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A un passo dal sogno: forza Atalanta, scriviamo un’altra pagina di storia!

LIVERPOOL, ORE 21.05

BASTA UN PARI PER VOLARE AI SEDICESIMI

Il traguardo li ad un niente: l’EuroAtalanta si prepara per quella che potrebbe essere una serata da sogno in quel di Liverpool dove i nerazzurri del Gasp potrebbero staccare il pass per i sedicesimi di Europa League addirittura con un turno di anticipo: qualcosa di tanto insperato quanto magico che Gomez e compagni dovranno però far passare dal match contro un avversario già eliminato dal torneo ma che non vorrà certo star a guardare. Basta un pari alla truppa atalantina (anche una sconfitta potrebbe andare bene ai nerazzurri ma a patto che l’Apollon non vinca a Lione nell’altro match del Gruppo E) per scrivere una nuova pagina di storia di questa bellissima avventura: il tecnico nerazzurro prepara ogni singola mossa per cercare di arrivare alla meta e poter festeggiare il raggiungimento di un obiettivo su cui in pochi credevano: dubbio in difesa tra Caldara e Palomino mentre in mezzo torna Freuler con Castagne favorito numero uno a sostituire l’infortunato Spinazzola. Previsi oltre tremila tifosi nerazzurri questa sera allo stadio: il calcio inglese attende la Dea.

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LE PROBABILI FORMAZIONI

EVERTON (4-2-3-1): 1 Pickford; 30 Holgate, 4 Keane, 5 Williams, 3 Baines; 17 Gueye, 54 Baningime; 20 Klaassen, 18 Sigurdsson, 31 Lookman; 9 Sandro Ramirez. In panchina: 33 Robles, 15 Martina, 43 Kenny, 21 Besic, 12 Lennon, 27 Vlasic, 29 Calvert-Lewin – All.: Unsworth

ATALANTA (3-4-1-2): 1 Berisha; 3 Toloi, 13 Caldara, 5 Masiello; 33 Hateboer, 15 de Roon, 11 Freuler, 21 Castagne; 4 Cristante; 10 Gomez, 29 Petagna. In panchina: 91 Gollini, 6 Palomino, 8 Gosens, 27 Kurtic, 72 Ilicic, 7 Orsolini, 9 Cornelius – All.: Gasperini




L’EuroAtalanta non fa i conti con la “zona-Apollon”: 1-1 a Cipro, qualificazione rinviata.

EUROPA LEAGUE, QUARTA GIORNATA

APOLLON L.-ATALANTA 1-1: ZELAYA BEFFA TUTTI SUL TRAGUARDO

Ha assaporato fino ad un minuto dalla fine il passaggio del turno con due turni di anticipo la squadra del Gasp e invece il gol incassato a meno di un minuto dalla fine rinvia tutto e lascia l’amaro in bocca ai nerazzurri al termine di una gara giocata non certo nel migliore dei modi da Petagna e compagni: primo tempo con i padroni di casa che partono pressando parecchio ma poi calano col passare del tempo e la Dea sblocca così il match con un calcio di rigore di Ilicic a dieci dalla fine; i nerazzurri paiono in controllo del match anche nella ripresa quando in avvio centrano il clamoroso palo con Petagna sfiorando il raddoppio. E’ invece la squadra di casa a crescere a quel punto pur non rendendosi mai particolarmente pericolosa se non per un tentativo di Jakolis deviato da Berisha in corner; poi, ad un minuto dalla fine ed in pieno recupero il cross in area che trova Zelaya tutto libero di metter dentro il punto che tiene accesa la speranza dei ciprioti mentre rinvia i sogni di gloria dei nerazzurri che possono solo che mangiarsi le mani per l’occasione sciupata.

Nicosia (Cipro): obiettivo, fare la storia, magari anche già stasera. Si, perchè con un successo in terra cipriota e una contemporanea non vittoria dell’Everton a Lione, l’Atalanta del Gasp staccherebbe con due turni di anticipo il pass per i sedicesimi di Europa League; qualcosa di pazzesco se si pensa che dopo i sorteggi dei gironi quello dei nerazzurri pareva un destino segnato, ma in negativo. Invece questa sera potrebbe consegnare un traguardo storico ai nerazzurri, orfani oggi di Papu Gomez ancora alle prese con il pestone rimediato nella gara con la Samp di campionato per un’Atalanta che va cercando anche un successo europeo che, lontano da casa, manca dal 1990 (successo in Turchia sul Fenerbahce per 1-0).

