Le pagelle di Atalanta-Real Madrid

Romero insuperabile, Ilicic ma cosa combini?

Una partita che lascia da una parte amarezza, ma dall’altra la consapevolezza di potercela giocare a Madrid, specie se la difesa si dimostrerà attenta ed ordinata come questa sera, guidata da un Romero superlativo e se davanti si riesce ad essere più concreti. Date tutte le attenuanti del caso a Zapata (uscito infortunato) e Muriel, l’ingresso di Ilicic non è piaciuto al mister al punto tale di doverlo cambiare a cinque dalla fine: molto molto male.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 7: alla fine se la gioca nel migliore dei modi, e per poco riesce quasi nell’impresa di strappare uno 0-0 in inferiorità numerica che sarebbe stato oro colato. L’1-0 è comunque un risultato che tiene vivo il discorso qualificazione. Certo, fa un po’ ridere pensare di dover vincere a Madrid, ma perchè non provarci?

GOLLINI 6.5: attento su una conclusione a fine primo tempo respinta da due passi, poi quasi inoperoso fino al gol di Mendy.

TOLOI 7: partita praticamente perfetta. Spesso lanciato anche in avanti ma con poche armi a disposizione della Dea per colpire stasera.

ROMERO 8: altra partita MOSTRUOSA per lui. Mette il bavaglio un po’ a tutti, non concede praticamente nulla alle bocche da fuoco del Madrid. Bravissimo!

DJIMISITI 7: anche per lui solo applausi. Una partita di grande sacrificio per la squadra. Bravo.

MAEHLE 7: li in fascia ormai prendendo sempre più confidenza nel ruolo e lo dimostra anche al cospetto di un avversario di assoluto valore. Molto bene!

DE ROON 6.5: una prova di quantità e sacrificio in mezzo specie dopo l’espulsione del suo alter-ego Freuler.

FREULER s.v.: come poter valutare la sua prova? Espulso dopo un quarto d’ora per un fallo che, visto e rivisto, ancora ora non ci spieghiamo come possa esser stato valutato da cartellino rosso. Fallo si, ammonizione anche, ma punire un fallo del genere con una esplulsione significa solo una cosa: rovinare una partita che si annunciava bellissima.

GOSENS 7: che bravo anche lui, lotta su ogni pallone e non si tira mai indietro. Un vero peccato si sia dovuto poi limitare a compiti più difensivi che offensivi.

PESSINA 6.5: buona anche la sua gara, perde un po’ di giri nel secondo tempo ma complessivamente resta sempre sul pezzo.

MURIEL 5.5: generoso come sempre, ma quando i piani tattici cambiano e Zapata è costretto ad uscire non trova modo di potersi rendere pericoloso. (ILICIC 4.5: entra e riesce nella grande impresa di far arrabbiare il Gasp a tal punto che lo sostituirà a cinque dalla fine; MALINOVSKYI s.v.: sfortunato, entra e poco dopo il Real trova il gol).

ZAPATA 5.5: sfortunato, resta subito isolato e poi si fa anche male. Che sfortuna, speriamo non sia nulla di male. (PASALIC 6: messo in mezzo al campo svolge il suo compitino e poco altro).




Con l’uomo in meno per oltre un’ora, cede solo nel finale: eroica Atalanta, battuta 1-0 ma non ancora sconfitta!

CHAMPIONS LEAGUE ANDATA OTTAVI DI FINALE

ATALANTA-REAL MADRID 0-1: MENDY NEL FINALE STENDE UNA DEA IN DIECI DAL QUARTO D’ORA

Che rabbia! Quasi una partita intera disputata in inferiorità numerica per una (a dir poco ingiusta) espulsione al quarto d’ora di gioco, una eroica resistenza contro una delle squadre più forti al mondo e poi, ecco la beffa a quattro dalla fine. Il primo round degli ottavi di Champions va al Real, che vince a Bergamo grazie alla rete di Mendy nel finale e così parte decisamente avvantaggiato in vista del ritorno di Madrid a metà marzo: favorito si, ma contro questa Atalanta mai dire mai. I ragazzi del Gasp non hanno, di fatto, avuto modo di poter dire la loro per via di quell’espulsione di Freuler a dir poco severa che ha costretto a cambiare completamente i piani di gioco al tecnico nerazzurro ed ai suoi in campo. Ne è comunque uscita una gara ordinata e difensiva di una Atalanta che ha purtroppo dovuto arrendersi solo alla prodezza del singolo ma che al ritorno sarà sicuramente pronta a dare battaglia.

