Mercato Atalanta: Gollini il primo (sicuro) ad andarsene. Romero potrebbe seguirlo

Il mercato dell’Atalanta si sta muovendo meno velocemente ma con più raziocinio, per usare la stessa parola usata da Luca Percassi a margine della presentazione delle nuove maglie.

Ancora i soliti nomi sia in entrata che in uscita, ma una cosa è chiara: niente sarà affrettato e tutto sarà ponderato, perché l’obiettivo è quello di tenere alta la competitività della rosa.

GOLLO TORNA ALLE ORIGINI- Il primo colpo della Dea è stato Musso, e di conseguenza la prima uscita non poteva che riguardare lo stesso ruolo, con Gollini destinato ormai a lasciare Bergamo e riaccasarsi in Premier.

Un ritorno al passato per lui che ha giocato nelle giovanili dello United e sporcato i primi guantoni con la maglia dell’Aston Villa. Questa volta ad aspettarlo ci sarà il Tottenham di Paratici, che già ai tempi della Juve lo aveva consigliato come secondo di Sczesny.

La formula è presto detta: prestito annuale con diritto di riscatto fissato a 15 milioni, che diventerebbe obbligo in caso di raggiungimento di un numero minimo di presenze. Davanti a lui infatti c’è il 35enne Lloris, campione del mondo dal 2018 con la Francia, ma proprio perché gli anni passano e nel 2022 andrà in scadenza, le possibilità che Gollo poi diventi il titolare si fanno concrete.

LONDON CALLING- Rimaniamo sempre sull’asse Bergamo-Londra, perché Paratici non avrebbe messo nel mirino solo Gollini, ma pure quel Romero che lui stesso aveva deciso di darci in prestito e che ora fa gola a mezza Europa.

Forse per non avere grossi rimpianti, l’ex dirigente sportivo bianconero ora valuta seriamente l’ipotesi di riabbracciare l’argentino, ma strapparlo a Percassi non è facile, dato che richiede una base d’asta minimo di 50-60 milioni, valore congruo al suo talento, sempre parole di Luca Percassi.

Tuttavia, la cifra non spaventerebbe più di tanto il club che avrebbe pure le risorse economiche per quantomeno trattare. Paratici avrebbe già strappato il sì del giocatore e offerto 40 milioni più 10 milioni di bonus, per una cifra vicina alla cifra richiesta da Percassi. La pista rimane comunque abbastanza concreta, e nelle prossime orr anche l’argentino potrebbe raggiungere Gollo a Londra

UN ALTRO SPINAZZOLA?– Quasi fatta per Gianluca Frabotta, esterno sinistro classe ’99 della Juventus, molto apprezzato da Pirlo, ma non proprio da Allegri che avrebbe già dato il placet per il prestito con diritto di riscatto all’Atalanta.

Un deja vu insomma di quello che già capitò con Spinazzola, e sappiamo tutti poi chi ebbe ragione, aldilà dello splendido europeo disputato dall’esterno che oggi milita nella Roma. Ovviamente speriamo tutti che questo giovane virgulto possa sbocciare ancora una volta sotto la guida di Gasperini.

Come vice Gosens è perfetto, dato che non richiederebbe la titolarità, ma allo stesso tempo può vantare 17 presenze e un gol, piccola ma significativa esperienza che sicuramente potrebbe rendergli meno difficile il lavoro alla Dea.

SENZA FRETTA- Questo benedetto vice De Roon s’ha da fare? Domanda alla quale Percassi risponde con serenità, e tanto basta forse per tranquillizare la piazza: “Ci sono vari nomi, ma valutiamo con raziocinio”.

Tradotto: i profili visionati sono tanti, ma le condizioni devono esser ragionevoli. Una critica velata forse all’Az che per Koopmeiners chiede troppo, e a questo punto sembra sempre più raffreddarsi la pista olandese.

Stando in Italia, Pobega continua a esser monitorato, ma la sue prestazioni in amichevoli e in allenamento con il Milan potrebbero risultare controproducenti. Più mostra talento, più i rossoneri chiederanno cifre esose, o addirittura uno scambio che risulterebbe più figlio della rabbia per l’affare Pessina che figlio di un ragionamento economico e tecnico.

