Nazionali nerazzurri: quel Pigmalione del Gasp (e i c.t ringraziano)

Nazionali Nerazzurri- Questi europei non solo stanno dimostrando la bontà e il valore assoluto dei nostri giocatori, ma di riflesso (neanche troppo forse) la loro incontrovertibile dimensione internazionale acquisita sotto la guida del comandante Gasperini.

8 nerazzurri negli ottavi di finale del campionato europeo è un dato che ha poco del casuale o fortunoso.

I vari Malinovsky, Maehle, Gosens, De Roon, Pasalic, Freuler, Toloi e Pessina hanno dimostrato chi più che meno di avere la stoffa dei guerrieri, di avere il profilo internazionale e tutte le carte in regola per accaparrarsi i posti migliori in questa vetrina, ma l’intenzione è solo quella di mettersi bene in mostra e far venire l’acquolina in bocca alle big.

Tutto merito di chi ha creduto in questi ragazzi, e soprattutto li ha plasmati a immagine e somiglianza della sua idea di calcio meno filosofica di quanto si possa pensare.

Come la statua del famoso mito greco, il Pigmalione Gasperini ha raffinato le doti, il talento e la qualità dei diamanti grezzi nerazzurri, innamorandosi e facendo innamorare l’intero popolo nerazzurro.

“Che novità!” dirà qualcuno, ma il fatto che non sia una novità ma la prassi, da qualche anno a questa parte sembra aver convinto molti tecnici europei a puntare sul modello made in Bergamo, limitandosi a non intaccare più del dovuto l’intero lavoro tecnico-tattico e psicologico del vate di Grugliasco.

A emulare sono capaci tutti, ma non sempre i risultati sono gli stessi. Bisogna capire quindi se questo maxi exploit nerazzurro agli europei sia un’eccezione o una regola. Intanto i c.t europei ringraziano il pigmalione Gasp, perché la sua creatura da punto di domanda si è trasformata nel più fulgido esempio di passione e bellezza che un appassionato di calcio possa immaginare.




Nazionali nerazzurri: le nostre stelle non stanno a guardare

Il fastidioso e fazioso adagio popolare portato avanti da pseudo giornalisti e anti-atalantini negli ultimi anni dice che i nazionali nerazzurri fuori dal contesto nerazzurro, e soprattutto fuori dai meccanismi ben oliati del Gasp tornino ai loro livelli di atleti mediocri ancora inesperti per affrontare i grandi palchi europei.

Ebbene, quei pochi sciocchi che hanno deliberatamente voluto mettere le fette di salame sugli occhi, ora è meglio che se le tolgano e se le mangino, per non sgranocchiarsi rabbiosamente le mani.

In 10 giorni di Europei, i nostri atalantini non si sono fatti attendere, e hanno mostrato di che pasta sono fatti. E la non notizia è che si tratta della stessa sostanza resa malleabile da Gasperini.

Nazionali nerazzurri: ma quale comfort zone?

La verità è che senza il guizzo, la freschezza mentale e l’imprevedibilità dei nostri, alcun nazionali ora si troverebbero in guai seri.

Malinovskyi è il leader indiscusso della sua Ucraina, e anche se al momento rimane a secco di gol, tanto basta l’assist fornito per il gol nel match contro il compagno olandese Marten De Roon e altre giocate da Ruslan per confermare la sua crescita esponenziale. Per l’acquisiione di quella consapevolezza da leader anche in nerazzurro, aspettiamo ancora qualche mese, ma sicuramente questa esperienza europea non può che forgiarlo ulteriormente nel corpo e nello spirito.

La fiamma del caldo talento di Miranchuk ha scosso la Russia dal suo torpore iniziale. Grazie al gol dello zar, l’ex nazionale sovietica può continuare a sperare nella qualificazione agli ottavi, in un girone che il Belgio dovrebbe amministrare senza affanni, ma chissà se Lukaku e compagni sarebbero stati tranquilli se il nostro Aleksey avesse giocato anche nel match d’esordio. Fatto sta che il premio di “star of the match” non gliel’ha potuto togliere nessuno, nell’attesa che possa abbagliare definitivamente anche con la maglia della Dea in campionato.

