltre che sulla mentalità dell’allenatore Conte.

Da allora, l’ex juventino apre aver perso la sua verve, la sua forza, e il vulcano che siamo stati soliti vedere eruttare nei postpartita, è tornato nel suo stato di quiescenza, forse proprio per direttiva di Zhang in persona.

La squadra non incarna più l’animo e la grinta del suo condottiero, proprio perché lo stesso condottiero pare demotivato e costretto a rimanere nella sua prigione dorata solo per non far sborsare alle casse nerazzurre ulteriori milioni inutili per allenatori in vacanza.

Insomma, entrambe arrivano a questo match con molte criticità, insicurezza e dubbi, e mai come questa volta forse più che l’aspetto tecnico-tattico, saranno le motivazioni a fare la differenza.




Le pagelle di Atalanta-Inter

ZAPATA ULTIMO AD ARRENDERSI, GOLLINI INCERTO E SFORTUNATO

Nessun voto brillante per questa ultima uscita di campionato, ma i ragazzi del Gasp oggi sono apparsi un po’ stanchi come già avuto modo di vedere a Parma nonostante la vittoria contro gli emiliani. Bene Zapata, che lotta e si danna fino alla fine, così come anche Caldara dietro dimostra buone cose mentre altra giornata-no per Pasalic apparso stanco e assente mentre Gollini esce male sul gol dell’Inter e si infortuna pure: sfortunatissimo.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 6.5: non chiude col botto ma il terzo posto-bis non merita ulteriori specifiche. Fa qualcosa nuovamente di inimmaginabile con una squadra che sino quattro anni fa festeggiava al massimo la salvezza con qualche giornata di anticipo. Ora la testa va a Lisbona dove proverà a costruire l’ennesima grande impresa da poter ricordare. Maestro!

GOLLINI 5.5: tempo tre minuti e subisce gol dopo una uscita non certo perfetta, e si fa pure male travolto da Gosens nell’azione medesima. Sfortunatissimo! (SPORTIELLO 6: subisce senza colpe il secondo gol interista, poi è praticamente inoperoso da li in avanti).

TOLOI 6: gara senza acuti, ma complessivamente sufficiente.

CALDARA 6.5: bravo su Lukaku, rende quasi inoffensivo il forte bomber interista. Altra prova più che positiva per lui.

DJIMSITI 5.5: le da ma le prende anche. Rimedia l’ammonizione e poi rischia in un paio di circostanze. Prova un po’ incerta oggi per lui.

CASTAGNE 6: partita senza particolari acuti per lui. (HATEBOER 6: prova a dar maggior spinta in avanti ma senza riuscirci in maniera importante).

DE ROON 6.5: buona la sua prova, nella ripresa è tra quelli maggiormente attivi nel cercare di cambiare l’inerzia del match.

FREULER 6: non irresistibile come in altre occasioni, ma anche per lui una gara tutto sommato positiva. (MALINOVSKYI 6.5: nel finale un paio di sue ottime conclusioni potevano riaprire la gara. Peccato).

GOSENS 6: si vede soprattutto nel finale, con anche una ottima occasione che si procura ma che non realizza per questione di centimetri.

GOMEZ 6: oggi non riesce ad incidere come successo a Parma, purtroppo la stanchezza si fa sentire anche per lui. Bravo lo stesso. (DA RIVA s.v.: esordio in serie A per il giovane ragazzo della primavera. Non se lo scorderà nonostante la serata un po’ così…)

PASALIC 5: altra serata negativa. Non trova mai la giocata giusta (MURIEL 5.5: non spacca la partita, ma almeno prova la conclusione in un paio di occasioni).

ZAPATA 6.5: bravo a crederci fino alla fine, non trova il gol ma si crea da solo almeno un paio di discrete opportunità che non riesce però a concretizzare.




Atalanta sconfitta, ma con un sorriso grande così: la Dea chiude terza!

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-INTER 0-2: D’AMBROSIO E YOUNG CASTIGANO LA DEA

Ancora terzi, come un anno fa: numeri incredibili, quasi pazzeschi quelli di un’Atalanta che non riesce nell’ultima impresa di centrare il secondo posto ma chiude come aveva concluso l’ultima stagione e strappando il pass per la prossima Champions League in attesa di vedere come andrà a finire l’avventura in quella attuale. La squadra del Gasp chiude il campionato con una sconfitta, cedendo il passo all’Inter che vince, con merito, la sfida del Gewiss Stadium grazie alle rete in avvio di gara di D’Ambrosio prima e al bel gol di Young poi. Ai nerazzurri non riesce stavolta la rimonta ma le belle notizie da Napoli nel corso del secondo tempo e la conseguente sconfitta della Lazio fanno si che la caduta odierna sia indolore e la squadra del Gasp può godersi ora in tutta serenità il periodo che la separa dal quarto di finale con il PSG per provare a far sognare ancora Bergamo e la sua gente.