Dato l’interesse per Ilicic, non mi stupirei se andando avanti di questo passo, il Milan chiedesse per Pobega l’inserimento dello sloveno, magari addirittura con conguaglio.

Una formula che dal punto di vista del bilancio non dispiacerebbe a entrambe, ma sul piano tecnico Ilicic rimane ancora una pedina importante. Per questo motivo anche Boga rimane in Stand-by. Per ora.




Mercato Atalanta, Pobega per il vice De Roon? Gollini lascia, ma dove va?

Dopo il colpo Musso, il mercato in entrata dell’Atalanta si è un po’ arenato, ma non mancano di certo piste interessanti che Sartori sta vagliando per potenziare la rosa.

PORTE GIREVOLI- Musso esclude Gollini, che ormai è già con la testa altrove. Ma dove? Il cuore spingerebbe per un ritorno in Premier League, dove Arsenal e Tottenham seguono alla finestra, ma ancora non avrebbero proposto una bozza di offerta.

La verità è che in Italia Lazio, Roma e Fiorentina hanno solo mostrato interesse a parole, ma coi fatti non sembrano intenzionate a sborsare 15 milioni per l’estremo difensore.

QUEL BUCO IN DIFESA- In difesa la notizia del riscatto di Romero sicuramente rassicura tutti, ma l’impressione è che arriverà comunque un altro rinforzo anche solo numerico per sostituire Caldara.

Si allontanano Tomiyasu e Ahmedhodzic, tanto vicini fino a qualche settimana fa, ma ora le richieste di Bologna e Malmoe non convincono la società nerazzurra. Si rimane comunque alla finestra, in attesa che le società in questione abbassino le pretese, ma anche in Premier non stanno a guardare e potrebbero affondare il colpo presto.

Mercato Atalanta, asse con Lo Spezia

Per questi motivi si sarebbe intensificato il rapporto con lo Spezia, squadra che nella passata stagione ha messo in mostra giovani e prospetti interessanti, non proprio però a poco prezzo.

Pobega farebbe sicuramente al caso nostro, ma il Milan proprietario del cartellino chiede non meno di 12 milioni per il giovane centrocampista. Anche comprensibile, dopo la scottatura di Pessina. Possibile inserimento nella trattativa di Ilicic, al momento sul mercato, ma la valutazione di 8/10 milioni starebbe facendo tentennare il Milan che anche con uno scambio non avrebbe intenzione di mettere a bilancio un 33enne a quelle cifre.

Non solo Pobega. Occhi aperti Su Maggiore, altro centrocampista che come Vice De Roon potrebbe essere perfetto, ed Erlic, centrale croato possente e dalle doti tecniche non indifferenti. Si attendono comunque novità su Koopmeiners, ma l’AZ pare non scender sotto i 20 milioni

NIENTE PAURA- Per ogni notizia vera, spesso ne troviamo 2-3 inverosimili, o spiegate male. Proviamo un attimo a fare chiarezza sulle voci uscite su Gosens al Barcellona, Belotti suggestione per la Dea e Frabotta dalla Juventus.

Partiamo dalla più verosimile. o meglio, più logica e comprensibile. Sicuramente sulle fasce Gosens, Hateboer e Maehle pur quanto forti, non bastano per affrontare un’altra stagione piena di impegni. La passata stagione gli infortuni hanno evidenziato un lacuna sulle fasce che deve essere riempita, non necessariamente con un Hakimi della situazione, ma sempre nell’ottica di giovani talenti da sgrezzare. Frabotta risulta al momento un ottimo prospetto con già alle spalle un po’ di partite nella Juve di Pirlo.

Il Gallo fa ritorno a Bergamo? Nulla è impossibile nel calcio, ma bisogna sempre ragionare su ciò che si dice e si ascolta. Cairo non vende il suo capitano a meno di 50 milioni, così come l’Atalanta non avrebbe nessun motivo per spenderli, dato che in attacco Muriel e Zapata valgono assai di più. Certamente la cessione di uno di questi potrebbe far saltare il banco, ma al momento sono incedibili, quindi il problema non si pone.

