Videoemozioni di serie A: riviviAmolA!

Videosintesi di quasi un quarto d’ora della gara con il Portogruaro per rivivere i momenti da brivido del match che ha riportato i nerazzurri in paradiso dopo solamente un anno tra i cadetti.

Video tratto da: teleatalanta.iobloggo.com

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Atalanta, la festa la fa solo il Livorno:

Toscana ancora amara per i nerazzurri

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L'espulsione di Bellini completa la serata storta dei nerazzurri...

I nerazzurri scivolano a Livorno nell’anticipo della trentottesima di B e rimandano di almeno una settimana la possibile promozione in serie A: eppure i ragazzi di Colantuono erano addirittura passati in vantaggio in avvio di ripresa con una bella rete di Bonaventura che sfiora anche il raddoppio pochi minuti dopo ma la reazione dei toscani è veemente ed i gol prima di Dionisi e poi di Danilevicius ribaltano il punteggio e costringono i nerazzurri alla resa. Nel finale espulso anche capitan Bellini.

Livorno: anticipare, vincere ed aspettare. Un’Atalanta col pallottoliere in mano si presenta allo stadio Picchi per l’anticipo della giornata numero trentotto del torneo cadetto: i nerazzurri, in caso di vittoria e contemporaneo pareggio delle inseguitrici Varese e Novara si ritroverebbero già in serie A domenica. Cresce l’attesa per il ritorno tra le grandi del calcio dei nerazzurri anche se rimane sempre fondamentale non perdere di vista l’obiettivo proprio ora che il traguardo è davvero vicino e mister Colantuono lo sa bene: già in conferenza stampa prima del match è chiara l’intenzione del tecnico nerazzurro di arrivare alla matematica certezza del ritorno in A il prima possibile per poi togliersi qualche ulteriore sfizio.

Nonostante il black-out: la voglia di non deludere mai il web tifoso va ben oltre anche ad un incendio che, nella scorsa notte, ha mandato in tilt i server del provider a cui il nostro sito si appoggia rendendolo oscurato per buona parte della giornata. Più forti anche delle fiamme, eccoci qui, scusandoci ovviamente per il disagio che involontariamente è sorto mandando K.O. i siti internet di mezza Italia.

Poche variazioni: Colantuono si affida ad una Atalanta verosimile a quella di Crotone con l’eccezione di Doni (squalificato) e confermando la strana coppia d’attacco con Tiribocchi e Bjelanovic mentre sul fronte opposto l’allenatore labronico Novellino rinuncia a Tavano per dar spazio all’estro del giovane dionisi.

Qualche brivido: partenza con qualche difficoltà per la squadra nerazzurra vista anche la pressione che il Livorno prova sin da subito a porre sul match quando i toscani partono forte con bordata di collo di Iori dal limite dell’area che termina con la palla che sfiora la traversa. Il pressing dei padroni di casa viene spezzato all’undicesimo dal break atalantino: traversone basso da destra di Barreto, ma non c’è nessun compagno in area a ricevere l’assist delizioso del paraguaiano.

Si sonnecchia: superato il vibrante avvio, i nerazzurri prendono a quel punto la gestione delle operazioni a centrocampo, concedendo poco al Livorno, ma non riuscendo comunque a rendersi seriamente pericolosi, tant’è che il match diventa lento e macchinoso, con le due contendenti che faticano a regalare brividi ai (non molti) tifosi presenti sugli spalti dello stadio Picchi.

Consigli c’è: superata la mezz’ora, il Livorno torna a farsi vivo dalle parti di Consigli ed il portierone atalantino è chiamato all’opera sulla conclusione da fuori di Parravicini che viene deviata con un bel colpo di reni in corner. Peluso diventa decisivo con un suo intervento a liberare l’area al minuto trentasei e, un minuto più tardi, ancora un brivido sulla schiena dei tifosi atalantini quando la bella girata di Luci su cross di Schiattarella si schianta sulla traversa a Consigli battuto dando vita a quella che, di fatto, è la più grossa occasione di un primo tempo che va in archivio dopo due minuti di recupero sul punteggio di 0-0.

Jack illuminA la notte: la ripresa si apre con una conclusione da fuori al secondo minuto di Dionisi che è tanto potente quanto imprecisa mentre la luce nerazzurra si accende due giri d’orologio più tardi quando l’Atalanta sblocca il match con Bonaventura che prende palla al limite dell’area, sulla sinistra, e calibra una magistrale conclusione destinata all’incrocio dei pali alla sinistra di De Lucia portanto i nerazzurri in vantaggio ed avvicinandoli sempre di più alla serie A. Lo stesso Bonaventura va vicino al raddoppio qualche minuto più tardi con una bella conclusione che sorvola la traversa.

