Le pagelle di Borussia Dortmund-Atalanta

PAPU COMPLEANNO AMARO, ILICIC UN’IRA DI DIO

Le due facce di questa partita stanno proprio nei due la davanti: la delusione del Papu Gomez per l’ennesima partita non all’altezza disputata e l’esaltazione per le giocate e la qualità sublime di Ilicic che, quando in serata, è capace da solo di fare la differenza proprio come stasera. Peccato che se poi a tradire sono elementi come Toloi da cui non te lo aspetteresti mai allora tutto si fa complicato: imperdonabile l’errore che porta al pari del Dortmund e cambia, di fatto, di nuovo faccia alla partita.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: i suoi fanno le cose davvero bene e, per l’ennesima volta, stupiscono tutti con un calcio capace di dar fastidio a chiunque. Peccato quell’amnesia sul gol del pareggio tedesco che, alla luce dei fatti, è costata cara. Ora una settimana per preparare la partita delle partite giovedì a Reggio con, nel mezzo, un osso duro come la Fiorentina domenica alle 18. Avrà il suo bel da fare…

BERISHA 6: ne prende tre ma, complessivamente, non pare aver particolari colpe.

TOLOI 4.5: sbaglia raramente, ma l’errore di oggi potrebbe alla lunga costare davvero caro. Auguriamoci di no, ma ha di fatto spianato la strada al gol del 2-2 del Borussia. Peccato, la serata-no nella partita più importante.

CALDARA 6.5: finchè in campo se la cava abbastanza bene, un brutto colpo subito in area dall’attaccante del Dortmund nel finale lo costringe al cambio negli ultimi minuti. Chissà se fosse restato in campo… (PALOMINO s.v.: cinque minuti per lui e, pure l’aggravante di assistere al sorpasso).

MASIELLO 6.5: non son certo facili da affrontare per qualità e quantità questi tedeschi, ma lui ne esce più che egregiamente dal confronto.

HATEBOER 6: ha fatto veder le cose migliori forse nel primo tempo; nella ripresa bene in avvio ma poi arretra un po’ troppo.

DE ROON 6.5: dirige bene l’orchestra la in mezzo, un piacere osservare il tanto lavoro oscuro che svolge in campo vivendo la partita dal vivo.

FREULER 6: ha qualche responsabilità anche lui in occasione del primo gol, che è sicuramente una gran giocata del calciatore del Borussia ma lui arriva in ritardo quel tanto che basta per…

SPINAZZOLA 6.5: bene, specialmente nella ripresa quando ci mette del suo nell’azione che poi porta al secondo gol di Ilicic. Speriamo sia sulla via della definitiva ripresa anche lui.

CRISTANTE 6: s’è visto meno del solito oggi, ma tutto sommato la sua partita l’ha disputata egregiamente anche se ormai da lui ci aspettiamo sempre qualcosa di più di gara in gara.

GOMEZ 5: compleanno amaro per lui (tanti auguri!), perchè in campo s’è visto davvero poco di quel giocatore in grado di fare la differenza e, alla lunga, questo fatto sta pesando parecchio. Confidiamo in una pronta ripresa, magari già nella gara di domenica con la Fiorentina. (GOSENS s.v.: dentro nell’ultimo quarto d’ora di gara).

ILICIC 9: fa praticamente tutto (o quasi) lui. Si inventa i gol che fanno sognare una città intera e che comunque consentono di mantener ampiamente aperto il discorso-qualificazione. Giovedì servirà ancora una serata così per lui. Sontuoso! (PETAGNA s.v.: suo malgrado, entra proprio un minuto prima del gol-beffa).




L’EuroAtalanta fa tremare il “muro giallo”: Ilicic-show, ma la Dea è beffata nel recupero

EUROPA LEAGUE, ANDATA SEDICESIMI DI FINALE

BORUSSIA D.-ATALANTA 3-2: SI DECIDE TUTTO NEL RITORNO

Gara dalle grandissime emozioni a Dortmund dove l’Atalanta esce sconfitta da Dortmund solo con un gol in pieno recupero, ma a testa altissima e con la consapevolezza di potersi giocare tutto tra una settimana nella gara di ritorno a Reggio Emilia: match subito emozionante, con i padroni di casa più determinati nel primo tempo (nonostante un paio di buone opportunità non concretizzate dai nostri) e che passano alla mezz’ora con Schurrle; nella ripresa i ragazzi del Gasp indossano l’elmetto e, trascinati da uno straripante Ilicic, pareggiano i conti e passano addirittura in vantaggio grazie alla doppietta dello sloveno: per diversi minuti sembra di essere a Bergamo con i padroni di casa storditi ed incapaci di reagire ma che trovano il pari su un autentico regalo di Toloi in fase di disimpegno che porta Batshuayi a segnare il punto del 2-2. La gara si trascina poi senza grandissime emozioni sino al primo dei quattro minuti recupero concessi dove è ancora il neo-acquisto di gennaio del Dortmund a regalare il gol-beffa per i tedeschi. Finisce 3-2 ma con i tifosi nerazzurri ad applaudire i propri ragazzi: usciamo da questa partita gonfi di orgoglio e con la consapevolezza che settimana prossima tutto può ancora succedere.

