Atalanta, arriva la Dinamo: ultima chiamata per la Champions

MILANO, ORE 21

ANCORA SENZA ZAPATA, MA POSSIAMO FARCELA!

E’ l’ultima occasione: dentro o fuori, e l’Atalanta lo sa bene. Mettersi alle spalle la bruciante sconfitta con la Juve, ma ripartire da quanto di ottimo fatto con i bianconeri per piegare la Dinamo e rimandare così all’ultima giornata in Ucraina contro lo Shaktar ogni discorso per la qualificazione: non esistono molte alternative ad ai nerazzurri questa sera a San Siro per credere ancora nel sogno europeo. Contro i croati, che all’andata hanno subito fatto capire a Gomez e compagni di che pasta fosse fatta la coppa dalle grandi orecchie, la Dea cerca in primis il riscatto della partita di Zagabria, e (soprattutto) tre punti per rimettere tutto in gioco. Non sarà facile, contro un avversario che fa della velocità e il ritmo il suo punto di forza ma per questa Atalanta, che ritrova Ilicic ma non Zapata (ancora out per infortunio) c’è il dovere di provare a regalare una notte da sogno ai tanti bergamaschi che giungeranno a Milano questa sera. Crediamoci!

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: non arrivano buone notizie sul fronte-Zapata per mister Gasperini; il colombiano non è ancora al meglio dopo l’infortunio e non è nemmeno convocato. Davanti quindi ci saranno ancora Gomez e Pasalic avanzati a supporto del rientrante Ilicic mentre dietro probabile che con Toloi giochino Djimsiti e Palomino.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Tolói, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Gómez, Pašalić; Iličić – All.: Gasperini

DINAMO ZAGABRIA (5-3-2): Livaković; Stojanovič, Théophile-Catherine, Dilaver, Perić, Leovac; Moro, Ademi, Olmo; Oršić, Petković – All.: Bjelica




Riecco il City, dai Atalanta illuminiamo San Siro!

MILANO, ORE 21

DEA, SERVONO PUNTI PER POTER SPERAR ANCORA

Rieccoli, ancora loro. L’inizio del girone di ritorno del gruppo C di Champions League mette l’Atalanta nuovamente di fronte ai campioni del Manchester City: stavolta si gioca a San Siro, stavolta è la Dea a giocar in casa e a dove provare una reazione d’orgoglio dopo il 5-1 di due settimane fa e per provare a cancellare quello zero alla voce punti nella classifica del girone che consentirebbe ai nerazzurri di provar almeno a sperare in un possibile (ma difficile) aggancio al terzo posto che vale almeno l’Europa League. Certo, non sarà facile, la squadra inglese arrivi anch’essa a San Siro a caccia di punti decisivi per archiviare già la pratica qualificazione ma dovrà comunque vedersela con un’Atalanta capace di metterla in seria difficoltà per almeno mezz’ora nel corso del match di Manchester. Attese quasi trentacinquemila persone per spingere la Dea verso un’impresa che sarebbe quasi storica: proviamoci!

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: out ancora Zapata, il tecnico atalantino Gasperini deve far i conti anche con il forfait di Gosens: scelto obbligate in fascia quindi con Hateboer e Castagne mentre in mezzo dovrebbe rientrare De Roon mentre in avanti ci sarà Muriel con Ilicic e Gomez arretrato ad ispirare i due. Dietro probabile l’impiego di Palomino.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Palomino, Kjaer, Djimsiti; Castagne, De Roon, Freuler, Hateboer; Gomez, Ilicic; Muriel – Allenatore: Gasperini.

MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson; Cancelo, Fernandinho, Stones, Mendy; Gundogan, Silva, De Bruyne; Bernardo Silva, Sterling, Gabriel Jesus – Allenatore: Guardiola




Le pagelle di Manchester City-Atalanta

GOLLINI EVITA IL PEGGIO, MALINOVSKYI E GOSENS TRA I MIGLIORI

Scoppola a parte, è bene analizzare questa partita dei singoli dove sicuramente Gollini ha confermato tutte le sue qualità con almeno 3/4 parate che hanno evitato un passivo pesantissimo. Poi, dopo una difesa anche oggi non all’altezza, in mezzo Gosens e Freuler fanno veder cose buone mentre spicca l’ennesima buona prova di Malinovskyi che oltre al gol regala ottime giocate.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 6: non ci ha rinunciato a giocarsela a viso aperto anche qui. Il risultato non è stato certo quello atteso, però per mezz’ora abbondante i suoi hanno messo nel sacco una squadra di marziani con un budget che gli consentirebbe di comprarsi Bergamo e Città Alta contemporaneamente. Bravo anche lui lo stesso.