Dionisi stoppa la festa: superato il momento difficile, il Livorno rialza la testa ed inizia a spingere nuovamente e Dionisi si vede prima annullare un gol per una posizione di fuorigioco che andrebbe vista e rivista e trova invece la via della rete all’undicesimo minuto proprio con lo stesso Dionisi che sfrutta al meglio l’assist d’esterno di Danilevicius, supera Troest e Bellini freddando Consigli riportando il match in equilibrio.

La festa non è proprio qui: l’Atalanta incassa il pareggio e non riesce a smaltire la botta per il gol subito proprio quando il match sembrava essere davvero in discesa favorendo così la voglia degli avversari che prendono nuovamente quota andando ad un passo dal vantaggio al quarto d’ora quando un traversone da destra di Salviato, trova la provvidenziale deviazione in angolo di testa di Troest che brucia sul tempo Danilevicius. L’attaccante lituano del Livorno non perdona però a ridosso del ventesimo quando Dionisi, in area sulla destra, offre un assist d’oro per l’accorrente Danilevicius che anticipa Manfredini e trafigge Consigli da distanza ravvicinata: in una manciata di minuti il match è capovolto ed i padroni di casa si portano in vantaggio sul 2-1.

Di male in rosso: la partita si fa a quel punto sempre più complicata per i nerazzurri che, incapaci di impostare una reazione degna di tal nome, vedono piovere sul bagnato alla mezz’ora quando Bellini finisce anzitempo sotto la doccia con la doppia ammonizione che lascia i nerazzurri in dieci nell’ultimo quarto d’ora di gara dove i nerazzurri proveranno a pungere solo in un paio di occasioni nel finale con un colpo di testa in mischia di Delvecchio che si spegne sul fondo e la zuccata di Ruopolo in pieno recupero che sfiora il palo e si spegne sul fondo così come le speranze di raddrizzare una partita che, da possibile apoteosi, si è tramutata in un ennesimo calvario in terra toscana che quest’anno proprio non porta bene ai colori atalantini: tra le trasferte di Siena, Empoli e Livorno il pallottoliere nerazzurro porta quota zero. Niente da fare, la festa non è proprio qui, riparliamone tra una settimana, quando torneremo a respirare aria di casa e, chissà, magari anche quella di quel sogno chiamato serie A.

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L’Atalanta se la suda a Crotone:

2-2, ma la A è sempre più vicina

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L'esultanza di Simone Tiribocchi dopo la rete dell'1-0 nerazzurro

L’Atalanta pareggia in terra calabrese con un pimpante 2-2, divertente ma anche con qualche brivido di troppo: avanti con Tiribocchi, i nerazzurri si fanno raggiungere e superare dall’undici di Menichini prima della fine del primo tempo e si trovano costretti a rincorrere nella ripresa dove la rete di Doni su punizione in avvio riesce a riportare in parità un match che finirà sul 2-2. Le coincidenze dei risultati dagli altri campi permettono ai nerazzurri di allungare sul Novara e recuperare anche una lunghezza al Siena capolista che scivola in casa con il Portogruaro.

Crotone: voglia di rimettersi in marcia contro quella di stupire ancora: umori e obiettivi diversi quelli di Atalanta e Crotone che si affrontano nel turno di campionato alla vigilia di Pasqua in quel dello stadio Scida; i nerazzurri vogliono dimenticare lo scivolone interno con l’Empoli che è costato a Doni e compagni il primato a vantaggio del Siena e quella serie positiva che durava da diciotto gare mentre la squadra di Menichini vuole allungare la striscia di tre vittorie consecutive e cercare il risultato importante contro una big del torneo.

Colantuono non dimentica: nella sua prima avventura in nerazzurro qualche annetto fa uno scivolone dei nerazzurri a Crotone mise in seria discussione la panchina del tecnico di Anzio che, solo una volta smaltita la rabbia, l’allora presidente Ruggeri decise di salvare dall’esonero: scelta che si dimostrò azzeccata nel tempo perchè quella Atalanta volò in serie A vincendo la B e venendo promossa con tre turni di anticipo.

Mezza rivoluzione: tra infortuni e cambi tattici l’Atalanta si presenta allo Scida con una difesa seminuova con i ritorni di Troest e Ferri ed il rientro di Tiribocchi in avanti mentre Menichini sul fronte opposto si affida a Cutolo in avanti e sostituendo tra i pali lo squalificato Belec con Bindi.