Dortmund (Germania): il bello di poterci essere. Già, perchè questa sera nel preparare questo pezzo a quasi l’alba dell’una di notte non si può che cominciare così. Hanno vinto gli altri questo primo round, ma i tedeschi ricorderanno a lungo come i bergamaschi tosti di mister Gasperini seguiti in quel di Dortmund da quasi sei/settemila persone abbiano fatto tremare più volte il temutissimo “muro giallo” del Signal Iduna Park. Rammarico si, per quel gol beffardo al primo minuto di recupero, ma anche per quello del pari regalato da una punizione gestita come peggio non si poteva da Toloi, ma anche tanta, tantissima consapevolezza, che a Reggio tutto può ancora succedere e che, vada come vada, dovremo solo che dire grazie a questi ragazzi. Una serata come questa ce la ricorderemo comunque a lungo e per chissà quanti anni.

C’E’ ILICIC COL PAPU: mister Gasperini lascia in panchina l’artiglieria pesante (Petagna e Cornelius) e vara un tandem d’attacco ad alto tasso di talento con Ilicic e Gomez con Caldara recuperato in difesa in extremis ed Hateboer con Spinazzola sulle fasce. Nei padroni di casa non mancano certo talento e classe con Pulisic, Reus e Schürrle dietro a Batshuayi, centravanti rigenerato dall’addio al Chelsea.

SCHURRLE ROMPE L’EQUILIBRIO: nel primo tempo le chance migliori per i nerazzurri capitano a Cristante, Caldara e Gomez con i tedeschi che a loro volta rispondono creandosi almeno un paio di discrete possibilità, fino al momento in cui si rompe la parità alla mezz’ora con il vantaggio dei giallonerni che porta la firma illustre di un campione del mondo, quella di Andre Schürrle, che in spaccata corregge in porta un suggerimento di Piszczek e supera così Berisha. L’Atalanta piace comunque ma, problema assai noto ormai, al momento di concretizzare fa sempre molta fatica e l’intervallo arriva così un quarto d’ora dopo il gol quasi a fagiolo per poter riordinare le idee per la ripresa.

RIPRESA, SUA MAESTA’ ILICIC: il secondo tempo inizia così con i nerazzurri decisi a cambiare l’inerzia del match e costringere i padroni di casa ad arretrare quanto basta per poter così assistera al personale show di Ilicic che, da vero trascinatore, porta prima al pareggio i ragazzi del Gasp e poi, addirittura, al clamoroso gol che fa scendere il gelo sugli oltre sessantamila dello stadio di Dortmund: al minuto cinquantuno Josip pareggia il conto, sfruttando un liscio di Toljan per controllare alla grande e insaccare di sinistro, poi si procurerebbe un rigore, ma l’arbitro non vede il pestone di Toprak allo sloveno e lascia così proseguire. Poco male tuttavia, perché cinque minuti dopo il pari si materializza il raddoppio, stavolta seguendo l’azione dopo una galoppata di Spinazzola e la respinta centrale di Bürki arriva il punto che trasforma Dortmund in Bergamo e lo stadio tedesco inerme di fronte alle magie del numero settantadue nerazzurro.

PARI-REGALO E BEFFA FINALE: scorrono i minuti con i nerazzurri che paiono a questo punto in controllo del match con i tedeschi incapaci di reagire e a tratti anche contestati dal proprio pubblico, ma sono proprio i ragazzi del Gasp in qualche modo a rimettere in pista i padroni di casa: già, perchè  l’Atalanta paga carissimo un raro errore di Toloi, che di fatto perde un pallone che finisce a Batshuayi, destro potente e preciso, Berisha non ci arriva, ed è 2-2 quando mancano ancora una ventina di minuti abbondanti nel match in cui, tuttavia, i tedeschi non riusciranno a crear altre importanti occasioni da rete con la girandola dei cambi che porta agli ingressi nell’ordine di Gosens per Gomez, Caldara (brutto colpo subito in area proprio da Batshuayi) e infine Petagna per Ilicic. Quando il match sembra avviato sul pareggio, ecco di nuovo Batshauyi: al primo dei quattro di recupero controlla in area, si gira e insacca: 3-2 per i tedeschi che non ci credevano quasi più.

