Atalanta, l'impresa più bella: 3-0 allo Shakthar, la Dea vola agli ottavi di Champions!

CHAMPIONS LEAGUE, SESTA GIORNATA

SHAKTHAR D.-ATALANTA 0-3: CASTAGNE, PASALIC E GOSENS STENDONO GLI UCRAINI

Follia, meraviglia e lacrime (di gioia): l’Atalanta fa l’impresa (e che impresa!) vincendo 3-0 in Ucraina e si qualifica come seconda classificata del girone agli ottavi di Champions League. Tutto vero, non siete sintonizzati su un canale che trasmette film erotico-calcistici: la pornografia nerazzurra diventa realtà nel freddo e nella nebbia di Kharkiv con un secondo tempo di spessore dove i nerazzurri infilano tre volte i padroni di casa: prima con Castagne (prima annullato e poi convalidato dal Var), poi con Pasalic a dieci dalla fine e nel recupero con Gosens in una partita dove nel primo tempo era stato Gollini il primo tassello del mosaico perfetto di Gasperini con una prodigiosa parata che ha salvato i nerazzurri. Si va agli ottavi di Champions, lunedì sapremo contro di chi, ma questa sera forse importa davvero a pochi, va celebrata l’impresa di questi ragazzi che ancora una volta hanno stupito tutti. Applausi.

Kharkiv (Ucraina): undici leoni, un mister da premio oscar e cinquecento matti da legare che hanno sfidato nebbia e freddo: il mix vincente made in Bergamo che impacchetta il più bel regalo di Natale anticipato che un tifoso nerazzurro potesse mai desiderare. E’ tutto vero, la Dea vola agli ottavi di Champions League, lunedì sapremo contro chi se la dovrà vedere ma ora è giusto concentrarsi sul presente e celebrare al meglio questi ragazzi che hanno portato a casa una partita tiratissima dove non inganni il risultato finale: è stata durissima. Specie in un primo tempo dove l’equilibrio è regnato, gli Ucraini si son visti annullare un gol dal Var per fuorigioco e Gollini è stato decisivo con una paratissima nel finale. Ma la storia cambia nella ripresa quando la Dea prova a prender in mano la situazione e ci riesce: la sblocca con Castagne (con l’ok del Var), raddoppia con Pasalic, gli ucraini restano in dieci e Gosens firma il tris per la storia nel recupero. E a Bergamo è il delirio.

SI PARTE CON MURIEL E PAPU DAVANTI: Gasperini ha deciso di non sorprendere: c’è fuori anche Kjaer, oltre allo squalificato Toloi, e allora dentro Masiello, un centrale di ruolo e non un adattato; indisponibile anche Ilicic oltre a Zapata, e dentro Muriel, un centravanti vero, affiancato dal Papu (ennesima partita meravigliosa dell’argentino), con Pasalic trequartista alle loro spalle. Nei padroni di casa Castro è andato al di là delle previsioni solo preferendo Teté all’appena rientrato (dopo infortunio) Marlos: sull’altra fascia Taison, con Kovalenko alle spalle di Moraes e Stepanenko come all’andata davanti alla difesa.

L’ATALANTA PARTE BENE: la squadra nerazzurra parte bene ed prova da subito ad esser padrona della partita, abbastanza da abbassare nella sua metà campo e spaventare lo Shakhtar almeno tre volte: al quinto con una palla persa da Ismaily e combinazione fra Gomez, Muriel e Pasalic, con il croato che a porta scoperta perde l’attimo per il tiro al volo. Due minuti dopo una chance per Muriel si sponda di Castagne: destro troppo largo, ma il gioco era già fermo per un dubbio fallo di mano del colombiano. Infine al quarto d’ora, quando Kryvtsov prima perde un pallone che Muriel trasforma in invito per Gomez e poi va a murare il Papu con un recupero disperato.