Mezz’ora di noia: poche emozioni in un match che non appare molto entusiasmante nelle prime battute di gara con i nerazzurri che si fanno vedere al quinto quando Tiribocchi entra in area sulla destra e scocca un diagonale, deviato sul nascere in corner da Vinetot e poi prova a pungere ancora, ma senza successo, con lo stesso Tir.

Lampo-Tir: la partita sonnecchia fino alla mezz’ora quando, d’improvviso, i nerazzurri trovano l’attimo vincente per tentare l’allungo: da un errore a centrocampo di Correia, Doni s’impossessa della sfera e scatta in contropiede lanciando sulla destra Tiribocchi che, da posizione un po’ defilata, infila con un rasoterra il portiere Bindi e porta i nerazzurri avanti di una rete con grande gioia anche del gruppetto di tifosi nerazzurri giunti fino in Calabria a seguire la Dea nerazzurra. Pochi minuti più tardi i nerazzurri sfiorano il raddoppio su cross dalla trequarti sinistra di Doni con l’incornata dello smarcato Bjelanovic, ma stavolta Bindi è attento e respinge la sfera con un ottimo intervento.

Dolore Cutolo: sin li quasi non pervenuto, il Crotone decide di fare il vocione sul finale del primo tempo e, come già avvenuto quando l’Atalanta è andata a segno, il match prende quota: a dieci dal termine della prima frazione ecco che dal traversone da sinistra la difesa atalantina è sorpresa e Cutolo stoppa ed infila Consigli con una girata che finisce nell’angolino riportando il match sull’1-1. La squadra nerazzurra appare confusa dopo aver incassato il pareggio dei calabresi e fatica a tenere l’undici di Menichini lontano dalla propria area e così, a ridosso della sirena del primo tempo, i padroni di casa passano addirittura in vantaggio: ancora Cutolo protagonista per il Crotone con l’attaccante che semina due atalantini sulla fascia destra, s’accentra e scarica una bordata che Consigli sfiora soltanto, e la palla incoccia nel palo alla sua destra e s’infila in rete mandando in tilt lo stadio Scida e ribaltando in meno di dieci minuti il gol di Tiribocchi. Finisce in maniera thriller per Doni e compagni un primo tempo che, dopo due minuti di recupero, va in archivio sul punteggio di 2-1.

Grazie Capitano: riparte il match ed i nerazzurri schiumano rabbia alla disperata ricerca del pareggio che, da li a poco sarà realtà grazie all’ennesimo capolavoro di capitan Doni: il minuto è l’ottavo ed il capitano pennella in rete una splendida punizione guadagnata poco prima dal limite dalla squadra nerazzurra che raggiunge così il 2-2 dopo pochi minuti della ripresa.

Pericolo da lontano: incassato il pareggio, la squadra di Menichini dimostra di non scomporsi e va alla ricerca nuovamente della rete affidandosi per lo più a conclusioni da fuori: ne sono esempio la conclusione di De Giorgio che chiama Consigli alla prodezza all’undicesimo e la punizione di Loviso che tenta di imitare Doni su punizione ma è ancora una volta il portierone atalantino a dire di no alle offensive dei calabresi.

Bottiglie di troppo: deprecabile a dir poco il gesto di qualche idiota (tale non può che essere definito questo personaggio) in tribuna che tenta per un paio di volte di colpire capitan Doni lanciando bottigliette di acqua contro il giocatore di Colantuono. Gesto placato dalla stessa panchina del Crotone con annesso coro “Scemo! Scemo” dedicato a questo che tutto sarà, fuorchè un tifoso.

Meglio accontentarsi: senza ulteriori sussulti, dopo una ventina di minuti divertenti, il proseguo di un match che va in archivio dopo tre minuti di recupero con un 2-2 che permette alle due squadre di dividersi la posta in palio.

Radiolina impazzita: boatos ed emozioni a non finire dagli altri campi di B dove il gol della Reggina sul Novara a pochi minuti dal termine proietta i nerazzurri ad undici punti dalla coppia di terze in classifica formata dai piemontesi e dal Varese (che non va oltre l’1-1 interno con l’Ascoli) e dall’incredibile sconfitta interna del Siena con il Portogruaro che avvicina addirittura la squadra di Colantuono alla vetta. Sembrava essere un venerdì di passione per i colori nerazzurri, tutto sommato il bicchiere è decisamente più pieno che vuoto e se la prossima settimana qualche risultato coincide nel modo giusto…. vabbè non diciamo nulla…. buona Pasqua a tutti i tifosi!