Bergamo: una serata meravigliosa per Bergamo, l’Atalanta e la sua gente: la sfida della Dea al Real Madrid in questo incredibile ottavo di finale di Champions League è una festa per tutta la città ed i suoi tifosi che, costretti a casa, cercheranno lo stesso di far sentire la propria vicinanza ai propri beniamini. Atalanta-Real è anche la sintesi esatta di come, talvolta, i sogni possono diventare realtà per una squadra che, fino qualche annetto fa, poteva solamente immaginare questa sfida alla Playstation nei videogame; invece, questa sera, è tutto vero.

FORMAZIONE CONFERMATA: mister Gasperini conferma in toto la squadra che ha battuto domenica il Napoli con Zapata e Muriel davanti assistiti da Pessina e con Maehle sulla fascia con Gosens dalla parte opposta e Romero a guidare la difesa. Nel Real, Zidane davanti propone Isco insieme ad Asensio ed il giovane Vinicius mentre in mezzo ci sono nomi da paura come Modrid e Kroos con tra i pali Courtois.

FREULER ESPULSO, DECISIONE INSPIEGABILE: viene osservato un minuto di silenzio prima dell’inizio del match per ricordare la tragica scomparsa dell’ex primavera nerazzurro Willy Ta Bi che un brutto male si è portato via a soli ventun anni poi il match può iniziare con l’equilibrio a regnare sovrano e le due squadre che si studiano reciprocamente. Al quindicesimo però c’è subito un episodio abbastanza incredibile nel match: Freuler mette giù Mendy al limite dell’area, l’arbitro estrae il cartellino rosso diretto tra la sorpresa generale: il fallo pare essrci, ma l’espulsione sembra proprio esagerata.

PARTITA COMUNQUE EQUILIBRATA: nonostante l’uomo in meno, i ragazzi del Gasp non si scompongono e provano a ribattere colpo su colpo agli spagnoli:  al ventunesimo Maehle spreca bella azione corale. Alla mezz’ora c’è un’altra tegola per il tecnico nerazzurro quando Zapata zoppica, e quindi la Dea è costretta al cambio che vede Pasalic entrare in campo al suo posto. Nel finale ecco il Real farsi vedere al trentanove con Isco che si libera in area il suo tiro è deviato in angolo, poi un minuto dopo Vinicius conclude alto dalla distanza. L’Atalanta risponde con Muriel dal limite ma il suo tiro rasoterra finisce fuori di poco; ultimo acuto però è di marca ospite con Gollini che salva su colpo di testa ravvicinato in occasione di un corner per un primo tempo che va così in archivio dopo tre di recupero e col risultato fermo sullo 0-0.

RIPRESA, BRIVIDO-MODRIC: si riparte dopo l’intervallo ed al terzo minuto il Real è pericolosissimo con una conclusione di Modric, deviata da Maehle che sfila sul fondo di un niente con Gollini immobile. Al decimo ecco Ilicic pronto ad entrare con un sin qui generosissimo ma poco servito Muriel che gli lascia il posto in campo.

MENDY LA SBLOCCA A QUATTRO DALLA FINE: gli ospiti mantengono costantemente l’iniziativa ma l’Atalanta è brava a contenere le offensive dei Blancos e tentar anche qualche timida iniziativa in ripartenza affidandosi a qualche lampo di Ilicic. La squadra del Gasp resiste quasi clamorosamente senza troppi affanni sino a cinque dalla fine: il tempo di inserire Malinovskyi per un Ilicic che non è per niente piaciuto al mister e Palomino per Maehle che, ecco, il Real pescare il jolly all’improvviso con Mendy, che da fuori con una conclusione precisa punisce i nerazzurri che sin li avevano eroicamente resistito.  