A REGGIO PER FARE LA STORIA: a ripensarci adesso l’amarezza un po’ aumenta per quel gol incassato proprio a fil di sirena, tuttavia questa squadra ha nuovamente dimostrato (se ve ne fosse stato ancora bisogno) di potersela giocare contro chiunque e di non temere alcun avversario: per questo dobbiamo far grande tesoro di questi due capolavori realizzati da Ilicic in questa serata amara ma che potrebbe avere un retrogusto dolcissimo la prossima settimana se il Gasp riuscirà a caricare a dovere i suoi per provarci insieme giovedì sera e cercare di abbattere definitivamente quel “muro giallo” che questa sera ha conosciuto in prima persona il carattere di questi bergamaschi che hanno un cuore grande così pronto a spingere i propri eroi verso una nuova, incredibile impresa. FORZA RAGAZZI!!!!

IL TABELLINO

BORUSSIA DORTMUND-ATALANTA 3-2 (primo tempo 1-0)

RETI: Schurrle (B) al 30′ p.t.; Ilicic (A) al 6′ e all’11’, Batshuayi (B) al 20′ e al 46′ s.t.

BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Burki; Piszczek, Sokratis, Toprak, Toljan; Castro, Weigl (dal 36′ s.t. Dahoud); Pulisic (dal 40′ s.t. Isak), Reus (dal 17′ s.t. Gotze), Schurrle; Batshuayi – A disposizione: Weidenfeller, Zagadou, Beste, Sahin – All.: Stoger

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara (dal 40′ s.t. Palomino), Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Spinazzola; Cristante; Gomez (dal 31′ s.t. Gosens), Ilicic (dal 44′ s.t. Petagna) – A disposizione: Gollini, Mancini, Castagne, Cornelius – All.: Gasperini

ARBITRO: Stefanski (Polonia)

NOTE: spettatori: 62.500 – angoli: 5-4 per il Borussia Dortmund – recupero: 2′ p.t.  e 4′ s.t. – ammoniti: Weigl, Cristante, Piszczek e Batshuayi per gioco scorretto, Hateboer e Schurrle per comportamento non regolamentare

 

 




Higuain non perdona, l’Atalanta si dissolve nella nebbia del Comunale; la finale è un miraggio.

TIM CUP, SEMIFINALE: GARA DI ANDATA

ATALANTA-JUVENTUS 0-1: DECIDE HIGUAIN IN AVVIO DI GARA

Bisognava in tutti modi evitare di subir gol nella partita di andata e, invece, l’Atalanta lo incassa dopo tre minuti da Higuain e non riesce più a rialzarsi: la partita dei sogni diventa così quasi un mini-incubo per i ragazzi del Gasp che si disperdono nella nebbiosa serata del Comunale e abbandonano quasi definitivamente le speranze (già poche) di poter arrivare alla finale di Roma a maggio. Partita complicatissima sin dall’inizio, con il vantaggio bianconero che spariglia i piani nerazzurri che hanno anche la clamorosa occasione per arrivare al pareggio con un calcio di rigore concesso (con l’ausilio del Var) per un fallo di Matuidi su Cornelius ma che il Papu calcia come peggio non potrebbe facendosi ipnotizzare da Buffon. Nella ripresa la Juve resta in controllo del match senza insistere più di troppo ma nel finale l’Atalanta prova almeno ad arrivare al pari ma qualche mischia in area e una conclusione sventata ancora da Buffon nel recupero negano al pubblico la gioia di almeno un pari che avrebbe perlomeno reso meno amaro un match di ritorno a fine febbraio che pare quanto mai una gara senza molte chance. Peccato.

Bergamo: una serata storica lo sarà già di suo, comunque vada. A distanza di un ventennio l’Atalanta torna a giocarsi la possibilità di andare in finale di Coppa Italia: dopo aver superato Sassuolo e Napoli nei precedenti turni, i ragazzi del Gasp si trovano oggi di fronte addirittura la Juve campione in carica e detentrice del trofeo che sta facendo praticamente campionato a se in vetta insieme al Napoli; una partita di quelle che possono regalare al popolo nerazzurro un’altra notte di quelle da incorniciare con la speranza di tenere aperto il discorso qualificazione anche in vista della gara di ritorno a Torino di fine febbraio.

GASP INSISTE COL VICHINGO: dopo l’ampio turnover di sabato a Reggio contro il Sassuolo, Gasperini propone una Atalanta molto vicina a quella titolare con le sole eccezioni di Palomino in difesa al posto di Caldara e De Roon aggiunto a centrocampo sacrificando così inizialmente Ilicic che va in panchina: in avanti ci sono così il Papu e Cornelius con Cristante dietro. Nella Juve, mister Allegri ritrova Buffon (neo quarantenne da un paio di giorni) in porta con De Sciglio confermato titolare in difesa, mentre la davanti, inutile dirlo, occhio Douglas Costa, Higuain e Mandzukic capaci di far male in qualsiasi momento.

