Tre punti sì, ma quanta fatica: l’Atalanta torna alla vittoria e lascia il Benevento a zero

SERIE A, QUATTORDICESIMA GIORNATA

ATALANTA-BENEVENTO 1-0: COLPO DI BRYAN, MA CHE FATICA!

I nerazzurri tornano alla vittoria anche in campionato in una partita che pareva ad un certo punto stregata e decisa da un gran colpo da biliardo di Cristante alla mezz’ora della ripresa che piega la resistenza di un Benevento ordinato e pure pericoloso, specie nel primo tempo quando Armenteros nel finale chiama Berisha alla grande parata che salva il risultato; ripresa a ritmo sempre lento con Gasperini che le prova un po’ tutte per andare a caccia di un gol che arriva ad un quarto d’ora dalla fine e vale tre punti preziosissimi per un’Atalanta che sale a quota diciannove punti in classifica sorpassando la Fiorentina e agganciando il Toro con cui se la vedrà proprio sabato sera nell’anticipo nella tana dei granata.

Bergamo: una vittoria, per non “vedere le streghe”: l’Atalanta che incanta in Europa e zoppica in campionato cerca una svolta questa sera proprio contro i giallorossi campani che vengono appunto chiamati “streghe” e non hanno ancora trovato un punto nelle prime tredici giornate di serie A stabilendo un vero e proprio record poco invidiabile. Una classica partita “trappola” per Gomez e compagni che, se non affrontata con la giusta determinazione e concentrazione, può riservare inaspettate sorprese e rivelarsi più complicata di quel che sulla carta può apparire.

CORNELIUS TITOLARE: cambia poco mister Gasperini che sceglie un undici molto simile a quello che ha dato spettacolo in Europa; due soli i volti nuovi: Caldara riprende il suo posto in difesa e Cornelius rileva Petagna al centro dell’attacco con Masiello che stringe i denti in difesa ed è in campo dal primo minuto; nel Benevento, De Zerbi, che non ha nemmeno convocato Lazaar e Parigini e deve fare i conti con l’assenza di Ciciretti, schiera Armenteros come terminale offensivo, supportato ai lati da Lombardi e D’Alessandro, ex di giornata.

GELO E RITMO BASSO: serata gelida al Comunale con temperatura prossima allo zero e match che inizia a ritmi piuttosto blandi ma con i nerazzurri che creano le prime occasioni al sesto con un tentativo di Castagne di testa troppo debole e parato dal portiere e poi con una punizione del Papu in area che trova Cornelius libero di colpire di testa ma con mira sbagliata e il pallone che finisce sopra la traversa; al quarto d’ora si vedono anche gli ospiti con Venuti che manda in area la sfera per la testa di Costa che manda sul fondo.

LA DEA SPINGE MA BERISHA E’ DECISIVO: a metà del primo tempo ancora Benevento pericoloso, da Lombardi per Armenteros che conclude in diagonale da fuori area con la sfera che esce non di molto sul fondo; l’Atalanta risponde a tre dalla mezz’ora con un numero di Gomez in area, conclusione in diagonale su cui Cornelius manca di un nulla la deviazione a porta vuota; danese tuttavia che è apparso in posizione di fuorigioco. Col passare dei minuti aumenta la spinta dei nerazzurri che al trentasettesimo ci provano con Cristante da fuori area con pallone che finisce a fil di palo; due minuti dopo il Benevento spezza l’assedio nerazzurro e si rende pericolosissimo con un traversone in Area per la testa di Armenteros che chiama Berisha alla grande parata che salva letteralmente la Dea dalla beffa. Scampato il pericolo la squadra del Gasp torna a spingere ed a due dall’intervallo il Papu prova l’invenzione in area per Hateboer tutto solo che però sbaglia di testa mandando sul fondo; ultimo sussulto di un primo tempo che va in archivio con le due squadre ferme sullo 0-0.

RIPRESA, DENTRO ILICIC: il match riprende dopo il riposo con nessun cambio da parte di Gasperini nell’undici atalantino e con Gomez che inizia subito andando sul fondo al terzo crossando per la testa di Cristante che però colpisce debole tra le braccia di Brignoli. Ci mette il carico il tecnico nerazzurro al sesto inserendo anche Ilicic ed andando a togliere addirittura Toloi per cercare ulteriore forza la davanti; dieci minuti dopo è poi il turno di Petagna che rileva Ilicic in attacco.

