I precedenti di Fiorentina-Atalanta

Sono 4 i precedenti in Coppa Italia disputati a Firenze tra Fiorentina e Atalanta. Ahinoi, la formazione nerazzurra è sempre uscita sconfitta negli incontri disputati nel capoluogo toscano.
Il primo confronto risale al 15 ottobre 1961; nel secondo turno della competizione, ad eliminazione diretta, prevalsero i viola per 2-0 con reti nell’ultimo quarto d’ora di Milani e Dell’Angelo.

Due precedenti poi negli anni Novanta, il primo dei quali è sicuramente il più importante e uno degli incontri più prestigiosi di tutta la storia atalantina. Si trattava infatti della finale, che i bergamaschi raggiunsero dopo aver eliminato Cremonese, Juventus, Cagliari e Bologna. La partita di andata si giocò al Franchi il 2 Maggio 1996 e, dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, venne decisa da un gran gol di Batistuta al 7’ della ripresa. Al ritorno a Bergamo i gigliati si sarebbero aggiudicati il
trofeo vincendo per 0-2 con due reti nel secondo tempo.

Tre stagioni dopo ci si incontrò nei quarti di finale: stavolta la gara di andata era stata giocata a Bergamo e vinta dagli orobici per 3-2; il ritorno si disputò il 28 Gennaio 1999 e la Fiorentina vinse con quel minimo scarto, 1-0 (rete di Robbiati al 10’), che le consentì il passaggio del turno. I viola persero poi la finale contro il Parma.

Le due squadre si ritrovarono poi agli ottavi di finale della stagione 2014/2015, in partita secca: il 21 Gennaio 2015 i toscani si imposero abbastanza agevolmente per 3-1; tutte nel primo tempo le reti: Mario Gomez, Cuadrado su rigore, ancora l’attaccante tedesco e poi goal della bandiera di Rolando Bianchi.




Le pagelle di Atalanta-Copenaghen

Sfortuna ed imprecisioni sono alla base di questo strano 0-0 del Mapei: da un lato il portiere rimasto praticamente inoperoso, dall’altro un attacco oggi apparso spuntato, con Barrow bravo a metà, Zapata che incide solo in parte col suo ingresso in campo e, di contro, una difesa che invece non ha concesso nulla agli avversari. A Copenaghen servono gol per cercare la qualificazione, mister Gasperini dovrà lavorarci su nei prossimi giorni. E lunedì c’è anche la trasferta a Roma con i giallorossi…

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6.5: quasi una rarità vedere una sua squadra fermata sullo 0-0, eppure stavolta le ha provate un po’ tutte anche lui per cercar di sbloccare il match ma senza successo. Il risultato non è comunque da buttare, al ritorno i suoi dovranno cercare di aver maggior determinazione sotto porta e cercar così di trovare quei gol necessari a prendersi il pass per i gironi di Europa League. 

GOLLINI s.v.: di fatto, inoperoso. Non compie una parata degna di tal nome in tutta la partita. Disoccupato.

MASIELLO 7: bravo e attento, si porta spesso in avanti non avendo particolari impegni con gli avanti danesi.

MANCINI 6.5: sfrutta bene la chance che gli concede nuovamente il mister con una buona prestazione contro avversari che hanno graffiato tuttavia poco in avanti.

TOLOI 7: giganteggia anche lui dietro, provando più volte le incursioni in avanti come visto anche lunedì contro il Frosinone.

HATEBOER 6.5: pimpante nel primo tempo, nella ripresa lo si nota un po’ meno, ma complessivamente buona la sua prova. (CASTAGNE s.v.: un paio di minuti di gara per lui. Ingiudicabile)

FREULER 6.5: detta bene tempi e giocate la in mezzo, provando anche la conclusione da fuori e sfiorando la rete.

DE ROON 6.5: colonna portante del centrocampo, insieme allo svizzero di cui sopra, questa sera ha provato meno la conclusione, come invece visto in altre occasioni. Comuque positivo.

GOSENS 6: non precisissimo, però è anche sfortunato a trovare per l’ennesima volta un portiere che gli nega un gol che pareva già fatto come lunedì contro i ciociari. Sfortunato!

