Atalanta, ci pensa Lookman: basta il minimo per chiudere alla grande il 2023!

SERIE A, DICIOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-LECCE 1-0: LOOKMAN LA DECIDE NELLA RIPRESA

Bergamo: la terza vittoria consecutiva in casa riporta l’Atalanta in piena zona Europa e cancella lo sfortunato passo falso di Bologna. La decide il solito Lookman con il settimo centro in campionato, il nigeriano augura il buon anno ai tifosi prima di partire per la Coppa d’Africa. Con questi tre punti la Dea sale a quota ventinove, si mette alle spalle Lazio, Napoli e anche la Roma che però deve ancora giocare e si arrampica al sesto posto in classifica.

DIFESA IN CONTINUA EMERGENZA: con la solita cronica emergenza in difesa, si sapeva delle assenze di Toloi e Palomino, più Hateboer sull’esterno, il Gasp perde nel riscaldamento anche Scalvini e così De Roon retrocede fra i marcatori, Pasalic entra a centrocampo. Anche il Lecce ha parecchie assenze, in difesa Touba sostituisce Pongracic, davanti Oudin deve sistemarsi esterno destro perché Sansone, Banda e Almqvist sono indisponibili.

TUTTO NELLA RIPRESA, LOOKMAN LA SBLOCCA: l’Atalanta migliore dunque è quella del secondo tempo dopo un’ora di sostanziale noia ed equilibrio, la traversa colpita da Pasalic al dodicesimo del secondo tempo è il segnale della sveglia e qualche istante dopo è Lookman dal limite a sbloccare la gara con un diagonale rasoterra angolatissimo su assist di Scamacca. Ancora il nigeriano potrebbe raddoppiare ma Falcone riesce a respingere. Quando De Roon diventa trequartista nella ripresa la partita cambia. In avanti torna fra i titolari Scamacca accanto a Lookman. L’azzurro aveva avuto due opportunità in avvio, arrivando sul secondo palo sulle deviazioni dei compagni, ma un colpo di testa va a lato e un destro dalla linea finisce sul palo esterno. Prima di uscire dopo circa un’ora di match per far posto a Muriel, l’ex Sassuolo viene anche fermato da Falcone che gli nega la gioia del gol.

CARNESECCHI DECISIVO: e dire che la disposizione di D’Aversa tiene a lungo lontani i nerazzurri dall’area del Lecce: la miglior chance dell’Atalanta nel primo tempo nasce da un pasticcio del portiere Falcone: Koopmeiners può tirare e Baschirotto ribatte davanti alla porta vuota. In fase offensiva invece gli ospiti nell’ultima parte di gara mettono i brividi alla Dea: impegnano Carnesecchi con una botta da fuori di Kaba. Krstovic, preferito al via a Piccoli, non trova la porta di testa su cross di Gallo. Poi ancora una parata di Carnesecchi su Oudin ad uno dal novantesimo toglie l’urlo agli ospiti; sul ribaltamento di fronte anche Muriel potrebbe chiudere la gara in anticipo però colpisce male in area. Quattro di recupero (abbondanti) e i tre punti vanno alla Dea che, col fiatone, chiude il suo 2023 con il sorriso e spera di proseguire così anche nel nuovo anno.




L’ottovolante Atalanta si abbatte sulla Salernitana: Dea esagerata, vince 8-2!

SERIE A, DICIOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-SALERNITANA 8-2: A SEGNO ANCHE GLI EX EDERSON E ZORTEA

Bergamo: il treno Champions League è lì, a soli tre punti. L’Atalanta strapazza 8-2 la Salernitana inguaiando Davide Nicola e si avvicina (a pari merito con la Lazio) all’accoppiata Inter-Juventus, quella che vale la qualificazione alla prossima Champions League. Non c’è gara al Gewiss Stadium, perché in meno di un tempo la Dea ne segna già cinque e travolge i malcapitati campani con le reti di Boga, Lookman, Koopmeiners e Hojlund con il momentaneo 1-1 di Dia. Nella ripresa a segno per i nerazzurri ancora Lookman e due ex: Ederson e Zortea mentre per i granata timbra il baby Nicolussi.