ILICIC-PETAGNA IN AVANTI: con il Papu rimasto a Bergamo, l’Atalanta che va in campo a Nicosia non si distacca di molto dalla formazione-base con Palomino che in difesa è preferito a Toloi mentre in mezzo ci sono Hateboer e Spinazzola in fascia con in avanti Kurtic ad ispirare il duo Petagna-Ilicic la davanti. Nei ciprioti occhio al collettivo che sa soffrire e quando riparte può essere veramente pericoloso come già avuto modo di vedere nel match di andata quando all’unico vero tiro in porta riuscirono a trovare il provvisorio pareggio.

DEA DIESEL: avvio di gara molto equilibrato, con i padroni di casa che pressano in maniera asfissiante tanto da impedire ai nerazzurri di essere pericolosi e, anzi, si rendono per primi pericolosi al nono con una gran botta da fuori di Alex che sibila vicino al palo di Berisha con il portiere nerazzurro che è apparso comunque in traiettoria. Dopo il quarto d’ora l’Atalanta inizia a far sul serio ed al minuto diciannove va vicinissima al vantaggio con Masiello che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, conclude con un sinistro troppo angolato: palla che passa sotto le gambe di un avversario e si spegne sul fondo. Ancora la squadra del Gasp che prende campo a due minuti dalla mezz’ora, con una doppia occasione per Ilicic: lo sloveno prima calcia alto da ottima posizione, poi sugli sviluppo di un angolo tenta la botta da fuori senza centrare la porta.

ILICIC DAL DISCHETTO, 1-0!: ed è ancora lo sloveno ex-Fiorentina protagonista dell’azione che, a dieci dalla fine del primo tempo, porta al vantaggio dell’Atalanta con Alef che commette fallo (abbastanza dubbio) in area sul numero settantadue nerazurro inducendo l’arbitro a concedere il tiro dal dischetto che lo stesso giocatore si incarica di calciare e segnare mandando in estasi i quasi ottocento tifosi giunti da Bergamo sino a Nicosia.

MINIMO SINDACALE: l’Apollon accusa il colpo e pressa con meno forza concedendo spazi ai nerazzurri che al quarantatreesimo sono ancora pericolosi con Hateboer liberato da Ilicic sulla destra, cross al centro dove però non c’è nessun attaccante nerazzurro pronto a deviare e la difesa di casa riesce a liberare in angolo. Ultimo telegramma di un primo tempo che i ragazzi del Gasp chiudono avanti con il minimo sindacale ma quanto basta per condurre il match per 1-0.

EURO-ESORDIO PER ORSOLINI: la ripresa prende il via e i ragazzi del Gasp vanno ad un passo dal raddoppio all’ottavo sugli sviluppi di un corner dove la testa di Caldara fa da sponda per quella di Petagna che colpisce il palo con la palla che torna in gioco e la difesa cipriota che libera l’area. Pochi istanti dopo arriva il primo cambio per l’Atalanta, è Ilicic ad uscire per lasciar posto ad Orsolini che passa così dai campi di serie B lo scorso anno con l’Ascoli all’esordio in Europa League.

APOLLON INSIDIOSO: la squadra di casa si fa più insidiosa col passare dei minuti mentre i nerazzurri lasciano un po’ colpevolmete fare i ciprioti che, senza strafare, mettono tuttavia sotto pressione la difesa nerazzurra che se la cava pur con qualche affanno; prova a correre ai ripari il Gasp inserendo Gosens al posto di Kurtic dando ulteriore traffico in più a centrocampo ma con l’Apollon che rimane sempre nella metà campo atalantina dando lavoro così anche a Berisha a dieci dalla fine, con il portiere albanese che deve rifugiarsi in corner su un tentativo di testa di Jakolis. A nove dalla fine ultimo cambio per i nerazzurri con De Roon che rileva Cristante a centrocampo.

ZELAYA RINVIA TUTTO, 1-1: nel finale torna a farsi vedere l’Atalanta con la bella combinazione a cinque dalla fine tra Petagna ed Orsolini con il passaggio del primo per il secondo che tenta la conclusione e il portiere dell’Apollon si rifugia in corner con un bell’intervento. Si arriva così ai quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro dove i ciprioti trovano le forze per tentare l’ultimo, disperato sforzo di riprendere il match con i nerazzurri tutti arroccati in difesa del vantaggio; ma una qualificazione ormai in tasca sfugge ai ragazzi del Gasp ad un minuto dalla fine quando il pallone dell’ultimo assalto in area trova Zelaya libero di deviare da due passi e battere Berisha per il gol dell’1-1. Il gol è una doccia fredda in casa nerazzurra che vede a fil di sirena sfumare una vittoria in trasferta in Europa che mancava dal 1990 e, soprattutto, una qualificazione ai sedicesimi di coppa con due giornate di anticipo che invece è rinviato: serve ancora almeno un punto (considerata la possibilità dell’Apollon di poterle vincere entrambe) ai nerazzurri per strappare il pass tanto sognato. Nulla è perduto, ma che beffa questa sera in una gara che si poteva (e si doveva) gestire in maniera decisamente diversa.