Robin Gosens era partito in sordina contro la Francia, per poi asfaltare la fascia lusitana in tutta tranquillità. In Germania si sono sorpresi dell’exploit del nostro panzer (quasi due assist e un gol contro il Portogallo di Cr7), ma a Bergamo la consideriamo normale amministrazione per un esterno che sta dimostrando di avere pochissimi rivali su quella fascia.

Galeotta fu quella maglia non scambiata a fine partita con Ronaldo? A volte come dice Vasco, forse davvero basta poco per dare il meglio di sé. E intanto il prezzo sale…

Come sempre però le serpi si nascondono tra noi, tra i milioni di tifosi azzurri che ora festeggiano e osannano Pessina e Toloi, ma che alla vigilia dell’Europeo speravano di non vederli tra i convocati.

In questa nazionale il nostro ministro della difesa e il nostro equilibratore stanno benissimo, e se non sono bastate le decine di partite ad alto livello per dimostrarlo, qualcuno dovrà farsi bastare la prestazione messa in campo contro il Galles. Pulito, solido, efficace l’uno, letale, cinico e dinamico il secondo.

Normale amministrazione per le nostre stelle in Europa, perché i raggi di luce emessi a Bergamo possono coprire distanze notevoli. E nessuno ora può più offuscarle




NAZIONALI NERAZZURRI: GUIDA AGLI EUROPEI E ALLA COPA AMERICA

Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità”, ma in questo caso salvare il mondo come Spiderman non c’entra niente.

I nostri magnifici 13 convocati con le rispettive nazionali in questo mese di fuoco avranno il nobile compito di confermarsi fuori dalla comfort zone di Bergamo, perché là fuori non c’ è solo chi è pronto a lustrarsi gli occhi per lo spettacolo, ma anche uccelli del malaugurio pronto a cibarsi della delusione generale.

Trovare la gloria in nazionale sarebbe molto utile alla causa atalantina, perché l’esperienza e il mix di emozioni concentrati in poche settimane potrebbero rivelarsi la chiave per il salto definitivo di qualità di alcuni giocatori, e di riflesso per la Dea.

Facciamo un attimo il punto della situazione, tra gironi e insidie che attendono i nostri ragazzi.

Nazionali nerazzurri: gironi e insidie agli Europei

GIRONE A: ITALIA, SVIZZERA, GALLES E TURCHIA

Subito scontro fratricida tra la nostra Italia dei nostri Toloi e Pessina e la Svizzera di Remo Freuler. Per niente neutrale la compagine elvetica, insieme agli azzurri favorita per passare il girone.  Da ben 8 partite imbattuta, reduce nel 2019 dal quarto posto della Nations League (battuta ai rigori dall’Inghilterra).

Occhio però alla Turchia dell’ex milanista (tra poco svincolato) Calhanoglu e dello juventino Demiral, squadra tosta da affrontare: solo due sconfitte nelle ultime 13 partite internazionali (entrambe a opera dell’Ungheria), molta sostanza e un Calhanoglu e leader e trascinatore per niente improvvisato.

Fanalino di coda dovrebbe essere il Galles degli ex giocatori Bale e Ramsey (Juventus), comunque fulcro della nazionale e giocatori di esperienza da non sottovalutare.

PRONOSTICO E SPERANZE: centrocampo affollati e di qualità, quindi si prevede leggermente più lavoro per Pessina.

GIRONE B: BELGIO, DANIMARCA, FINLANDIA, RUSSIA

Tecnicamente un girone che conterebbe 4 nerazzurri, ma gli ex Castagne e Cornelius ormai non sono più da associare al mondo “Atalanta”. Sarà dunque una sfida tra la certezza Maehle e lo zar Miranchuk, potenzialmente il nuovo crack di casa orobica.

Sulla carta possibili titolari, ma le possibilità di scontrarsi vis-a-vis sono poche, data la loro diversa posizione in campo. Entrambi però a proprio modo dovranno confermarsi e in un certo senso unire le forze contro la quasi invincibile armata belga, capitanata da Lukaku e Mertens, che già bastano ad intimidire e sulla carta certi di poter strappare il pass per gli ottavi. Non scordiamoci però della Finlandia di Teemu Pukki, cenerentola del girone, ma che cercherà di prolungare la sua permanenza nella competizione molto più tardi della mezzanotte.