PRIMO ROUND A LORO, MA TUTTO E’ ANCORA POSSIBILE: dal gol ospite al fischio finale manca davvero poco e l’Atalanta non ha più le energie necessarie per provare almeno il guizzo per tentare di creare qualche situazione pericolosa in area spagnola. Così i tre minuti di recupero non regaleranno altre emozioni di un match che vede imporsi gli ospiti nel primo round di una partita in cui il vero protagonista probabilmente non giocava in nessuna delle due squadre in campo stasera. L’Atalanta cede il passo ad un Real che ha dovuto davvero sudarsi una vittoria ottenuta sui titoli di coda e con un avversario in dieci dopo un quarto d’ora di gara. La Dea esce sconfitta dal campo, ma con la consapevolezza di poter ancora dire la sua nella gara di ritorno prevista a Madrid a metà marzo. Chi crede che sia già finita non conosce bene i nostri ragazzi, che stasera meritano solo applausi.

IL TABELLINO:

ATALANTA-REAL MADRID 0-1 (primo tempo 0-0)

RETE: 43′ s.t. Mendy

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Maehle (41′ st Palomino), De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Muriel (11′ st Ilicic, 42′ st Malinovskyi), Zapata (31′ st Pasalic) – A disposizione: Rossi, Sportiello, Palomino, Sutalo, Lammers, Caldara, Ruggeri, Miranchuk. Allenatore: Gasperini

REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Vazquez, Varane, Nacho, Mendy; Casemiro, Kroos, Modric; Vinicius (14′ st Mariano Diaz), Isco (32′ st Hugo Duro), Asensio (31′ st Arribas) – A disposizione: Lunin, Altube, Blanco, Chust, Gutierrez – Allenatore: Zidane

ARBITRO: Stieler (Ger)

NOTE: match disputato a porte chiuse – espulso Freuler (A) al 17′ pt. – ammoniti: Gosens (A); Casemiro, Mendy (R) – recuperi: 3′ p.t. e 3′ s.t.




Atalanta non è uno scherzo, c’è il Real Madrid stasera a Bergamo: scriviamo insieme una nuova pagina di storia!

BERGAMO, ORE 21: UNA SFIDA GALATTICA!

LA FAVOLA DELLA DEA SFIDA I GIGANTI SPAGNOLI

Che emozione! Il gran giorno è finalmente arrivato e l’Atalanta è pronta a vivere insieme ai suoi tifosi un’altra serata di quelle che, comunque vada, sarà sicuramente indimenticabile: si alza il sipario sugli ottavi di Champions League e per i nerazzurri ecco arrivare a Bergamo il Real Madrid di Zidane. La squadra spagnola, tra le più titolate al mondo è questa sera ospite del Gewiss Stadium dove Zapata e compagni cercheranno l’impresa storica nel primo del doppio incontro con gli spagnoli che mette in palio il pass per i quarti di Champions. Una partita che certamente si annuncia molto complicata per i nerazzurri nonostante le tante assenze tra i Blancos ma che mister Gasperini proverà a preparar al meglio per cercare di tendere una trappola giusta agli spagnoli e provar a tener aperto il discorso-qualificazione in vista del ritorno a Madrid di metà marzo.

VIVI IN DIRETTA CON NOI LA FANTASTICA SFIDA DI QUESTA SERA TRA LA DEA E IL REAL A PARTIRE DALLE 21 SEGUENDO IL MATCH IN DIRETTA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: il tecnico nerazzurro Gasperini va verso la conferma dell’undici che ha vinto domenica con il Napoli. Davanti quindi ci sono Muriel e Zapata con Pessina a loro supporto mentre sulle fasce spazio a Gosens e Maehle (vista l’indisponibilità di Hateboer). Dietro c’è Romero al centro della difesa.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Maehle, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Muriel, D. Zapata – All.: Gasperini

REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Vazquez, Varane, Nacho, Mendy; Modric, Casemiro, Kroos; Asensio, Mariano, Vinicius Junior – All.: Zidane




Atalanta-Real Madrid: meno galacticos e più umani: ecco perché crederci

Come fatto capire dallo stesso allenatore dell’Atalanta Gasperini, il Napoli servirà a scacciare il pensiero fisso della Champions che a questo giro di posta assume le sembianze del Real Madrid.