IL TABELLINO

APOLLON-ATALANTA 1-1 (primo tempo 0-1)

RETI: 35′ rig. Ilicic (A), 94′ Zelaya (A)

APOLLON (4-3-3): Bruno Vale; Joao Pedro, Yuste, Alef, Vassiliou; Allan, Da Silva (dal 75′ Maglica), Sachetti; Sardinero (dal 64′ Schembri), Zelaya, Papoulis (dal 57′ Jakolis) – A disposizione: Kissas, Martinez, Angeli, Stylianou – Allenatore: Augousti

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Palomino, Caldara, Masiello; Hateboer, Freuler, Cristante (dall’80’ De Roon), Spinazzola; Kurtic (dal 68′ Gosens); Ilicic (dal 54′ Orsolini), Petagna – A disposizione: Gollini, Castagne, Vido, Toloi – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Andris Treimanis (Lettonia)

NOTE: spettatori: 7mila circa – ammoniti Vasiliou, Sachetti e Da Silva (A), Ilicic, Hateboer e Berisha (A) – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.




L’EuroAtalanta prova a diventare grande: a Cipro per fare la storia!

NICOSIA, ORE 19

ORFANI DEL PAPU, CACCIA AI SEDICESIMI DI COPPA

Quarto appuntamento per i gironi di Europa League, iniziano oggi i match di ritorno e per l’Atalanta del Gasp arriva la grande occasione per poter addirittura passare il turno con due giornate di anticipo in caso di successo questa sera a Cipro contro l’Apollon Limassol: gara molto importante dunque per i nerazzurri che vanno anche a caccia di quel successo in trasferta in Europa che manca dal 1990 (1-0 in casa del Fenerbahce) e che potrebbe scrivere una doppia pagina di storia per la truppa atalantina oggi priva di una pedina importante come il Papu Gomez, ancora alle prese con il problema al piede sorto dopo un pestone rimediato nella gara contro la Samp di metà ottobre e non ancora del tutto assorbito.

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LE PROBABILI FORMAZIONI

APOLLON LIMASSOL (4-3-3): Bruno Vale; Joao Pedro, Yuste, Roberge, Vasiliou; Allan, Alef, Sachetti; Jakolis, Maglica, Schembri – All.: Sokratis Sokratous.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello, Castagne, Freuler, De Roon, Spinazzola; Kurtic; Ilicic, Petagna – All.: Gasperini

ARBITRO: Andris Treimanis (Lettonia)




L’EuroAtalanta continua a volare: Apollon battuto col brivido, 3-1!

EUROPA LEAGUE, TERZA GIORNATA

ATALANTA-APOLLON L. 3-1: TRIS AI CIPRIOTI, LA DEA RESTA PRIMA

Secondo successo europeo per i nerazzurri di Gasperini che superano l’ostacolo cipriota e restano primi nel girone E di Europa League in una gara che i nerazzurri dominano in lungo e in largo, la sbloccano subito con Ilicic ma fanno ancora una volta il terribile errore di non chiuderla; così, nella ripresa, alla prima sortita offensiva degna di nota l’Apollon trova il clamoroso pari con Schembri che pare riportare in auge i fantasmi di Marassi ma che invece stavolta sono la molla decisiva a scatenare un’Atalanta che, nel giro di sette minuti dal gol del pari, rifilano altri due gol ai ciprioti con Petagna prima (incontenibile la sua esultanza al suo primo gol in Europa) e Freuler che regalano così un finale di gara decisamente più sereno al Papu e compagni. Atalanta sempre prima nel girone a quota sette punti e che inizia davvero a sognare una possibile, straordinaria qualificazione al turno successivo.

Reggio Emilia: la potremmo quasi definire una sfida “epica”, senza dover nemmeno scherzarci su più di tanto: già perchè, analogie scherzose da antica Grecia a parte tra la Dea Atalanta e… “Apollo”, i nerazzurri del Gasp sanno benissimo l’importanza dei due match che la attendono con i ciprioti nei prossimi due turni di Europa League in cui molto si saprà del destino di Gomez e compagni. Date un po’ entrambe come cenerentole del girone, bergamaschi e ciprioti hanno sin qui ribaltato ogni pronostico con i primi che hanno strapazzato l’Everton e strappato un pari pazzesco a Lione, i secondi hanno preso punti pareggiando con francesi ed inglesi e si sono anch’essi dimostrati tutto fuorchè una meteora del girone. Proprio per questo l’Atalanta sa di avere questa sera la grande occasione, con un successo, di tentare un allungo forse decisivo per provare il passaggio al turno successivo.