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L’Atalanta scopre la maledizione Empoli

il primato sfuma, la serie positiva pure

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Empoli in gol: la squadra toscana ha messo in ginocchio nuovamente i nerazzurri

Nerazzurri sconfitti dopo diciotto risultati utili consecutivi: l’Empoli passa a Bergamo e si conferma vera bestia nera dei nerazzurri portando a casa la vittoria che costa il primato alla squadra di Colantuono che mantiene comunque dieci punti di vantaggio sul Novara, terzo in classifica. Prova decisamente sottotono di un’Atalanta che, specie nel primo tempo, subisce troppo le iniziative avversarie e viene punita due volte. Nella ripresa un rigore generoso trasformato da Doni riapre il match ma nell’assalto finale, con gli ospiti in nove uomini, il risultato non cambierà.

Bergamo: la vittoria cercata e voluta sino alla fine a Modena ha portato gioia e festa grande in casa nerazzurra dove si sente già sapore di serie A e si iniziano a praticare i primi calcoli per capire quando e come la squadra portebbe raggiungere l’obiettivo della massima serie ma in realtà c’è sempre da tener d’occhio la voglia di vincere degli avversari ed un campionato che nasconde mille insidie in qualsiasi momento. Arriva l’Empoli nel pomeriggio del Comunale e la squadra di Aglietti cerca punti preziosi per rilanciarsi verso la zona playoffs per una squadra che all’andate s’era presa il lusso di rifilare tre gol alla squadra di Colantuono.

Formazione sperimentale: Colantuono si vede costretto a rinunciare nuovamente a Tiribocchi e Marilungo per infortunio e sceglie di dirottare in panchina Doni ed il rientrante Barreto riproponendo la coppia Ceravolo-Ruopolo in avanti con Bonaventura titolare mentre sul fronte opposto Aglietti si affida al giovane Saponara e il georgiano Mchedlidze per fare male alla difesa nerazzurra.

Inguardabili: la sensazione sin dalle prime battute è che la squadra ad aver davvero un interesse a giocare la partita è l’Empoli, che parte bene sin da subito con Forestieri che in due occasioni si rende pericoloso: nella prima calcia la palla sulla traversa ma l’azione è fermata per fuorigioco, nella seconda invece calcia alto da buona posizione. L’Atalanta si fa vedere in maniera timida con la bella combinazione da Ferreira Pinto a Ruopolo che stoppa in area, ma calibra in modo impreciso il rasoterra. Al quarto d’ora il portiere Pelagotti si lancia praticamente fino al limite dell’area per salvare sullo smarcato Ferreira Pinto e riesce nell’anticipare il centrocampista nerazzurro lanciato verso la palla. E’ l’ultimo squillo di un’Atalanta che si spegne sempre più e concede campo a degli avversari che avranno pure un buon motivo per essere il miglior attacco della B: la squadra ospite passa così in vantaggio al quarto d’ora quando Saponara smista benissimo la palla a destra in favore di Moro, libero da marcature, ed il suo traversone basso è preda di Mchedlidze che brucia sul tempo Manfredini e Consigli infilando la palla in rete da pochi passi. L’Atalanta continua a trotterelare senza riuscir a pungere e, gli ospiti, non fanno sconti: dopo una discreta occasione nerazzurra sciupata da Ceravolo, ecco il raddoppio ospite che si materializza alla mezz’ora con la rete che arriva dalla punizione dalla trequarti destra di Moro, ponte aereo di Mchedlidze e zampata di Soriano che batte Consigli per la seconda volta. Scende il gelo e qualche fischio persino dagli spalti di un Comunale ammutolito dal quarto d’ora dei toscani che mette in seria difficoltà l’Atalanta. Altra grande occasione per gli ospiti pochi minuti dopo con l’Atalanta sempre più in bambola: traversone da destra di Forestieri e lo smarcatissimo Valdifiori sfiora la deviazione sottoporta. Solo a cavallo con la fine del primo tempo ed il recupero di un paio di minuti i nerazzurri riescono a creare una occasione degna di tal nome con Padoin che entra in area e scocca un diagonale rasoterra neutralizzato di piede da Pelagotti che, di fatto, è la palla-gol più ghiotta per l’Atalanta in un primo tempo che si chiude con gli ospiti meritatamente avanti di due gol.