PASALIC 6: un tempo dove si nota per un paio di bei cambi di gioco e poi poco altro; nell’intervallo il Gasp opta per il cambio. (ZAPATA 6: buono l’impatto sul match, ma anche su di lui pesano almeno un paio di occasioni che meritavano sicuramente miglior fortuna. Benino).

BARROW 6: pronti-via ed ha subito la grande chance per cambiare storia al match, poi è un continuo alternarsi di cose buone ad errori talvolta davvero elementari; su questo aspetto il ragazzo ha ancora molta strada da faren Sufficiente. (CORNELIUS s.v.: la mossa dell’ex in campo negli ultimi istanti di gara non porta ahinoi agli effetti desiderati)

GOMEZ 6.5: piedino meno caldo stasera rispetto a lunedì, ma in almeno un paio di circostanze va ad un nulla dal gol e la davanti risulta sempre uno dei pericoli più temuti dai danesi. Bene.

ANCHE QUESTA SERA IL PAPU E’ TRA I MIGLIORI IN CAMPO




Il Copenaghen è un bunker, l’Atalanta non passa: solo 0-0 con i danesi

EUROPA LEAGUE - PRELIMINARI, PLAYOFF: GARA DI ANDATA

ATALANTA-COPENAGHEN 0-0: SI DECIDE TUTTO GIOVEDI’ PROSSIMO

La squadra di Gasperini domina per lunghi tratti la gara ma non riesce a segnare ai danesi, ben chiusi nella propria area e praticamente mai pericolosi in tutto il match: Dea pericolosa subito in avvio con Barrow, (che poi si vede anche annullare un gol per fuorigioco), e che tende a costruire le azioni talvolta in maniera quasi esagerata consentendo agli avversari di aver la meglio. Nella ripresa diverse le occasioni sciupate da Gomez e compagni con anche più di un pizzico di sfortuna quando il portiere ospite nega a Gosens un gol quasi fatto. Tra una settimana in Danimarca si decide tutto: ai nerazzurri restano due risultati su tre, il pari (con gol) o la vittoria.

Reggio Emilia: bella a metà, e l’urlo resta strozzato in gola ai quasi ottomila del Mapei in questa calda serata di fine agosto in cui l’Atalanta non va oltre lo 0-0 contro il Copenaghen, rinviando così ogni discorso di qualificazione a settimana prossima in Danimarca. La squadra del Gasp crea molto, ma non riesce a concretizzare, vuoi per sfortuna, vuoi per demeriti propri, ma anche per un avversario capace di arginare ogni velleità offensiva nerazzurra pur, di fatto, non tirando mai in porta in tutti i novanta minuti.

SFORTUNA E IMPRECISIONE: il tecnico nerazzurro sceglie Mancini in difesa al posto di Djimsiti mentre in mezzo c’è ancora Pasalic a sostegno del duo di attacco formato da Gomez e Barrow (che vince il ballottaggio con Zapata) e la sua Atalanta fa subito sul serio creando quattro nitide occasioni nei primi sedici minuti con un pressing feroce sui portatori di palla avversari, possesso rapido e costante: tuttavia è l’imprecisione a regnare sovrana al momento di fare male ai danesi: Barrow al primo minuto e Gomez al quarto d’ora ne sono la viva testimonianza a cui si aggiungono anche le belle parate di Joronen su Pasalic e Freuler che impediscono ai nerazzurri di passare in vantaggio.

PAREGGIO INGIUSTO PER LA DEA, MA NULLA E’ ANCORA PERDUTO

BARROW-GOL, MA IN FUORIGIOCO: l’Atalanta torna a spingere poco dopo la mezz’ora quando l’urlo di gioia del Mapei rimane strozzato in gola sul tiro del Papu che viene deviato casualmente da Barrow con la palla che entra in rete ma con il giovane attaccante nerazzurro che è in fuorigioco e vanifica quindi il tutto; tensione che sale nel finale di una prima frazione in cui però succede davvero poco altro e si va quindi al riposo dopo un giro d’orologio di extra time con il risultato fermo sullo 0-0.