Bergamo: il miglior attacco contro la miglior difesa, stavolta a spuntarla sono i secondi con i nerazzurri di Milano che vincono al Gewiss Stadium e si prendono così la piazza d’onore del campionato (qualle “dei perdenti” secondo il loro tecnico Antonio Conte) mentre l’Atalanta arriva anche questa volta terza in classifica e sicuramente non potrà che essere felice così bissando in maniera ancor più clamorosa il terzo posto conquistato lo scorso anno. Peccato per non esser riusciti a superare quota cento gol ma le gambe girano meno del solito nelle ultime uscite dei ragazzi del Gasp ed è anche probabile che la testa sia già in parte a Lisbona dove a metà agosto il PSG ci aspetta per l’incredibile quarto di Champions League.

PASALIC SI, MALINOVSKYI NO: con Palomino non ancora al meglio, mister Gasperini non rischia e schiera Caldara in difesa mentre in fascia c’è Gosens e Castagne con Hateboer inizialmente in panchina mentre il nodo davanti vede vincitore Pasalic che è preferito a Malinovskyi con Gomez e Zapata in avanti. Grande interesse per la sfida proprio tra il colombiano atalantino e Lukaku, bomber trascinatore di un’Inter che Conte schiera con gli ex Bastoni e Gagliardini in campo e Brozovic in mezzo con davanti anche Lautaro insieme al belga.

D’AMBROSIO LA SBLOCCA, GOLLINI VA K.O.: e dopo aver risuonato anche in questa occasione le note di “rinascerò, rinascerai”, il match prende il via e per la Dea l’avvio è letteralmente da incubo con l’Inter che dopo nemmeno un minuto di gioco si porta in vantaggio anche grazie ad una uscita non impeccabile di Gollini che va a vuoto e D’Ambrosio di testa deve solo metter dentro il più facile dei palloni. Il portiere atalantino inoltre si infortuna e al terzo minuto è costretto al cambio il Gasp che inserisce Sportiello.

YOUNG PESCA IL JOLLY, L’INTER RADDOPPIA: l’Atalanta prova a scuotersi dopo il terribile avvio di match, al decimo palla un po’ troppo profonda in area di Pasalic per Zapata, anticipa Handanovic in uscita l’attaccante colombiano della Dea. Al ventesimo è ancora l’Inter però a fare il vocione e arriva così al raddoppio con una bellissima azione di Young che si libera al limite dell’area e infila Sportiello con una conclusione che sfiora il palo e si insacca in rete alle spalle del portiere nerazzurro. Un po’ come a Parma, la squadra del Gasp palesa diverse difficoltà e fiato corto contro un’Inter che, invece, pare averne decisamente di più anche se nel finale Zapata sfonda sulla fascia superando Bastoni, cross al centro ma nessuno ne approfitta e l’azione sfuma. Poco altro da dire per un primo tempo che si chiude dopo cinque di recupero con l’Inter avanti di due gol.

RIPRESA, GASP MISCHIA LE CARTE: nessun ulteriore cambio durante l’intervallo per il Gasp ed il match riparte così con il Papu che prova all’ottavo a concludere da fuori e Handanovic blocca però senza problemi. Poi a ridosso del quarto d’ora triplo cambio per la Dea con Hateboer, Muriel e Malinovskyi in campo al posto di Castagne, Pasalic e Freuler con una netta propensione offensiva impressa ai suoi da parte del mister. Il canovaccio della gara non pare però cambiare, la Dea non riesce a pungere, l’Inter si difende con ordine e, quando può, riparte.

DEA IN BIANCO, MA TERZA: i minuti scorrono, il gol non arriva per un’Atalanta che ha la grande occasione però con Gosens a otto dalla fine con il diagonale del tedesco in area che esce di un nulla sul fondo. Poi anche Zapata prova la conclusione a due dal novantesimo ma anche in questo caso la mira è imprecisa. Nel frattempo la testa inizia a spostarsi altrove e più precisamente a Napoli dove i partenopei stanno superando la Lazio e, di fatto, consegnando il terzo posto all’Atalanta che nel recupero proverà ancora un paio di conclusioni con Malinovskyi che finiranno fuori di poco ma senza trovare la via del gol. La squadra del Gasp rimane così incredibilmente a secco, ben ingabbiata da una ottima Inter che vince così con merito questo scontro diretto e si conquista il secondo posto in campionato mentre alla Dea resta il terzo posto (il Napoli alla fine vincerà 3-1 sulla Lazio) conquistato per il secondo anno consecutivo a testimonianza che ormai questa squadra non è più una sorpresa ma una piacevole realtà che continua a far sognare una città e tutta la sua gente. E adesso, testa al PSG per un appuntamento di metà agosto che, comunque vada, sarà comunque un grande successo. Grazie ragazzi!