GASP LANCIA BOGA DAL 1′: dopo l’ottima ripresa di Bologna, il tecnico Gasperini cambia specialmente davanti la sua Atalanta dove, attorno all’inamovibile Hojlund, giocano oggi Lookman e Boga (due assist decisivi per lui al Dall’Ara) mentre un solo cambio dietro e in mezzo con Zappacosta al posto di Hateboer. Nella Salernitana, mister Nicola di affida davanti a Dia e Piatek mentre dietro c’è Candreva e tra i pali terza presenza in Italia per il messicano Ochoa.

BOGA-DIA, SUBITO BOTTA E RISPOSTA: prima dell’ingresso delle squadre in campo, i due presidenti Percassi e Pagliuca premiano Rafael Toloi, che a Bologna ha toccato quota 250 gare con la maglia dell’Atalanta; bella la cornice di pubblico a Bergamo, ci sono anche circa duemila tifosi granata giunti da Salerno per assistere a questo match che inizia con l’Atalanta subito decisa a far sul serio e passa al quarto con Boga, azione solitaria e un po’ fortunosa che lo porta a tirare dal limite, deviazione decisiva di un difensore ospite e pallone che si infila in rete con Ochoa che è preso in contro tempo e la Dea va sull’1-0 rischiando poi anche il bis poco dopo con Koopmeiners che, servito indietro da Zappacosta, conclude a colpo sicuro ma si oppone con le gambe Ochoa. Poi, all’improvviso, ecco la Salernitana al decimo: rinvio lungo di Ochoa, Piatek spizzica un pallone lanciato da Ochoa per Dia che ne salta due e batte Musso in uscita firmando l’1-1 granata.

LOOKMAN-SCALVINI, LA DEA SCAPPA: sorpresa dalla fiammata ospite, la Dea non si scompone e riprende a macinare gioco e occasioni: all’undicesimo Lookman tira da fuori area, ma c’è ancora Ochoa sulla traiettoria, poi ecco l’episodio che cambia nuovamente il match al diciottesimo con Fazio che abbatte Hojlund vicino alla linea dell’area di rigore, e il penalty per la Dea è assegnato dopo consulto al Var: dal dischetto va Lookman che non sbaglia, nonostante Ochoa fosse riuscito a toccare. 2-1 per i nerazzurri che tre minuti dopo allungano grazie a Scalvini che spunta dalle retrovie su un corner teso di Koopmeiners e mette in rete.

KOOP E SUPER-HOJULUND FANNO CINQUINA: la Dea è un fiume in piena e la Salernitana va completamente in bambola con i nerazzurri che spuntano ovunque: al ventotto Hojlund va vicino al gol dopo un’azione solitaria in cui fa fuori tre difensori della Salernitana, buono il diagonale ma Ochoa (ancora lui) c’è ancora a smanacciare in angolo. Poi Boga scappa ancora sulla fascia e mette dentro un pallone velenoso che Fazio devia prima che Hojlund metta in rete. Al trentasette altro rigore per la Dea con Hojlund in area che fa impazzire Fazio che lo atterra di nuovo: pochi dubbi stavolta per l’arbitro e Koopmeiners va dal dischetto, Ochoa para ancora ma l’olandese è li sulla ribattuta a metter dentro il 4-1. Finita qui? Neanche per idea perchè Hojlund a tre dal riposo dopo due rigori conquistati scappa via a centrocampo e si invola verso Ochoa, Fazio non riesce a fermarlo e il danese mette in rete con un diagonale potente: pare l’Atalanta dei tempi d’oro quella che chiude questo primo tempo dopo tre di recupero avanti per 5-1 sulla malcapitata squadra di Nicola. Unico neo, l’ammonizione per Koopmeiners che gli farà saltare la sfida alla Juve di domenica prossima.

RIPRESA, LOOKMAN FA SEI, NICOLUSSI ACCORCIA: con il risultato già in tesca, il Gasp toglie un altro diffidato durante l’intervallo sostituendo De Roon con l’ex Ederson che lo scorso anno segnò proprio a Bergamo ma con la maglia granata. La Dea riprende da dove aveva finito e all’ottavo Lookman colpisce da fuori e fa ancora centro con un bel gol che non da scampo a Ochoa e per l’Atalanta sono sei i gol. Due minuti dopo va a segno anche la Salernitana, che con il baby Nicolussi Caviglia tira dal limite, leggera deviazione di Scalvini decisiva a mettere fuorigioco Musso.

