Le pagelle di Shakhtar D.-Atalanta

PAPU IMMENSO, GOLLINI DECISIVO, MA È IL TRIONFO DEL COLLETTIVO

Ha quasi poco senso dover esprimere dei giudizi dopo una prestazione simile, però è giusto rendere tributo meritatissimo a questi ragazzi e al mister. Se del secondo ormai abbiamo esaurito gli aggettivi per poter parlare (e scrivere) di lui, un grande plauso va alla squadra che ieri sera ha vinto da tale, trascinata da un Gomez infinito e salvata da una grandissima parata di Gollini a fine primo tempo, due delle chiavi di volta per sbancare Karkhiv.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 10: ce l’ha fatta ancora, quasi incredulo probabilmente anche lui come noi tifosi, ma scrive l’ennesima magica pagina della società nerazzurra e pare non aver la minima intenzione di fermarsi. La squadra è l’ombra di un uomo che ha insegnato a questi ragazzi a crederci sempre trasformando l’impossibile in possibile. Maestro!

GOLLINI 9: a fine primo tempo compie il prodigio che fa capire ai suoi che forse la storia si poteva cambiare nella ripresa, salvando su un colpo di testa che pareva già in fondo al sacco. Poi evita nel finale agli ucraini di accorciare prima del terzo gol di Gosens. Applausi.

DJIMISITI 8: tiene a bada le armi in attacco degli ucraini e spesso fa anche ripartire in velocità i suoi proponendosi in avanti.

PALOMINO 8: non lascia passare nulla, la squadra di fatto rischia solo in un paio di occasioni nel primo tempo, la ripresa poi diventa una sinfonia atalantina.

MASIELLO 8: nella mischia, perché l’emergenza era forte la dietro: e lui si fa trovare pronto. Soffre un po’ ad inizio ripresa, poi viene sostituto. (MALINOVSKYI 7.5: la mossa vincente arriva dalla panchina, con il suo innesto inizia a saltare il banco dietro nello Shaktar e poco dopo arriva il gol di Castagne che cambia la storia).

CASTAGNE 9: trova il guizzo che vale la storia e cambia la partita in una partita che sin lì non lo aveva esaltato più di tanto. Ma quanto pesa quel gol, che il Var assegna dopo un paio di minuti e fa esplodere la gioia in campo e sugli spalti. 

FREULER 8: parte non bene con un paio di palloni persi in malo modo, ma poi trova la via del riscatto con un crescendo continuo insieme alla squadra. 

DE ROON 8: vederlo impazzito a fine partita in campo è uno dei più bei ricordi di questa avventura in Ucraina. Gioca una gara attenta mettendo il turbo anche lui nella ripresa quando la Dea vuol provare a vincere la partita.

GOSENS 8: il suo gol in pieno recupero mette a bada tutte le coronarie nerazzurre sugli spalti: a quel punto era fatta davvero! 

PASALIC 9: ancora lui, l’uomo dai gol che pesano una tonnellata; dopo il City, quello nel derby ed il bis di Karkhiv che verra sicuramente ricordato a lungo dai tifosi. SuperMario! 

GOMEZ 10: non segna, ma il voto è il riconoscimento meritatissimo per le ultime gare in cui, viste le assenze di peso, si è caricato sulle spalle tutta la squadra portandola a gettare il cuore oltre l’ostacolo e dando l’anima. E i risultati sono lì da vedere. Immenso! (HATEBOER s.v.: dentro per concedere l’ovazione al Papu, rimedia un cartellino giallo a tempo di record).

MURIEL 6.5: magari non impeccabile, ma in un paio di occasioni prova su punizione a sorprendere la difesa Ucraina ma senza successo. Una buona chance in avvio non sfruttata e poi rischia veramente grosso quando commette fallo in avvio di ripresa venendo praticamente graziato dal direttore di gara. Ma nonostante tutto è anche lui tra gli eroi di questa indimenticabile partita. (IBANEZ 6: un ingresso da paura con un paio di palloni persi malamente, poi prende confidenza e riesce a mettersi a suo agio tentando anche sortite offensive nel finale di gara. Un esordio indimenticabile per il ragazzo in Champions League).




Atalanta, l'impresa più bella: 3-0 allo Shakthar, la Dea vola agli ottavi di Champions!