All’assalto: parte la ripresa e Colantuono piazza sin da subito l’artiglieria pesante inserendo Doni e Barreto per Carmona e Raimondi con le occasioni che iniziano ad arrivare: Ruopolo sciupa al sesto una buona occasione calciando addosso al portiere Pelagotti, al tredicesimo bel diagonale di Ceravolo respinto dal portiere ospite, ma l’attaccante era in fuorigioco, poi nuovamente Pelagotti è ancora decisivo deviando in corner ancora su Ceravolo. Scorrono i minuti e la partita prosegue perdendo pian piano forza nel suo assalto al fortino toscano.

Dischetto omaggio: quando il match continua nella sua discesa a livello di emozioni, improvvisamente alla mezz’ora il match del Comunale ritrova una fiammata: fallo di Nardini in area su Ceravolo, rigore ed espulsione dello stesso autore del fallo che, visto e rivisto, appare davvero generoso. Doni va dal dischetto e piazza il gol dell’1-2 per i nerazzurri.

Finale infuocato: i nerazzurri a quel punto caricano nuovamente a testa bassa contro un Empoli che, con l’uomo in meno, si rifugia nella sua area di rigore : Ferreira Pinto ci prova da fuori con la palla che finisce alta, poi tocca a Doni da buona posizione calciare tra le braccia di Pelagotti ed a fil di recupero gli ospiti restano addirittura in nove per via di Soriano che commette fallo su Ceravolo e getta via il pallone, il secondo giallo per lui comporta l’espulsione del giocatore toscano.

Bestia nera: cinque minuti di recupero si trasformano in un assalto sterile dei nerazzurri, ormai sfiniti, alla porta toscana che non porterà altre clamorose occasioni per il pareggio che non arriverà. Si ferma a diciotto giornate la serie positiva di un’Atalanta che, meno di cinque mesi fa, era ben lontana da questa posizione di classifica, un secondo posto con dieci punti di vantaggio sulla terza che chiunque potrebbe sottoscrivere a sei giornate dalla fine del torneo. Tanto di cappello invece ad un Empoli, vera bestia nera dei nerazzurri, capace di portar via sei punti in due partite alla squadra bergamasca: si è tifosi anche e soprattutto quando si ammette la bravura degli avversari e si porge loro i complimenti in occasioni simili. La speranza per i nerazzurri è che invece da Crotone ricomunci una nuova serie di altrettanti risultati utili, la serie A non è distante, ma serve ancora uno sforzo decisivo per blindare il ritorno nella massima serie del calcio italiano. Forza ragazzi!

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Bjelanovic, è il gigante buono a riportare in cielo l’Atalanta: la A si avvicina

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Esultanza per Francesco Ruopolo, bellissimo il suo gol di tacco che vale l'1-0 atalantino

Successo esterno dei nerazzurri a Modena dove la squadra di Colantuono si impone con le reti (tutte nella ripresa) di Ruopolo, splendido gol di tacco in avvio di ripresa, il momentaneo pareggio di Signori e la zampata finale dell’attaccante giunto nel mercato di gennaio che riporta in vetta i nerazzurri e li avvicina ulteriormente al salto di categoria.

Modena: la coda della trentacinquesima di B porta la banda nerazzurra in quel di Modena nel posticipo serale allo stadio Braglia contro i canarini locali in un match che appare davvero interessante e ricco di motivazioni da ambo le parte: partendo dai padroni di casa, l’ottima striscia positiva di quattro vittorie e due pari nelle ultime sei di campionato, l’aria dei playoff non è poi così lontana per la squadra di Bergodi che vuol preparar al meglio il match contro un’Atalanta che si è vista sorpassare dal Siena in vetta nel week-end e vuol fare di tutto per ritornare al comando e mantenere inalterate o, persino, ampliare ancor di più il vantaggio sul Novara, terza forza del torneo.

Tir-out: qualche problemino di formazione per Colantuono che deve rinunciare a Tiribocchi e Ceravolo (infortunatosi in allenamento prima del match) in avanti, Barreto in mezzo e Talamonti in difesa, puntando su Ceravolo in attacco con Ruopolo al suo fianco, mentre sul fronte opposto c’è il gioiellino Pasquato per il Modena la davanti con Mazzarani a sostegno per creare grattacapi alla squadra nerazzurra.

Fumo emiliano: il match parte ma viene immediatamente sospeso dopo soli tre minuti per impedire che la nebbia provocata dai fumogeni provenienti dalla curva del Modena si possano dissolvere e garantire una ottimale visibilità. La contesa tra le due squadre riparte dopo nemmeno un paio di minuti di sospensione.