Sarà pure demagogico e poco originale, ma è proprio vero che dagli ottavi il gap si incomincia ad assottigliare, perché rientrare tra le 16 squadre più forti d’Europa non è questione di fortuna, ma di bravura e talento.

Ciononostante, ci si affida sempre al sorteggio random della Dea bendata, che in rare occasione a questi livelli offre avversarie abbordabili, e quindi vale sempre l’adagio “tanto prima o poi bisogna affrontarle tutte se si vuole arrivare in fondo”.

Il Real Madrid era tra le avversarie più temibili che l’Atalanta potesse incontrare, ma se fino a gennaio bastava citare la storia e il blasone dei blancos per far assumere contorni apocalittici alla doppia sfida di Champions, ora la situazione è decisamente più ottimistica. L’ottimista vede sempre un’opportunità nel pericoloso, il pessimista invece un pericolo in ogni opportunità. Per fortuna Gasperini ha sempre voluto cogliere la prima parte di questa celebre frase di Churchill, senza mai fare voli pindarici. Ecco perché la Dea deve crederci ora più che mai all’impresa, ma stare sempre attenta alle insidie.

Real: punti deboli e di forza dei blancos

INFORTUNI E RIVOLUZIONE- Sicuramente il fattore “infortuni” contribuisce ad alimentare il 90% dell’ottimismo. Senza capitan Ramos, Benzema, Marcelo e Carvajal (giusto per citarne 4 out) il gap tra i nerazzurri e la squadra spagnola si assottiglia di molto. Da tempo la panchina di Zidane scricchiola, dati gli alti e bassi visti in stagione e l’allontanarsi di obiettivi ritenute delle formalità gli anni passati, quando però c’era un certo CR7 a risolvere la situazione.

Già, da quando il fenomeno portoghese ha lasciato Madrid, i galacticos hanno perso quell’aura di invincibilità e invulnerabilità di cui godevano , lasciando spazio al nuovo che avanza per una rivoluzione che però al momento mostra più ombre che luci. I giovani Vinicius, Mariano Diaz, Valverde e Lucas Vasquez sono in rampa di lancio, ma ancora sembra pesare la pesante eredità dei campioni del passato.

ESPERIENZA Nonostante le ombre sul futuro e la spada di Damocle degli infortuni, il Real in Liga tiene comunque botta al secondo posto ed è ancora in Champions, la vera seconda casa delle merengues. La storia parla da sola: 13 Champions League che le conferiscono lo status di squadra più blasonata del mondo.

Un’esperienza centenaria ad alti livelli che sicuramente possono avvantaggiare sulla carta la squadra di Zidane. Dall’università del calcio, come definita da Percassi, si passa direttamente al rettore maximo della competizione, vicino forse al pensionamento ma che sicuramente per status e storia venderà cara la pelle all’orso nerazzurro.

Real in piena emergenza, ma i numeri sembrano non confermare questo momento di flessione dei blancos: quattro vittorie consecutive in campionato, a meno 3 dalla capolista Atletico Madrid e solo un gol incassato nel mese di febbraio, al netto delle 7 reti rifilate rispettivamente a Huesca, Valencia, Getafe e Valladolid. In Liga sono 42 le reti siglate, contro le 19 incassate in 22 giornate.

Atalanta-Real: centrocampo al top

Traduzione, il Real segna poco, ma anche in emergenza incassa poco. I blancos stanno mostrando una compattezza e un cinismo degne della grande squadra. I numeri spesso lasciano il tempo che trovano, ma è sempre meglio darci un’occhiata piuttosto che ignorarli bellamente.