CHAMPIONS LEAGUE, SESTA GIORNATA

SHAKTHAR D.-ATALANTA 0-3: CASTAGNE, PASALIC E GOSENS STENDONO GLI UCRAINI

Follia, meraviglia e lacrime (di gioia): l’Atalanta fa l’impresa (e che impresa!) vincendo 3-0 in Ucraina e si qualifica come seconda classificata del girone agli ottavi di Champions League. Tutto vero, non siete sintonizzati su un canale che trasmette film erotico-calcistici: la pornografia nerazzurra diventa realtà nel freddo e nella nebbia di Kharkiv con un secondo tempo di spessore dove i nerazzurri infilano tre volte i padroni di casa: prima con Castagne (prima annullato e poi convalidato dal Var), poi con Pasalic a dieci dalla fine e nel recupero con Gosens in una partita dove nel primo tempo era stato Gollini il primo tassello del mosaico perfetto di Gasperini con una prodigiosa parata che ha salvato i nerazzurri. Si va agli ottavi di Champions, lunedì sapremo contro di chi, ma questa sera forse importa davvero a pochi, va celebrata l’impresa di questi ragazzi che ancora una volta hanno stupito tutti. Applausi.

Kharkiv (Ucraina): undici leoni, un mister da premio oscar e cinquecento matti da legare che hanno sfidato nebbia e freddo: il mix vincente made in Bergamo che impacchetta il più bel regalo di Natale anticipato che un tifoso nerazzurro potesse mai desiderare. E’ tutto vero, la Dea vola agli ottavi di Champions League, lunedì sapremo contro chi se la dovrà vedere ma ora è giusto concentrarsi sul presente e celebrare al meglio questi ragazzi che hanno portato a casa una partita tiratissima dove non inganni il risultato finale: è stata durissima. Specie in un primo tempo dove l’equilibrio è regnato, gli Ucraini si son visti annullare un gol dal Var per fuorigioco e Gollini è stato decisivo con una paratissima nel finale. Ma la storia cambia nella ripresa quando la Dea prova a prender in mano la situazione e ci riesce: la sblocca con Castagne (con l’ok del Var), raddoppia con Pasalic, gli ucraini restano in dieci e Gosens firma il tris per la storia nel recupero. E a Bergamo è il delirio.

SI PARTE CON MURIEL E PAPU DAVANTI: Gasperini ha deciso di non sorprendere: c’è fuori anche Kjaer, oltre allo squalificato Toloi, e allora dentro Masiello, un centrale di ruolo e non un adattato; indisponibile anche Ilicic oltre a Zapata, e dentro Muriel, un centravanti vero, affiancato dal Papu (ennesima partita meravigliosa dell’argentino), con Pasalic trequartista alle loro spalle. Nei padroni di casa Castro è andato al di là delle previsioni solo preferendo Teté all’appena rientrato (dopo infortunio) Marlos: sull’altra fascia Taison, con Kovalenko alle spalle di Moraes e Stepanenko come all’andata davanti alla difesa.

L’ATALANTA PARTE BENE: la squadra nerazzurra parte bene ed prova da subito ad esser padrona della partita, abbastanza da abbassare nella sua metà campo e spaventare lo Shakhtar almeno tre volte: al quinto con una palla persa da Ismaily e combinazione fra Gomez, Muriel e Pasalic, con il croato che a porta scoperta perde l’attimo per il tiro al volo. Due minuti dopo una chance per Muriel si sponda di Castagne: destro troppo largo, ma il gioco era già fermo per un dubbio fallo di mano del colombiano. Infine al quarto d’ora, quando Kryvtsov prima perde un pallone che Muriel trasforma in invito per Gomez e poi va a murare il Papu con un recupero disperato.

GOLLINI SALVA TUTTO: lo Shakhtar però ad un certo punto si scuote e segna con Stepanenko al quindicesimo ma si vede annullare il gol per un fuorigioco di una spalle di Teté all’alba dell’azione. Gli Ucraini si accendono a sprazzi, ma quando lo fa è pericolosissimo come al trentasette quando Taison cambia gioco su Teté che mette un cross perfetto per l’inserimento di Moraes, fermato solo da un miracolo di Gollini che salva i suoi e consente alla squadra del Gasp di andar al riposo dopo due di recupero sullo 0-0.