EDERSO-ZORTEA EX SPIETATI: tempo di altri cambi per il Gasp che inserisce al tredicesimo Demiral e Zortea al posto di Toloi e l’acciaccato Zappacosta e, al sedicesimo, il pallottoliere nerazzurro segna ancora un gol: l’ex Ederson dal limite fa centro con un tiro a giro eseguito da fermo che si insacca all’incrocio dei pali. La partita a quel punto è sempre più un proforma e il ritmo cala vistosamente con i nerazzurri che operano altri cambi: dentro Zapata per Hojlund e (più tardi) anche Maehle per Lookman. A cinque dalla fine ecco anche l’ottava meraviglia atalantina, firmata da un altro ex, Zortea che, servito da Zapata, stoppa di tacco e calcia un diagonale imprendibile. C’è tempo anche per una traversa di Koop proprio allo scoccare del novantesimo. Sarebbe stato probabilmente troppo: otto gol possono bastare per segnare al meglio la prima casalinga nerazzurra di questo 2023. I nerazzurri restano nel gruppo insieme alla Lazio, a soli tre punti da Inter e quella Juve a cui la Dea farà visita la prossima settimana nel posticipo con il morale a mille, anzi… ottomila!




Atalanta, pomeriggio da dimenticare: strapazzata dalla Roma, la Dea cade a Bergamo.

SERIE A, DICIOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-ROMA 1-4: POKER GIALLOROSSA, DEA NON PERVENUTA

Bergamo: il campionato ritrova la Roma che spezza il volo dell’Atalanta giocando forse la miglior partita stagionale e rivendica il pieno diritto di correre perlomeno per un posto Champions. La squadra del Gasp, che non perdeva dal 3 ottobre, si ferma a sei vittorie consecutive e ora vede il ritorno dei giallorossi a -6. Gli stessi punti che ora separano la Dea dalla vetta della classifica: forse per un po’ non si parlerà più di sogno scudetto per i nerazzurri in una settimana iniziata con le polemiche per la maglia con Skyline di Bergamo errata per il Christmas match ritirata poco prima dell’inizio della partita e culminata tra scossa di terremoto mattutina che ha colpito la Bergamasca (per fortuna senza danni) e l’uragano giallorosso che ha affondato la truppa del Gasp.

HATEBOER E PEZZELLA TITOLARI: Gasperini conferma quasi per intero la squadra che ha vinto Verona: uniche eccezioni Djimsiti (riposa Demiral), Freuler (per Koopmeiners) e Hateboer, che sulla fascia destra viene preferito a Zappacosta. Confermati Pezzella sulla sinistra e Ilicic e Pasalic a supporto di Zapata. Nessuna sorpresa da Mourinho: la linea a tre difensiva più affidabile con gli ex Mancini ed Ibanez in campo, Karsdorp e Vina sulle fasce, l’altro ex Cristante e Mkhitaryan con Veretout e davanti Zaniolo al fianco di Abraham.

DISASTRO IN AVVIO: il solito avvio choc dell’Atalanta, com’era già successo contro il Milan e più recentemente il Villarreal: sotto dopo meno di un minuto, con molti dubbi su come viene contrastata una combinazione fra Zaniolo e Abraham, ma anche il dubbio di un fallo su Djimsiti che interviene in modo troppo molle per spezzare il dialogo. De Roon e Toloi sono in ritardo per intervenire, ci prova Hateboer ma il suo tentativo di liberare crea solo un rimpallo che favorisce Abraham. La Dea prova a reagire e non va non lontana dal pareggio per due volte nel giro di un minuto tra il ventesimo e il ventunesimo con un gran tiro di Djimsiti e una girata di Zapata, su cui Rui Patricio, straordinario nel primo caso, difende bene la porta.

ZANIOLO RADDOPPIA, MURIEL (CON DEVIAZIONE) ACCORCIA: la Roma però ribatte colpo su colpo e poco prima della mezz’ora imbecca ancora la ripartenza vincente: Zaniolo detta la ripartenza con un colpo di tacco, Veretout la rifinisce restituendogli il pallone faccia alla porta e l’azzurro resiste al ritorno di Djimsiti, segnando il 2-0. Contro-reazione nerazzurra con Toloi, e Rui Patricio protegge benissimo il palo, ma Gasperini capisce che serve una scossa, anche tattica, e si gioca subito il tutto per tutto: fuori Djimsiti, dentro Muriel. Proprio il colombiano, a una manciata di secondi dall’intervallo, causa il 2-1, con la complicità di Cristante che spiazza Rui Patricio, deviando in porta la sua conclusione. La Dea rivede quindi la luce a ridosso del the caldo.