Infine Gosens voluto da tutti, ma peccato (per gli altri) che minimo 40 milioni richiesti spaventino parecchio le pretendenti. Una su tutte il Barcellona che in questo momento più che comprare deve vendere a peso d’oro e stare con la calcolatrice per rientrare nel Fairplay Finanziario e soprattutto ricomprare Messi che non percepisce proprio due spiccioli come ingaggio. In tutto questo marasma di calcoli algebrici e risparmi pensate che possano sbucare fuori minimo 40 milioni per il tedesco? Io non credo, ma potrei sbagliarmi.




Mercato nerazzurro, ecco Musso. Questione di tempo (e soldi) per il vice De Roon. E Ilicic?

Il mercato nerazzurro finalmente si è aperto con Juan Musso, portiere dalle doti fisiche e tecniche importanti, ma non sarà di certo l’unico colpo estivo.

Ovviamente Sartori e tutta la dirigenza continuano a seguire da vicino alcune situazioni e viaggiano a fari spenti su alcune piste, senza lasciare tracce.

Vediamo insieme le trattative calde da e per Bergamo, tra voci, sondaggi e piste concrete.

PORTE GIREVOLI- Per un Musso che arriva, ci sarà un Gollini  che partirà. L’ex Aston Villa non ha nessuna intenzione di rimanere a Bergamo come secondo, e per questo motivo è molto probabile che cambierà aria.

I 20 milioni spesi per il portiere argentino ora si cercherà di recuperarli con la cessione del Gollo, ma a 18 milioni nessuno in Italia è disposto a prenderlo.

Nella Capitale Sarri deve ancora proferire parola su Strakosha, mentre sulla sponda giallorossa Mourinho spinge per Rui Patricio. Rimane solo ipotesi estera per Gollini.

DIFESA IN STALLO- Certificato il ritorno di Caldara al Milan, urge sicuramente almeno un difensore. In attesa di scoprire se e chi si farà avanti per Romero (al momento solo chiacchiere, come sempre), l’asse caldo rimane quello tra Bologna e Lille.

Tomyiasu piace, sarebbe fattibile anche senza la “scusa” del riscatto di Barrow, ma prima di vendere il Bologna vuole garantirsi dia vere le spalle coperte. Non appena ufficializzerà il nuovo difensore (Seck dalla Spal o Bonifazi, la trattativa potrebbe decollare definitivamente.

Botman rimane la seconda scelta, anche perché i 30 milioni chiesti dal Lille sono troppi, nonostante si riconosca il talento del gigante olandese.

IL VICE DELLA MEDIANA- Molto probabilmente ora i fari del mercato nerazzurro in entrata puntano sul vice De Roon, che si sta facendo fin troppo desiderare.

Koopmeiners è il profilo perfetto, ma l’Az chiede 20 milioni, la Dea invece non  si smuove dai 15. Un gap che nei prossimi giorni si potrebbe colmare, ma che richiederà molta pazienza.

Per questo motivo intanto sartori si guarda in giro, e avrebbe sondato alcuni giocatori in uscita da squadre italiane, come Bakayoko e Diawara, ma rimangono classici sondaggi di mezza estate. Pobega profilo interessante, ma il Milan con la questione ancora in ballo di Pessina, per ripicca difficilmente ci concederà il bis.

ATTACCO MUTA- Tutto ruota attorno a Ilicic, ma questa volta non in campo. Là davanti la vittima sacrificale questa volta sarà lo sloveno, ormai uscito dai radar e dalle grazie del Gasp, che ha dimostrato di voler affidarsi a Malinovsky, Miranchuk, Pessina, Muriel e Zapata.

Per lo sloveno però non ci sarebbe tanta fila, o quantomeno spaventano le condizioni per averlo, molto simili a quelle per la cessione di Gomez: no a competitor, e richiesta sui 7-8 milioni.