Modena a razzo: la squadra di casa la mette subito sul ritmo, sorprendendo in parte anche i nerazzurri che faticano davvero nei primi dieci minuti quando la squadra di Bergodi costruisce un paio di azioni pericolose: la prima la conconclusione violenta di Greco che sfiora il palo alla destra di Consigli e la seconda nata dal traversone da sinistra di Greco, splendido intervento in acrobazia di Manfredini, e la successiva conclusione di Giampà con Peluso che respinge il pallone.

L’Atalanta prende le misure: superata la fase iniziale in cui la squadra nerazzurra è apparsa piuttosto sorpresa, l’undici di Colantuono riesce a riorganizzarsi ed a sventare per tempo la minaccia canarina ma solo dopo il ventesimo i nerazzurri si fanno vedere con Doni che lancia Ceravolo in area, ma Gozzi salva in angolo. Poi alla mezz’ora Ferreira Pinto infila la porta da destra, ma era in netta posizione di fuorigioco e l’arbitro annulla giustamente. Il primo tempo si chiude con una bella punizione dal limite guadagnata da Ruopolo, ma l’esecuzione di Doni sorvola la traversa. Questa è l’ultima emozione di un vivace e gradevole primo tempo che si chiude sullo 0-0 dopo due minuti di recupero.

Tacco di Ciccio: parte benissimo il secondo tempo per un’Atalanta che trova subito il vantaggio con una rete davvero bellissima che porta la firma di Francesco Ruopolo: bel traversone da destra di Ferreira Pinto, Doni e Gozzi si contrastano in un duello aereo e la palla finisce a Ruopolo che con uno spettacolare colpo di tacco in acrobazia, manda la palla a picchiare sotto la traversa e finire in rete. Davvero splendida la rete dell’ex attaccante dell’AlbinoLeffe che porta i nerazzurri sull’1-0.

Pressing canarino: incassato a freddo lo svantaggio, la reazione del Modena appare composta ed ordinata puntando a riproporre quel pressing iniziale che aveva sorpreso i nerazzurri in avvio di gara pur non riuscendo comunque ad impensierire Consigli che, di fatto, resta inoperoso sino alla mezz’ora quando, di fatto, i padroni di casa trovano il pareggio in una azione più trovata che voluta: traversone da sinistra, rimpallo in area, ed è sfortunato Peluso a toccare la sfera e smarcare involontariamente l’accorrente Signori che trafigge Consigli con un pallonetto che il portierone atalantino riesce solo a sfiorare.

La zampata di Sasa: i nerazzurri non danno però l’idea di voler inghiottire il boccone del pari senza provarci nuovamente a cercar il punto della vittoria, e così la squadra di Colantuono si rende pericolosa al trentottesimo con una conclusione dal limite dell’area di Ferreira Pinto, deviazione di Perna e la palla sfiora il palo alla destra di Guardalben e dal susseguente corner va Peluso di testa a mandare la palla alta sopra la traversa. L’apoteosi nerazzurra arriva però a due minuti dal novantesimo quando l’Atalanta trova l’acuto che la riporta in vetta alla classifica: perfetta azione di contropiede con Bonaventura che finalizza per l’accorrente Bjelanovic che piazza la zampata vincente a beffare Guardaben in uscita e manda in orbita i nerazzurri con il gol del 2-1.

Grazie palo: i brividi non finiscono mai in questo match davvero emozionante ed, a sigillo su questa importantissima vittoria, ci sono il palo e le manone di Consigli al minuto novantadue laddove la palla va a sbattere contro il palo sul colpo di testa in mischia di Diagouraga durante l’assedio finale dei canarini. Altri tre minuti di conto alla rovescia ed il triplice fischio dell’arbitro riconsegna la vetta ad un’Atalanta che spinge di nuovo dietro il Siena, manda il Novara a -11 e tiene il Varese a -12: la serie A si sta avvicinando, l’obiettivo finale è a portata di mano, guai a distrarsi proprio ora che inizia il vero rush finale verso il paradiso del calcio. Grazie ragazzi.

Nota a margine: piccola dedica ai maligni, a quei finti giornalisti o presunti tali travestiti da finti tifosi che pensano ogni minuto a come poter destabilizzare l’ambiente nerazzurro che pensavano in un pareggio già scritto: moderni Nostradamus del pallone che non meritano ulteriori commenti.