Merito di questa solidità e continuità di risultati ritrovata a ridosso della Champions sicuramente è da attribuire al centro nevralgico delle merengues composto dal trio delle meraviglie Modric-Kroos-Casemiro, al momento  i soli 3 big sfuggiti alla maledizione degli infortuni.

Il croato Pallone d’oro nel 2019, il tedesco stabilmente nella top 5 dei centrocampisti più forti d’Europa da anni e il brasiliano jolly inamovibile anche della nazionale carioca.

Come in ogni grande sfida di cartello, i punti di forza e di debolezza del nemico servono a dare un’idea di ciò che si dovrà affrontare poi sul campo. L’Atalanta da due anni in questa speciale università sta dimostrando di essere tra le studentesse più brillante, e chissà che possa continuare a bruciare le tappe per una laurea da record.




Atalanta-Real Madrid: meno “galacticos” di un tempo, ma la Champions rimane la loro seconda casa

La sorte ha fatto pescare il Real Madrid all’Atalanta per i prossimi ottavi di Champions League. Un sorteggio buono, incoraggiante sulla carta, ma poi sul campo come sappiamo tutto è da dimostrare (PSG docet).

Sicuramente stando al momento, il Real non sembra più quella squadra cannibale dell’ultimo decennio, ma occhio a sottovalutare le bestie ferite, perché prima o poi reagiscono. Proviamo a vedere insieme il cammino e la condizione attuale delle merengues .

Atalanta-Real Madrid, focus sui blancos

ALL’ULTIMO RESPIRO- Il Real ha passato il girone all’ultima giornata grazie alla vittoria contro il Borussia Monchengldbach e contemporaneo pareggio a reti bianche tra Inter e Shakthar Donetsk.

Proprio contro gli ucraini sono arrivate le uniche (ma troppe per un club come il Real) sconfitte nel girone. Imbattuta invece contro i nerazzurri dell’Inter e contro i tedeschi, dove i blancos hanno mostrato grande compattezza e unità d’intenti.

ANDAMENTO LENTO- Anche in campionato il rendimento delle merengues non è dei migliori. La squadra di Zidane si è aggiudicato il derby madrileno contro l’Atletico Madrid, ma rimane ancora al terzo posto, a -3 proprio dai cugini e dalla sorprendente Real Sociedad.

Il vistoso calo e la perdita graduale di solidità è data dal rapporto tra gol segnati e gol subiti: 19 a 12, media sì di oltre un gol partita segnato, ma anche un gol a partita incassato che rende ancor più fragile la fase difensiva delle merengues.

Rivoluzione e transizione

RIVOLUZIONE-  Dopo la cessione di Ronaldo, il Real ha iniziato a perdere colpi e giustamente il presidente Florentino Perez ha deciso di investire sui giovani per attuare un cambio generazionale.

Una rivoluzione interna che al momento però confonde lo stesso Zidane, perennemente a cavallo tra il rinnovo e l’esonero. Senatori come Marcelo e Carvajal sono sempre più ai margini del progetto, e anche Modric data l’età sta lasciando il posto ai giovani Valverde e Odegaard. Hazard dopo l’infortunio non è tornato ai livelli del Chelsea, e per questo motivo in attacco la squadra fa molta più fatica su più fronti.

Atalanta-Real: le certezze

In questo marasma di incertezza e in piena fase di transizione, le uniche certezze per Zidane rimangono Sergio Ramos e Karim Benzema.

Lo spagnolo è il capitano e l’anima dei blancos, come dimostrano le statistiche dei match in cui ha dato forfait (solo sconfitte). Non solo un baluardo della difesa, ma anche una verve offensiva  fuori dal comune: 72 gol in 463 partite con la maglia blanca, e molti di questi provengono dagli 11 metri, altra abilità che fa di Ramos un giocatore completo dal punto di vista tecnico, fisico e mentale.

Da un estremo all’altro del campo, passiamo a Karim Benzema, trascinatore dei galacticos e di fatto erede di Cristiano Ronaldo.