NIENTE PAURA, CI PENSA CRISTANTE: al diciannovesimo l’Atalanta si rende pericolosa con una bella giocata del Papu in area, pallone per l’accorrente Masiello che conclude e la sfera finisce sull’esterno della rete dando l’illusione del gol. Scorrono i minuti ed il match pare sempre più un rompicapo irrisolvibile per i ragazzi del Gasp che alla mezz’ora pescano il jolly dal mazzo con Cristante, che prende palla e ai limiti dell’area fa partire una conclusione angolata quanto basta a battere Brignoli e sbloccare il match: 1-0 per l’Atalanta.

BENE SOLO I TRE PUNTI: resta quindi un quarto d’ora tra i nerazzurri ed un successo che in campionato manca dal successo interno sul Verona, mentre ad un minuto dal novantesimo il Gasp si gioca anche la carta-Palomino al posto di un esausto Gomez prima dei quattro minuti di recupero che regaleranno l’ultimo brivido ai tifosi nerazzurri con una punizione conquistata dagli ospiti ai limiti dell’area proprio a pochi secondi dallo scadere su cui Berisha è bravo in uscita con i pugni a liberare l’area dalla minaccia a pochi istanti dal triplice fischio che libera l’urlo del pubblico semi-congelato del Comunale: torna al successo l’Atalanta, una vittoria sporca e sofferta (contro un Benevento che resta inchiodato a quota zero) che però vale tre punti pesantissimi che le consentono di risalire ulteriormente in classifica e restare nel gruppo di quelle che puntano a qualcosina di più della salvezza: ma per far questo occorre però un cambio di passo decisamente diverso da quello visto stasera, magari a cominciare già sabato nell’anticipo di quelli tosti in casa del Toro… avanti tutta!

IL TABELLINO

ATALANTA-BENEVENTO 1-0 (primo tempo 0-0)

RETI: Cristante al 30′ s.t.

ATALANTA (3-4-2-1): Berisha; Toloi (7′ st Ilicic), Caldara, Masiello; Castagne, De Roon, Freuler, Hateboer; Cristante, Gomez (45′ st Palomino); Cornelius (15′ st Petagna) – A disposizione: Rossi, Gollini, Orsolini, Gosens, Vido, Kurtic, Mancini, Haas, Joao Schmidt – All.: Gasperini

BENEVENTO (4-3-3): Brignoli; Venuti, Djimsiti, Costa, Di Chiara; Chibsah (35′ st Memushaj), Del Pinto, Cataldi; Lombardi, Armenteros (1′ st Puscas), D’Alessandro (21′ st Kanouté) – A disposizione: Belec, Coda, Viola, Gyamfi, Antei, Gravillon, Donnarumma, Brignola – All.: De Zerbi

ARBITRO: Pasqua di Tivoli.

NOTE: serata fredda, terreno in ottime condizioni – ammoniti: Costa, Venuti, De Roon – calci d’angolo: 9-3 per l’Atalanta – recuperi: 0′ p.t. e 4′ s.t.




Stregata da se stessa, l’Atalanta segna e domina, ma non basta: la Samp la ribalta, 3-1

SERIE A, OTTAVA GIORNATA

SAMPDORIA-ATALANTA 3-1: GIAMPAOLO AZZECCA I CAMBI, DEA K.O.

Sconfitta davvero incredibile quella maturata a Marassi per i ragazzi del Gasp, che pagano caro un atteggiamento poco concreto sotto porta in un primo tempo letteralmente dominato e sbloccato solamente dall’illusorio gol di Cristante; le tante occasioni fallite per chiudere il conto consentono alla Samp di riorganizzarsi durante l’intervallo e trovare le giuste controffensive con gli innesti di Linetty e Caprari che saranno decisivi per ribaltare il match: infatti bastano quindici minuti di ripresa ai padroni di casa per stravolgere le gerarchie del primo tempo e chiudere i conti prima trovando il pari con Zapata, poi mettendo la freccia con Caprari e a venti dalla fine, mettere in ghiaccio il match proprio con Linetty. Sconfitta bruciante, ma che può servire per il futuro a questi ragazzi che hanno il brutto difetto di non riuscir mai a concretizzare le tante belle azioni sviluppate; c’è da lavorare insomma, ma il calendario non da tregua: giovedì c’è l’Apollon a Reggio Emilia per la terza, fondamentale, gara di Europa League.