GOLLINI 7: ne prende cinque, ma compie almeno altre tre/quattro parate che evitano un passivo ben più ampio.

TOLOI 5: tiene bene per quasi tutto il primo tempo, poi quando il City si accende viene travolto anche lui insieme ai suoi compagni.

DJIMSITI 5: Aguero gli spunta da dietro in occasione del pareggio facendosi completamente sorprendere. Nel complesso poco sicuro anche lui.

MASIELLO 5: condizionato dal cartellino giallo in avvio, commette anche il fallo da rigore su Aguero che consente di ribaltare il match agli inglesi (PASALIC 6: discreto secondo tempo per lui, colpisce anche un palo e va vicino al gol).

CASTAGNE 6: prova tutto sommato sufficiente per lui, nella ripresa mette alcuni ottimi palloni in area interessanti.

DE ROON 6: aria di casa per lui che in Inghilterra ha già giocato, discreta la sua prestazione.

FREULER 6.5: meglio lui del compagno di reparto, sfiora anche il gol nel finale e ne trova anche uno in precedenza, ma in fuorigioco. Peccato.

GOSENS 6.5: inizio da ira di Dio per il tedesco, grandi giocate e cross che mandano il City in affanno, poi col passare dei minuti cala anche lui.

MALINOVSKYI 7: rigore a parte, disputa una grande partita al cospetto di un super squadrone. Ottimo approccio al match, molte giocate intelligenti e grande carattere. Bene!

ILICIC 6: ha il merito di procurarsi il rigore che fa sognare la Dea per una manciata di minuti, ma nel complesso la sua prova è molto intermittente (HATEBOER s.v.: dentro nel finale, a giochi ormai fatti).

GOMEZ 6: qualche bello spunto in avvio, tiene bene anche lui più o meno fino al gol, poi nel finale lo si vede meno e nell’intervallo viene sostituito pare per qualche problemino. (MURIEL 5.5: compito arduo per lui, con la squadra chiamata a rimontare e il City che proprio nella ripresa da il meglio di se. Ha una discreta occasione, che però spreca).




City di un altro pianeta: Atalanta avanti e poi travolta, ma brava lo stesso

CHAMPIONS LEAGUE, TERZA GIORNATA

MANCHESTER C.-ATALANTA 5-1: AGUERO E STERLING SCATENATI

Niente miracolo, ma sicuramente tanti applausi: l’Atalanta ne prende cinque a Manchester ma si ricorderà di quella manciata di minuti in cui è stata addirittura in vantaggio grazie al rigore realizzato da Malinovskyi per fallo subito da Ilicic. Il resto poi racconta di una gara che il City ha pareggiato poco dopo con Aguero, con lo stesso argentino che prima dell’intervallo la ribaltava su calcio di rigore e poi nella ripresa la tripletta di Sterling in venti minuti affondano i sogni nerazzurri. Finisce così, ma con gli applausi ed i cori dei tremila giunti a Manchester da Bergamo a ringraziare i nostri, nonostante la terza sconfitta in questa sin qui amara Champions League.

Manchester (Inghilterra): sembra quasi uno scherzo, invece siamo davvero qui per una serata che, comunque finirà, farà tornare a casa felici i quasi tremila giunti da Bergamo per sostenere la Dea in Inghilterra. L’Atalanta che appresta ad affrontare i colossi del Manchester City, una delle squadre favorite alla vittoria finale del torneo. Certo, arrivarci a zero punti nel girone è forse l’unica pecca di questa che comunque è una fantastica avventura, impensabile solo un anno fa quando i nerazzurri di questi tempi navigavano nelle parti basse della classifica ed affrontavano il Chievo in quella che era una sorta di “sfida salvezza”: pare passato un millennio da quel giorno, invece quella squadra era destinata a scrivere la storia, e ci proverà anche stasera.