IL TABELLINO:

ATALANTA-INTER 0-2 (primo tempo 0-2)

RETI: 1′ D’Ambrosio (Int), 20′ Young (Int)

ATALANTA (3-4-2-1) – Gollini (dal 5′ Sportiello); Toloi, Caldara, Djimsiti; Castagne (dal 60′ Hateboer), de Roon, Freuler (dal 61′ Malinovskyi), Gosens; Gomez (dal 90′ Da Riva), Pasalic (dal 61′ Muriel); Zapata – A disp.: Rossi, Sutalo, Tameze, Czyborra, Guth, Bellanova, Colley – Allenatore: Gasperini

INTER (3-5-2) – Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni (dal 78′ Biraghi); D’Ambrosio (dal 78′ Skriniar), Barella (dal 90′ Eriksen), Brozovic, Gagliardini, Young (dal 90′ Moses); Lautaro (dal 71′ Sanchez), Lukaku. A disp. Padelli, Berni, Ranocchia, Borja Valero, Esposito, Agoume, Candreva. Allenatore: Conte

ARBITRO: Giacomelli di Trieste

Ammoniti: De Vrij, Brozovic (Int), Djimsiti, Toloi (Ata)

NOTE: gara di andata: Inter-Atalanta 1-1 – match disputato a porte chiuse




Titoli di coda: l’Atalanta aspetta l’Inter per una sfida che vale il secondo posto

BERGAMO, ORE 20.45: IL GRAN FINALE!

ZAPATA-LUKAKU: SUPER-BOMBER A CONFRONTO!

Tre squadre in un punto: tutto può succedere ed in palio c’è il secondo posto in questo campionato. Inter, Atalanta e Lazio (in rigoroso ordine di classifica) si giocano alle 20.45 la piazza d’onore di questo torneo con le prime due che si affrontano in quel di Bergamo per un match che promette sicuramente gol e grandi emozioni. Dopo la sofferta ma preziosissima vittoria di Parma in rimonta, i ragazzi del Gasp cercano l’ultimo sforzo per quello che sarebbe il nuovo miglior piazzamento nella storia della società bergamasca che chiuderebbe al meglio una stagione sin qui già fantastica di suo con l’ennesima ciliegina sulla torta in attesa del quarto di Champions League contro il PSG. Certo non sarà facile contro un’Inter che ha (insieme ai nerazzurri) il miglior rendimento fuori casa e capace di rialzarsi dopo un avvio di campionato post-lockdown decisamente deficitario. Ne vedremo delle belle insomma, ci auguriamo che i nostri ragazzi riescano a mettere a segno l’ennesima grande impresa che vorrebbe dire fare la storia.

SEGUI IL MATCH DI BERGAMO IN DIRETTA CON NOI A PARTIRE DALLE 20.45 ATTRAVERSO IL NOSTRO RACCONTO SOCIAL SU FACEBOOK E TWITTER

GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: senza Palomino uscito con qualche problema durante la gara di Parma, mister Gasperini rilancia Caldara in difesa mentre in mezzo sulle corsie torna Hateboer insieme a Castagne favorito su Gosens. Dubbio in avanti: chi tra Pasalic e Malinovskyi insieme al Papu e Zapata?

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Caldara, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Pasalic, Gomez; D. Zapata – All.: Gasperini

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro – All.: Conte




E’ primavera nerazzurra: Inter sconfitta, Atalanta campione dopo 21 anni!

CAMPIONATO PRIMAVERA, FINALE SCUDETTO

ATALANTA-INTER 1-0: COLLEY NEL FINALE, E’ SCUDETTO-DEA!

L’ultimo tassello di una stagione da incorniciare è al suo posto: a ventun anni di distanza dall’ultimo successo (1-0 sulla Roma con gol di Corrado Colombo), l’Atalanta è di nuovo campione d’Italia primavera. Pur priva di molti giocatori impegnati con le nazionali, la squadra di Brambilla dopo aver avuto la meglio sul Toro ai supplementari nella semifinale, piega l’Inter con un gol di Colley a sette dalla fine al termine di una gara tirata contro un avversario che ha dato più di un grattacapo alla Dea che ha saputo resistere e poi colpire al momento giusto. Grande la prova di Kulusevski, autore dell’assist che vale il gol-scudetto.