Genova: una partita dai due volti, ma con l’impronta evidenti di entrambi gli allenatori con il nostro Gasperini che tiene in scacco per un tempo la Samp di Giampaolo ma non ha la lucidità giusta per metterla all’angolino e chiudere i conti nel momento in cui i padroni di casa erano in tilt; esattamente l’opposto di quanto il tecnico blucerchiato riesce a capitalizzare nella ripresa quando, con i cambi scuote il match e la ribalta andando a centro tre volte in altrettante occasioni nel giro di un quarto d’ora e dando scacco alla truppa atalantina che si ferma così dopo sette risultati utili consecutivi tra campionato e Europa League.

PAPU IN PANCHINA: Gasperini, probabilmente in vista dell’Europa League, lascia Gomez in panchina e in attacco si affida a Petagna, assistito da Ilicic. La Sampdoria, si affida alla vena realizzativa di Zapata e Quagliarella, e conta di far valere il fattore Marassi dove ne ha fatte le spese anche il Milan di recente.

AVVIO INCERTO, POI SOLO DEA: il mister si affida così Cristante dietro le punte, azzeccando in pieno la mossa. Il fantasista improvvisato causa una sorta di cortocircuito nella difesa della Samp: quando si inserisce, mentre Ilicic e Petagna si allargano, infatti, Torreira non lo segue e i centrali non trovano mai il tempo giusto per prenderlo. Dopo l’illusorio avvio, con l’errore di Berisha, che perde palla sull’attacco di Quagliarella, ma rimedia ribattendone il tiro, la sfida si mette in discesa per i bergamaschi: Puggioni para le conclusioni di Ilicic e Freuler, poi vede sfilare vicino al palo destro quella di Cristante.

CRISTANTE PER L’ILLUSIONE: il motore dei nerazzurri aumenta sempre più i suoi giri sino a sbloccare meritatamente il match: Puggioni cade nell’errore, uscendo a vuoto sul cross di Spinazzola e aprendo così la strada alla conclusione semplice, di testa, dell’incursore Cristante. La reazione blucerchiata è stentata, con il solo Zapata capace di rendersi pericoloso su assist di Praet, il tiro del colombiano, però, trova Berisha pronto alla respinta. Ultimo di un telegramma di un primo tempo che va così in archivio con i nostri avanti meritatamente nel punteggio.

GIAMPAOLO CAMBIA, E’ BLACK-OUT: secondo tempo che si apre con due cambi che si riveleranno decisivi con mister Giampaolo che inserisce Caprari e Linetty, rapidità e forza, per Ramirez e Verre, capovolgendo le sorti del match: Gasperini, nel frattempo, si è fatto più cauto, arretrando un po’ Cristante e spostando Ilicic su Torreira. Ma la Samp dilaga: all’undicesimo arriva il pari, Quagliarella salta Berishia in uscita defilata e mette in mezzo per la testa di Zapata che fa 1-1. Tutto da rifare.
CAPRARI-LINETTY, SI VA A PICCO: ma il peggio deve ancora arrivare: con i nerazzurri in bambola al quarto d’ora arriva il sorpasso, ancora su intuizione del colombiano a liberare Strinic e cross vincente per Caprari. Il colpo finale arriva da Linetty, su invenzione assist di Praet, e incursione perfetta con annessa conclusione vincente al minuto ventiquattro.
UNA LEZIONE DI CUI FAR TESORO: all’Atalanta non basta così l’ingresso di Gomez dopo il gol del 2-1, l’argentino fallisce anche un paio di buone occasioni quando la Dea prova a scuotersi nuovamente nel finale per tornare almeno in partita; dentro anche Cornelius e Vido con Gasperini che prova il tutto per tutto, ma il danese viene stoppato due volte da Puggioni nei minuti finali. Poco altro da aggiungere, pare tutto un film già visto, con un’Atalanta bella, a tratti straripante e convincente ma che finisce sempre col raccogliere meno di quanto seminato: un film già visto ad esempio a Firenze dove, tuttavia, si era portato a casa la pellaccia, oggi invece lo specchiarsi troppo in se stessa e l’eccessivo compiacimento ha portato ai nerazzurri una lezione che, se ne faranno tesoro in futuro, potrà anche rivelarsi salutare. Intento però testa bassa e pedalare, giovedì c’è l’Apollon in Europa League, e qui si che c’è da badare al sodo senza troppi fronzoli.