GASP SENZA DIFESA: senza Palomino e Kjiaer, rimasti a Bergamo per infortunio, Gasperini ha scelte obbligate dietro con Djimsiti che torna titolare con Masiello insieme a Toloi mentre in mezzo tornano De Roon e Castagne con Malinovskyi davanti a sostegno del Papu e Ilicic con Muriel inizialmente in panchina. Nel City di Guardiola, inutile perdersi in lungaggini, chiunque può essere pericoloso, a cominciare da Aguero davanti con Sterling, e in mezzo Mendy e Gundogan.

DEA PIMPANTE, POI SUPERGOLLO LA SALVA: atmosfera spaziale all’ingresso delle squadre in campo, splendida la cornice di pubblico dove spiccano gli oltre tremila festanti giunti da Bergamo con il match che inizia e l’Atalanta che pare non aver le gambe tremare come nelle precedenti uscite di coppa: all’ottavo Gosens va sul fondo e crossa dove però non c’è nessuno pronto a calciar a rete. All’undicesimo ancora il tedesco va sul fondo e crossa ma Castagne da buona posizione mette fuori di testa, non di molto. Intorno alla metà del primo tempo prova a spingere il City, prima con una conclusione di Aguero finito fuori di un soffio e poi venendo fermato da un grandissimo Gollini che devia in corner proprio la conclusione dell’argentino.

ILICIC STESO, MALY FA SOGNARE I NERAZZURRI: e proprio nel momento che pare il più complicato per i nerazzurri, Ilicic si sveglia dal torpore del suo inizio di gara e si fa stendere all’ingresso dell’area di rigore: nessun dubbio per il direttore di gara, è penalty! Che Malinovskyi dal dischetto realizza con freddezza e fa saltare dalla gioia lo spicchio di tifosi nerazzurri giunti a Manchester.

AGUERO FA BIS E LA RIBALTA, MA L’ATALANTA PIACE: il sogno dei tremila nerazzurri ha purtroppo vita breve, perchè dopo il gol subito la macchina di Guardiola si mette in moto e l’Atalanta a quel punto va in difficoltà: al trentaquattresimo ecco il pareggio del City con la difesa cge si fa superare da un cross di Sterling, ed Aguero è lesto a spuntare dietro Djimsiti e superare Gollini che non può nulla. Il City ora è in palla e diventa imprendibile per un’Atalanta che fa davvero fatica, e tre minuti dopo il pari Masiello stende Aguero in area: anche in questo caso l’arbitro non ha dubbi ed indica il rigore che lo stesso argentino va e realizza. E’ 2-1 e per i padroni di casa, ma la squadra del Gasp non si arrende e stringe i denti restando in partita e non sbandando più fino alla fine del primo tempo che arriva dopo due minuti di recupero e con i nerazzurri che escono applauditi dai loro tifosi.

RIPRESA, GASP CAMBIA MA E’ CITY-SHOW: dopo l’intervallo tocca subito a Pasalic e Muriel, con Gasperini che lascia negli spogliatoi Masiello e il Papu che non era al meglio alla fine del primo tempo ma i padroni di casa paiono decisi a non concedere altro campo ai nerazzurri: al tredicesimo è quasi da playstation l’azione della squadra di Guardiola, pochi tocchi e Sterling che va in porta: 3-1 per gli inglesi. L’Atalanta prova a rispondere, tre minuti dopo Ilicic due volte tira in porta e due volte il portiere di casa si oppone.

STERLING NE FA ALTRI DUE, 5-1: gli uomini di Guardiola a questo punto si scatenano, al diciottesimo il City va ancora a segno con Sterling lanciato a rete dopo l’ennesima bella azione della squadra inglese, poi Ilicic centra il palo e Freuler segna ma in posizione di fuorigioco. Poi è ancora Manchester, sempre con Sterling su cross pennellato dalla fascia riesce nuovamente a superare Gollini: siamo al ventitreesimo e il punteggio è 5-1 per gli inglesi.