GOLLINI SALVA TUTTO: lo Shakhtar però ad un certo punto si scuote e segna con Stepanenko al quindicesimo ma si vede annullare il gol per un fuorigioco di una spalle di Teté all’alba dell’azione. Gli Ucraini si accendono a sprazzi, ma quando lo fa è pericolosissimo come al trentasette quando Taison cambia gioco su Teté che mette un cross perfetto per l’inserimento di Moraes, fermato solo da un miracolo di Gollini che salva i suoi e consente alla squadra del Gasp di andar al riposo dopo due di recupero sullo 0-0.

RIPRESA, MURIEL GRAZIATO: anche nel secondo tempo l’inizio è tutto dell’Atalanta, anche se il vero pericolo arriva su punizione di Muriel, un po’ troppo centrale e alzata sopra la traversa da Pyatov. Sul corner successivo Djimsiti gira alto di testa. Brivido è decimo quando Muriel, già ammonito, chiude una rincorsa difensiva su Dodò con un fallo netto, ma Zwayer lo grazia senza tirare fuori il secondo giallo. Quarto d’ora Gasperini gioca il tutto per tutto: fuori Masiello e dentro Malinovskyi che va a fare il trequartista dietro Gomez e Muriel, con De Roon adattato centrale di difesa, come all’andata.

CASTAGNE ACCENDE IL SOGNO: così l’Atalanta prima rischia sbilanciandosi in un paio di occasioni, poi sul filo del fuorigioco trova il gol della speranza: combinazione fra Gomez e Gosens, appoggio di Muriel al Papu e radente per il rimorchio di Castagne: gol, anzi fuorigioco, poi Var: è tutto regolare e la Dea può esplodere di gioia al minuto ventitre mentre con il City che vince a Zagabria, è lo Shakhtar che deve giocarsi il tutto per tutto. Mister Gasperini sacrifica Muriel, sceglie Ibanez con Malinovskyi alle spalle di Gomez in versione sempre più avanzato.

il nervosismo in campo cresce e Dodò da una mano ai nerazzurri con una sbracciata a palla lontana su Freuler: rosso per lui e Dea con un uomo in più nell’ultimo quarto d’ora: è la miccia che fa capire a Papu e compagni che l’impresa è davvero a portata di mano: a dieci dalla fine così, su corner di Malinovskyi, Pasalic trova il varco giusto per il gol del raddoppio. Lo Shakhtar però non si arrende, Ismaily scheggia la traversa e Gollini fa ancora un miracolo su Alan Patrik. Arriva il recupero e con esso si avvicina la liberazione che in spaccata Gosens anticipa segnando a quaranta secondi dalla sirena: 3-0, è trionfo, lacrime di gioia (comprese quelle di chi vi sta scrivendo) per un trionfo probabilmente inatteso ma che regala alla squadra bergamasca l’ennesima pagina da inserire nel libro di questa favola calcistica italiana che entra tra le prime sedici squadre d’Europa. Abbiamo già vinto così, buonanotte a tutti coloro che riusciranno a dormire stanotte.

IL TABELLINO

SHAKHTAR D.-ATALANTA 0-3 (primo tempo 0-0)

RETI: 23′ s.t. Castagne, 35′ s.t. Pasalic, 50′ s.t. Gosens

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Dodo, Kryvtsov, Matviyenko, Ismaily; Alan Patrick, Stepanenko; Tete (14′ st Marlos), Kovalenko (26′ st Solomon), Taison; Junior Moraes – A disposizione: Khocholava, Marcos Antonio, Dentinho, Konoplyanka – Allenatore: Luis Castro

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Djimsiti, Palomino, Masiello (16′ st Malinovskyi); Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez (45′ st Hateboer); Muriel (26′ st Ibanez) – A disposizione: Sportiello, Arana, Traorè, Barrow – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Zwayer (Ger)

NOTE: gara di andata: Atalanta-Shakthar D. 1-2 – spettatori: 23mila circa – espulso Dodo (S) al 32′ st. – ammoniti: Dodo, Alan Patrick (S), Muriel (A) – recuperi: 2′ p.t. e 5′ s.t.