IL TABELLINO:

SAMPDORIA-ATALANTA 3-1 (primo tempo 0-1)

RETI: 21′ Cristante (A), 56′ Zapata (S), 60′ Caprari (S), 68′ Linetty (S)

SAMPDORIA (4-3-1-2): Puggioni; Strinic, Regini, Silvestre, Bereszynski; Praet, Torreira, Verre (dal 46′ Linetty); Ramirez (dal 46′ Caprari); Quagliarella, Zapata (dall’88’ Kownacki) – A disposizione: Krapikas, Tozzo; Andersen, Sala, Caprari, Djuricic, Alvarez, Ferrari, Murru – Allenatore: Giampaolo

ATALANTA (3-4-3): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Spinazzola, Freuler, De Roon (dal 63′ Gomez), Hateboer; Cristante, Petagna (dal 67′ Cornelius), Ilicic (dal 72′ Vido) – A disposizione: Rossi, Gollini; Orsolini, Gosens, Castagne, Kurtic, Mancini, Haas, Bastoni – Allenatore: Gasperini

ARBITROMariani di Aprilia

NOTE: spettatori 20. 000 circa – ammoniti: Freuler, Hateboer e Cristante (A), Silvestre, Caprari e Regini (S)  – espulsi: nessuno – recuperi: p.t. 1′, s.t. 3′.




L’Atalanta incanta per un tempo, poi il Napoli esce nella ripresa e la lascia a quota zero

SERIE A, SECONDA GIORNATA

NAPOLI-ATALANTA 3-1: IL PARI DI ZIELINSKI CAMBIA TUTTO

Un peccato: non può che riassumersi così la partita dei ragazzi del Gasp in quel di Napoli ove incantano il San Paolo per un tempo giocando un calcio attento, ordinato e passando in vantaggio meritatamente con Cristante al quarto d’ora e sfiorando in diverse occasioni anche il punto del clamoroso raddoppio contro un Napoli che appare spaesato. Nella ripresa il canovaccio pare non cambiare fino al decimo quando Zielinski si inventa da fuori area il gol che cambia il match riportando il Napoli in parità e con gli uomini di Sarri che a quel punto prendono campo e raddoppiano subito dopo con Mertens; a quel punto Gasperini le prova un po’ tutte ma i nerazzurri non riescono a rendersi particolarmente insidiosi e, anzi, incassano il terzo gol a due dalla fine con Rog.

Napoli: la trasferta partenopea di questa sera contro il lanciatissimo Napoli chiude il cerchio di un avvio di campionato certamente non dei più facili per un’Atalanta che arriva da una settimana ricca di emozioni, con il sorteggio di venerdì che ha designato un cammino quasi più da Champions League che da Europa League per la squadra del Gasp che dovrà vedersela con Everton, Lione e Apollon Limassol per tentare l’impresa di arrivare ai sedicesimi di coppa. Premesse a parte, stasera si gioca e al San Paolo i nerazzurri proveranno a bissare l’incredibile impresa dello scorso febbraio quando la doppietta di Caldara consacrò Gomez e compagni nell’olimpo del calcio italiano; difficile, forse quasi impossibile ripetersi contro un Napoli che, nonostante abbia comprato poco questa estate, ha mantenuto l’ossatura della squadra dello scorso anno e l’impressione è che siano loro i più diretti avversari per contendere lo scudetto alla Juventus.

TOCCA AD ILICIC: fatto sta però che i partenopei, che lo scorso anno hanno segnato caterve di gol, non sono riusciti a bucare la granitica difesa nerazzurra lo scorso anno e temono i ragazzi di mister Gasperini che decide, come sempre, di giocarsela a viso aperto affidandosi alla stessa squadra di domenica scorsa contro la Roma ad eccezione di Kurtic, che lascia posto ad Ilicic con Papu Gomez e Petagna in avanti per tentare di far male a Reina. Primo impegno casalingo per gli uomini di Sarri, dopo che lo scorso weekend hanno vinto per 3-1 a Verona contro l’Hellas ed in settimana hanno vinto lo spareggio per la Champions a Nizza; il tecnico azzurro si affida al tridente formato da Callejon, Mertens e Insigne mentre in difesa gioca dall’inizio Maggio al posto dello squalificato Hysaj.

CRISTANTE TESTA D’ORO: minuto di silenzio doveroso per ricordare le vittime del terremoto che ha colpito Ischia pochi giorni fa ed il match prende il via con un’Atalanta subito ordinata e attenta in campo e con il Napoli che vuol subito far capire come vuol impostare la partita cercando subito di metter sotto pressione una difesa nerazzurra che resiste subito alla grande e, alla prima occasione, va subito a far male: corner di Gomez e spunta la testa di Cristante al quarto d’ora che fa scendere il gelo al San Paolo e segnando il primo gol stagionale di un’Atalanta che è così, ancora una volta, in vantaggio al San Paolo.

