29 settembre 2021, Atalanta-Young Boys: storia di prime volte

ATALANTA YOUNG BOYS 1-0- Stessa data della famosa canzone di Lucio Battisti, ma in questo caso non parliamo assolutamente di un tradimento, ma di un amore per la Dea che ieri ha raggiunto altre vette inesplorate.

Spesso si dice che la prima volta non è un granché, ma non si scorda mai: detto più o meno attribuibile anche all’Atalanta che alla sua prima partita in assoluto di Champions a Bergamo, al Gewiss Stadium, non fallisce contro lo Young Boys, vincendo 1-0.

Risultato stretto, forse, ma chiunque ci avrebbe messo la firma, anche perché ritrovarsi primi nel gruppo non ha prezzo.

Una serata magica, storica, non solo perché Bergamo per la prima volta assapora l’aria della competizione europea più ambita, non solo perché riecheggia in tutta la città l’inno per antonomasia dei campioni, della gloria, ma perché la squadra di Gasperini per la prima volta non recita più la parte della Cenerentola, ma di una vera e propria reginetta del ballo, consapevole di poter continuare il suo cammino senza l’aiuto di magie, speranze, preghiere, ma di solide e concrete prove terrene, come lo spirito di sacrificio, l’abnegazione, il cuore, corsa, qualità e quantità.

Insomma, la solita Dea che finalmente fa capolino dopo un inizio di stagione tra alti e bassi a livello di prestazione.

Una prima volta indimenticabile per i tifosi, grandi e piccini, che già hanno gustato le notti di Champions a San Siro, ma il vero posto in cui ci sentiamo noi stessi è solo casa nostra.

E poi c’è lui, il protagonista della partita, Pessina, l’eroe forse inaspettato che ha regalato la gloria ai nerazzurri. Guarda caso una prima volta anche per l’ex giocatore dell’Hellas, al suo primo gol in Champions, ma soprattutto il primo italiano a segnare una rete in Champions nella storia dell’Atalanta.

Storie di prime volte che si intrecciano, in un 29 settembre che volgeva al suo termine, ma che il sole di oggi, 30 settembre, non cancella tutto  come nella canzone, ma che illumina i nostri cuori e i nostri ricordi, perché al risveglio nessuno pensi che sia stato solo un dolce sogno, ma una notte da leggenda.




Atalanta in finale grazie a Pessina: dalla cessione al ruolo di “Eletto”

Guarda caso, l’Atalanta ritrova uno splendido Pessina e torna a macinare chilometri e gol anche in Coppa Italia (ovviamente il tono è ironico). Ma sopratutto torna in finale di Coppa dopo due anni.

Non solo lui, perché si vince sempre insieme e si perde sempre insieme in una grande squadra, e chi parla solo dei singoli (che magari non ci sono più) dovrebbe rivedere il suo concetto di coerenza sportiva.

Matteo Pessina detto l’equilibratore ritrova la sua posizione tra le linee, e la Dea torna a convincere e a far paura a tutte.

Una storica doppietta che oltre ad alzare il suo valore di mercato e ingolosire le big, rende felice Gasp e soprattutto i tifosi atalantini che tanto hanno creduto in lui.

Il Pigmalione piemontese non ha perso i suoi poteri. Solo chi non ha mai giocato a calcio  può pensare di sopperire all’assenza di un giocatore universale come il Papu con la quantità anziché con la qualità. Ma Gasp ha aggiunto anche un pizzico di equilibrio tattico e forza fisica in più che in questo calcio moderno non guasta affatto.

Da giocatore in partenza, Pessina ha saputo mettersi in gioco e a disposizione del mister, ricoprendo un ruolo che ha sempre avuto nelle corde.

Atalanta, Pessina come “Neo”

Un po’ di Neo di Matrix ha dovuto scoprire e allinearsi ad un mondo veloce e “surreale” come quello dell’Atalanta, scoprendo solo in seguito di poter rivestire i panni dell’Eletto.

Nel film l’obiettivo finale era quello di smascherare il mondo virtuale creato dalle macchine e quindi risvegliare le coscienze degli esseri umani dalla simulazione creata da Matrix.