Nel primo caso però l’Atalanta potrebbe anche chiudere un occhio, per il secondo punto invece rimane ferma. Il Milan ci sta facendo un pensierino da mesi, ma 7 milioni per un 33enne non sembrano convincere Maldini che segue altre piste più giovani e in prestito.

Sarri lo vorrebbe in biancoceleste, ma in questo caso pare che sia stato lo stesso Josip a declinare l’invito, dato che non avrebbe nessuna intenzione di spostarsi molto dalla sua famiglia a Milano.

Un altro sul piede di partenza è Lammers. L’olandese ha giocato con il contagocce ed è palese l’intenzione del Gasp di mandarlo in prestito per farsi le classiche “ossa della Serie A”. Tuttavia, in attacco un vice Zapata ci dovrà essere, e per questo motivo prende sempre più senso il ritorno di Piccoli dallo Spezia. Il ragazzo ha comunque dimostrato il suo valore e sarebbe perfetto come vice, dato che non si lamenterebbe e sotto Gasp potrebbe cresce esponenzialmente.

Boga direi che ormai è meglio lasciarlo a Sassuolo, così come i vari nomi di svincolati che pensano solo all’ingaggio, vera criptonite di Percassi che sopra il tetto di 2 non li considera di striscio.

Arriviamo all’eterno ritorno di Palacio, pupillo da un decennio del Gasp, sempre in auge, sempre sul mercato, ma gli anni passano e i 40 anni sono dietro l’angolo anche per l’ex triplettista. Dato il parco offensivo al completo, tuttavia, avere un uomo in più d’esperienza e felice di giocare spezzoni qua e là, potrebbe non esser così del tutto controproducente.

Il Monza però è più avanti, e nel caso ce ne faremmo una ragione.




MERCATO ATALANTA: DUBBIO PORTIERE, SI CERCA IL VICE DE ROON. BOGA QUANTO COSTI!

Il mercato dell’Atalanta da qualche settimana è entrato nel vivo, prima ancora della sua effettiva data d’inizio (1 luglio).

D’altronde si sa, il calciomercato non dorme mai, come il nostro Sartori che in questa estate dovrà fare i conti con alcune uscite ed entrate  ben oculate.

Mercato Atalanta, cambio della guardia tra i pali?

(O)SPINA NEL FIANCO- L’interesse per il colombiano è vivo, e Gasperini ha fatto capire che vuole un portiere abile con i piedi. Se poi è pure colombiano e quindi ha già l’endorsement dei suoi compagni di nazionale Muriel e Zapata, la trattativa non può che essere agevole.

In scadenza nel 2022, ingaggio “basso” per le casse nerazzurre. L’identikit del portiere del Gasp. Non si molla però la pista Musso dell’Udinese, molto apprezzato sì, ma che la gioiellerie del patron Pozzo a Udine vende a prezzi troppo esosi. La trattativa rimane calda, ma finché non si abbasseranno le pretese dei friulani, Ospina rimarrà l’unica vera alternativa.

C’è chi potrebbe arrivare e chi quasi certamente lascerà Bergamo. Uno tra Gollini e Sportiello è destinato a emigrare altrove, e in quest’ottica Gollo ha sicuramente più richieste del suo secondo. La Lazio di Sarri avrebbe già chiesto informazioni e provato ad abbozzare un’offerta preliminare di 15 milioni, rispedita al mittente. Percassi chiede minimo 25 milioni per il suo portiere, il che potrebbe rendere complicata la sua partenza.

Mercato Atalanta, dubbi e incognite della difesa

INCOGNITA DIFESA- Con il mancato riscatto di Caldara e la sempre minor convinzione di trattenere Sutalo, in difesa qualcuno arriverà per dare man forte. Già trattenere Romero sarebbe un’impresa eccezionale, e tutta Bergamo attende solo l’ufficialità del riscatto dalla Juventus per abbandonare i timori di un suo precoce addio. Percassi chiede non meno di 50 milioni, e già questa presa di posizione fa ben sperare per la permanenza dell’argentino.