PRONOSTICO E SPERANZE: Bella lotta intestina per il secondo posto. Ci si aspetta lampi di classe di Miranchuk e  grandi sgroppate del danese sulla fascia.

GIRONE C: OLANDA, UCRAINA, AUSTRIA, MACEDONIA

Altro scontro a tinte nerazzurre: Marten De Roon, capitano naturale (Olanda) vs Ruslan Malinovskyi (Ucraina), il nuovo leader tecnico sbocciato con il Gasp dopo la dipartita per lidi spagnoli del Papu e il conseguente crollo psico-fisico di Ilicic.

Entrambe favorite per il passaggio del gruppo, ed entrambi rientrano tra protagonisti e certezze delle rispettive nazionali. De Boer ormai si affida ciecamente all’ex Herenveen, così come Shevchenko ritiene fulcro del gioco e della qualità il suo pupillo Malinovskyi.

Compiti più sporchi (come sempre) per l’olandese, che sicuramente vorrà per primo inseguire per tutto il campo l’amico/compagno, ma non ci sarà solo lui da tener d’occhio nel girone. Sguardo sempre attento alla Macedonia di Pandev, eterno giocatore e trascinatore della sua nazionale nel percorso verso gli europei. Austria più defilata, ma Alaba e compagni non hanno mai fatto la figura delle vittime sacrificali.

PRONOSTICO E SPERANZE: lo scontro diretto all’esordio ci dirà molto sulla mentalità acquisita da entrambi dopo l’ennesima stagione da favola. Prove di leadership?

GIRONE D: INGHILTERRA, CROAZIA, SCOZIA, REPUBBLICA CECA

Il nostro Mario Pasalic solo contro tutti. Certo, accompagnato da un Modric che solo qualche mese fa in Champions li ha rammentato la differenza tra un ottimo giocatore e un fenomeno. Titolare quindi potrebbe non essere, ma la sua duttilità e il suo ottimo tempismo negli inserimenti lo ha reso comunque una pedina importante.

Inutile dire come lo scontro contro l’Inghilterra decreterà verosimilmente la prima o seconda posizione nel girone. E anche in questo caso il match sarà all’esordio, in terra inglese, e chissà che il gol contro il City di due stagioni fa non possa caricarlo come una molla anche con la maglia croata.

PRONOSTICO E SPERANZE: Mario senza troppi affanni passa il turno. Troverà l’agognata continuità?

GIRONE F: UNGHERIA, PORTOGALLO, FRANCIA, GERMANIA

Forse il compito più arduo spetta a Robin Gosens, desiderio proibito ( e proibitivo) del mercato internazionale.

La sua Germania pluricampione del mondo sfida la Francia, attuale campione del mondo 2018, il Portogallo di CR7 vincitore della Nations League e la modesta Ungheria, forse già l’unica consapevole di poter disputare un campionato europeo in piena tranquillità.

Con il suo primo gol (e assist) alla Lettonia, il nostro panzer nerazzurro avrebbe risalito le gerarchie, e ora è seriamente candidato a partire come titolare fisso nella compagine teutonica.

La fascia sinistra per fortuna non coincide con quella occupata da Ronaldo e Mbappé, ma Griezmann, Kanté, Joao Felix e Bruno Fernandes non possono essere lasciati soli nemmeno un secondo.

PRONOSTICO E SPERANZE: tanto equilibrio, e questa volta altro che chieder la maglia di Ronaldo, i tifosi sperano che lo butti fuori dalla competizione. Il livello sale, più si conferma, e più acquirenti potranno spaventarsi di fronte al suo valore di mercato.

Copa America: attacco colombiano vs difesa argentina

Non solo l’Europa si tingerà di nerazzurro: anche in Sudamerica potranno assistere alla gesta dei nostri atalantini. In realtà solo la metà colombiana conosce già la forza di Muriel e Zapata, mentre per i tifosi argentini i nomi di Romero e Palomino sono tutti da scoprire.

I primi fulcri dei cafeteros, i secondi alla loro prima convocazione al cospetto di Messi, e dell’ex Gomez. Due certezze da una parte, un possibile crack in casa argentina, perché per il Romero visto all’opera con la maglia della Dea era inevitabile la convocazione.