RIPRESA, ASSALTO STERILE: ad inizio ripresa il Gasp prova una ulteriore mossa offensiva togliendo, un po’ a sorpresa, Pasalic ed inserendo Zapata, spostando così Barrow in corsia e piazzando al mezzo l’ex attaccante della Samp: l’attaccante colombiano è subito protagonista con un assist a Gomez e un tiro debole verso Joronen. Il muro danese resiste nonostante l’Atalanta stringa sempre di più il proprio assedio: al tredici Zapata e Barrow hanno le occasioni giuste per battere a rete ma peccano di imprecisione entrambi, poi tocca ad Hateboer sciupare due discrete opportunità e infine ancora Gomez a metà del secondo tempo accarezza il palo con un destro a giro che fa quasi gridare al gol.

RISULTATO PERICOLOSO, PER ENTRAMBE: nel finale di gara entra anche l’ex Cornelius al posto di uno sfinito Barrow e registriamo la doppia chance ancora per Zapata e, soprattutto, Gosens che, a due minuti dalla fine del tempo regolamentare, si vede deviare in angolo un tiro che pareva indirizzato sotto l’incrocio dei pali. Quattro di recupero da consegnare solo alle statistiche e lo 0-0 è impacchettato: un risultato piuttosto bugiardo rispetto a quanto visto in campo, ma allo stesso tempo può rivelarsi una trappola a doppio risvolto per entrambi; il Copenaghen ora per andare ai gironi di Europa League deve vincere, l’Atalanta può anche pareggiare, purchè con gol per quello che non può che esser definito il migliore dei peggiori risultati. Appuntamento dunque tra una settimana, con la speranza che, nella città della Sirenetta, la favola nerazzurra si trasformi in realtà.

IL TABELLINO

ATALANTA-COPENAGHEN 0-0

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Mancini, Masiello; Hateboer (92′ Castagne), Freuler, de Roon, Gosens; Pašalić (46′ Zapata), Barrow (81′ Cornelius), Gomez – All.: Gasperini

COPENAGHEN (4-4-2): Joronen; Ankersen, Vavro, Bjelland, Boilesen; Skov, Zeca (46′ Kvist), Thomsen, Fischer (80′ Kodro); Sotiriou (76′ Gregus), N’Doye – All.: Solbakken

ARBITRO: Kravolec (Rep. Ceca)

NOTE: serata calda ma ventilata, terreno di gioco in pessime condizioni – spettatori: 7.680 – calci d’angolo: 7-2 per l’Atalanta – ammoniti: Ankersen (C), N’Doye (C), Gosens (A), Kvist (C), Joronen (C) – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.




EuroAtalanta, stasera si fa sul serio: c’è il Copenaghen tra la Dea e i gironi

REGGIO EMILIA, ORE 20

ASSALTO AI DANESI, IN PALIO IL PASS PER L’EUROPA

Operazione Europa, parte prima: potremmo chiamarla così la sfida di questa sera che è il primo match che mette in palio i gironi di Europa League che l’Atalanta proverà a centrare ad ogni costo cercando di piegare l’ultimo avversario rimasto del suo cammino europeo estivo: il Copenaghen, squadra di un livello decisamente superiore a Sarajevo e Hapoel Haifa ma non insormontabile per Gomez e compagni che arrivano dal bel successo sul Frosinone alla prima di campionato, e vanno alla ricerca questa sera (si gioca alle 20 a Reggio Emilia) di un successo che consentirebbe di preparar con maggior serenità il ritorno del match previsto tra una settimana. Testa, cuore ed un Papu Gomez in stato di grazia devono essere il mix giusto per provare a piegare il Copenaghen, ex squadra del nerazzurro Cornelius, e probabilmente la miglior squadra di Danimarca, che solo due anni fa ha giocato in Champions League nel girone eliminatorio contro la Juventus, riuscendo a fermare sull’1-1 al ritorno i bianconeri e lo scorso anno in Europa League sono usciti ai sedicesimi di finale (come i nerazzurri) contro l’Atletico Madrid, poi vincitore del torneo; un team dunque di livello, da non sottovalutare assolutamente da parte dei ragazzi del Gasp.