RIPRESA, MURIEL GRAZIATO: anche nel secondo tempo l’inizio è tutto dell’Atalanta, anche se il vero pericolo arriva su punizione di Muriel, un po’ troppo centrale e alzata sopra la traversa da Pyatov. Sul corner successivo Djimsiti gira alto di testa. Brivido è decimo quando Muriel, già ammonito, chiude una rincorsa difensiva su Dodò con un fallo netto, ma Zwayer lo grazia senza tirare fuori il secondo giallo. Quarto d’ora Gasperini gioca il tutto per tutto: fuori Masiello e dentro Malinovskyi che va a fare il trequartista dietro Gomez e Muriel, con De Roon adattato centrale di difesa, come all’andata.

CASTAGNE ACCENDE IL SOGNO: così l’Atalanta prima rischia sbilanciandosi in un paio di occasioni, poi sul filo del fuorigioco trova il gol della speranza: combinazione fra Gomez e Gosens, appoggio di Muriel al Papu e radente per il rimorchio di Castagne: gol, anzi fuorigioco, poi Var: è tutto regolare e la Dea può esplodere di gioia al minuto ventitre mentre con il City che vince a Zagabria, è lo Shakhtar che deve giocarsi il tutto per tutto. Mister Gasperini sacrifica Muriel, sceglie Ibanez con Malinovskyi alle spalle di Gomez in versione sempre più avanzato.

il nervosismo in campo cresce e Dodò da una mano ai nerazzurri con una sbracciata a palla lontana su Freuler: rosso per lui e Dea con un uomo in più nell’ultimo quarto d’ora: è la miccia che fa capire a Papu e compagni che l’impresa è davvero a portata di mano: a dieci dalla fine così, su corner di Malinovskyi, Pasalic trova il varco giusto per il gol del raddoppio. Lo Shakhtar però non si arrende, Ismaily scheggia la traversa e Gollini fa ancora un miracolo su Alan Patrik. Arriva il recupero e con esso si avvicina la liberazione che in spaccata Gosens anticipa segnando a quaranta secondi dalla sirena: 3-0, è trionfo, lacrime di gioia (comprese quelle di chi vi sta scrivendo) per un trionfo probabilmente inatteso ma che regala alla squadra bergamasca l’ennesima pagina da inserire nel libro di questa favola calcistica italiana che entra tra le prime sedici squadre d’Europa. Abbiamo già vinto così, buonanotte a tutti coloro che riusciranno a dormire stanotte.

IL TABELLINO

SHAKHTAR D.-ATALANTA 0-3 (primo tempo 0-0)

RETI: 23′ s.t. Castagne, 35′ s.t. Pasalic, 50′ s.t. Gosens

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Dodo, Kryvtsov, Matviyenko, Ismaily; Alan Patrick, Stepanenko; Tete (14′ st Marlos), Kovalenko (26′ st Solomon), Taison; Junior Moraes – A disposizione: Khocholava, Marcos Antonio, Dentinho, Konoplyanka – Allenatore: Luis Castro

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Djimsiti, Palomino, Masiello (16′ st Malinovskyi); Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez (45′ st Hateboer); Muriel (26′ st Ibanez) – A disposizione: Sportiello, Arana, Traorè, Barrow – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Zwayer (Ger)

NOTE: gara di andata: Atalanta-Shakthar D. 1-2 – spettatori: 23mila circa – espulso Dodo (S) al 32′ st. – ammoniti: Dodo, Alan Patrick (S), Muriel (A) – recuperi: 2′ p.t. e 5′ s.t.




Atalanta, voglia di una notte da Dea: con lo Shakthar è caccia alla grande impresa!

KHARKIV, ORE 18.55

Dentro o fuori, con la consapevolezza che, comunque vada, l’Atalanta questa Champions l’avrà comunque onorata fino in fondo. Questa sera alle 18.55 i nerazzurri scenderanno in campo a Kharkiv contro lo Shakhtar con un solo obiettivo: vincere, che vorrebbe dire proseguire sicuramente il cammino europeo (in quale competizione dipenderà dall’esito della gara che vede impegnata la Dinamo Zagabria contro il City). Non sarà sicuramente facile anzi, l’impresa è di quelle ardue per Gomez e compagni oggi orfani anche di Ilicic infortunato oltre che il lungo degente Zapata. Ma a questa Dea, sappiamo benissimo, piace provare anche le imprese più difficili e allora prepariamoci al vivere al meglio questa decisiva partita europea dei nerazzurri che seguiremo dal vivo a Kharkiv.