MURO NERAZZURRO: il Napoli rivede le streghe ed i nerazzurri vanno a nozze in questa situazione che ora costringe gli uomini di Sarri a rincorrere contro un’Atalanta che tira su il muro davanti a Berisha senza nemmeno soffrire più di tanto: solo tre minuti dopo la mezz’ora il Napoli ha la grande chance con l’assist in area per Calleijon che viene anticipato quanto basta da Gosens per non poter spingere in rete il pallone del possibile pari.

DEA SENZA PAURA: a quel punto poi è l’Atalanta a far di nuovo il vocione facendo venir più di qualche brivido al Napoli: a dieci dalla fine con una frustata di Ilicic da fuori che scalda i guantoni al portiere del Napoli, e sugli sviluppi di un calcio di punizione con la con i nerazzurri che vanno per tre volte al tiro nel giro di pochi secondi, ma la difesa azzurra respinge in tutte e tre le occasioni con Maggio grande protagonista. Si va così verso i titoli di coda di un grande primo tempo dei nerazzurri che chiudono così meritatamente in vantaggio al San Paolo.

SUBITO DENTRO DE ROON: la ripresa prende il via con subito la prima mossa da parte di mister Gasperini che inserisce in mezzo De Roon rinunciando a Petagna in avanti ed avanzando quindi Ilicic e spostando Cristante nel suo ruolo con lo sloveno che al quinto prova un assolo dalla metà campo andando a concludere in diagonale al limite dell’area partenopea con la sfera che esce di poco sul fondo.

ZIELINSKI-MERTENS, RIBALTONE: ad un Napoli che per quasi un’ora ci ha capito davvero poco di questo match serve la prodezza del singolo per riprendere capo di una partita che sin qui appare stregata e per i nerazzurri il decimo minuto segna la chiave del match quando Zielinski raccoglie una respinta da fuori della difesa e si inventa una sassata micidiale che finisce nell’angolino lontano dove Berisha non riesce ad arrivarci: 1-1 che dura tuttavia poco più di cinque minuti quando l’Atalanta, che poco prima aveva fallito una ghiotta chance in contropiede, concede quanto basta a Insigne per metter in mezzo il pallone a Mertens che, tutto solo, spinge dentro il gol che ribalta le sorti del match.

ROG LA CHIUDE, CHE PECCATO!: per l’Atalanta, che in questo inizio di stagione è davvero tutto tranne che fortunata, ora la salita si fa davvero impervia, con Gasperini che prova nei minuti successivi prova a cambiare qualcosa andando a rilevare prima Cristante per Kurtic e poi inserendo nell’ultimo quarto d’ora anche Cornelius rinunciando ad Hateboer in fascia ma con i nerazzurri che accusano visibilmente il colpo e non riescono a creare più serie difficoltà ad un Napoli che va a quel punto in scioltezza fino a tre dalla fine quando, con la difesa sbilanciata, Rog va a chiudere il match con il facile gol del 3-1; risultato che è un po’ lo specchio di questo avvio di stagione di un’Atalanta che paga parecchio anche il conto con la sfortuna: da un calendario non certo agevole a due prime uscite in questa stagione dove a questi ragazzi è sicuramente mancato un pizzico di buona sorte per portar a casa qualcosa di più che di uno zero che la classifica recita impietosamente. Ora la sosta, imperativo ricaricare le pile e prepararci, perchè da settembre tra campionato e coppa ci aspetta un nuovo inizio che, speriamo tutti, sia davvero migliore rispetto ad un inizio sin qui purtroppo deficitario.

IL TABELLINO

NAPOLI-ATALANTA 3-1 (primo tempo 0-1)

RETI: Cristante (A) 15′ p.t., Zielinski 11′, Mertens 16′, Rog 42′ s.t.

NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski (dal 30′ s.t. Rog), Jorginho (dal 20′ s.t. Diawara), Hamsik (dal 13′ s.t. Allan); Callejon, Mertens, Insigne – A disposizione: Sepe, Rafael, Tonelli, Chiriches, Maksimovic, Mario Rui, Ounas, Milik, Giaccherini – All.: Sarri

ATALANTA (3-4-3): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer (dal 35′ s.t. Cornelius), Cristante (dal 18′ s.t. Kurtic), Freuler, Gosens; Ilicic, Petagna (dal 1′ s.t. De Roon), Gomez – A disposizione: Gollini, Rossi, Orsolini, Caldara, Castagne, Mancini, Haas, Schmidt – All.: Gasperini

ARBITRO: Di Bello di Brindisi

NOTE: spettatori: trentacinquemila circa – ammoniti: Koulibaly (N), Kurtic (A) – recuperi: 2′ p.t., 3’s.t.




L’Atalanta supera il primo esame europeo: Lille battuto, il Bortolotti torna ai nerazzurri

XIII TROFEO BORTOLOTTI

ATALANTA-LILLE 1-0: DECIDE CRISTANTE, GOLLINI PARA UN RIGORE

Successo di misura per i ragazzi del Gasp nell’amichevole valida per l’edizione numero ventitre del trofeo dedicato ad Achille e Cesare Bortolotti: una rete di Cristante poco prima del quarto d’ora decide un match in cui i nerazzurri provano a partire subito forte con la coppia inedita Gomez-Cornelius che pare intendersi abbastanza bene ma con il danese che, tuttavia, sotto porta fa davvero parecchia fatica a provare la conclusione; il gol arriva tuttavia al quarto d’ora dopo una bella azione che manda in rete Cristante; finale di primo tempo con il portiere Berisha sugli scudi, autore di almeno tre grandi parate nel giro di una ventina di secondi che salvano il risultato. Ripresa meno emozionante dal punto di vista del gioco, ma con gli ospiti che hanno una grande occasione per pareggiare i conti grazie ad un penalty concesso poco prima della mezz’ora che però stavolta è l’altro portiere atalantino, Gollini, a respingere e salvare il risultato; tanti cambi e poco altro, il triplice fischio finale riporta a Bergamo il trofeo che lo scorso anno il Francoforte aveva vinto ai calci di rigore.

Bergamo: il Bortolotti torna a casa. Un anno dopo la vittoria dei tedeschi del Francoforte ai rigori, l’Atalanta riconquista il trofeo dedicato ad Achille e Cesare Bortolotti nel primo assaggio di gara europea contro il Lille, squadra di serie A francese che è risultata sorniona e un po’ troppo rinunciataria nel primo tempo ma che, nella ripresa ha decisamente cambiato passo e solo un gran riflesso di Gollini su Benzia ha impedito di arrivare al pareggio.

QUANTA GENTE!: sugli spalti c’è tantissima gente (con la Curva Pisani in silenzio per protesta), in campo ci sono Cornelius e Kurtic assieme al Papu Gomez (Petagna e Ilicic partono dalla panchina) con Palomino che prende il posto dell’infortunato Caldara in difesa e Hateboer nel ruolo che fu lo scorso anno di Conti in fascia a spingere.

DEA SUBITO AGGRESSIVA: parte forte l’Atalanta nei primi minuti accelerando in ripartenza con il suo Papu Gomez, che più volte è fermato con le maniere forti dai difensori francesi di mister Bielsa: un tiro del capitano nerazzurro è alto già al secondo minuto. Un po’ come Petagna la scorsa stagione, Cornelius è sempre presente nelle azioni bergamasche e proprio dai suoi piedi al settimo arriva l’assist per il destro di Kurtic respinto dalla difesa.

CRISTANTE LA SBLOCCA: il gol pare nell’aria e arriva a un paio di minuti dal quarto d’ora: discesa da destra di Hateboer, palla a Cornelius che vede il Papu fuori area e quest’ultimo che offre un bel pallonetto per l’inserimento di Cristante che insacca indisturbato.

LE TRE PEZZE DI BERISHA: pur mantenendo il pallino del gioco, l’Atalanta non riesce tuttavia a chiudere il match con il Lilla che si fa così vedere nel finale quando Berisha è perfetto a due dall’intervallo nell’unico pericolo per la sua porta: prima respinge una conclusione di De Preville poi risponde anche due volte su Araujo. Applausi per il portiere albanese.

RIPRESA, LILLE INSIDIOSO: la ripresa prende il via con i nerazzurri che controllano ancora la gara: settimo Cornelius s’invola da solo ma conclude centralmente, mentre gli ospiti due minuti dopo sbagliano con De Preville clamorosamente davanti a Berisha, mandando a lato di testa; il Lille cresce ancora e, sulla falsa riga della prima chance, l’occasione si ripete su cross dalla sinistra con il colpo di testa fuori di Ponce al minuto ventidue.