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FORMAZIONE, I DUBBI DEL GASP: tante le incognite della vigilia che il tecnico atalantino scioglierà in giornata: dal ballottaggio in porta tra Berisha e Gollini, in difesa con Palomino out, Dijmsiti è favorito su Mancini, in mezzo Pasalic avanti su Pessina e davanti Zapata può aver la meglio su Barrow.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Masiello; Castagne, de Roon, Freuler, Gosens; Pasalic; Gomez, Zapata – All.: Gasperini

COPENAGHEN (4-4-2): Joronen; Ankersen, Vavro, Bjelland, Boilesen; Gregus, Zeca, Skov, Thomsen; N’Doye, Fischer – All.: Solbakken

ARBITRO: Kralovec (Repubblica Ceca)





L’EuroAtalanta prenota il playoff: poker in rimonta all’Hapoel

EUROPA LEAGUE - PRELIMINARI TURNO 3: GARA DI ANDATA

HAPOEL HAIFA-ATALANTA 1-4: ZAPATA-PASALIC, ESORDIO CON GOL!

La squadra di Gasperini si impone in rimonta ad Haifa e mette una seria ipoteca sul passaggio al playoff decisivo per l’accesso ai gironi di Europa League: eppure la gara non inizia nel migliore dei modi per i nerazzurri, subito sotto per la rete di Buzaglu; il Gasp va su tutte le furie ed i suoi rispondono in campo ribaltando la gara in due minuti attorno al ventesimo: prima con Hateboer, poi con Zapata (nel mezzo la traversa di Freuler). Nella ripresa l’Hapoel prova a farsi vedere ma sono i nerazzurri a centrar il palo in avvio con Gomez su punizione e poi andar ancora a segno con Pasalic (esordio con gol per lui come per Zapata) e nel finale con Barrow che poi sciupa anche l’occasione del quinto gol. Finisce 4-1 per la Dea, giovedì a Reggio la gara di ritorno.

Haifa (Israele): dalla Bosnia ad Israele, il tour europeo estivo di un’Atalanta a caccia del visto per la fase a gironi della prossima Europa League prosegue oggi con l’andata del terzo turno eliminatorio. Avversario odierno è l’Hapoel Haifa, che nella partita precedente ha avuto la meglio degli islandesi dal nome abbastanza impronunciabile e si è così guadagnato la sfida contro i nerazzurri che oggi incontrano l’ennesimo avversario abbastanza sconosciuto ma più avanti nella preparazione e con il campionato già iniziato: importante quindi per Papu Gomez e compagni non perdere mai la concentrazione giusta per cercare di ipotecare già oggi l’accesso al playoff che sarà contro la vincente del match tra Copenaghen e CSKA Sofia.

GASP CAMBIA QUALCOSA: rispetto alla squadra che ha travolto il Sarajevo, mister Gasperini opera un paio di cambi inserendo tra i pali Gollini al posto di Berisha mentre in avanti stavolta tocca a Zapata dall’inizio con Barrow inizialmente in panchina e Pessina invece confermato a sostegno del duo davanti con il neo acquisto Pasalic che oggi è in panchina. Nei padroni di casa, buona qualità in mezzo al campo ma è in avanti il pericolo con il gigante Papazoglou schierato per provare a far male alla difesa nerazzurra.

BUZAGLO SORPRENDE TUTTI: bel colpo d’occhio all’ingresso delle squadre in campo nel modernissimo stadio di Haifa, un gioiellino di tecnologia e sede spesso anche di gare della nazionale israeliana. La partita inizia e l’Atalanta si fa subito sorprendere dai padroni di casa che al settimo sono già avanti: la difesa nerazzurra libera male sugli sviluppi di una punizione, il pallone torna così ai padroni di casa e finisce in mezzo per Buzaglo che si ritrova tutto solo in mezzo all’area e, di testa, trova l’angolo giusto dove Gollini non riesce ad arrivare.

HATE-ZAPATA, RIBALTONE IN DUE MINUTI: l’Atalanta pare intontita dal gol incassato a freddo e fatica a reagire: quando al quarto d’ora Plakushchenko fa partire un destro centrale che Gollini repinge con i pugni il Gasp è una furia in panchina con i suoi che, a quel punto, decidono di svegliarsi. Al minuto diciannove Hateboer pareggia i conti con un bel sinistro preciso dal limite dell’area: l’esterno raccoglie una respinta corta della difesa e piazza il tiro vincente che vale l’1-1; nemmeno il tempo di mettere il pallone al centro e i nerazzurri sfiorano prima il vantaggio con una clamorosa traversa colpita da Freuler e poi trovano il punto del sorpasso al ventunesimo con la prima rete in Europa con la maglia atalantina di Zapata che, pescato sul filo del fuorigioco, trova un destro preciso che si infila nell’angolino portanto il risultato dalla parte della Dea: 2-1!