I RAGAZZI DEL GASP A CACCIA IN UCRAINA DELLA GRANDE IMPRESA PER RESTARE IN EUROPA: E NOI SAREMO CON LORO A KHARKIV PER PROVARE A RACCONTARVI LE EMOZIONI DI QUESTA EMOZIONANTE SFIDA DI CHAMPIONS LEAGUE SUI NOSTRI CANALI SOCIAL
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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: con anche Ilicic K.O., mister Gasperini deve far i conti con tante assenze di peso in questo match di Champions decisivo. Probabile quindi l’impiego in attacco del Papu insieme a Muriel con Pasalic (o Malinovskyi) più avanzato e De Roon con Freuler (o lo stesso Pasalic) in mezzo.

LE PROBABILI FORMAZIONI

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Dodo, Kryvtsov, Matviyenko, Ismaily; Alan Patrick, Stepanenko; Kovalenko, Tete, Taison; Junior Moraes – All. Castro

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Masiello, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Pasalic, Gosens; Gomez, Malinovskyi; Muriel – All.: Gasperini

ARBITRO: Felix Zwayer (GER)




Atalanta, così fa davvero male: lo Shakhtar affonda la Dea in pieno recupero

CHAMPIONS LEAGUE, SECONDA GIORNATA

ATALANTA-SHAKHTAR D. 1-2: LA BEFFA UCRAINA ARRIVA AL 95′

“Dalle sconfitte c’è sempre qualcosa da trarre per imparare e crescere”: dice bene mister Gasperini, ma così fa davvero male. L’Atalanta perde in maniera talmente assurda e rocambolesca contro lo Shakhtar da racchiudere in se l’essenza di questo sport: bellissimo, ma allo stesso tempo a volte truce e crudele. Un rigore sbagliato da Ilicic, un palo di Pasalic e il gol di Zapata che pare una liberazione: ma la Champions è tosta, e gli ucraini crescono nel finale di primo tempo e trovano il pari con Moraes a quattro dall’intervallo e centrano una traversa. Nella ripresa la Dea getta il cuore oltre l’ostacolo, crea occasioni, sfiora il vantaggio in pieno recupero prima con Gomez e poi con Malinovsky ma subisce a pochi secondi dal gong il letale contropiede ospite di Solomon. Restiamo a zero punti, gli applausi e i complimenti non fanno classifica purtroppo.

Milano: il calcio è anche questo, bello e allo stesso tempo crudele: e per l’Atalanta, se la prima è stata un disastro, la seconda è stata una beffa di quelle difficili da scordare. All’ultimo respiro la banda Gasperini subisce la seconda sconfitta che non meritava e che purtroppo riduce le speranze di qualificazione a un lumicino, a voler essere ottimisti. Eppure questa volta la Dea, contro avversari ben più dotati della Dinamo Zagabria, se la gioca alla pari, mette paura allo Shakhtar, sbaglia subito un rigore, segna con Zapata il gol del vantaggio, vince sotto il profilo del dominio territoriale. La differenza alla fine la fanno i giocatori ucraini hanno di alta classe: sfruttano ogni occasione e trovano il gol vittoria all’ultimo respiro con Solomon, appena entrato, proprio mentre Gomez e compagnia cercavano il colpo da tre punti. La Champions è sempre più complicata per la Dea, se si pensa soprattutto ai prossimi due impegni (contro il City), ma sarà comunque una bella avventura con questi tifosi (oggi 30 mila a San Siro, un quarto della popolazione di Bergamo) che alla fine hanno applaudito a lungo i loro eroi sconfitti.