Accanto a lui inamovibili Toloi e Djimsiti, ma si lavora alle riserve. Il Verona per il talentuoso Lovato chiede minimo 20 milioni, al momento prezzo ritenuto “alto”, ma si spera sempre nell’inserimento di qualche partita per abbassare le pretese scaligere.

Sven Botman del Lille campione di Francia ormai è acqua passata, perché i 40 milioni chiesti dal club francese sono irragionevoli. La pista Ahmedhodzic si è bruscamente e inspiegabilmente raffreddata. Al suo posto salgono le percentuali di un approdo di Tomiyasu, centrale ed esterno del Bologna che costa 25 milioni, ma il riscatto di Barrow (15 milioni) e il possibile inserimento di Colley potrebbero pagare interamente il giocatore.

Spesso però accanto alle voci di mercato verosmili, spuntano le cosiddette “bombe”, in aiuto a giornalisti bisognosi di like.

Diciamolo subito una volta per non parlarne più: Demiral all’Atalanta è un sogno velleitario di inizio estate che non trova riscontri  dal punto di vista economico (la Juve chiede 35 milioni e il suo ingaggio raggiunge quasi i 2 milioni.

C’è chi dà ancora Palomino tra i partenti, ma a questo punto non trattenerlo sarebbe il vero errore, data la situazione sul fronte delle entrate.

Caccia al vice Marten

CACCIA AL VICE DE ROON- Da anni si cerca di individuare il profilo del degno vice di De Roon, ma al momento i vari Pasalic, Kovalenko e Pessina si sono rivelati diversi e incompatibili con il ruolo espresso dall’olandese.

In attesa di scoprire le caratteristiche dell’ucraino, la caccia al sostituto naturale e tattico di Marten continua, e sembra che solo un olandese possa sostituire il nostro mediano. Koopmeiners dell’AZ è una trattativa in stato avanzato: secondo le ultime indiscrezioni, pare che l’Atalanta stia chiudendo attorno a una cifra di 16 milioni più di 2 di bonus, con un ingaggio pari a 1.5 milioni, e un contratto quadriennale.

Le piste Schouten e Svanberg si sono raffreddate, ma nei prossimi giorni potrebbero riprender quota, nel caso con l’olandese qualcosa vada storto.

P.S  per i creduloni: Rodrigo De Paul era un sogno e rimarrà tale, dato che è quasi fatta per il suo passaggio all’Atletico Madrid per una cifra tra i 35/40 milioni. Vero è che l’Atalanta avrebbe disponibilità economica, ma tra l’avere e il voler affondare il colpo passa tutta la differenza del mondo.

Mercato Atalanta, idee poche e confuse in attacco

MESSIA(S) ED EREDI DI ILICIC- In attacco ha già le valigie pronte Josip Ilicic, da tempo fuori dal progetto tattico del Gasp, ma latitano ancora le proposte ufficiali.

Milan e Lazio si sono fatte avanti timidamente, ma l’incostanza dello sloveno e la sua età destano qualche perplessità, nonostante entrambe sappiano bene il valore intrinseco del giocatore. La Dea vorrebbe monetizzare e replicare la trattativa conclusa con il Siviglia per Gomez, ma biancocelesti e rossoneri non paiono intenzionati a sborsare oltre 6 milioni per il fantasista nerazzurro.

Nel caso fosse proprio l’ex Fiorentina a spingere per cambiare aria, le parti potrebbero incontrarsi per discutere di un possibile abbassamento delle pretese. Sarri lo vorrebbe subito a Roma, ma Josip ha sempre fatto capire di voler rimanere vicino alla famiglia, e quindi a Milano.

In attesa di scoprire il suop futuro, Sartori ha già aperto la caccia al sostituto: sul taccuino il solito Boga, ma il Sassuolo chiede 40 milioni, troppi per le casse orobiche. Le possibili contropartite potrebbero far abbassare le pretese dei neroverdi, mala base d’asta rimarrebbe minimo 25 milioni.

Per questo motivo nelle ultime ore si fa sempre più calda ala pista Messias del Crotone, sicuramente più interessato a lasciare la Serie B per la Champions e non per la solita salvezza che invece garantirebbe il Torino di Cairo.

