Le sviste dell’arbitro ed i gol della Lazio non fermano la festa di una buona Atalanta

SERIE A, TRENTASETTESIMA GIORNATA: nerazzurri K.O. in casa nell’ultima esibizione di fronte ai propri tifosi dopo un match tirato in cui la squadra di Colantuono parte forte e, poco dopo il quarto d’ora, reclama un rigore solare che l’arbitro Rocchi non concede ai nerazzurri; nel finale di primo tempo (dopo aver colpito una traversa con Gonzalez) la Lazio passa in vantaggio con Kozak dopo un liscio di Peluso. Ripresa a ritmo meno elevato ma con la tensione che cresce in campo, Moralez sciupa una buona occasione e Stendardo viene espulso nel finale per aver applaudito ironicamente l’arbitro: in pieno recupero l’eurogol di Cana porta gli ospiti al raddoppio ma la sconfitta subita non cancella la festa dei nerazzurri che escono tra gli applausi dei propri tifosi.

Bergamo: perdere una partita, l’ultima in casa di questa splendida stagione, dopo alcune decisioni arbitrali piuttosto discutibili ed una partita giocata decisamente meglio degli avversari potrebbe dare adito ad una sonora incavolatura (per usare un termine fine…) da parte del tifoso comune: non è così per lo splendido pubblico atalantino che non dimenticando la fantastica stagione, ormai al tramonto, di Denis e compagni, (manca solo una partita, e che partita, a Torino con la Juve), e rendono omaggio con applausi e cori ai propri beniamini a fine partita che ringraziano facendo un giro di campo e salutando il pubblico del Comunale dando appuntamento alla prossima stagione. Pubblico e tifosi così questo calcio malato ne ha davvero bisogno, eccome.

La spettacolare coreografia della Curva atalantina

Curva mozzafiato: proseguendo il concetto appena espresso sopra, merita più di un’applauso la splendida coreografia regalata dalla Curva all’ingresso delle squadre in campo: magliette gigantesche con i numeri di storici eroi passati e presenti della storia atalantina sopra la quale campeggia un gigantesco striscione con scritto: “Essere atalantini, esserlo dentro… le bandiere non sono gli ottimi giocatori ma uomini di esempio, ricchi di valori“. Davvero impossibile non essere d’accordo con loro.

La partita: andiamo dunque alla partita, dicevamo dunque che l’Atalanta si è congedata dal Comunale con una sconfitta: i nerazzurri, hanno pagato dazio con le reti di Kozak poco dopo la mezz’ora e con l’eurogol di Cana proprio all’ultimo minuto dei tempi regolamentari ma più che vibranti sono state le proteste dei ragazzi di Colantuono per un rigore tanto grande quanto impossibile da non vedere che l’arbitro Rocchi non ha fischiato ai nerazzurri.

Rocchi vede male: siamo al minuto diciassette quando i nerazzurri giungono in area laziale dove su un assist rasoterra da destra in favore di Denis, l’argentino entra a contatto con il portiere e Diakitè, viene atterrato nettamente dal difensore ma l’arbitro Rocchi non decreta il rigore, nonostante le proteste dell’attaccante argentino che accendono anche il pubblico del Comunale.

Offensiva ospite: la Lazio risponde di suo al momento di tensione atalantino andando a centrare la traversa al ventiquattresimo con Gonzalez, con i biancazzurri che si sono progressivamente organizzati, riuscendo a trovare poi il gol del vantaggio con Kozak, a dieci dalla fine del primo tempo, che ha sfruttato un’azione in cui la difesa atalantina non ha brillato per determinazione partendo da una disattenzione di Peluso e culminando con la possibile deviazione involontaria di Manfredini sulla conclusione del giocatore laziale. Prima frazione che andrà così in archivio con gli ospiti avanti di una rete e la squadra di Colantuono che schiuma rabbia per il torto subito.

Ripresa calanete: ritentando l’avvio lanciato della prima parte del match, l’Atalanta prova a sorprendere gli ospiti nella ripresa ma la stanchezza delle tante partite giocate senza sosta nelle ultime due settimane non da una manto ai nerazzurri che accusano un certocalo fisico: al quarto d’ora c’è una punizione di Cigarini dalla trequarti destra, Moralez ha la palla buona in area, ma tentenna un attimo e Cana in angolo la conclusione del piccolo argentino. Un paio di minuti più tardi grande azione in area sulla destra di Denis che dribbla un paio di avversari e crossa in favore di Moralez, ma l’ex Zauri è attento in chiusura.

L’applauso di Stendardo: con lo scorrere dei minuti, oltre alla stanchezza, cresce anche il nervosismo in campo ed è ancora una decisione di Rocchi a render teso l’ambiente atalantino nel finale quando al minuto trentasei rifila un cartellino rosso diretto per Stendardo che applaude ironicamente l’arbitro dopo la concessione di un fallo in favore degli ospiti.

L’eurogol di Cana: con l’uomo in più negli ultimi minuti, la Lazio ha maggior facilità ad amministrare una partita in cui, ormai, l’Atalanta non ha più le forze per pungere ancora e, a fil di novantesimo minuto, la squadra di Reja arriva al raddoppio che chiude la partita con Cana che trova dalla distanza una bordata che Frezzolini non può parare.

E’ festa comunque: dopo i quattro minuti di recupero concessi, il match termina ed i nerazzurri possono così, nonostante la sconfitta, salutare i propri tifosi congedandosi con un giro di campo in la truppa di Colantuono va a raccogliere gli applausi e l’ovazione dei suoi sostenitori che li ringraziano per una stagione semplicemente straordinaria in mezzo a mille difficoltà tra penalizzazioni e continue voci destabilizzanti che hanno invece rinforzato un gruppo che ha risposto sul campo, con i fatti, a tutto quanto gli stava succedendo intorno. Giù il cappello, ancora una volta grazie a questo gruppo fantastico.

I nerazzurri, terminata la partita, salutano i tifosi con un giro di campo