CURVA-SPETTACOLO: lo spettacolo offerto dalla curva bergamasca all’ingresso delle due squadre (con fuochi d’artificio provenienti dal piazzale antistante lo stadio, compresi) accoglie i propri beniamini in campo con mister Gasperini che recupera all’ultimo Gomez ma non Toloi (neanche convocato) e punta sull’estro di Ilicic per scardinare il muro cipriota mentre in mezzo Cristante e Freuler devono dettare i tempi con Spinazzola e Hateboer in fascia a spingere.
ILICIC-SHOW: la fiducia del tecnico nerazzurro nello sloveno, ex viola, è ripagata dalla partenza sprint dell’Atalanta che, dopo due tentativi di Gomez e Ilicic, costruisce il gol del vantaggio dopo dodici minuti: invenzione del Papu che, accerchiato da tre avversari, trova lo spiraglio giusto per servire Spinazzola. Cross rasoterra sul secondo palo al bacio e tocco in rete dello sloveno che fa esplodere il Mapei Stadium.
OCCASIONI A RAFFICA: la furia nerazzurra non si placa: Freuler viene bloccato un minuto dopo il gol da un’uscita decisiva di Bruno Vale mentre Petagna si concede uno stop di troppo a tu per tu con l’estremo difensore cipriota, facilitando il recupero della retroguardia avversaria per un primo tempo in cui la Dea costruirà almeno sei nitide palle-gol peccando tuttavia della giusta cattiveria agonistica necessaria al momento della finalizzazione.
SCHEMBRI-SHOCK: con una doppia occasione per Petagna in dieci minuti di ripresa l’Atalanta dimostra immediatamente agli avversari la volontà di chiudere il match. Tuttavia il clamoroso è nell’aria e si materializza ad un minuto dal quarto d’ora quando, alla prima limpida occasione, infatti, l’Apollon Limassol pareggia: traversone di Jakolis dalla destra e colpo di testa vincente di Schembri che fa scendere il gelo allo stadio e riporta gli incubi della partita di domenica con la Samp sfuggita di mano proprio per la poca capacità dei nerazzurri di concretizzare le tante occasioni avute.
URAGANO-DEA: fortunatamente questa sera il tema dominante della gara, tuttavia, non cambia: Atalanta che ricomincia a macinare occasioni e ospiti costretti a chiudersi nella propria area. In cinque minuti tra il sedicesimo e il ventunesimo i padroni di casa si fanno arrembanti, collezionano cinque palle gol, ne trasformano due e chiudono la partita: Masiello manda alto a pochi passi dalla linea di porta, Gomez colpisce la traversa e Freuler si vede respinto in angolo un tiro da distanza ravvicinata. Sugli sviluppi del corner Petagna trova il nuovo vantaggio bergamasco e due minuti dopo Freuler realizza il 3-1 su grande assist di petto da parte di Ilicic. Il Mapei Stadium torna ad essere una bolgia ed i nerazzurri sentono che, stavolta, i ciprioti non riusciranno a rialzare la testa e fare di nuovo male.
IL SOGNO CONTINUA…: la festa continua così sugli spalti con applausi, cori e sciarpate annesse fino al triplice fischio finale dopo i tre minuti di extra-time concessi dal direttore di gara; che certificano così i sette punti in tre partite di questo straordinario cammino europeo sin qui svolto dall’Atalanta con due successi casalinghi segnando tre gol e vetta della classifica nel girone E di Europa League: e il sogno di un possibile passaggio al turno successivo che dopo i sorteggi dei gironi pareva quasi pura utopia ora questi ragazzi lo hanno trasmesso anche a tutti noi… non resta che continuare a sognarlo, tutti insieme: proprio come stasera!
IL TABELLINO

ATALANTA-APOLLON LIMASSOL 3-1 (primo tempo 1-0)

RETI: 12’ pt Ilicic (AT), 14’ st Schembri (AP), 19’ st Petagna (AT), 21’ st Freuler (AT)

ATALANTA (3-4-3): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (24’ st De Roon), Freuler, Spinazzola; Ilicic (41’ st Cornelius), Petagna, Gomez (35’ st Kurtic) – A disposizione: Gollini, Orsolini, Castagne, Mancini – Allenatore: Gasperini