Non poteva mancare l’evergreen dell’estate, ossia l’eterno Palacio accostato a Gasperini, qualsiasi sia la squadra che alleni in quel momento.

Da due anni ogni estate pare che Gasperini lo richieda, e visto il legame che c’è tra i due dai tempi del Genoa, la cosa non sorprende, ma i quasi 38 anni collidono con la filosofia bergamasca. Tuttavia El Trenza potrebbe fare panchina senza problemi, e senza creare scompigli all’interno dello spogliatoio.

E Lammers? L’olandese probabilmente anche la prossima stagione potrebbe trovare poco il rettangolo da gioco, data l’inamovibilità dei vari Malinovskyi, Zapata, Muriel e Miranchuk, quindi l’ipotesi di un suo prestito è contemplato. Il Genoa si è proposto, così come il Bologna, ma al momento lo stesso giocatore non pare convinto di voler cambiare aria.




Kovalenko: “Melius abundare”, ma ora Pasalic?

Con l’arrivo di Viktor Kovalenko, ora il reparto nevralgico e soprattutto offensivo vede un’abbondanza di giocatori dall’alto tasso tecnico, ma è inevitabile che qualcuno rimanga in panca, magrai proprio un certo Pasalic.

Gli unici inamovibili per prestazioni, corsa, qualità e senso del gioco sono Ilicic, Pessina e Zapata, che compongono di fatto l’attacco titolare e più congeniale al Gasp.

Miranchuk e Malinovskyi sono alla ricerca di una continuità complicata da ottenere, e sicuramente l’arrivo dell’ucraino ora affolla ancor di più un reparto che ha tante certezze e molti talenti pronti ad esplodere definitivamente.

Ci stiamo dimenticando di qualcosa forse? Ah si, mentre il mercato scorre tra cessioni e arrivi, in casa Atalanta prosegue senza fretta il recupero di Mario Pasalic che forse da fuori ora si chiederà quando e dove tornerà a giocare.

Kovalenko: doppione o degno erede tattico di Pasalic?

Mario Pasalic ha convinto Gasp per la sua duttilità, concetto che possiamo attribuire anche a Kovalenko. Nonostante la giovane età, l’ucraino può giocare sia da mediano che da trequartista. Guuardando le sue caratteristiche, pare proprio una via di mezzo tra Freuler e Pasalic.

Dotato di fisicità e grande tecnica (destrorso), Kovalenko sembra lento, ma in realtà il suo passo felpato gli permette di studiare bene il gioco, fornendo sovente assist e capendo i tempi per gli inserimenti.

Date queste premesse, pare che l’Atalanta abbia preso un “doppione” del croato. Possibile quindi che Gasp a questo punto conferisca un ruolo più da interno al croato, permettendo così a Pessina e Kovalenko di agire sulla trequarti, oppure l’ucraino studierà subito da mediano?

Una cosa è certa: un mix così valido di fisicità, talento e qualità l’Atalanta non l’ha mai avuta negli ultimi anni, e sicuramente Gasp farà di tutto per valorizzare al meglio ogni singolo giocatore. D’altronde, come dicevano i latini “Melius abundare quam deficere”.




Gomez al Siviglia: la resa di un capitano

Alla fine Gomez si è dovuto arrendere: altro che Inter o soddisfare la sua voglia di rimanere vicino alla famiglia, in tempi di magra e profonda confusione, anche il Siviglia si trasforma nell’occasione della vita.

Le sirene andaluse hanno sortito l’effetto sperato: accontentare tutti. Le basi economiche sono in via di definizione, ma soprattutto è arrivato il placet da parte dell’argentino, che fino a qualche giorno prima rifiutava categoricamente le ipotesi estere. E forse ora capisce che nella vita bisogna riscrivere nuovi capitoli, se si vuole andare avanti.

ORGOGLIO E DIGNITÀ- Molti partono da zero e arrivano allo status di eroe, ma l’argentino questa volta ha fatto il percorso contrario. Da capitano indiscusso e trascinatore della Dea, improvvisamente si è fatto dilaniare dal suo orgoglio, dal suo quasi delirio di onnipotenza, rifiutando di vestire la maglia nerazzurra con l’unica virtù che da oltre un secolo conta per i tifosi atalantini: l’umiltà.