RIPRESA, PARI DI ZAPATA MA IL VAR DICE NO: in avvio di ripresa il Gas si gioca anche la carta Malinovskyi, al posto di Ilicic, e proprio l’ucraino sfiora il pareggio quasi subito, su punizione respinta da Rui Patricio. L’Atalanta continua ad avere il governo della partita in mano, schiaccia la Roma che però continua a difendersi con ordine e grande aggressività e si rende davvero pericolosa solo su calcio piazzato. Poi l’episodio che cambia la gara a metà del secondo tempo quando l’Atalanta su corner trova il pareggio, con colpo di testa di Zapata, ma Irrati annulla per fuorigioco di Palomino, che avrebbe ostacolato Cristante, trovandosi dunque in posizione attiva.

LA ROMA DILAGA NEL FINALE: un duro colpo per la Dea, quasi una scossa di adrenalina per la Roma, che trova poco dopo il 3-1 che ristabilisce il doppio vantaggio e chiude di fatto il match con Smalling che sfrutta benissimo una punizione di Veretout, scappando al controllo di Toloi, con Musso che sceglie di non uscire. Dieci minuti dopo ecco anche il poker giallorosso, a far calare definitivamente il sipario sul match è ancora Abraham su assist ancora di Veretout, dopo iniziativa di Shomurodov. Notte fonda per un’Atalanta che, pur recriminando per alcune decisioni arbitrali ha disputato un match ben al di sotto delle attese che la allontanano così dalla vetta della classifica e chiude in maniera decisamente amara il suo 2021 casalingo con una sonora sconfitta.

IL TABELLINO:

ATALANTA-ROMA 1-4 (primo tempo 1-2)

RETI: 1′ pt Abraham (R), 27′ pt Zaniolo (R), 46′ pt aut. Cristante (R), 27′ st Smalling (R), 37′ st Abraham (R)

ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti (34′ pt Muriel); Hateboer (35′ st Zappacosta), De Roon, Freuler, Pezzella (34′ st Maehle); Pasalic (19′ st Miranchuk); Ilicic (46′ pt Malinovskyi), Zapata – A disposizione: Rossi, Sportiello, Koopmeiners, Malinovskiy, Demiral, Pessina, Lovato, Piccoli – Allenatore: Gasperini

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp, Mkhitaryan (44′ st Calafiori), Cristante, Veretout (47′ st Kumbulla), Viña; Zaniolo (25′ st Shomurodov), Abraham – A disposizione: Boer, Fuzato, Villar, Pérez, Mayoral, Diawara, Bove, Darboe, Zalewski – Allenatore: Mourinho

ARBITRO: Irrati di Pistoia

NOTE: spettatori 17mila circa – ammoniti: De Roon (A); Zaniolo, Ibanez, Mancini (R) – recuperi: 3′ p.t. e 3′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Roma

ALL.: GASPERINI 5: ci capisce poco anche lui di questa partita dove le scelte in avvio non sono proprio convincenti, ma nemmeno quelle in corso d’opera. Alla fine contesta (anche giustamente) il gol del 2-2 non concesso dal Var, ma una squadra che ambisce a posizioni altissime non può continuare a subire gol in avvio di gara (ed in quel modo).

MUSSO 5: male male in occasione del terzo gol che (di fatto) chiude il match: Smalling lo anticipa senza problemi per la mancata uscita. Colpevole.

TOLOI 5: non ci siamo anche nel suo caso. Qualche scorribanda in avanti, ma poi dietro soffre parecchio.

PALOMINO 5.5: un po’ meglio rispetto ai compagni di reparto ma comunque insufficiente.

DJIMSITI 5.5: prova una conclusione da fuori che Rui Patricio gli manda in corner, ma dietro non è nemmeno lui convincente e viene sostituito addirittura dopo poco più di mezz’ora (MURIEL 5.5: trova il gol, fortunoso, che riapre il match a fine primo tempo ma nella ripresa sono più gli errori che le cose buone viste).