APOLLON LIMASSOL (4-3-3): Bruno; Pedro, Yuste, Pitian, Jander; Alef, Sachetti, Allan (12’ st Alex); Jakoli, Maglica (12’ st Zelaya), Schembri (37’ st Sardinero) – A disposizione: Kissas, Martinez, Vasileiou, Papoulis – Allenatore: Avgousti

ARBITRO: Kabakov (BUL)

NOTE: spettatori: 17mila circa – ammoniti: Masiello (AT), Caldara (AT), Petagna (AT), Gomez (AT), Allan (AP), Sachetti (AP) – calci d’angolo: 7-2 per l’Atalanta – recuperi: 0’ p.t. e 3’ s.t.




Arrivano i ciprioti, l’Atalanta va alla ricerca di un’altra EuroNotte da sogno

REGGIO EMILIA, ORE 21.05

DEA E APOLLON PER UNA PARTITA… EPICA!

E’ di nuovo tempo d’Europa per l’Atalanta di mister Gasperini che, nel terzo turno del Gruppo E, attende questa sera a Reggio Emilia i ciprioti dell’Apollon Limassol in un match di estrema importanza per Gomez e compagni che guidano il girone e voglio provare a dare un altro altro segnale importante per cercare di qualificarsi al turno successivo. Gara da preparare in ogni minimo dettagli per il tecnico nerazzurri, con i suoi che proveranno a mettersi subito alle spalle lo scivolone di Marassi contro la Samp e tentare così di aver la meglio su un Apollon che, da ipotetica cenerentola del girone, ha sin qui anch’esso stupito collezionando due pareggi pesantissimi contro Lione ed Everton. In dubbio fino all’ultimo Papu Gomez, reduce da un pestone rimediato domenica nel secondo tempo.

AVVISO IMPORTANTE

Come già ampiamente annunciato, questa sera saremo Reggio Emilia per raccontarvi in diretta tutte le emozioni del match di Europa League, bissando così l’esperienza in quel di Lione e sperando che i nostri ragazzi riescano a regalarci altre indimenticabili emozioni che noi vi racconteremo minuto per minuto attraverso la nostra pagina Facebook; per questo motivo saranno visibili solo a tarda serata/notte, non appena di rientro dallo stadio, il racconto del match e le pagelle firmate come sempre Mondoatalanta.it

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Masiello, Caldara, Paolomino; Hateboer, Freuler, de Roon, Spinazzola; Ilicic; Gomez, Petagna – All.: Gasperini

APOLLON LIMASSOL (4-1-4-1): Bruno Vale; João Pedro, Hector Yuste, Angeli, Jander; Alef; Jakolis, Sachetti, Allan, Adrian Sardinero; Maglica – All.: Sofronis Avgousti.

ARBITRO: Kabakov (Bulgaria)




Se tutte le strade portano a… Lione!

DIARIO EUROPEO: IL RACCONTO DELLA SPLENDIDA TRASFERTA A LIONE

Credo poco nel destino, ritengo sempre che ognuno di noi è artefice e costruttore del proprio futuro ma ci sono momenti in cui davvero anche le più ferme convinzioni non ti impediscono tuttavia di fermarti a riflettere su come talvolta sia tutto così stranamente imprevedibile ma allo stesso tempo incredibile e, nel mio caso, tutto ruota intorno alla città di Lione che due settimane or sono ci ha visti protagonisti della straordinaria partita dei nostri ragazzi contro i padroni di casa francesi.

Una storia davvero curiosa che mi ha portato, per un motivo o per un altro a tornare in questa città una volta l’anno dal 2015 ad oggi: nella prima occasione fu un viaggio di piacere alla scoperta di una di quelle che reputavo una “delle tante” città nel corso del mio cammino di grande appassionato di viaggi che mi porta, appena il lavoro ed i giorni di ferie a disposizione me lo consentono, a staccare la spina e salire su un treno, bus o aereo qualsiasi che porti alla scoperta della nostra splendida Europa: tuttavia il mio fu solo un arrivederci alla cittadina francese quando, con un amico, venuti a sapere che la prima partita della Nazionale ai campionati europei del 2016 si disputava proprio a Lione, decidemmo di richiedere due biglietti alla Uefa e quindi prepararci a ritornare oltralpe. Fu proprio così, a metà febbraio ricevemmo i biglietti ed a giugno ci mettemmo lo zaino in spalla e partimmo per la seconda volta con destinazione Lione: non sono un tifoso azzurro sfegatato, ma da amante del calcio mi ero sempre chiesto “l’effetto che fa” assistere ad una gara di una competizione così importante; e, infatti, l’atmosfera incredibile, l’invasione di tifosi belgi e italiani per la città, le emozioni di andare in uno stadio modernissimo e ristrutturato proprio per l’occasione aggiunti poi alla vittoria dei nostri furono qualcosa per cui ancora oggi nel raccontarlo provo ancora una grandissima emozione.