DEA SCIUPONA MA TOSTA, SOGNA CON ZAPATA: eppure si è visto dai primi giri di palla che questa era l’Atalanta che conosciamo. Sempre un po’ contratta, l’emozione Champions non si è smaltita in una gara, a volte un po’ frenetica e pasticciona negli scambi, ma viva, pimpante e aggressiva. Lo Shakhtar l’ha agevolata schierandosi con un insolito 4-1-4-1 di copertura, lasciando solo Moraes in attacco. In teoria, non una brutta idea per un rivale che gioca uomo contro uomo e così ha costretto Toloi e Masiello a uscire spesso su Taison e Marlon. Comunque, fin quando il pallino l’ha tenuto stretto l’Atalanta non ci sono stati problemi. Peccato non aver sfruttato il rigore che Ilicic si è procurato con un po’ di furbizia e che lui stesso ha fallito con un tiro potente ma poco angolato. L’Atalanta non si è scoraggiata ha spinto e nella stessa azione ha preso il palo con Pasalic e poi, su pennellata di Hateboer, Zapata ci ha messo la zuccata vincente con la complicità di Pyatov, molto meno bravo in uscita che sul rigore: il Panteron atalantino segna così il primo, storico gol della squadra orobica in Champions League.

MORAES FA 1-1, MARLON PRENDE IL PALO: la reazione degli ucraini è però stata immediata: prima Moares con un tiro a giro ha impegnato Gollini, poi al tramonto del primo round De Roon ha perso palla con Allan Patrick che ha premiato il taglio di Moares che manda fuori giri Palomino e, dribblato Gollini in uscita, fa gol a porta vuota: 1-1. Nel recupero poi Marlon, su punizione, ha pareggiato i conti coi pali prima dell’intervallo.

RIPRESA, SPINGE LA DEA: dopo la pausa, l’Atalanta è partita forte e più ordinata, Gasperini dopo dieci minuti ha inserito forze fresche: Malinovskiy e Gosens per Ilicic e Hateboer e la Dea ha creato subito un paio di occasioni con Zapata, Pyatov è stato bravo a stoppare il secondo tiro. Poi Gasp ha provato la mossa Muriel, sostituendo Masiello e arretrando De Roon tra i centrali.

SOLOMON ENTRA E FIRMA LA BEFFA: la contromossa ospite si rivelerà quella vincente entra Solomon sulla fascia per contrastare il fresco Gosens. La Dea ha condotto sempre il gioco, è entrata in area ucraina parecchie volte e ha avuto due vere occasioni nel finale con Malinovskyi (tiro di un filo a alto) e Gomez respinto dal portiere: poi, quando tutto sembrava destinato a portare al pareggio e invece quella ripartenza maledetta all’ultimo respiro di Dodò che trova proprio Solomon che mette dentro la beffa che sentenzia per l’ennesima volta come la Champions non vuole sorridere ad un’Atalanta che oggi, a differenza di Zagabria, ha veramente dato tutto. Ma non è bastato.

IL TABELLINO

ATALANTA- SHAKHTAR DONETSK 1-2 (primo tempo 1-1)

RETII: 28′ pt Zapata (A), 41′ pt Moraes (S), 50′ st Solomon (S)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello (24′ st Muriel); Hateboer, De Roon, Pasalic, Castagne (13′ st Gosens); Gomez; Ilicic (13′ st Malinovskyi), Zapata – A disposizione: Sportiello, Kjaer, Freuler, Djimsiti – Allenatore: Gasperini

SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Bolbat (48′ st Dodo), Kryvtsov, Matviienko, Ismaily; Stepanenko, Patrick (24′ st Solomon); Marlos (40′ st Konoplyanka), Kovalenko, Taison; Moraes – A disposizione: Shevchenko, Bondar, Marcos, Dentinho – Allenatore: Castro

ARBITRO: Stieler (Ger)

NOTE: spettatori: 25mila circa – ammoniti: Ilicic, De Roon, Toloi, Malinovskyi (A); Kryvtsov, Stepanenko, Moraes, Bolbat (S) – Calci d’angolo: 4-4 – recupero: 2′ p.t. e 4′ s.t.




Le pagelle di Atalanta- Shakhtar Donetsk

APPLAUSI PER TUTTI, TOLOI UN MURO, ILICIC TROPPO TESTARDO

Non è facile dopo una serata così dover anche giudicare, certo poco va rimproverato a quesì ragazzi che hanno dato davvero tutto per regalare un sogno ai propri tifosi poi infranto nella crudeltà ma allo stesso tempo bellezza di questo sport.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 6.5: alla fine i suoi meritavano decisamente di più e stavolta tornano a casa con briciole. Peccato, lui dice stesso che le sconfitte servono per crescere ed imparare, ma così fa davvero male. La champions è questa, ora rimane probabilmente la missione più importante: rivitalizzare i suoi, domenica in campionato occorre provare a rialzarsi.