Sorteggiati in due gruppi diversi della Copa America, Argentina e Colombia si promettono battaglia al passaggio del turno, ma devono comunque guardarsi le spalle dalle altre compagini sudamericane, mai facili da affrontare.

Partiamo dagli argentini, nello specifico da uno già on fire come Cristian Romero, nostro baluardo della difesa in gol contro la Colombia nel match valido per la qualificazione ai Mondiali in Qatar. Come annunciato anche da Percassi, rimane un pezzo pregiato del mercato, ma sicuramente la competizione sudamericana è destinata a far lievitare il prezzo dell’ex genoano che a quel punto diventerebbe incedibile per assenza di “big money” delle pretendenti europee.

 Nel gruppo A (Zona Sur), al nostro Romero ma anche a Palomino,decisamente meno titolare inamovibile della Selezione albiceleste, toccherà fermare gli attacchi di Cile, Paraguay, Bolivia e Uruguay. Sicuramente l’1 vs 2 contro Cavani e Suarez promette scintille, fisicità, spettacolo e un misto di quella garra che  potrebbe poi portare a Bg, e un’aura di leadership che non guasterebbe affatto.

Gruppo B (Zona Norte) decisamente meno agguerrito per la Colombia di Muriel e Zapata, che probabilmente troveranno qualche insidia nello scontro con il Brasile, ma abbiamo visto come i nostri cafeteros vadano a  nozze con difese così solide ma anche aperte

 Sullo sfondo Venezuela ed Ecuador che già iniziano a sudare freddo.

PRONOSTICO E SPERANZE: passaggio più complicato per gli argentini, ma Romero potrebbe regalare soddisfazioni all’amico Messi. Solite scorazzate per le difese sudamericane di Duvan e Lucho. Un gol tira l’altro, e magari anche un bel trofeo per uno di questi…




Nazionali nerazzurri, Djimsiti e Malinovskyi imprescindibili, Maehle segna. I top e flop

Si conclude la pausa delle nazionali e come al solito cerchiamo di fare un riassunto delle prestazioni dei nostri nerazzurri. Tra chi risulta imprescindibile, chi segna e gioca con il contagocce, ecco come se la sono cavata i nostri atalantini in giro per l’Europa.

Nazionali Nerazzurri: le certezze

Partiamo dai top dei nostri nazionali nerazzurri, da coloro che da tempo vestono la maglia della loro terra natìa, e spesso abbinano qualità a quantità e certezza.

Djimsiti è il vero baluardo della sua Albania, e non è un caso se Edy Reja ha deciso di schierarlo per tutte e tre le gare del girone contro Andorra, Inghilterra e San Marino. Due vittorie e una sconfitta comprensibile contro gli inglesi, ma la nazionale albanese rimane comunque in lotta al terzo posto.

A proposito di certezze, Ruslan Malinovskyi resta un punto fermo sul quale punta il c.t dell’Ucraina Shevchenko, uno che di talento se ne intende. Il centrocampista nerazzurro è partito titolare in tutte e tre i match contro Francia, Kazakistan e Finlandia, terminate con lo stesso risultato di 1-1.

Ruslan non ha segnato o fornito assist, ma la sua duttilità tra centrocampo e trequarti ha sicuramente dato ulteriori certezze all’ex bomber del Milan, oltre che ha mister Gasperini.

C’era interesse per vedere all’opera Josip Ilicic, non nel suo momento migliore con la maglia della Dea, ma sappiamo quanto una partita internazionale possa risvegliare le coscienze e il talento di questi giocatori.

Anche per lo sloveno en plein di presenze contro la Croazia di Pasalic, la Russia di Miranchuk e Cipro. Proprio contro l’amico russo mette a segno il gol del momentaneo pareggio, ma alla fine il punteggio dirà Russia 2 Slovenia 1.

Sicuramente i quasi 270 minuti avranno permesso al professore nerazzurro di trovare una condizione fisica migliore, così come il gol si spera che possa aver risvegliato il suo immenso talento, intervallato purtroppo da momenti bui.

L’esplosione di Joachim Maehle è andata oltre ogni più rosea aspettativa: da oltre un mese titolare inamovibile (e forzato) causa assenza di Hateboer, anche con la sua Danimarca dimostra di essere all’altezza della situazione.