Parma: in un match tutto a tinte nerazzurre, Atalanta ed Inter si ritrovano di fronte per la finale del campionato primavera, che assegna lo scudetto al termine di una stagione in cui i bergamaschi hanno dominato la regoular-season per poi staccare il pass per la finalissima dopo il pirotecnico 4-3 ai supplementari con il Toro nella semifinale; seconda in classifica si è piazzata proprio l’Inter dell’ex atalantino Armando Madonna che arriva in finale per la terza volta consecutiva dopo aver piegato la Roma nella semifinale e va a caccia del terzo scudetto di fila.

BRAMBILLA PUNTA SU PICCOLI-KULU: con quasi trecento tifosi giunti da Bergamo in quel di Parma per sostenere i ragazzi di Brambilla, il tecnico atalantino punta forte in avanti sulle stelline Piccoli e Kulusevski che hanno già esordito con Gasperini in serie A mentre Madonna propone davanti Salcedo e Colidio affidandosi ad una difesa granitica guidata dal forte portiere Dekic.

PRIMO TEMPO, PORTIERI DECISIVI: partita molto equilibrata sin dalle prime battute, con la Dea che però al nono prova a farsi vedere con un bel pallone tagliato per Cambiaghi che è anticipato in corner di un niente al momento della conclusione; al quattordicesimo è però il portiere atalantino Ndiaye protagonista di un’ottima parata con l’Inter che attende l’avversario per poi cercare la ripartenza pericolosa. Al ventitre ci prova Zortea direttamente da punizione ma centrando in pieno la barriera, poi a dieci dalla fine Kulusevski conclude a giro ma la palla è facile preda di Dekic. Le vere occasioni arrivano però nel finale, una per parte: al trentottesimo Ndiaye è bravissimo a deviare la conclusione di Salcedo, poi il collega Dekic si supera ad un minuto dall’intervallo sulla conclusione a colpo quasi sicuro di Heidenreich su cui si chiude la prima frazione di gara con le due squadre ancora inchiodate sullo 0-0.

RIPRESA, INTER PIU’ INSIDIOSA: il maggior impatto sul match ad inizio ripresa pare averlo l’Atalanta che costringe l’Inter nella propria area di rigore sin dalle prime battute di gioco ma le occasioni importanti sono comunque per i nerazzurri di Milano: al sedicesimo Rizzo spunta sugli sviluppi di una punizione e manda fuori di un nulla colpendo l’esterno della rete, poi Brambilla inserisce Colley per Cambiaghi per provare a dar più quantità in mezzo ma è ancora l’Inter alla mezz’ora a spaventar i bergamaschi con il palo clamoroso colpito dal neo entrato Esposito (in fuorigioco) che mette i brividi ai trecento sostenitori della Dea giunti al Tardini.

COLLEY REGALA IL TRICOLORE ALLA DEA: l’Atalanta pare aver meno energie nella seconda parte della ripresa e, invece, pesca dal cilindro il jolly a sette dalla fine con una ripartenza micidiale dei ragazzi di Brambilla con Kulusevski che offre un assist al bacio proprio per il neo entrato Colley che supera Dekic e porta la Dea in vantaggio avvicinandola al titolo. L’Inter, ferita, accusa il colpo e non riesce più a reagire con i ragazzi di Brambilla che controllano il match senza correre ulteriori rischi e, anzi, sfiorando anche il bis in un paio di circostanze in zona-recupero: nei cinque di extra-time concessi dal direttore di gara dentro anche Traore e Gyabuaa al posto di Peli e Piccoli per un conto alla rovescia che, al triplice fischio finale, rompe un incantesimo che durava da 21 anni. L’Atalanta è campione d’Italia primavera per la terza volta nella sua storia, la ciliegina sulla torta finale di una stagione indimenticabile per i colori bergamaschi. Applausi per tutti: che la festa abbia inizio, Mino Favini da lassù sarà orgoglioso di voi. GRANDISSIMI!

L’undici titolare dell’Atalanta nella sfida con l’Inter
IL TABELLINO

ATALANTA-INTER 1-0 (primo tempo 0-0)

RETE: 38′ s.t. Colley (A)

ATALANTA: Ndiaye, Okoli Memeh, Peli (45’+1 Traore), Piccoli (45’+1 Gyabuaa), Kulusevski, Cambiaghi (20′ st Colley), Brogni, Heidenreich, Da Riva, Zortea, Ta Bi – A disposizione: Nozza Bielli, Bergonzi, Girgi, Guth, Louka, Ghislandi, Cortinovis, Kraja,  Pina Gomes – Allenatore: Massimo Brambilla.