BRAVI LO STESSO RAGAZZI: il City a questo punto allenta la presa, Gasperini inserisce Hateboer dando così fiato ad Ilicic in vista anche della partita di domenica con l’Udinese, con Pasalic che nel frattempo si vede negar il gol dal portiere Ederson e poi a dieci dalla fine Muriel fugge sulla fascia si accentra e mette in mezzo, ma ancora Pasalic è anticipato in angolo. Nel finale il City resta in dieci, Foden viene espulso per doppia ammonizione. C’è tempo così per un paio di occasioni finali per i nerazzurri, una con Muriel deviata in angolo, e l’ultima con Freuler che si vede negare il gol da Ederson nel secondo dei tre di recupero. Finisce così, 5-1 per il City che prosegue il suo cammino solitario nel girone facendo tre su tre, identico risultato, ma all’opposto di un’Atalanta che resta a zero mostrando forse le cose più belle di questa Champions sin qui avara di soddisfazioni proprio questa sera ma contro un avversario decisamente fuori portata ma che non ha scoraggiato gli oltre tremila giunti da Bergamo in quel di Manchester che, nel finale, hanno applaudito i nostri: abbiamo vinto anche noi. Bravi.

IL TABELLINO:

MANCHESTER CITY-ATALANTA 5-1 (primo tempo 2-1)

RETI: 28′ su rig. Malinovskyi (A), 34′ e 38′ su rig. Aguero (M), 58′, 64′ e 69′ Sterling (M)

MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson; Walker, Fernandinho, Rodri (41”pt Stones), Mendy (71′ Cancelo); De Bruyne (67′ Otamendi), Gundogan, Foden; Mahrez, Aguero, Sterling – A disposizione: Bravo, Gabriel Jesus, B.Silva, D.Silva – Allenatore: Guardiola

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Masiello (46′ Pasalic); Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Malinovskyi; Ilicic (72′ Hateboer), Gomez (46′ Muriel) – A disposizione: Arana, Barrow, Ibanez, Sportiello – Allenatore: Gasperini.

ARBITRO: Grinfeld (ISR).

NOTE: spettatori: 60mila circa di cui oltre tremila giunti da Bergamo – espulso Foden (M) all’83’ per doppia ammonizione – ammoniti Mendy, De Bruyne, Otamendi (M); Masiello (A) – calci d’angolo 7-6 per il Manchester City – recuperi: 2′ p.t. e 3′ s.t.




Guarda Atalanta, c’è Pep che ci aspetta: sfida ai “mostri” del Manchester, proviamoci!

MANCHESTER, ORE 21

MISSION IMPOSSIBLE? E ALLORA DIVERTITI DEA!

Un anno ed un giorno fa, l’Atalanta affrontava il Chievo in una quasi “sfida salvezza” tra due squadre in netta difficoltà all’epoca. Pare passato un millennio, invece quella squadra è poi arrivata terza in classifica e questa sera alle 21 se la vedrà contro una delle formazioni favorite alla vittoria della Champions League; non è uno scherzo, i nerazzurri questa sera giocano in casa del Manchester City di Guardiola e del bomber Aguero. Partita senza storia quindi? Nel calcio non c’è nulla di scritto e certo, sicuramente non sarà facile contro la corazzata inglese per una Dea ancora ferma a quota zero punti nel girone di coppa; ma questi ragazzi ci hanno abituato a imprese oltre ogni immaginazione, chissà che anche questa sera Papu e compagni sapranno sorprenderci e stupirci. Forza ragazzi, proviamoci!

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: problemi continui per mister Gasperini, specialmente nella già gracile difesa nerazzurra che perde Palomino e Kjiaer (nemmeno partiti per Manchester); scelte quindi quasi obbligate per il mister che punterà su Masiello e Djmisiti mentre in mezzo ballottaggio tra Freuler e Pasalic con De Roon quasi certo del posto da titolare. Davanti si dovrebbe partire con Muriel ed Ilicic sostenuti dietro da Gomez.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson; Cancelo, Otamendi, Fernandinho, Mendy; Gundogan, Rodri, David Silva; Bernardo Silva, Aguero, Mahrez – Allenatore: Guardiola

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Masiello, Djmsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Gomez; Ilicic, Muriel – Allenatore: Gasperini




Atalanta, così fa davvero male: lo Shakhtar affonda la Dea in pieno recupero

CHAMPIONS LEAGUE, SECONDA GIORNATA

ATALANTA-SHAKHTAR D. 1-2: LA BEFFA UCRAINA ARRIVA AL 95′

“Dalle sconfitte c’è sempre qualcosa da trarre per imparare e crescere”: dice bene mister Gasperini, ma così fa davvero male. L’Atalanta perde in maniera talmente assurda e rocambolesca contro lo Shakhtar da racchiudere in se l’essenza di questo sport: bellissimo, ma allo stesso tempo a volte truce e crudele. Un rigore sbagliato da Ilicic, un palo di Pasalic e il gol di Zapata che pare una liberazione: ma la Champions è tosta, e gli ucraini crescono nel finale di primo tempo e trovano il pari con Moraes a quattro dall’intervallo e centrano una traversa. Nella ripresa la Dea getta il cuore oltre l’ostacolo, crea occasioni, sfiora il vantaggio in pieno recupero prima con Gomez e poi con Malinovsky ma subisce a pochi secondi dal gong il letale contropiede ospite di Solomon. Restiamo a zero punti, gli applausi e i complimenti non fanno classifica purtroppo.