GOLLINI-SHOW: ma non è solo Berisha a dimostrarsi decisivo in questo macht, anche Gollini decide di salire in cattedra a cinque dalla mezz’ora quando gli uomini di Bielsa usufruiscono di un calcio di rigore concesso per fallo di Palomino su Ponce che però il portiere nerazzurro neutralizza andando a respingere in angolo la conclusione di Benzia e facendo esplodere il boato allo stadio.

GIRANDOLA DI CAMBI: sciupata la grande occasione, gli ospiti si spengono col passare dei minuti in una ripresa condizionata anche dai tanti cambi da ambo le parti, con anche i “big” Ilicic, Petagna ed i neo arrivati Castagne, Haas e Gosens che hanno modo di poter far il loro ingresso in campo per una parte di gara.

LA PREMIAZIONE: dopo il triplice fischio è il momento del ricordo e dell’invasione dei mille bambini degli Atalanta Camp: premiati con il Walter Polini, premio fair play, il giocatore del Lille Ibrahim Amadou e con il Mario Bresciani il difensore nerazzurro Andrea Masiello come migliore in campo. Il Papu Gomez alza il trofeo e tutti i giocatori vengono attorniati dai piccoli campioni del futuro; il primo test dal sapore europeo è andato, sotto ora con Borussia e Valencia per veder ancor di più l’effetto che fa…

L’ALBO D’ORO DELLA COMPETIZIONE

TROFEO CESARE BORTOLOTTI 1992
Juventus-Borussia D. 1-1
Atalanta-Borussia D. 1-0
Atalanta-Juventus 1-0

TROFEO ACHILLE E CESARE BORTOLOTTI
1a edizione 1993: Atalanta-O. Marsiglia 3-2
2a edizione 1994: Atalanta-Gremio 3-2
3a edizione 1995: Atalanta-S. Paolo 11-10 ai rigori
4a edizione 1996: Alzano-Leffe 6-7 ai rigori, Atalanta-Leffe 3-0, Atalanta-Alzano 2-0
5a edizione 1997: Atalanta-Vasco de Gama 1-2
6a edizione 1998: Atalanta-Sampdoria 0-1
7a edizione 2000: Atalanta-Milan 2-0
8a edizione 2001: Atalanta-Borussia D. 5-3 ai rigori
9a edizione 2002: Atalanta-Real Sociedad 8-7 ai rigori
10a edizione 2003: Atalanta-Udinese 5-2 ai rigori
11a edizione 2004: Atalanta-Sampdoria 4-1 ai rigori
12a edizione 2006: Atalanta-Sampdoria 5-6 ai rigori
13a edizione 2007: Atalanta-Malines 1-0
14a edizione 2008: Atalanta-Goteborg 4-0
15a edizione 2009: Atalanta-Hull City 5-3 ai rigori
16a edizione 2010: Atalanta-Siviglia 1-2
17a edizione 2011: Queens Park-S. Braga 1-0, Atalanta-S. Braga 1-3 ai rigori, Atalanta-Queens Park 3-4 ai rigori
18a edizione 2012: Atalanta-Udinese 1-0
19a edizione 2013: Atalanta-Udinese 5-1
20a edizione 2014: Atalanta-Nantes 4-3 ai rigori
21a edizione 2015: Atalanta-Shakhtar Donetsk 0-1
22a edizione 2016: Atalanta-Eintracht Francoforte 5-6 ai rigori
23a edizione 2017: Atalanta-Lille 1-0




L’Atalanta non fa i conti con Perica: buon pari ad Udine nonostante le assenze

SERIE A, TRENTACINQUESIMA GIORNATA

UDINESE-ATALANTA 1-1: A CRISTANTE RISPONDE PERICA

Pareggio giusto nell’anticipo di mezzogiorno dove l’Atalanta ha per qualche minuto sognato una vittoria che l’avrebbe di fatto qualificata per l’Europa League ma si è poi dovuta accontentare di un pareggio contro un’Udinese che nella ripresa ha trovato il giusto pareggio e messo in difficoltà i nerazzurri che si presentavano in Friuli con diverse assenze importanti: pareggio quindi da accogliere con positività in attesa dei risultati delle milanesi inseguitrici di questo pomeriggio. Testa ora al prossimo impegno di sabato prossimo, il big match del Comunale con il Milan che potrebbe davvero valere una buona fetta di un’Europa sempre vicina.