INTER: Dekic; Zappa, Nolan (42′ st Merola), Rizzo; Persyn (14′ st Grassini), Gavioli, Pompetti, Schirò, Corrado; Salcedo (26′ st Esposito), Colidio – A disposizione: Pozzer, Stankovic, Van Den Eynden, Ntube, Attys, Mulattieri, Roric, Gianelli, Pirola – Allenatore: Armando Madonna

NOTE: circa 300 bergamaschi giunti a Parma – ammoniti: Piccoli, Colley (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 0′ p.t. e 5′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Inter

LA DIETRO, ALTRO CHE DIFESA IN EMERGENZA!

Quanto questa Atalanta sia riuscita a costruire oggi lo si analizza soprattutto partendo dalla difesa, oggi il reparto più martoriato dalle assenze e che, nonostante tutto, ha praticamente disinnescato tutti gli avanti interisti. Mancini e Djimsiti a segno sono la dimostrazione di come per il Gasp tutti siano utili alla causa; guardando oltre, oggi davanti Papu ed Ilicic hanno nuovamente incantanto il pubblico con giocate (e gol) da applausi.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 10: l’avrà studiata probabilmente per mesi quella che è una gara che per lui vale sempre doppio e oggi non l’ha vinta, ma stravinta sul piano del risultato ma anche tattico contro Spalletti. Corsa, qualità e giocate mai a caso: questa Dea torna a farci sognare davvero. Applausi.

BERISHA 5.5: ha rischiato di farla davvero grossa con quel rinvio inguardabile da cui si è innescata l’azione che ha portato al rigore del momentaneo 1-1; fortuna che oggi questi ragazzi non si sono fermati di fronte a nulla, nemmeno alla sfortuna che ha provato a metterci del suo ma, suo malgrado, si è dovuta arrendere.

TOLOI 7: monumentale per oltre un’ora in campo nonostante non al meglio, poi deve arrendersi ad una caduta in area che lo mette definitivamente K.O. (CASTAGNE 6.5: chiamato in un ruolo non suo si fa apprezzare rendendosi molto utile in fase di copertura. Bene).

DIJMSITI 8: quel che non ti aspetti; silenzia Icardi (a segno solo su rigore), e mette pure la firma sul gol che vale un finale di assoluta tranquillità. Molto ma molto più di una riserva. Bravo!

MANCINI 8: protagonista suo malgrado dell’episodio (che ci lascia ancora qualche dubbio) del rigore, si riscatta andando a trovare di testa il gol del nuovo vantaggio e disputando una partita (l’ennesima) sontuosa!

LA SORPRESA PIU’ BELLA E’ SICURAMENTE DJIMSITI, SPESSO LASCIATO DA PARTE E OGGI PRATICAMENTE PERFETTO (E A SEGNO)

HATEBOER 7.5: si divora un gol in avvio, ma poi si riscatta pochi minuti dopo andando a graffiare per sbloccare il match e dar subito la giusta impronta alla partita. Prova decisamente positiva anche per lui.

DE ROON 7.5: a fine partita si fa il giro di campo per prendersi l’applauso di tutto lo stadio; meritatissimo, per lui come per tutti i nostri oggi. Venendo alla sua partita, ha dimostrato per l’ennesima volta quanto le sue giocate ed i movimenti siano ormai fondamentali nello scacchiere del Gasp.

FREULER 7: anche lui la in mezzo domina avendo sempre un passo di vantaggio rispetto a quello degli avversari.

GOENS 7: parte dal suo piedone il cross che porta al gol che apre i giochi, poi è autore di una ottima partita con pochissimi palloni sbagliati.

GOMEZ 8: che Papu, che meraviglia: viaggia il doppio della velocità degli avversari e conclude una partita già maiuscola con un gol bellissimo che cala il poker ai nerazzurri di Spalletti.

ILICIC 7.5: indemoniato nel primo tempo, si mangia anche un gol già fatto a porta praticamente vuota in collaborazione con Mancini. Peccato veniale, di fronte ad una prestazione da applausi.

ZAPATA 7: non si ripete dopo essersi sbloccato la scorsa settimana ma quando mette il turbo quelli dell’Inter non lo prendono praticamente mai: molto utile in fase offensiva, spesso è di aiuto anche ai compagni in copertura. (PASALIC 6.5: dentro nel finale, da una mano anche lui e partecipa nel finale quando la Dea arrotonda il risultato).

https://www.instagram.com/p/BqC3I5-HY8U/