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AlbinoLeffe, ancora fatali gli ultimi minuti:

il Toro passa, seriani sempre più nei guai

Ancora una volta gli ultimi minuti di gara sono fatali alla banda di mister Mondonico che, dopo una egregia partita, cede in casa al Toro che passa nel finale con la rete di Antenucci – Inizialmente, il gol nel primo tempo di Pagano aveva portato avanti i granata ma i seriani, sempre in partita, pareggiano con Gigi Sala in avvio di ripresa e spingono alla ricerca del gol-vittoria che però non arriva e, nel finale, la beffa granata spinge i seriani in piena zona playout

Per Emiliano Mondonico la salvezza dell'AlbinoLeffe si complica parecchio...

Bergamo: AlbinoLeffe ancora ko in zona Cesarini. Dopo la sconfitta di Modena contro il Sassuolo al 93′, i seriani – ora piombati in area playout – sono stati piegati al Comunale dal Torino che ha segnato il 2-1 decisivo con Antenucci all’87’. Nel primo tempo gol di Pagano e al 6′ st il momentaneo 1-1 di Sala.

Anche stavolta i bergamaschi allenati da Mondonico non meritavano la sconfitta davanti ai granata, orfani dell’infortunato Bianchi e rivitalizzati dal ritorno in panchina di Lerda (tre vittorie di fila), perché sul piano del gioco l’AlbinoLeffe non ha demeritato. E anche sul piano delle palle-gol c’è stato più o meno equilibrio.

Colpita al 20′ pt dall’ex atalantino Pagano, autore di una magistrale incornata «alla Bianchi», la compagine seriana ha rimontato in avvio di ripresa il Toro con Sala che ha sfruttato un errore di Rubinho. Sembrava che il match dovesse concludersi sul pareggio e invece i granata – che non hanno impressionato – hanno avuto un sussulto nel finale sull’asse Pagano-Antenucci beffando l’AlbinoLeffe in contropiede.

Problemi gravi in classifica. I blucelesti, che detenevano due punti di margine sull’area playout, ci sono finiti dentro per effetto della vittoria, abbastanza clamorosa, del Cittadella a Reggio Calabria. L’AlbinoLeffe è quintultimo a -1 dal Cittadella e a -2 da Piacenza e Sassuolo. La lotta per la salvezza diventa ancora più dura.

IL TABELLINO:

ALBINOLEFFE-TORINO 1-2 (primo tempo 0-1)

RETI: 20′ pt Pagano, 6′ st Sala, 42′ st Antenucci

ALBINOLEFFE (3-5-2): Tomasig; Luoni, Sala, Piccinni; Zenoni, Girasole (16′ st Foglio), Mingazzini (37′ st Previtali), Hetemaj, Regonesi (29′ st Garlini); Grossi, Cocco – In panchina: Layeni, Passoni, Cisse, Torri – All.: Mondonico

TORINO (4-4-2): Rubinho; D’Ambrosio, Di Cesare, Obgonna, Zavagno; Lavarevic (30′ pt Garofalo), De Feudis, Budel  (26′ st De Vezze), Gasbarroni (10′ st Pellicori); Antenucci, Pagano – In panchina: Bassi, Pratali, Iunco, Zanetti – All.: Lerda

Arbitro: Gallione di Alessandria

Note: gara di andata: Torino-AlbinoLeffe 1-0 – spettatori 2 mila circa – ammoniti Zenoni, Cocco, De Feudis, Obgonna e Foglio – angoli: 11-6 per l’AlbinoLeffe – recuperi 3′ e 4′

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Atalanta, quattro squilli verso la A

la Triestina è travolta

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Ferreira Pinto abbracciato da Tiribocchi dopo il gol dell'1-0

Finisce con una goleada il testacoda tra i nerazzurri e la squadra friulana che segna subito in avvio con Ferreira Pinto e sciupa alcune buone opportunità nel primo tempo ma, nella ripresa, trova la rete con Doni (rigore piuttosto dubbio) in avvio, Tiribocchi e Bonaventura nel finale mantenendo la vetta della classifica e le rivali a debita distanza

Bergamo: prima contro ultima, un testacoda in piena regola tra due squadre che hanno comunque ancora fame di punti: l’Atalanta che non deve distrarsi e tirare dritto verso il traguardo della serie A che è tutt’altro che già acquisito come in molti vanno predicando, e la Triestina del bergamasco Salvioni che vuol provare in ogni modo ad uscire dalle sabbie mobili che la inchiodano sul fondo della classifica del torneo cadetto. Ci sono insomma ottimi ingredienti per poter vedere un bel match nel primaverile pomeriggio del Comunale.

Atalanta, il mito continua: presentata allo stadio la nuova mascotte “Atalanta”, un simpaticissimo cartone animato nato dalla penna di Bruno Bozzetto e destinato ad accompagnare in futuro le partite casalinghe dei nerazzurri.