GOLLINI 6.5: poche colpe per lui sui gol, sicuro quando chiamato in causa nelle rare offensive ospiti.

TOLOI 7: ancora una grande partita per lui, conferma la sua crescita costante in una serata purtroppo poco felice.

PALOMINO 6.5: gli ucraini non fanno molto ma tuttavia lui è quasi sempre attento.

MASIELLO 6.5: buona anche la sua prestazione, arriva nel finale stremato come tutti i compagni. (MURIEL 6: si vede solo nel finale, dal suo ingresso ci si aspettava qualcosa di più).

HATEBOER 6: sbaglia tanto, e sul rigore sbagliato da Ilicic prova la conclusione che esce di un nulla ma alla lunga pare condizionarlo un po’. (GOSENS 6: entra e prova a scuotere i suoi nell’assalto finale)

PASALIC 6.5: il palo gli nega un gol che avrebbe poi che meritato. Che peccato.

DE ROON 6.5: da l’anima anche lui come tutti i suoi compagni, alla fine raccoglie l’applauso di tutto il pubblico.

CASTAGNE 6.5: molto bene nel primo tempo, nella ripresa fatica un po’ di più a farsi valere. Comunque positivo

GOMEZ 6.5: a tratti scatenato, a tratti sbaglia i passaggi più elementari. Il Papu è così, croce e delizia: e noi gli vogliamo bene proprio per questo!

ILICIC 6: oltre a sbagliare il penalty del possibile vantaggio, si intestardisce un po’ troppo con la palla e spesso pecca di presunzione. Sufficiente. Stremato, esce nella ripresa (MALINOVSKY 6: sfiora il gol nel finale, ma perde anche palloni in maniera piuttosto ingenua. Comunque sufficiente).

ZAPATA 6.5: il primo gol storico della Dea in Champions porta la sua firma, peccato che non venga celebrato nel modo giusto ma di contro con una atroce beffa nel finale. 




San Siro si accende per la Dea: c’è lo Shakthar, riprovaci Atalanta!

MILANO, ORE 18.55

CON GLI UCRAINI E’ GIA’ UNA GARA DECISIVA

Riproviamoci! Dopo la lezione di Zagabria, l’Atalanta prova a rialzar la testa e dimostrare che in questa Champions League non vuol aver solo un ruolo da comparsa e vittima sacrificale. Per la prima in casa di coppa, la Dea attende lo Shakhtar, formazione ucraina solida che sta dominando il proprio campionato e anch’essa vogliosa di riscattare l’esordio con sconfitta contro il Manchester City; un crocevia insomma quasi fondamentale per ambo le contendenti per non restar defilate. Zapata e compagni cercando quindi il riscatto sulla scia degli ottimi risultati che la Dea ha ottenuto proprio subito dopo la scoppola contro la Dinamo: dopo di allora un pari e due vittorie esterne per i nerazzurri che sono saliti al terzo posto in classifica.

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I DUBBI DEL GASP: vuoi per i tanti incontri ravvicinati, ma anche per sorprendere l’avversario, mister Gasperini pensa a qualche variazione rispetto all’undici che ha vinto a Reggio Emilia sabato: Gomez non è al meglio e probabilmente partirà dalla panchina così come Ilicic; spazio in questo caso a Malinovsky e Muriel mentre dietro tocca a Toloi, Palomino e Masiello far da muro davanti a Gollini. In mezzo torna De Roon insieme a Freuler.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): 95 Gollini: 2 Toloi, 6 Palomino, 5 A. Masiello; 33 Hateboer, 11 Freuler, 15 De Roon, 21 Castagne; 18 Malinovskyi; 9 Muriel, 91 D. Zapata – A disposizione: 57 Sportiello, 4 Kjaer, 19 Djimsiti, 88 Pasalic, 72 Ilicic, 8 Gosens, 10 A. Gomez – Allenatore: Gasperini

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): 30 Piatov; 2 Butko, 4 Kryvtsov, 22 Matvilenko, 31 Ismaily; 6 Stepanenko, 21 Alan Patrick; 11 Marlos, 7 Taison, 15 Konoplianka; 10 Junior Moraes – A disposizione: 81 Trubin, 98 Dodò, 77 Bondar, 19 Solomon, 20 Kovalenko, 14 Teté, 9 Dentinho – Allenatore: Castro