HATEBOER 5: qualche galoppata interessante e poco altro. Fumoso. (ZAPPACOSTA s.v.: entra a partita ormai compromessa).

FREULER 5.5: anche per lui una giornata con più ombre che lui. Ha bisogno di rifiatare.

DE ROON 5: prima parte nel suo ruolo, poi viene arretrato ma con “licenza” di avanzare. Risultati scarsini.

PEZZELLA 5.5: è sicuramente il minore dei colpevoli, ma oggi qualche passo indietro rispetto a Verona lo ha mostrato anche lui. (MAEHLE s.v.: ingiudicabile).

ILICIC 5.5: qualche numero dei suoi lo fa anche vedere, ma vincono senza dubbio i maggiori palloni persi in maniera piuttosto banale. (MALINOVSKYI 5: Gasp gli affida il compito di spaccar la partita, lui invece delude un po’ tutti).

PASALIC 5.5: anche per lui oggi una giornata sicuramente non indimenticabile. Poco in palla, si nota davvero raramente (MIRANCHUK 5.5: stavolta non gli riesce di esser nuovamente decisivo).

ZAPATA 5.5: probabilmente se fosse stato convalidato il gol del 2-2 parleremmo di tutt’altra valutazione, ma nel complesso perde la sfida con il collega di reparto Abraham sull’altra sponda.




Serie A, i risultati dopo la 18a giornata

I RISULTATI DELLA DICIOTTESIMA GIORNATA

VENERDI’ 15 GENNAIO
ore 20:45
Lazio-Roma 3-0:
14′ Immobile, 23′, 67′ Luis Alberto

SABATO 16 GENNAIO
ore 15:00
Bologna-Verona 1-0:
19′ rig. Orsolini

ore 18:00
Torino-Spezia 0-0

ore 20:45
Sampdoria-Udinese 2-1
: 55′ De Paul, 67′ Candreva rig., 81′ Torregrossa

DOMENICA 17 GENNAIO
ore 12:30
Napoli-Fiorentina 6-0:
5′, 72′ rig. Insigne, 36′ Demme, 38′ Lozano, 45′ Zielinksi, 89′ Politano

ore 15:00
Crotone-Benevento 4-1
: 5′ aut. Glik, 29′ Simy, 54′ Simy, 65′ Vulic, 82′ Falque

Sassuolo-Parma 1-1: 37′ Kucka, 94′ Djuricic

ore 18:00
Atalanta-Genoa: 0-0

ore 20:45
Inter-Juventus 2-0
: 12′ Vidal, 52′ Barella

LUNEDI’ 18 GENNAIO
ore 20:45
Cagliari-Milan
 0-2: 7′ Ibrahimovic rig, 52′ Ibrahimovic

RECUPERO DELLA DECIMA GIORNATA

MERCOLEDI’ 20 GENNAIO
Udinese-Atalanta 1-1

LA CLASSIFICA:
# Squadra PG V P S GF GC DG Pts.
1 Milan 18 13 4 1 39 19 +20 43
2 Inter Milan 18 12 4 2 45 23 +22 40
3 SSC Napoli 17 11 1 5 40 16 +24 34
4 Roma 18 10 4 4 37 29 +8 34
5 Juventus 17 9 6 2 35 18 +17 33
6 Atalanta 18 9 6 3 41 23 +18 33
7 Lazio 18 9 4 5 30 25 +5 31
8 Sassuolo 18 8 6 4 31 27 +4 30
9 Hellas Verona 18 7 6 5 22 17 +5 27
10 Sampdoria 18 7 2 9 28 29 -1 23
11 Benevento 18 6 3 9 21 34 -13 21
12 Bologna 18 5 5 8 24 31 -7 20
13 Spezia 18 4 6 8 23 32 -9 18
14 Fiorentina 18 4 6 8 18 29 -11 18
15 Udinese 18 4 5 9 20 28 -8 17
16 Genoa 18 3 6 9 18 30 -12 15
17 Cagliari 18 3 5 10 23 36 -13 14
18 Torino 18 2 7 9 26 35 -9 13
19 Parma 18 2 7 9 14 34 -20 13
20 Crotone 18 3 3 12 21 41 -20 12



Le pagelle di Atalanta-Genoa

GOLLINI E’ SEMPRE DECISIVO, MALINOVSKYI NON CONVINCE

Nonostante una ripresa all’assalto (sterile), la Dea alla fine deve comunque ringraziare il portiere Gollini che nel finale di primo tempo nega un gol quasi fatto agli ospiti sulla conclusione di Shomurodov. Ci si aspettava molto da Malinovskyi che invece ha un po’ deluso in un match dove è proprio mancato lo spunto del singolo ad illuminare un’Atalanta un po’ stanca, Ilicic compreso.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6: alla fine la sfida dei ricordi con il suo passato finisce pari. E proprio la sua ex squadra riesce (per almeno un tempo) a metter in gabbia i suoi che poi nella ripresa provano un assalto tuttavia sterile alla porta di Perin ma senza far davvero male.