Il francese è il giocatore straniero con più presenze al Real, e dal 2009 ha realizzato 257 reti e 138 assist in 528 presenze.  Un totem che sicuramente non potrà essere ignorato dall’Atalanta e che rappresenta il pericolo numero uno.

Passiamo poi alla zona nevralgica del campo, dove il trio Kroos-Casemiro-Modric non può essere ignorato. Il tedesco rimane uno dei centrocampisti più forti e costanti degli ultimi decenni, così come il brasiliano, completo e eduttile sia in fase di possesso che di non possesso. Dulcis in fundo il croato capace di fermare il dominio pluridecennale di Messi e Ronaldo per il Pallone d’Oro. I 35 anni si fanno sentire a livello fisico, ma tecnicamente sappiamo come il genio non abbia età.

I talenti

Poche certezze, e tanti talenti che al momento non sembrano voler sbocciare. Dal già citato Hazard a Isco, passando per Asensio e Vinicus. Sicuramente giocatori di alto profilo che al momento non hanno dato le risposte tanto attese, ma che a livello internazionale possono vantare un’esperienza considerevole. Se proprio dobbiamo focalizzarci su un talento particolare, da seguire con attenzione Federico Valverde, centrocampista classe ’98 uruguaiano che si sta ritagliando grandi spazi nel Real, e che sicuramente sotto l’ala protettrice di Kroos, Casemiro e Modric potrà crescere in sapienza e grazia.

Insomma, il Real fa meno paura di un tempo. Il passaggio del turno sembra più accessibile di quanto si immagini, ma i pronostici saranno da fare a febbraio, quando potremo avere certezze sull’effettiva fase transitiva del Real, e soprattutto sulla nostra condizione psico-fisica.




Ajax – Atalanta 0-1, l’editoriale – Più forti di chi ci vuole morti. Ma adesso…

Come vi sentivate a scuola quando dovevate “per forza” studiare qualcosa che non vi piaceva? Certo, non bene. Quindi diventiamo empatici e ci immedesimiamo in operatori dell’informazione che devono “per forza” parlare dell’Atalanta, togliendo spazio destinato per “diritto divino” alle “solite” tre. Immaginiamo le loro riunioni di redazione: “che balle, ancora questi tra i piedi? Ma non possiamo far nulla per destabilizzarli un po’“?

Ecco spiegati quindi gli audio che sono circolati in questi giorni, Gasperini pronto alle dimissioni post Ajax (notizia quest’ultima data da chi nel 2018 dava già il tecnico di Grugliasco e il Papu alla Lazio, con Pippo Inzaghi a Bergamo. Ma, d’altronde, parliamo di una realtà comunicativa che sull’Atalanta è attendibile quanto Rocco Siffredi per un Conclave.), Gomez già in viaggio per Abu Dhabi a gennaio. Tutto materiale “casualmente” messo in pasto all’opinione pubblica alla vigilia della decisiva sfida in casa dell’Ajax.

Ci dispiace (ah, è ironia, ovviamente) per loro, ma almeno fino a marzo l’Atalanta sarà ancora tra i loro piedi in Champions League. La vittoria per 1-0 di ieri all’Amsterdam Arena, firmata da un guizzo di Muriel, spalanca alla Dea per il secondo anno di fila il proscenio delle migliori 16 squadre europee. Un risultato che, da solo, potrebbe valere una stagione.

L’Atalanta ha ripetuto in Olanda la stessa partita che ha sapientemente sciorinato due settimane prima ad Anfield Road. Squadra corta, che in difesa ha concesso solo un’occasione capitata sui piedi di Klaassen sulla quale Gollini è stato superlativo. Centrocampo che con De Roon e Freuler ha letteralmente surclassato il reparto avversario, attacco con un Pessina nuovamente trequartista e nuovamente imprescindibile (così come Romero) nell’undici titolare e con Zapata e Gomez a fare tanto lavoro oscuro (preziosissimo il Papu nel provocare l’espulsione di Gravenbarch) e con Muriel tornato a essere il subentrante più letale del calcio europeo.