Milano: il calcio è anche questo, bello e allo stesso tempo crudele: e per l’Atalanta, se la prima è stata un disastro, la seconda è stata una beffa di quelle difficili da scordare. All’ultimo respiro la banda Gasperini subisce la seconda sconfitta che non meritava e che purtroppo riduce le speranze di qualificazione a un lumicino, a voler essere ottimisti. Eppure questa volta la Dea, contro avversari ben più dotati della Dinamo Zagabria, se la gioca alla pari, mette paura allo Shakhtar, sbaglia subito un rigore, segna con Zapata il gol del vantaggio, vince sotto il profilo del dominio territoriale. La differenza alla fine la fanno i giocatori ucraini hanno di alta classe: sfruttano ogni occasione e trovano il gol vittoria all’ultimo respiro con Solomon, appena entrato, proprio mentre Gomez e compagnia cercavano il colpo da tre punti. La Champions è sempre più complicata per la Dea, se si pensa soprattutto ai prossimi due impegni (contro il City), ma sarà comunque una bella avventura con questi tifosi (oggi 30 mila a San Siro, un quarto della popolazione di Bergamo) che alla fine hanno applaudito a lungo i loro eroi sconfitti.

DEA SCIUPONA MA TOSTA, SOGNA CON ZAPATA: eppure si è visto dai primi giri di palla che questa era l’Atalanta che conosciamo. Sempre un po’ contratta, l’emozione Champions non si è smaltita in una gara, a volte un po’ frenetica e pasticciona negli scambi, ma viva, pimpante e aggressiva. Lo Shakhtar l’ha agevolata schierandosi con un insolito 4-1-4-1 di copertura, lasciando solo Moraes in attacco. In teoria, non una brutta idea per un rivale che gioca uomo contro uomo e così ha costretto Toloi e Masiello a uscire spesso su Taison e Marlon. Comunque, fin quando il pallino l’ha tenuto stretto l’Atalanta non ci sono stati problemi. Peccato non aver sfruttato il rigore che Ilicic si è procurato con un po’ di furbizia e che lui stesso ha fallito con un tiro potente ma poco angolato. L’Atalanta non si è scoraggiata ha spinto e nella stessa azione ha preso il palo con Pasalic e poi, su pennellata di Hateboer, Zapata ci ha messo la zuccata vincente con la complicità di Pyatov, molto meno bravo in uscita che sul rigore: il Panteron atalantino segna così il primo, storico gol della squadra orobica in Champions League.

MORAES FA 1-1, MARLON PRENDE IL PALO: la reazione degli ucraini è però stata immediata: prima Moares con un tiro a giro ha impegnato Gollini, poi al tramonto del primo round De Roon ha perso palla con Allan Patrick che ha premiato il taglio di Moares che manda fuori giri Palomino e, dribblato Gollini in uscita, fa gol a porta vuota: 1-1. Nel recupero poi Marlon, su punizione, ha pareggiato i conti coi pali prima dell’intervallo.

RIPRESA, SPINGE LA DEA: dopo la pausa, l’Atalanta è partita forte e più ordinata, Gasperini dopo dieci minuti ha inserito forze fresche: Malinovskiy e Gosens per Ilicic e Hateboer e la Dea ha creato subito un paio di occasioni con Zapata, Pyatov è stato bravo a stoppare il secondo tiro. Poi Gasp ha provato la mossa Muriel, sostituendo Masiello e arretrando De Roon tra i centrali.