HATEBOER SFIORA IL BIS: con il punteggio ora dalla sua parte, l’Atalanta prova a gestire con più serenità il match contro un avversario che si conferma comunque rognoso e decisamente migliore rispetto al Sarajevo; nel finale Hateboer, ben pescato da Palomino, cerca la doppietta personale con un bel sinistro che viene però parato dal portiere. Ultimo sussulto di un primo tempo che va in archivio con i ragazzi del Gasp avanti 2-1 ad Haifa.

PAPU FERMO AL PALO: la ripresa prende il via senza cambi e con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima parte del match e con i nerazzurri che vogliono cercare ancora un gol per provare a rendere ancor più serena la gara di ritorno di giovedì prossimo e ci vanno vicinissimi al nono con il Papu che calcia sul palo un bel calcio di punizione, con la sfera che picchia sul legno e poi rotola sul fondo. Non molla nemmeno l’Hapoel, che due minuti dopo crea scompiglio in area nerazzurra con la difesa che si rifugia in corner. Al quarto d’ora è il momento del neo acquisto Pasalic, che Gasperini manda in campo al posto di un Pessina stanco, ma ancora una volta positivo; pochi minuti dopo e l’avvicendamento avviene in attacco dove Zapata lascia posto a Musa Barrow.

LA DEA AD UN PASSO
DAL PLAYOFF

SUPERMARIO, ESORDIO CON GOL!: è la giornata dei battesimi con gol oggi in casa nerazzurra e, dopo il primo centro atalantino di Zapata, al ventesimo è Pasalic a presentarsi come meglio non si può al popolo nerazzurro: Toloi recupera palla, vien servito da Barrow ma fallisce una clamorosa occasione a tu per tu con il portiere ma, sul proseguo dell’azione è ancora il brasiliano a metter palla in area: testa di Barrow precisa per la zuccata vincente di Pasalic che timbra il punto che manda sul 3-1 la Dea!

BARROW PER IL POKER: con il risultato sempre più al sicuro, Gasperini concede fiato anche a Gomez inserendo Cornelius al suo posto a dieci dalla fine ma con i nerazzurri che non sono ancora paghi del risultato, ed a cinque dalla fine mettono definitivamente in ghiaccio il match con il poker firmato da Barrow con Pasalic che stavolta restituisce il favore e pesca l’attaccante in mezzo all’area: destro preciso che si infila all’angolino: 4-1 per la Dea!

PLAYOFF VICINI: finale ormai prossimo con i padroni di casa che non ne hanno più e proprio Barrow che, nel primo dei quattro di recupero, scatta sul filo del fuorigioco, salta il portiere ma calcia sul fondo il pallone del possibile quinto gol. Poco importa, il triplice fischio del direttore di gara sancisce la netta superiorità di un’Atalanta che, dopo un avvio incerto, travolge l’Hapoel Haifa e mette una discreta ipoteca sul passaggio del turno: quel playoff, contro Copenaghen o Cska Sofia che può valere l’accesso ai gironi di quel sogno chiamato Europa League che fa impazzire tutti noi. Avanti tutta!!

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IL TABELLINO:

HAPOEL HAIFA-ATALANTA 1-4 (primo tempo 1-2)

RETI: 7’ p.t. Buzaglo (H), 18’ p.t. Hateboer (A), 21’ p.t. Zapata (A), 20’ s.t. Pasalic (A), 41’ s.t. Barrow (A)

HAPOEL HAIFA (4-3-3): Setkus; Malus, Tamas, Kapiloto, Dilmoni; Buzaglo, Sjostedt, Plakushenko; Vermouth (14′ s.t. Hadida), Papazoglu (24′ s.t. Arael), Ginsari (14′ s.t. Eibaz) – Allenatore: Klinger

ATALANTA (3-5-2): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, de Roon, Pessina (25′ s.t.′ Pasalic), Freuler, Gosens; Zapata (28′ s.t. Barrow), Gomez (38′ s.t. Cornelius) – Allenatore Gasperini

ARBITRO: Harald Lechner

NOTE: serata calda, terreno in buone condizioni – spettatori: 11mila circa – ammoniti: Palomino e Gosens (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 1’ p.t. e 4’ s.t.