All’uscita dallo stadio ricordo bene il mio amico che, sapendo della mia fede nerazzurra, mi disse tra il serio e il faceto: “Dai Lu, magari un giorno anche la tua Atalanta giocherà qui…”: ammetto di essermi fatto una risata e di aver subito lasciato cadere il discorso pensando tra me e me “Forse alla playstation…”.

Sicuramente non avevo fatto i conti con l’Atalanta del Gasp, la cui storia dello scorso campionato la conosciamo tutti a memoria (e chi se la scorda più?) e quindi arriviamo al giorno dei sorteggi per il girone di Europa League che attendeva la Dea dopo 26anni di assenza dalle coppe: quando l’urna ha abbinato la targhetta con il nome dell’Atalanta al Girone E, riecco balzare subito all’occhio quel nome: Lione! Ancora tu? Non ci pensai su due volte, arrivato a casa la sera mi incollai al pc e prenotai subito viaggio e hotel in attesa di acquisire i biglietti successivamente al momento della vendita.

E così si arriva al giorno della partenza, la vigilia del match contro i francesi: il mio viaggio fu in solitaria ma sarei ben presto stato   in ottima compagnia nerazzurra in terra francese: mi sono infatti incontrato con tre ragazzi provenienti rispettivamente da Roma, Padova e… Barcellona per vedere… l’Atalanta! Ed èproprio anche per ringraziare loro che vi sto raccontando un po’ tutto quanto: Andrea, Davide e Alessandro sono stati i miei compagni di avventura in terra francese; dal canto mio ho potuto ringraziarli portandoli in giro per la città e facendo da cicerone in una location che ormai conosco quasi come le mie tasche ma sicuramente la loro compagnia e simpatia nel corso della nostra due giorni nerazzurra mi lascia sicuramente in debito con loro.

Arriva così il giorno della partita, con diverse macchie nerazzurre che iniziano a vedersi per la città che hanno avuto la meglio sulle esagerate raccomandazioni che descrivevano i tifosi del Lione come una tifoseria poco tollerante: in realtà si è rivelato il tutto l’esatto opposto con molti di loro che, il giorno dopo il match, vedendomi con la maglietta della Dea ti fermavano quasi a volersi complimentare. L’atmosfera inizia a farsi sempre più emozionante con lo scorrere delle ore ed il percorso in tram (dove ci ha raggiunto anche Marco, amico di Davide giunto anche lui da Roma per tifare Dea) verso lo stadio è un lungo conto alla rovescia sino al curvone che ci fa intravedere lo stadio: a quel punto il silenzio è la miglior risposta per esprimere emozioni e pensieri che circolavano nella testa di tutti noi alla vista di un vero e proprio gioiello di tecnologia che contiene fino a 60mila persone nel suo interno; foto di gruppo di rito quasi come una reliquia, giretto allo store dei tifosi locali per cercare (e trovare) la sciarpa celebrativa della partita e poi via, dentro lo stadio: manca circa un’oretta all’inizio del match, il tempo di mangiare un panino veloce (ed augurarsi di digerirlo) ed a quel punto è tutto pronto, si comincia!

Il match ve lo abbiamo raccontato in lungo e in largo sui social ma anche nel nostro sito, evito dunque di dilungarmi troppo: i padroni di casa spingono e mettono in difficoltà i nostri che, difendono bene ma faticano a ripartire con un sussulto di Hateboer a sfiorare il vantaggio come unica nota lieta di un primo tempo che si chiude con il gol francese proprio a due minuti dall’intervallo: Davide, seduto alla mia sinistra in tribuna, commenta il match con Marco ed è davvero divertente sentire persone dall’accento romano parlare di Atalanta; alla frase “Ao, questi so forti…” mi sentivo quasi imbarazzato nel voler rispondere… “Pota”.