Basta quindi un no a Gasperini, al suo pigmalione per distruggere in poco tempo tutto quel palazzo d’oro e successi che con tanata fatica lui stesso aveva costruito negli anni, e con grande merito.

Gomez al Siviglia: i difetti di un ex capitano

L’orgoglio non si può annichilire, ma dal punto di vista umano, la dignità va sempre salvaguardata. In questo caso Gomez però ha deciso fino in fondo di portare avanti il suo ideale, sfruttando i social come mezzo ambiguo per spingere i tifosi a fare una scelta: o con me o contro di me.

Un vero capitano non fa scegliere, ma porta tutti in un’unica direzione, in quella stabilita dalla squadra. Un capitano affonda sempre con la sua nave, ma se quella stessa nave diventa tua nemica, allora il senso di appartenenza e i suoi valori non assumono più lo stesso significato.

Purtroppo per lui, il vascello nerazzurro ha continuato e continuerà a navigare spedito anche senza il suo capitano. Per questo motivo a giochi fatti, l’ex capitano ha deciso di tagliare i ponti con gli altri membri dell’equipaggio, disconoscendoli dai social, trattandoli come perfetti sconosciuti.

Sicuramente il popolo nerazzurro si ricorderà del calciatore, forte e generoso. Caratteristiche che però non sembrano appartenere all’uomo, mostratosi debole e un po’ egoista.

Il passato non sarà una terra straniera, perché dimenticare tutto quello che ha fatto sarebbe da ipocriti, ma il futuro sicuramente non promette rimpianti.




Mercato Atalanta, Per Papu è questione di incastri last minute

MERCATO ATALANTA PAPU- L’Atalanta balla anche senza Gomez, ormai è acclarato, e non facciamo influenzare dal pareggio a reti bianche contro il Genoa, perché un passo falso capita.

Per Gasperini e per i tifosi conta solo che la squdar rimanga viva, e nel secondo tempo la Dea ha spinto e voluto fortemente il gol della vittoria, ma questa volta la Dea bendata si è rivelata amica del Grifone.

Niente da ggiungere in ottica mercato, perché la squadra c’è e vuole lottare su tutti i fronti fino alla fine. Discorso diverso in uscita, dove ovviamente Gomez rimane una paradosso intricato, perché in epoca di covid volere non è potere.

Mercato Atalanta: Papu guarda Milano, ma…

Come abbiamo detto già altre volte, Percassi e Gomez fanno il loro gioco. Percassi rifiuta di cedere l’argentino alle competitor, ma per la pista estera rimane disponibile a trattare.

Viceversa, Gomez aspetta solo squadre al massimo distanti 50-60 km (Inter o anche Juventus, per qualche chilometro in più non si scandalizzerebbe). L’Inter non ha mai nascosto l’interesse per il numero 10, ma il prezzo fissato da Percassi e il veto imposto sicuramente rendono arduo il suo trasferimento.

Il patron nerazzurro non avrebbe problemi a lasciare in tribuna per altri sei mesi l’argentino. Tuttavia, capisce la volontà del giocatore di lasciare Bergamo per rilanciarsi, e questo potrebbe rivelarsi la chiave per sbrogliare la matassa.

Sicuramente i buoni rapporti commerciali con Zhang fanno filtrare ottimismo per una cessione anche solo temporanea nelle prossime settimane. Al momento però l’Inter ha altre grane a cui pensare, come la cessione della società che potrebbe influirebbe sulle scelte di mercato.

Intanto l’argentino rifiuta tutti e tutte, e aspetta solo che da Milano qualcuno gli dia buone notizie. Come ogni sessione di mercato, gli incastri del puzzle devono combaciare perfettamente, ma a questo punto le probabilità che il puzzle sia tinto di nerazzurro crescono di ora in ora. Inter o Atalanta, il nerazzurro pare nel destino del Papu, a meno di clamorose sorprese last minute.