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LAZIO-ATALANTA 2-0: pur con una buona partita, i nerazzurri escono con le ossa rotte anche dal match dell’Olimpico, ma il match è pesantemente condizionato dal gol che, nella ripresa, apre la partita e che l’ex Sergio Floccari segna con un netto controllo di mano: a nulla valgono le vibranti proteste dei nerazzurri che vengono danneggiati da una rete che arbitro, guardalinee e giudice di linea non riescono a vedere. Il match poi sarà chiuso poco più tardi dalla rete del raddoppio biancoceleste con una clamorosa autorete di Brivio. Espulso Carmona nel finale, classifica sempre più corta e preoccupazione che sale per l’andamento della squadra che perde pezzi in campo e non solo con le continue partenze del calciomercato.

Roma: alla ricerca di se stessi, all’inizio di un girone di ritorno non certo dei più agevoli per un’Atalanta che, dopo essersi leccata le ferite per la bruciante sconfitta col Chievo, se la vede con la lanciatissima Lazio di Pektovic che va a caccia della sesta vittoria consecutiva in casa per tener il passo dei bianconeri capolista. L’aquila Olimpia, mascotte dei biancocelesti, vola sull’Olimpico nel prepartita di una squadra che in settimana ha festeggiato i suoi centotredici anni di storia, ed i nerazzurri che proveranno a rovinare la festa dei biancocelesti puntando un occhio alla classifica, tranquilla ma non troppo, ed alla voglia di uscire da quel periodo un po’ così che, dopo la vittoria sull’Inter, ha portato a cinque sconfitte nelle ultime sette di campionato.

Canini e Giorni nella mischia: presentati in settimana e subito protagonisti in campo, l’ex Palermo Giorgi si piazza a centrocampo con Cigarini e Carmona, mentre per Michele Canini (che eredita da Peluso il numero tredici sulla maglia) il ritorno a Bergamo è dovuto al passaggio di Manfredini al Genoa: ha fatto di tutto per tornare a casa sua, riducendosi anche l’ingaggio, qualcuno invece non ha resistito all’odore dei soldi… punti di vista differenti, la cosa più importante è che sia degno sostituto di quello che è stato un pilastro della difesa nerazzurra. Anche mister Colantuono festeggia il rinnovo fino al 2016, per portar avanti un progetto che la società ha deciso di affidare al tecnico di Anzio per togliersi ancora tante soddisfazioni (ce lo auguriamo anche noi tifosi!).

Capitan Denis: senza Bellini (infortunato) e con Manfredini passato al Genoa, la fascia di capitano è affidata a German Denis: un segnale di fiducia in lui che con i suoi gol ha comunque sin qui contribuito alla buona stagione dei nerazzurri. Partenza decisamente soft della partita, l’Atalanta appare propositiva e ben disposta in campo con l’esperimento del modulo “albero di Natale” che ingabbia i padroni di casa e permette ai ragazzi di Colantuono di farsi anche vedere in avanti, guadagnando un corner al settimo, e poi provando a concludere in porta con una punizione di Cigarini che finisce in curva.

Brivio pericoloso: il match prosegue sonnecchiando, con l’Atalanta che fa girar bene la palla e tenendo il ritmo basso, cosa che mette non poche difficoltà alla Lazio, che fatica a proporsi ed avvicinarsi all’area di Consigli. I biancocelesti si fanno vedere dopo la mezz’ora, andando a guadagnare un paio di corner consecutivi che vedono la difesa atalantina sbrogliare con ordine la matassa. Al trentasettesimo i nerazzurri sono pericolosi in attacco con una conclusione in diagonale velenosissima di Brivio che trova la deviazione di Marchetti in calcio d’angolo sui cui sviluppi l’azione sfuma. La risposta della Lazio è in una conclusione di Hernanes dalla lunghissima distanza che si spegne innocua sul fondo.

Mischia in area, un match equilibrato all’Olimpico fino al “fattaccio”

Senza sussulti verso l’intervallo: Atalanta ancora pericolosa nel finale di primo tempo, cross di Raimondi e Moralez anticipato di un soffio in corner, poi al quarataquattresimo mette in mezzo Brivio un bel pallone che Moralez intercetta in spaccata e manda sul fondo. Due minuti di recupero ed il primo tempo del match dell’Olimpico va in archivio con le due squadre inchiodate sullo 0-0 e con un’Atalanta attenta ed ordinata che ha concesso poco ed ha anche avuto modo di tentar a pungere in due occasioni.