GOLLINI 7: anche stavolta sono determinanti i suoi guantoni: decisiva la parata su Shomurodov a cinque dall’intervallo che poteva davvero complicare la vita ai suoi. Nella ripresa invece fa da spettatore non pagante.

TOLOI 6.5: poche sbavature, nella ripresa spesso in avanti a cercare l’assalto al muro rossoblu.

PALOMINO 6.5: qualche problemino nel primo tempo, nella ripresa gli ospiti non attaccano più.

DJIMSITI 6.5: anche per lui più offensivo nella ripresa che difensivo in quanto poco impegnato.

HATEBOER 6.5: sfortunato nella ripresa quando centra il palo per quello che è uno dei (rari) tiri nello specchio della porta della Dea in questa partita (MAHELE s.v.: dentro nel finale, non può incidere sul match).

DE ROON 6: generoso per tutta la partita, ma oggi anche lui meno propositivo rispetto ad altre uscite.

FREULER 6: assalto anche lui al fortino rossoblu nella ripresa ma non riesce a tirare

GOSENS 6: va a ritmo alternato anche se è sua la conclusione pericolosa che impegna Perin alla deviazione in corner. Un po’ pochino però.

MALINOVSKYI 5: spesso innamorato troppo del pallone, purtroppo non ha la giocata che possa dar supporto nel primo tempo a Zapata o aiutare Ilicic. Sostituito nella ripresa. (MIRANCHUK 6: meglio con il suo ingresso, non fa cose trascendentali ma da supporto alla squadra nello sterile assalto alla difesa avversaria).

ILICIC 5.5: succede anche ai più grandi, oggi capita anche a lui di non riuscire ad incidere ed illuminar la via ad una Dea apparsa meno pimpante del solito. Si rifarà. (LAMMERS s.v.: dentro nel finale, prova anche la conclusione a rete e niente più).

ZAPATA 5.5: polveri bagnate anche per lui. Ha pochi palloni giocabili che non riesce a tramutare in occasioni importanti per i suoi. Un po’ stanco anche lui. (MURIEL 5.5: non riesce oggi ad essere decisivo ma in un match dove complessivamente tutta la squadra ha avuto difficoltà).




Fa notizia l’Atalanta che va in bianco: il Genoa imbriglia i nerazzurri e li ferma sullo 0-0

SERIE A, DICIOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-GENOA 0-0: LA DEA NON SFONDA IL MURO DEL GRIFONE

L’Atalanta che non segna è qualcosa di raro di questi tempi, eppure capita. Il Genoa con un primo tempo propositivo ed ordinato e una ripresa sulla difensiva porta a casa uno 0-0 che frena la corsa di un’Atalanta che tira il freno e fallisce l’aggancio alla Roma al terzo posto. Peccato, ma non è il caso di creare drammi da questo piccolo passo falso: nella ripresa la Dea spinge ma non riesce a sfondare colpendo solo un palo con Hateboer e chiamando Perin alla parata decisiva con un tiro di Gosens deviato da Goldaniga; nel primo tempo i nerazzurri ringraziano Gollini nel finale, decisivo su Shomurodov. Un pari un po’ amaro ma che

Bergamo: la Dea vuol spiccare il volo e prendere la Roma, il Genoa vuol continuare l’ottimo percorso che ha intrapreso con il ritorno (l’ennesimo) di Ballardini sulla panchina del grifone; chi la spunterà lo sapremo solo a fine gara, quel che pare certo è che sicuramente non ci si annoierà. Per i nerazzurri inizia oggi una settimana molto importante che la vedrà mercoledì in campo a Udine per il recupero del match rinviato a inizio dicembre per maltempo e, sopratutto, sabato a San Siro alla corte del Milan capolista.