HIGUAIN LA METTE SUBITO IN SALITA: in un Comunale strapieno inizia così un match che si fa purtroppo subito in salita per i ragazzi del Gasp al secondo minuto quando in fase di disimpegno De Roon viene contrastato (in maniera fallosa?) e finisce col perdere la palla che arriva ad Higuain che ha davanti a se un’autostrada verso Berisha e va a segnare il gol che porta avanti i bianconeri.

BUFFON IPNOTIZZA IL PAPU: colpita a freddo, l’Atalanta fatica ad organizzare subito una reazione importante con i bianconeri che comandano agevolmente le operazioni nel primo frangente di gara fino al diciottesimo quando Hateboer prova il break andando in area da solo e tentando di crossar in mezzo ma con la difesa juventina attenta. Cinque minuti un pallone in area per Cornelius è toccato con la mano da Matuidi ed il direttore di gara, dopo un consulto con il Var, prima lascia correre e poi torna indietro nella sua decisione assegnando il penalty ai nerazzurri. Va il Papu Gomez dal dischetto ma il tiro è debole e Buffon riesce ad opporsi senza particolari difficoltà: l’argentino sciupa così l’incredibile occasione di rimettere in equilibrio il match.

DEA SBIADITA: c’è più Juve nell’ultimo parte di primo tempo con gli ospiti pericolosi in almeno un paio di circostanze con due pericolosissime conclusioni di Matuidi che fortunatamente sbaglia mira da ottima posizione e facendo tirare un grosso sospiro di sollievo ai tifosi nerazzurri allo stadio; tuttavia non è la solita Atalanta quella vista in questo primo tempo che, rigore sciupato dal Papu a parte, va in archivio dopo due minuti di recupero e con i bianconeri avanti di un gol.

RIPRESA BLOCCATA: il Gasp cerca la scossa durante l’intervallo e la risposta è nell’innesto di Ilicic al posto di Cornelius dall’inizio di una ripresa in cui l’Atalanta prova a partir con un piglio diverso sin dalle prime battute con un cross del Papu al terzo minuto che Buffon smanaccia in corner; i minuti tuttavia passano e la Juve riprende ben presto il controllo della partita con i nerazzurri che fanno a tratti più possesso palla ma non riescono a scardinare la difesa bianconera.

DENTRO ANCHE BARROW: la panchina nerazzurra prova il jolly ad un quarto d’ora dalla fine inserendo la giovane stellina della primavera Barrow al posto di un evanescente Cristante con Ilicic che ci prova due minuti dopo dal limite dell’area ma con la difesa bianconera per l’ennesima volta attenta; dentro anche Petagna negli ultimi dieci minuti con l’ariete triestino che prende il posto di un Gomez anche lui deludente questa sera. Al trentanovesimo Higuain torna a farsi vedere con una conclusione dal limite dell’area che esce sul fondo di poco.

PER LA FINALE SERVE UN MIRACOLO: Il finale risveglia l’Atalanta, con la Juve che accusa qualche stanchezza e i nerazzurri che provano ad andar alla ricerca almeno del pari ma tocca di nuovo a Buffon negare il gol ai nerazzurri quando Toloi, ben smarcato in area da Ilicic, prova la conclusione che il numero uno bianconero gli stoppa. Nel recupero qualche pallone in area provoca ancora un po’ panico nella difesa ospite ma la lucidità per fare centro manca ormai anche ai ragazzi del Gasp che non riescono a creare ulteriori situazioni degne di nota. Cinque giri di orologio e finisce dunque così, con la Juve che si prende la vittoria di questa semifinale di andata e per un’Atalanta grigia come la nebbia che ha avvolto il Comunale per lunghi tratti di questa gara l’impresa già difficile in partenza di puntare alla finale pare ora una montagna praticamente insormontabile. Se ne riparla a fine febbraio.

IL TABELLINO

ATALANTA-JUVENTUS 0-1 (primo tempo 0-1)

RETE: 3′ pt Higuain.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, de Roon, Freuler, Castagne; Cristante (32’st Barrow); Cornelius (1’st Ilicic), Gomez (37’st Petagna) – A disposizione: Gollini, Rossi, Orsolini, Gosens, Caldara, Mancini, Haas, Schmidt, Bastoni – All.: Gasperini

JUVENTUS (4-3-3): Buffon; De Sciglio, Benatia (37’st Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (45’st Bentancur), Matuidi; Douglas Costa (18’st Bernardeschi), Higuain, Mandzukic – A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Rugani, Asamoah, Marchisio, Sturaro – All.: Allegri

ARBITRO: Valeri di Roma

NOTE: spettatori: 16mila circa – al 25′ p.t. Buffon ha parato un rigore a Gomez – ammoniti Chiellini (J), Toloi (A), Masiello (A), Bentancur (J) – calci d’angolo: 5-4 per la Juventus – recuperi: 2′ p.t. e 5′ s.t.