I pantaloncini di Marchetti: riparte il match dopo il riposo e Pektovic opera subito due cambi inserendo il grande ex Sergio Floccari e Cana per provare a dar maggior vigore ad una Lazio apparsa in balia di un’Atalanta che invece non effettua sostituzioni: siparietto curioso con il secondo tempo che riparte con qualche minuto di ritardo dato che il portiere Marchetti ha… dimenticato i pantaloncini negli spogliatoi! Atalanta che guadagna punizione dal vertice destro dell’area laziale al quarto, il traversone di Cigarini è però preda della difesa biancoceleste che libera.

Stringere i denti: un errore in disimpegno tra Giorgi e Raimondi agevola la ripartenza di Hernanes che entra in area e viene anticipato di un soffio in corner dalla difesa nerazzurra. Padroni di casa che spingono con maggior intensità, per i nerazzurri è il momento di stringere i denti se si vuol portare a casa dall’Olimpico un risultato positivo. Hernanes ci prova su punizione al quarto d’ora, Consigli si accartoccia e fa sua la sfera. Risposta nerazzurra affidata ad una ripartenza del solito Brivio che mette in mezzo dove arriva Marchetti che para con agilità. Ben di altro tenore il tiro di Floccari deviato da Canini che prende una traiettoria pericolosissima e finisce in corner con Consigli immobile.

Carmona, come un gol: padroni di casa vicinissimi al gol al diciottesimo quando, sugli sviluppi di un corner, il neo entrato Cana colpisce di testa, Carmona si immola e salva sulla linea un gol che pareva quasi fatto.

No Sergio, con la mano no: episodio grave ma importante sul piano dell’andamento del match al ventiduesimo quando la Lazio trova il gol del vantaggio dopo che Radu riesce a sfuggire alla marcature dei difensori, mette in mezzo il pallone per l’accorrente Floccari che si aggiusta visibilmente il pallone con la mano e mette dentro. Arbitro, guardalinee e giudice di porta non vedono l’evidente cambio di traoiettoria della palla prima di finire nel sacco, a nulla valgono le vibranti proteste dei giocatori atalantini che, oltre che qualche ammonizione non rimediano nulla di buono.

Brivio, una follia: sale il nervosismo in campo, l’Atalanta prova a sfogar sul campo la rabbia per una evidente ingiustizia che incide come un macigno sull’andamento del match ma riesce a rimediare solamente un’altra mazzata, dieci minuti dopo il gol di Floccari: al trentaduesimo Mauri crossa basso in area dalla trequarti ed è incredibile l’autorete di Brivio, che infila Consigli con un clamoroso colpo di testa in tuffo. E con il gol del 2-0, la partita va di fatto in ghiaccio.

Giallo, rosso e squalifiche: i guai non finiscono mai in una partita che sembra maledetta per i nerazzurri, viene espulso Carmona al trentasettesimo per la doppia ammonizione rimediata con un fallo su Mauri; mancherà così anche lui, insieme a Raimondi (ammonito in occasione del gol di Floccari ed in diffida) nella delicata sfida col Cagliari di domenica prossima.

Se sei occhi non bastano: due minuti di recupero dopo il novantesimo ed il match può andare in archivio con la vittoria dei padroni di casa e la rabbia di mister Colantuono che va a “congratularsi” con l’arbitro per l’incredibile svista sul gol che, di fatto, ha deciso la partita. Nessuno vuol piangersi addosso, il periodo non è certamente dei migliori e lo sappiamo benissimo, il mercato sta contribuendo a cambiare di molto l’organico ma la vera domanda che sorge dopo aver visto questa partita è come sia possibile che sei occhi, sei, (arbitro, guardalinee e giudice di linea) non abbiano visto l’evidente fallo di mano di Floccari in occasione del gol dell’1-0, non mi pronuncio invece su Floccari, la delusione è davvero tanta, con lui come anche per l’ennesima sconfitta che continua a far suonare quel campanello d’allarme che si fa sempre più insistente, i tifosi lo hanno percepito da tempo, ci auguriamo che anche la società lo percepisca al più presto…

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