La ripresa parte tra i cambi del Gasp e le speranze di veder qualcosa di diverso che si materializza al minuto dodici: il Papu prepara la palla per calciare la punizione guadagnata dai nostri al limite dell’area e… boom, palla nel sacco con lo spicchio di tifosi nerazzurri sopra di noi che fa tremare tutto lo stadio dal boato d’esultanza mentre Davide quasi mi stritola il braccio sinistro ed io sorrido con gli occhi quasi lucidi nel veder il Papu esultar a tre metri da me con i compagni mentre i francesi imprecano di tutto e di più per il gol incassato. I minuti restanti alla fine del match diventano un mix di emozioni e sofferenza che con lo scorrere dei minuti diventa la speranza che si materializza in realtà al triplice fischio del direttore di gara: strappiamo un punto preziosissimo a Lione e restiamo imbattuti e primi nel girone mentre il mio braccio è ormai definitivamente stato… triturato da Davide con cui mi concederò l’immancabile foto ricordo a fine partita. Ci raggiungono poi anche Alessandro e Andrea che erano in un settore adiacente al nostro dello stadio e la nostra missione può dirsi compiuta: ce ne rientriamo nei rispettivi alloggi, io inizio a preparare gli articoli che avete letto due settimane fa e la notte sul cielo (nero)azzurro di Lione può così scendere.

Chiudo questo racconto ringraziando ancora una volta i miei compagni di avventura (alcuni dei quali ritroverò anche a Reggio Emilia la settimana prossima per il match importantissimo contro l’Apollon dove vi racconteremo ancora una volta in tempo reale le emozioni europee che questa Atalanta ci sta regalando) e quando alcuni cercheranno di raccontare che il calcio è uno sport che sa solo dividere, stampate loro questo articolo e spiegategli come una partita di pallone ha portato ad incontrarsi tra loro persone provenienti dai posti più inaspettati per poter tifare insieme la nostra Dea. Continuo a non credere nel destino, ma Lione è stata e sarà sicuramente una piacevole pagina della mia vita da tifoso: a proposito… lo sapete dove si gioca la finale di Europa League a maggio 2018??

 

Buon viaggio a tutti i sognatori…

Foto di gruppo a pochi passi dalla vecchia Lione con i telecronisti Sky Massimo Marianella e Lorenzo Minotti incontrati la mattina del match

 




L’EuroAtalanta non smette di stupire: magia del Papu, straordinario pareggio a Lione

EUROPA LEAGUE, SECONDA GIORNATA

LIONE-ATALANTA 1-1: IL PAPU ZITTISCE I FRANCESI

Che impresa per i ragazzi del Gasp, che soffrono un Lione tecnicamente superiore e che mette seriamente alle corde i nerazzurri che, tuttavia, sono però bravi a non lasciarsi travolgere dalle individualità e qualità dei francesi e resistono quasi tutto il primo tempo, subendo il gol di Traore praticamente ad un passo dall’intervallo; durante il riposo il mister cambia assetto ed inserisce Castagne e nella ripresa i nerazzurri escono dal guscio subito con una discreta occasione sciupata da Petagna e poi con la punizione-capolavoro del Papu che fa esploder di gioia gli oltre tremila tifosi arrivati da Bergamo; sofferenza nell’ultima parte di match con Berisha decisivo con due ottimi interventi e poi la gioia finale per un punto d’oro che mantiene i nerazzurri al primo posto del gruppo E.

Lione (Francia): le frasi di circostanza le abbiamo finite da un pezzo, ma di fronte a quest’ennesima impresa dei ragazzi del Gasp è piacevolissimo essere noiosi: che Atalanta, anche stasera in quel di Lione contro i francesi semifinalisti lo scorso torneo e che, con la finale che si disputerà proprio nel loro stadio, sono disposti a far carte false pur di avanzare il più possibile nel torneo. Va detto, in tutta schiettezza e sincerità: i padroni di casa hanno giocato davvero un buon calcio, mettendo i nostri spesso in difficoltà come forse non eravamo più abituati da tempo; ma questi ragazzi dalla testa dura come il loro mister hanno avuto la bravura di non sbracare contro un avversario qualitativamente superiore e, anzi, di non cadere nella sconsolazione dopo quel gol preso proprio a fil di sirena di primo tempo che avrebbe tagliato le gambe a molti. La ripresa, con la perla del Papu prima e le parate di Berisha poi sono la certificazione dell’impresa che questi ragazzi ci hanno regalato questa sera e, per chi come me ha avuto l’emozione e il piacere di vederla dal vivo, l’adrenalina fatica davvero a scendere nonostante sia già passata più di un’ora e mezza dal fischio finale.

