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I record sono tali perché hanno una caratteristica: quella di poter essere battuti. E la vittoria di ieri dell’Atalanta sul Bologna per 1-0 ha fatto sì che tre primati in salsa nerazzurra sono stati frantumati. In primis, il record dei punti. Sembrava difficilissimo superare i 72 punti stabiliti dalla prima Atalanta di Gasperini nel 2016/2017, invece la Dea in salsa 2019/2020 ci ha messo addirittura tre partite in meno rispetto alla scadenza naturale del campionato per giungere già a quota 74.

Poi, il record di imbattibilità in Serie A, 15 risultati utili di fila nel massimo campionato (quello assoluto è formato dai 24 risultati utili dell’Atalanta di Mandorlini in Serie B nel 2003/2004). E ancora il record di vittorie in Serie A, 22. Infine, un primato personale. Ossia, quello stabilito da Luis Muriel. Con il gol da 3 punti di ieri, il colombiano sigla la 18/a rete personale e soprattutto l’11/a partendo della panchina. Un primato singolare a livello italiano, quasi sfiorato a livello europeo (meglio di lui ancora lo spagnolo Alcacer, 12 gol partendo dalla panchina nel 2018/2019).

Insomma, una vittoria che porta con sé diversi record. Ma fa capire anche un’altra cosa. Ossia, il pensiero inconscio del PSG è ben radicato nei calciatori dell’Atalanta. Il primo tempo della sfida con i felsinei ha seguito la stessa riga di quello del “Bentegodi” sabato. Gli avversari si sono fatti preferire nei primi 45 minuti, con l’Atalanta che ha lasciato fare per poi sfruttare il tasso tecnico a propria disposizione (eh, già, nessuno può permettersi un Muriel e un Malinovskyi in panchina, tra le migliori compagine del lotto) e l’inevitabile calo fisico degli avversari per portare a casa la partita.

Però sulle seconde palle e sul ritmo dell’intensità, non è stata la solita Atalanta. Ed è normale che sia così. Il gruppo di Gasperini ha sudato e ha lottato per tutto il campionato e per tutta l’edizione della Champions League, raggiungendo traguardi impensabili ai più. E ogni calciatore merita di giocarsi la famosa partita del 12 agosto.

Anche perché, giocando ogni tre giorni e con il caldo che comincia a imperversare, il rischio di acciacchi seri è dietro l’angolo. Per informazioni, chiedere a Djimsiti, Palomino e Zapata, che hanno preso botte da valutare. Ergo, non chiediamo la luna a questi ragazzi in queste ultime tre partite. L’obiettivo, ora, è arrivare integri al 2 agosto

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