A parte la panchina coscienziosa nell’8-0 rifilato alla Moldavia, contro Austria e Israele l’esterno nerazzurro gioca a tutta fascia, con prestazioni sempre più convincenti. In particolar modo, a suggello del suo splendido momento di forma, proprio contro gli austriaci arriva il suo primo gol in Nazionale.

Con questo Maehle, Hateboer può tranquillamente recuperare dal suo infortunio.

Luce (fioca) dell’est

Tanto talento, ma evidentemente sono poco considerati per motivi a noi sconosciuti. I nostri nerazzurri made in Est sembrano avere più competizione in nazionale che in Italia.

Ilicic a parte, come già detto, Miranchuk è sicuramente tra i convocati abitudinari della Russia, ma anche in nazionale fatica a trovare una sua collocazione.

Un misero bottino di 105 min in tre partite, condito però da un assist nel primo match contro Malta, vinto 1-3. Nella sfida tutta talento contro Ilicic, trova il tempo di entrare e scambiarsi complimenti, senza però lasciare traccia di sé. Con la maglia nerazzurra lo zar è in crescita, e speriamo che anche queste piccole apparizioni a livello nazionale possano contribuire al suo processo di crescita.

Mario Pasalic avrebbe la giustificazione della pubalgia, ma usiamo il condizionale perché ormai anche l’ex Milan è una risorsa importante della sua Croazia.

Diciamocela tutta, competere con i vari Brozovic e Modric in mediana non è semplice, ma quando gioca il nostro Mario conferma di essere comunque Super.

Se contro la Slovenia del compagno Josip è entrato solo a pochi scampoli dalla fine, contro Cipro è proprio un suo gol a regalare i 3 punti alla squadra croata. Il centrocampista orobico parte titolare anche nel 3-0 a Malta, ma paradossalmente esc e al 57′. Ricordiamoci infatti che non a caso Pasalic è l’uomo delle grandi notti e dei match importanti (City e PSG), quindi è possibile che abbia scelto di snobbare appositamente Malta.

Nazionali nerazzurri in flessione

Il nostro fantastico duo Freuler-De Roon questa volta con Svizzera e Olanda non hanno propriamente fatto faville. Remo ha disputato solo due partite (essendo nel girone dell’Italia, infatti ha goduto del turno di riposo), ma sia contro Bulgaria e Lituania non ha inciso come in altre circostanze.

La sua importanza non è in discussione, ma forse per il nostro stacanovista l’accumulo di tutte queste partite con al Dea si è fatta sentire di più. Possiamo fare lo stesso ragionamento anche per il nostro Marten, anche se qui certi De Jong e Wijnaldum sicuramente rendono più complicato il suo cammino verso la titolarità con al maglia orange.

Anche per lui soli due match, ma abbastanza disastrosa la prova di tutta la nazionale olandese nel poker subito contro la Turchia. Solo panchina contro la Lettonia, ma va bene così.

Nero e Azzurri

Rimanendo in Italia, abbiamo avuto l’occasione di assistere al debutto con la maglia della nazionale del nostro Rafael Toloi, oltre che della prestazione di Pessina.

Se contro Bulgaria e Irlanda del Nord Mancini ha preferito affidarsi alle certezze, contro la Lituania il nostro ministro della difesa ha battezzato il suo esordio con l’assist per il gol di Sensi che ha aperto le marcature. Il nostro Matteo ha giocato con la solita grinta, prendendo un giallo, ma comunque c’è e fino alla fine credo che possa lottare per un posto agli Europei.

Concludiamo questo resoconto internazionale con i due “casi” Gosens e Kovalenko. Il tedesco fortunatamente ha giocato neanche un’ora contro la Macedonia, e vista la pesante sconfitta, l’unica cosa da salvare è il fatto che abbia recuperato dal suo recente infortunio.

Su Kovalenko ci sarebbe tanto da dire, quanto pochissimo. L’ucraino da tempo è nel giro della nazionale di Shevchenko, ma al momento non è nemmeno nei radar del Gasp. Il suo tempo arriverà, come sappiamo con il tecnico nerazzurro è solo questione di tempo, prima di esplodere.