MALINOVSKYI SI, PESSINA NO: rispetto al match di Benevento il Gasp opera due cambi, uno dietro con Palomino al posto di Romero e uno davanti con Pessina inizialmente tenuto in panchina con chance a Malinovskyi in avanti insieme ad Ilicic a sostegno dell’unica punta Zapata. Nel Genoa mister Ballardini sul sorprendente Shomurodov mentre sono tantissimi gli ex in campo: Masiello, Czyborra, Radovanovic e Zappacosta (con Melegoni in panchina).

MEGLIO IL GENOA IN AVVIO: il match prende il via e la prima occasione è ospite con una bella iniziativa di Pjiaca che salta mezza difesa nerazzurra e conclude in area ma in maniera troppo defilata con la sfera che finisce fuori. Ancora il Genoa all’ottavo conclude da fuori con Shomurodov e la sfera passa a fil di palo. Al diciottesimo ha la sua occasione anche la Dea sugli sviluppi di un corner dove la sfera passa sotto una decina di gambe dei giocatori e arriva a Zapata che però conclude debolmente e Perin blocca la sfera.

GOLLINI SALVA TUTTO NEL FINALE: a due dalla mezz’ora prova a mettersi in proprio Zapata saltando il diretto marcatore e tentando la conclusione da posizione defilata, facile per Perin anche stavolta. La Dea prova a far qualcosa di più nel finale di gara ma deve invece ringraziare Gollini, che copie un mezzo miracolo quando Shomurodov conclude a colpo sicuro a cinque dall’intervallo ma il portiere nerazzurro si supera ed evita guai peggiori in un primo tempo che va così in archivio (senza recupero) con le due squadre inchiodate sullo 0-0.

RIPRESA, LA DEA SPINGE DI PIU’: non cambia nulla il Gasp durante l’intervallo con la ripresa che inizia con un’Atalanta più decisa a spingere ed al decimo è il momento anche di Muriel che entra in campo al posto di Zapata nella staffetta tutta colombiana in avanti. Al quarto d’ora Ilicic offre un bel pallone in area per Toloi che però calcia alto da buona posizione. Ben più ghiotta l’occasione di Hateboer al diciannove quando l’olandese calcia a colpo sicuro e centra in pieno il palo con la sfera che si spegne sul fondo.

ASSEDIO STERILE: pochi minuti dopo è il momento di Miranchuk che rileva Malinovskyi in campo e la Dea che continua a spingere: al ventisette punizione di Muriel che però pecca di precisione poi Gosens impegna Perin nel finale con una conclusione velenosa che il portiere del Genoa manda in corner con un ottimo riflesso. Dentro tutti nel finale per il Gasp con anche Mahele e Miranchuk che prendono il posto di Hateboer e Ilicic per tentare il disperato assalto al gol della vittoria.

OCCASIONE PERSA MA GUARDIAMO AVANTI: l’assedio finale porta di fatto a solo a qualche protesta per presunti falli in area di rigore rossoblu, e a cinque minuti di recupero (che poi diventeranno sei) che non sortiranno nulla degno di nota. Finisce 0-0, la Dea manca l’aggancio alla Roma in classifica ma rimane comunque nelle zone nobili di una classifica davvero corta in vetta e con una partita da recuperare mercoledì ad Udine: l’occasione per rifarsi insomma può arrivare a breve, sta ai ragazzi saperla cogliere. Avanti tutta!

IL TABELLINO:

ATALANTA-GENOA 0-0 

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer (43′ s.t. Maehle), de Roon, Freuler, Gosens; Malinovskyi (21′ s.t. Miranchuk); Ilicic (43′ s.t. Lammers), Zapata (11′ s.t. Muriel) – All.: Gasperini

GENOA (3-5-2): Perin; Criscito, Masiello (11′ s.t. Goldaniga), Czyborra, Rodavanovic, Zappacosta (35′ s.t. Onguene), Strootman (11′ s.t. Behrami), Badelj, Pjaca (22′ s.t. Pandev), Zajc (1′ s.t. Lerager), Shomurodov – All.: Ballardini

ARBITRO: Livio Marinelli di Tivoli.

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: 27′ s.t. Goldaniga (G), 30′ s.t. Zappacosta (G), 39′ s.t. Gosens (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 0′ p.t. e 6′ s.t.