SOLOMON ENTRA E FIRMA LA BEFFA: la contromossa ospite si rivelerà quella vincente entra Solomon sulla fascia per contrastare il fresco Gosens. La Dea ha condotto sempre il gioco, è entrata in area ucraina parecchie volte e ha avuto due vere occasioni nel finale con Malinovskyi (tiro di un filo a alto) e Gomez respinto dal portiere: poi, quando tutto sembrava destinato a portare al pareggio e invece quella ripartenza maledetta all’ultimo respiro di Dodò che trova proprio Solomon che mette dentro la beffa che sentenzia per l’ennesima volta come la Champions non vuole sorridere ad un’Atalanta che oggi, a differenza di Zagabria, ha veramente dato tutto. Ma non è bastato.

IL TABELLINO

ATALANTA- SHAKHTAR DONETSK 1-2 (primo tempo 1-1)

RETII: 28′ pt Zapata (A), 41′ pt Moraes (S), 50′ st Solomon (S)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello (24′ st Muriel); Hateboer, De Roon, Pasalic, Castagne (13′ st Gosens); Gomez; Ilicic (13′ st Malinovskyi), Zapata – A disposizione: Sportiello, Kjaer, Freuler, Djimsiti – Allenatore: Gasperini

SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Bolbat (48′ st Dodo), Kryvtsov, Matviienko, Ismaily; Stepanenko, Patrick (24′ st Solomon); Marlos (40′ st Konoplyanka), Kovalenko, Taison; Moraes – A disposizione: Shevchenko, Bondar, Marcos, Dentinho – Allenatore: Castro

ARBITRO: Stieler (Ger)

NOTE: spettatori: 25mila circa – ammoniti: Ilicic, De Roon, Toloi, Malinovskyi (A); Kryvtsov, Stepanenko, Moraes, Bolbat (S) – Calci d’angolo: 4-4 – recupero: 2′ p.t. e 4′ s.t.




Le pagelle di Atalanta- Shakhtar Donetsk

APPLAUSI PER TUTTI, TOLOI UN MURO, ILICIC TROPPO TESTARDO

Non è facile dopo una serata così dover anche giudicare, certo poco va rimproverato a quesì ragazzi che hanno dato davvero tutto per regalare un sogno ai propri tifosi poi infranto nella crudeltà ma allo stesso tempo bellezza di questo sport.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 6.5: alla fine i suoi meritavano decisamente di più e stavolta tornano a casa con briciole. Peccato, lui dice stesso che le sconfitte servono per crescere ed imparare, ma così fa davvero male. La champions è questa, ora rimane probabilmente la missione più importante: rivitalizzare i suoi, domenica in campionato occorre provare a rialzarsi.

GOLLINI 6.5: poche colpe per lui sui gol, sicuro quando chiamato in causa nelle rare offensive ospiti.

TOLOI 7: ancora una grande partita per lui, conferma la sua crescita costante in una serata purtroppo poco felice.

PALOMINO 6.5: gli ucraini non fanno molto ma tuttavia lui è quasi sempre attento.

MASIELLO 6.5: buona anche la sua prestazione, arriva nel finale stremato come tutti i compagni. (MURIEL 6: si vede solo nel finale, dal suo ingresso ci si aspettava qualcosa di più).

HATEBOER 6: sbaglia tanto, e sul rigore sbagliato da Ilicic prova la conclusione che esce di un nulla ma alla lunga pare condizionarlo un po’. (GOSENS 6: entra e prova a scuotere i suoi nell’assalto finale)

PASALIC 6.5: il palo gli nega un gol che avrebbe poi che meritato. Che peccato.

DE ROON 6.5: da l’anima anche lui come tutti i suoi compagni, alla fine raccoglie l’applauso di tutto il pubblico.

CASTAGNE 6.5: molto bene nel primo tempo, nella ripresa fatica un po’ di più a farsi valere. Comunque positivo

GOMEZ 6.5: a tratti scatenato, a tratti sbaglia i passaggi più elementari. Il Papu è così, croce e delizia: e noi gli vogliamo bene proprio per questo!

ILICIC 6: oltre a sbagliare il penalty del possibile vantaggio, si intestardisce un po’ troppo con la palla e spesso pecca di presunzione. Sufficiente. Stremato, esce nella ripresa (MALINOVSKY 6: sfiora il gol nel finale, ma perde anche palloni in maniera piuttosto ingenua. Comunque sufficiente).

ZAPATA 6.5: il primo gol storico della Dea in Champions porta la sua firma, peccato che non venga celebrato nel modo giusto ma di contro con una atroce beffa nel finale.