GASP SAGGIO E PRUDENTE: un po’ come visto anche nella prima contro l’Everton, Gasperini capisce la forza qualitativa dell’avversario e disegna un’Atalanta di sostanza e copertura con l’assente Toloi rimpiazzato da Palomino in difesa, inserendo De Roon e Cristante in mezzo con Freuler e sulle ali Hateboer e Spinazzola con il Papu e Petagna a far coppia la davanti; nei padroni di casa (in cui il tecnico Genesio è contestatissimo) i nomi si commentano da se, da Traore al capitano Fakir al forte difensore Mendy.

LIONE D’ASSALTO: l’Atalanta fa da subito fatica, soprattutto a uscire e ripartire restando troppo rintanata, giocando molto in contenimento, chiudendosi quasi in un 5-4-1 perché Gomez deve andare a coprire tanto per non far scendere troppo Tetè. Notizia clamorosa, in quanto (come detto già in apertura) per la prima volta la squadra di Gasperini non impone il suo gioco, ma soffre le avanzate del Lione, con Palomino e Caldara perfetti nelle chiusure e tutti i centrocampisti a proteggere e raddoppiare. I francesi tuttavia prendono tanto campo, ma tirano per la prima volta, fuori, con Traoré, solo dopo diversi minuti; ma il primo problema per Berisha arriva al minuto ventuno su una sventola di Diaza che l’albanese manda in angolo.

CHANCE HATEBOER: ma l’occasione più ghiotta è dell’Atalanta al venticinquesimo, quando Spinazzola fa un numero a sinistra con accelerazione, sterzata e cross al bacio che Hateboer dovrebbe solo mettere in rete e invece spedisce incredibilmente fuori.

LA SBLOCCA TRAORE’: da allora riprende la sofferenza e Fekir comincia a far vedere le sue qualità insieme al difensore esterno Mendy che preoccupa con le sue ripartenze veloci. Il bunker nerazzurro resiste fino a fil di sirena quando Fekir sull’out sinistro salta Hateboer e mette in mezzo, Traorè è ben appostato, Berisha fa un primo miracolo ribattendo la conclusione, ma l’attaccante del Lione è bravo a riprendere e insaccare l’1-0 su cui si andrà al riposo dopo un minuto di extra time.

GASP CAMBIA, PAPU PAREGGIA:  durante l’intervallo mister Gasperini decide di cambiare cercando una scossa nei suoi: così lascia negli spogliatoi l’impalbabile Cristante per Castagne e alza il baricentro, tornando all’amato 3-4-3 con Hateboer a supportare Petagna e il Papu che al dodicesimo confeziona la magia che manda in delirio quella buona fetta di Bergamo giunta sin interra francese: Caldara si guadagna punizione e l’argentino la batte quanto basta per far aprire la barriera, Lopes non può nulla ed è 1-1 col tripudio dei tifosi bergamaschi.

SOFFERENZA CONTENUTA: Gasp cerca più qualità con Ilicic per uno spento Petagna, ma l’Atalanta deve comunque ancora soffrire in almeno altre due occasioni: prima Castagne si immola salvando su colpo di testa di Tetè, poi Berisha vola su Ndombele che aveva provato il tiro dalla distanza: che parata del portiere albanese!

EMOZIONE UNICA: il finale è di sofferenza minore a quanto si temeva, il Lione ha esaurito le energie ed ai nostri basta tener il campo con ordine e attendere lo scorrere dei minuti che pare interminabile: il triplice fischio del direttore di gara libera così la festa dei tremila e oltre nerazzurri giunti fin qui. Un’altra serata da mettere in cornice e conservare gelosamente nell’album dei ricordi e, non c’è che dire, averla vissuta dal vivo in prima persona rimarrà qualcosa di assolutamente indimenticabile. GRAZIE RAGAZZI!!!

IL TABELLINO

LIONE-ATALANTA 1-1 (primo tempo 1-0)

RETI: 45′ pt Traoré (L); 12′ st Gomez (A)

LIONE (4-2-3-1): Lopes; Tete, Marcelo, Morel, Mendy; Tousart, Ndombele; Traore’ (40’st Cornet), Fekir, Aouar (25’st Depay); Mariano Diaz (25’st Maolida) – A disposizione: Gorgelin, Rafael, Diakhaby, Ferri – All.: Genesio

ATALANTA (3-5-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (1’st Castagne), De Roon, Freuler, Spinazzola; Petagna (16’st Ilicic), Gomez – A disposizione: Gollini, Gosens, Cornelius, Kurtic, Mancini – All.: Gasperini

ARBITRO: Siebert (Germania)

NOTE: serata serena, terreno in ottime condizioni – spettatori: 27.700 circa – ammoniti: De Roon, Tete, Ilicic – calci d’angolo: 9-2 – recupero: 1′ p.t. e 3′ s.t.