Ancora Ciccio-Tir: il rientro dei nazionali Carmona e Barreto in settimana permette a Colantuono di aver ampia disponibilità, tant’è che il paraguayano viene persino dirottato in tribuna con il mister nerazzurro che punta nuovamente sulla coppia Tiribocchi-Ruopolo mentre sul fronte opposto mister Salvioni deve far di necessità virtù portandosi due baby dalla primavera alabardata ed affidando l’attacco all’ex AlbinoLeffe testini e l’eterno Godeas.

Pinto, di nuovo lui: partenza lanciata della partita con i nerazzurri che provano ad imporre sin da subito il ritmo ed alla prima vera occasione passano subito: come nell’ultima giornata con il Padova è ancora Ferreira Pinto ad andare in rete e portare in vantaggio l’Atalanta quando sono passati solo cinque minuti di gioco in una azione in cui Tiribocchi offre un assist in area sulla destra per il brasiliano che, quasi in scivolata, trafigge Colombo nell’angolo più lontano. Ottenuto subito il vantaggio, i nerazzurri abbassano sin da subito il ritmo, ingabbiando di fatto anche ogni tentativo di reazione da parte di una Triestina che appare troppo prevedibile e le inventive del solo Testini con qualche conclusione da fuori non sembrano preoccupare Consigli che rimane praticamente disoccupato per tutto il primo tempo. Meriterebbero invece miglior fortuna le iniziative nerazzurre che, a cavallo con la mezz’ora, iniziano a farsi nuovamente più insistenti a caccia del gol del raddoppio: al ventitreesimo Doni avvia una bellissima azione con un colpo di tacco, la palla passa da Padoin a Ruopolo, da Tiribocchi ancora a Doni che, però, da posizione molto invitante, è impreciso e calcia a lato. Tiribocchi ci prova ancora intorno al trentottesimo ma la mira è davvero un optional ed è ancora il Tir in chiusura della prima frazione a chiamare il portiere ospite Colombo ad un grande intervento sulla sua conclusione dopo una bella combinazione tra Doni, Ruopolo e lo stesso Tiribocchi. E’ questo l’ultimo sussulto di un primo tempo che si chiude con i nerazzurri avanti di un gol allo scoccare del minuto quarantacinque.

Striscione con dedica dei tifosi a capitan Doni

Tanti auguri Capitano: parte la ripresa e l’Atalanta, come avvenuto anche nel primo tempo, ha subito la grande chance per raddoppiare perchè l’arbitro al secondo minuto decreta un calcio di rigore per un fallo in area su Ruopolo che, a dirla tutta, appare davvero molto molto generoso: sul dischetto si presenta il neotrentottenne Cristiano Doni che dal dischetto non sbaglia il punto del raddoppio nerazzurro mettendo il match sempre più in discesa per gli uomini di Colantuono. La Triestina si fa vedere pochi minuti più tardi con una conclusione di Gissi che finisce a fil di palo per quella che è la prima occasione del match che arriva dopo quasi un tempo e mezzo di gara.  Al quarto d’ora bel lancio di Doni per Ferreira Pinto, preceduto di un soffio dal portiere Colombo in uscita. Attimi di paura due minuti più tardi quando Antonelli commette un brutto fallo su Doni a centrocampo ma fortunatamente il capitano nerazzurro si rialza un minuto dopo il brutto fallo subito. Segue poi la girandola dei cambi che produce movimenti dalle panchine ma davvero poche emozioni in un match che scivola sempre più verso il novantesimo.

Alleluja Tir: momento di gloria anche per Simone Tiribocchi che, al quarantatreesimo, segna la rete del definitivo 3-0 per l’Atalanta dopo una bella azione del neo entrato Bonaventura che offre palla ad un altro innesto della panchina, Basha, che conclude ed il portiere Colombo respinge sui piedi del Tir che, da due passi, mette dentro il gol del tris.

Spazio anche per Jack: dopo aver offerto l’assist a Basha nell’azione del gol di Tiribocchi, Bonaventura trova al terzo minuto di recupero anche lui la via del gol con una bellissima azione personale conclusa con il punto del 4-0 che vale il poker nerazzurro. I tifosi gongolano, ed i cori “Torneremo in Serie A” si fanno sempre più alti per una città che vede avvicinarsi l’ambito traguardo di inizio stagione con le giornate restanti che iniziano ad essere sempre di meno… avanti tutta ragazzi!

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