Un compito sicuramente complicato, ma visto l’andazzo e il turbinio di opinioni suscitate dalla partenza dell’argentino, appare di certo non meno complicato l’obiettivo del centrocampista monzese. Prendere l’eredità di Gomez e “liberare” le coscienze degli scettici dalla figura ingombrante del Papu. Un’ombra che continua a vivere nella testa di giornalisti e pseudo tifosi quando le cose vanno male o non tanto bene.

Sicuramente la doppietta rifilata al Napoli è un primo passo che dimostra l’attitudine di Pessina a voler e poter rivestire questo importante ruolo. Prossima tappa, risvegliare le coscienze anche nel resto del mondo, a partire dall’Europa, con il Real Madrid già nel mirino.




Atalanta-Sassuolo 5-1: la regola dell’equilibrio (senza Gomez)

ATALANTA SASSUOLO-EQUILIBRIO-GOMEZ Chi ben comincia è a metà dell’opera, come dice l’adagio popolare, e meglio di così l’Atalanta non poteva esordire nel 2021.

Una cinquina al Sassuolo che in pochi avranno trovato durante le feste date le restrizioni anticovid, ma che il maestro Gasp ha pescato facilmente contro i neroverdi.

Anno nuovo, solita Atalanta di inizio anno: da tre stagioni consecutive, infatti, la Dea vince la prima partita dell’anno solare con una cinquina (Frosinone-Atalanta 0 5 nel 2018, Atalanta-Parma 5-0 nel 2019 e ieri Atalanta-Sassuolo 5-1).

Una partenza col botto, ma oltre lo spettacolo i nerazzurri hanno dimostrato di poter vincer e convincere con una speciale regola amata e inseguita da tutti gli allenatori: quella dell’equilibrio. O meglio, del nuovo equilibrio senza Gomez.

PESSINA L’EQUILIBRISTA-  A volte per fare un passo avanti, devi perdere per un attimo l’equilibro, soprattutto se devi capire come sopperire all’assenza della tua elite argentina. Matteo Pessina sta facendo molto di più, dimostrando di poter giocare a suo agio in bilico tra centrocampo e attacco, e non ha bisogno di una rete sotto la sua astratta corda, perché con Gasperini e il resto della squadra capita una volta su mille di cadere.

Dopo vari tentativi, alla fine è arrivata la rete della conferma per lui, ma anche senza il suo nome sul tabellino tutti avrebbero notato la sua naturalezza nel destreggiarsi tra le linee. Uomo in più della mediana quando c’è da difendere, ma presenza altrettanto importante in fase offensiva. La posizione più centrale e meno defilata di Gomez permettono ai suoi compagni di reparto Ilicic e Zapata di spartirsi meglio i difensori avversari. E come abbiamo visto, in mezzo prima o poi un buco dove inserirsi qualcuno lo trova sempre (vedi Freuler e appunto Pessina).

Più responsabilità creative allo sloveno, ma più compito tattici al ragazzo di Monza che fino adesso il suo ruolo di equalizzatore lo sta assumendo più che discretamente.

Atalanta-Sassuolo: nuovo equilibrio senza Gomez

REGISTA SVIZZERO-  Sia chiaro, Remo Freuler è tra i pochi stacanovisti nerazzurri, e una fase di flessione fisiologica gli è concessa. Forse più che qualche panchina di riposo, gli sarebbe servita maggiore responsabilità.

Da quando Papu non gioca più e Gasperini ha chiaramente fatto capire che ci sono altri leader in campo, lo svizzero non ha tradito le attese. Nel mese di dicembre abbiamo assistito ad un crescendo nelle sue prestazioni, e l’apice l’ha raggiunto nella partita contro i neroverdi, dove guarda caso la fascia di capitano al braccio lo ha trasformato nell’autore intellettuale dei gol di Zapata e Muriel.

Improvvisa fiducia nei propri mezzi o nuovo assetto che massimizza il suo lavoro? Una cosa non esclude l’altra, certo, ma forse di coincidenze con Gasp al comando non si può proprio parlare.

Quale sia il futuro di Gomez ancora nessuno lo sa, ma ora sappiamo che anche senza l’argentino questa Dea può continuare a camminare tranquillamente sul filo che la separa dai suoi obiettivi. Con la consapevolezza di poter rimanere in equilibrio a lungo.