Atalanta, c’è l’Hapoel stasera sulla strada verso l’Europa

HAIFA, ORE 18

TESTA E CONCENTRAZIONE PER L’ASSALTO AGLI ISRAELIANI

La strada dell’Atalanta verso i gironi di Europa League prosegue questa sera in terra d’Israele per il primo round del terzo turno preliminari che i ragazzi del Gasp disputeranno contro i padroni di casa dell’Hapoel Haifa. Dopo la larghissima vittoria di Sarajevo, Papu e compagni tornano quindi in campo a caccia di un successo che possa metter al riparo la Dea da sorprese nella gara di ritorno prevista a Reggio Emilia il prossimo giovedì: occhio però alle sorprese, specie quando si affrontano formazioni di cui si conosce poco e che hanno già incominciato i rispettivi campionati. Come avvenuto in Bosnia, la banda nerazzurra dovrà giocar col carattere e la grinta giusta per tutta la partita per cercare di ottenere il visto per il playoff decisivo contro la vincente del match tra Copenaghen e CSKA Sofia.

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LE PROBABILI FORMAZIONI

HAPOEL HAIFA (4-3-3): Setkus; Malus, Tamas, Kapiloto, Dilmoni; Arael, Sjostedt, Plakushenko; Sisic, Vermouth, Papazoglu – All.: Klinger

ATALANTA (3-4-3): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, de Roon, Pessina, Gosens; Barrow, Zapata, Gomez – All.: Gasperini

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Nuova Atalanta, problemi vecchi: rimontata dal Sarajevo, si complica l’Eurorincorsa

EUROPA LEAGUE - PRELIMINARI TURNO 2: GARA DI ANDATA

ATALANTA-SARAJEVO 2-2: LA DEA SI ILLUDE, RIPRESA-FLOP

Bella a per un tempo e poco più, incredibilmente distratta quanto basta per farsi rimontare in cinque minuti due gol e complicare terribilmente tutto quanto: l’Atalanta si lecca le ferite di un match di andata del preliminare di Europa League che ha illuso i nerazzurri di aver la gara in pugno contro i bosniaci del Sarajevo che, invece, nella ripresa rimontano il doppio vantaggio atalantino e si portano via un 2-2 preziosissimo che obbligherà Gomez e compagni a vincere giovedì prossimo per non dover abbandonare anzitempo la rincorsa al pass per gli EuroGironi. Quasi ottomila persone al Mapei Stadium per spingere la Dea e l’effetto pare farsi sentir subito all’undicesimo quando Toloi sblocca il match; nerazzurri padroni del campo e che concretizzano nel recupero della prima frazione con un altro difensore, Mancini, che di testa fa 2-0. Tutto fatto? Nemmeno per sogno, la ripresa segna il netto calo della banda del Gasp che concede due ripartenze letali ai bosniaci che rimettono tutto in gioco con Handzic e Sisic: giovedì prossimo a Sarajevo sarà battaglia vera.

Reggio Emilia: le notti europee hanno sempre il loro fascino, e vedere quasi ottomila nerazzurri accorrere fino a Reggio in un caldo pomeriggio lavorativo di luglio è l’ennesima (semmai ve ne fosse ancora bisogno) conferma dell’affetto che lega Bergamo alla sua Atalanta che contro il Sarajevo prova a regalare un’altra notte magica ai suoi tifosi, salvo poi risvegliarsi bruscamente e vedere l’anticamera di quello che, se non si vincerà in Bosnia tra una settimana, potrebbe diventare un piccolo-grande incubo di mezza estate.