Intendiamoci, nessuno qui ha le fette di salame sugli occhi. Per quanto ieri Percassi jr abbia cercato di fare spallucce, la sensazione di maretta tra Gasperini e qualche componente rilevante della squadra (Gomez in primis) è ancora presente. Però è una sensazione di maretta “positiva”.

Ci sono attriti tra le componenti, ok, ma si percepisce che nessuna delle parti in causa sia così masochista da anteporre il proprio “ego” a quello che è il bene comune supremo: l’Atalanta Bergamasca Calcio. E la storia dello sport più popolare del mondo è piena di episodi simili. Van Basten e Sacchi, tanto per fare un esempio, si mal sopportavano reciprocamente. E neanche il rapporto tra il compianto Maradona con Ottavio Bianchi è stato idilliaco, anzi.

Eppure, tutti questi personaggi testé citati hanno fatto le fortune delle loro squadre, nonostante non siano stati amici tra di loro. Quindi, non è automatico che i dissidi nello spogliatoio portano a un disastro sportivo. Potrebbe essere una condizione necessaria, ma non assolutamente sufficiente.

Vedremo quindi l’evolversi degli eventi, a cominciare da domenica con la Fiorentina. C’è bisogno di cambiare marcia anche in campionato e consolidare, per non saper né leggere né scrivere, come prima base (e lo diciamo senza paura di passare per troppo umili) i 40 punti in classifica. Prima il fieno in cascina. Poi, si parlerà, eventualmente, d’altro.




Dai Atalanta, scriviamo un’altra pagina di storia. Contro l’Ajax a caccia degli ottavi di Champions League!

AMSTERDAM ORE 18.55

PAROLA AL CAMPO, DAI DEA CONTINUIAMO A SOGNARE INSIEME!

Il gran giorno è arrivato: la Dea è questa sera ad un nuovo bivio della sua recente storia europea che la vede protagonista da due stagioni in Champions League. Ad Amsterdam c’è in palio il pass per gli ottavi di finale della coppa dalle grandi orecchie ed i ragazzi del Gasp vogliono provare a centrarli per il secondo anno di fila. Dopo la grande impresa di Kharkiv di dodici mesi fa, stavolta i nerazzurri possono contare addirittura su due risultati su tre per centrare l’impresa: con un pari o una vittoria la Dea difatti si qualificherebbe tra le migliori sedici d’Europa anche per questa edizione. Non sarà tuttavia facile in casa dell’Ajax che già all’andata ha creato più di un problema alla truppa del Gasp che riprese i lancieri nella ripresa grazie ad una doppietta di Zapata. Una partita che si annuncia quindi tiratissima ma che la Dea deve giocare con la sua consueta serenità e consapevolezza che ultimamente è un po’ mancata e che speriamo Papu e compagni ritrovino questa sera per un’Atalanta che, comunque vada, giocherà nuovamente in Europa a febbraio, nella peggiore delle ipotesi ai sedicesimi di Europa League in caso di sconfitta.

SEGUI IN DIRETTA CON NOI LA PARTITISSIMA DI AMSTERDAM DEI NERAZZURRI DALLE 18.55 SEGUENDO IL MATCH IN DIRETTA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: alla fine Gosens parte con la squadra in direzione Amsterdam dopo la positività di venerdì scorso al Covid ed il successivo tampone negativo. Solo in giornata il tecnico nerazzurro capirà se potrà utilizzarlo questa sera; in alternativa è pronto Ruggeri. Davanti dovrebbero esserci il Papu ed Ilicic da capire se con Zapata, oppure con una formula più prudente che prevede Pessina a centrocampo. Tra i pali dovrebbe tornare Gollini.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

AJAX (4-3-3): Onana; Klaiber, Schuurs, Daley Blind, Tagliafico; Klaassen, E. Alvarez, Gravenberch; Tadic, L. Traoré, Antony – Allenatore: Erik Ten Hag

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, C. Romero, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; A. Gomez; Ilicic, D. Zapata – Allenatore: Gasperini