INIZIO PROMETTENTE: e dire che la Dea aveva in pugno la sfida dopo il 2-0 realizzato nel primo tempo grazie ai gol dei difensori Toloi e Mancini. Il primo centro al dodicesimo (assist di Masiello) con un tocco di piatto ravvicinato ed il secondo nel terzo di recupero della prima parte di gara con Mancini bravo a raccogliere un assist di testa di Toloi e ad appoggiare di testa in rete. Sembra quindi tutto facile per i ragazzi del Gasp, capaci di sfiorare altri gol con Gomez e con Da Roon autore di una violenta conclusione da fuori area di poco sopra la traversa.

LA SOLITA DEA SPRECONA: la chiave tuttavia la si trova ad inizio ripresa in uno dei vecchi, pessimi vizi che quest’Atalanta ancora non si è scrollata di dosso: saper chiudere le partite. Gasperini inserisce anche Zapata al posto di D’Alessandro bello a metà nella prima frazione e prova l’assalto col tridente e nel giro di una manciata di minuti la Dea sfiora tre volte la terza rete con Barrow (conclusione sbagliata al volo), Zapata e Gosens, la cui conclusione viene respinta con un vero miracolo dal portiere bosniaco Pavlovic. Campanello d’allarme grosso come una casa per i nerazzurri, che sottovalutano l’incapacità di non aver chiuso il match e si specchiano troppo in se stessi, venendo così puniti in maniera tanto cinica quanto quasi come una punizione divina da parte del Sarajevo.

RIMONTA BOSNIACA: così, all’improvviso la gara cambia faccia: il Sarajevo non sbaglia un colpo e concretizza al massimo le sue occasioni: due tiri, i primi di tutta la partita, due reti e la frittata è servita: al ventidue da un errato disimpegno di Pessina gli ospiti ripartono e Handzic brucia sul tempo la linea difensiva dell’Atalanta e accorcia le distanze. Poco più di quattro minuti dopo e la rimonta è completata da Sisic che sfrutta ancora una volta un passaggio a vuoto della difesa bergamasca, tanto brava in fase offensiva (a segno con Toloi e Mancini) quanto incerta contro giocatori non certo irresistibili.

ASSALTO STERILE: Gasperini a quel punto le prova un po’ tutte e inserisce un altro attaccante, Tumminello continuando ad assediare la porta del Sarajevo alla ricerca del nuovo vantaggio che però non arriva, dopo nemmeno che l’arbitro Bognar concede sette minuti di recupero per punire certi atteggiamenti ostruzionistici dei bosniaci; gli ultimi assalti nerazzurri non producono niente di concreto, di certo resta solamente che il 2-2 al fischio finale fa festeggiare i quasi trecento tifosi ospiti increduli per la piccola-grande impresa compiuta dai loro beniamini e che per l’Atalanta servirà una vittoria in Bosnia per accedere al terzo turno dei preliminari di Europa League ed evitare così che il treno dei sogni europeo giunga al capolinea con un inatteso quanto incredibile anticipo. Il verdetto tra una settimana.

IL TABELLINO

ATALANTA-SARAJEVO 2-2 (primo tempo 2-0)

RETI: 11’ pt Toloi, 48’ pt Mancini, 22’ st H. Handzic, 27’ st Sisic

ATALANTA (3-4-3): Berisha; Toloi, Mancini (30’ st Palomino), Masiello; Hateboer, de Roon, Pessina, Gosens (38’ st Tumminello); D’Alessandro (9’ st Zapata), Barrow, Gomez. A disposizione: Gollini, Valzania, Reca, Castagne. All. Gasperini

FK SARAJEVO (4-3-3): Pavlovic; Hebibovic, Dupovac, Mujakic, Pidro; Adukor, Rahmanovic, Halilovic (39’ st Stanokevic); Sisic (40’ st Tatar), Ahmetovic (15’ st H. Handzic), Velkoski. A disposizione: Kovacevic, Sofranac, Mustafic, Kurdic. All. Musemic

ARBITRO: Tamas Bognar (HUN) (ass. Buzas-Georgiou; Iv uomo Solymosi)

NOTE: spettatori 7.518 di cui 350 nel settore ospiti – ammoniti Rahmanovic e de Roon per gioco scorretto – calci d’angolo: 8-1 per l’Atalanta – recuperi: 3’ p.t. e 7’ s.t.