Udine: il mezzogiorno del Friuli accende la prima delle quattro finali che l’Atalanta di mister Gasperini si appresta a disputare all’inseguimento del sogno Europeo mai così vicino per il club del Presidente Percassi dopo quasi un trentennio di assenza dai palcoscenici europei. Per centrare il traguardo c’è oggi il primo ostacolo, quell’Udinese dell’ex Gigi Del Neri che già all’andata fece vedere le streghe a Gomez e compagni costringendoli alla resa al termine di una partita che è un po’ il simbolo della cinicità del calcio del tecnico friulano che per un paio di stagione ci gustammo in quel di Bergamo.

FORMAZIONE, C’E’ RAIMONDI: ha annunciato il suo addio al calcio giocato questa settimana per poi dedicarsi ad un ruolo in società, e per Cristian Raimondi arriva la chiamata da titolare oggi nell’unidici di mister Gasperini che deve fare a meno tra squalifiche ed infortuni di Conti, Freuler, Kessie ed Hateboer e c’è così spazio per Cristante e Grassi in mezzo con Petagna che torna titolare in avanti al fianco di Gomez non in perfette condizioni. Nell’Udinese parte invece dalla panchina Thereau con il baby-Balic titolare e Zapata in avanti.

Alberto Grassi, oggi titolareGARA DIVERTENTE: match che risulta gradevole sin dalle prime battute, con entrambe le squadre che mandano subito in cantina la classica fase di studio e iniziano a provarci con i padroni di casa che al nono vanno alla conclusione con Zapata e Berisha si rifugia in corner ed è poi decisivo sugli sviluppi del successivo angolo quando De Paul ci prova direttamente dalla bandierina con il portiere nerazzurro che si supera nuovamente. L’Atalanta però risponde subito dopo con una doppia, grande occasione: prima Gomez tira un diagonale insidioso, sulla respinta di Karnezis ci prova Petagna, salva sulla riga Ali Adnan.

CRISTANTE USA BENE LA TESTA: gara molto equilibrata, con le due squadre che si equivalgono e con i padroni di casa che riescono ad imbrigliare al meglio le ripartenze dei nerazzurri che nella parte centrale del primo tempo paiono un po’ a corto di idee e con Raimondi che (già ammonito) rischia grosso fermando Zapata in fase di ripartenza ma con l’arbitro che lascia fortunatamente correre. Serve un guizzo per sbloccare questa gara ed arriva a quattro dalla fine quando i nerazzurri trovano la testa vincente di Cristante sugli sviluppi di un corner che manda la palla nel sacco e fa esplodere di gioia il gremitissimo spicchio di tifosi atalantini giunti fino in Friuli quest’oggi. Ultimi sussulti di un primo tempo che andrà in archivio non senza un’altra grande occasione per l’Atalanta per raddoppiare subito dopo la rete del vantaggio con Spinazzola che riceve palla in area e colpisce la sfera che viene respinta di testa in corner da un difensore dell’Udinese; si va così all’intervallo dopo tre di recupero con la squadra del Gasp avanti per 1-0.

PERICA FA SUBITO 1-1: inizia la ripresa con il primo cambio in casa nerazzurra con l’inserimento di D’Alessandro al posto di Raimondi ma con Gomez e compagni subito in difficoltà contro un’Udinese che spinge sin da subito ed arriva al giusto pareggio al settimo minuto al termine di una azione in cui De Paul serve Perica con un ottimo traversone, prima tira di destro, para Berisha, poi sulla respinta mette in rete il gol che rimette il match in equilibrio.

LE ASSENZE PESANO: cambia ancora mister Gasperini dopo aver incassato il gol del pareggio, prima lo fa inserendo Bastoni al posto di Kurtic (nervoso e fresco di ammonizione) e poi andando a rimpiazzare anche Gomez (non al meglio) con l’inserimento di Mounier nel suo ruolo. Priva di diversi suoi giocatori di riferimento, l’Atalanta fa parecchio fatica a farsi vedere in avanti con l’Udinese che comanda le operazioni ed i nerazzurri che si limitano a tentare di fermare le sfuriate friulane e provare ad imbastire timide ripartenze.

PUNTO COMUNQUE PREZIOSO: finale di gara in calando anche per l’Udinese, con l’Atalanta che riprende così fiato e gestire il pallone senza rischiare praticamente più nulla nell’ultima parte di un match che volgerà al termine senza ulteriori sussulti nemmeno nei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro che sanciscono il definitivo armistizio tra le due contendenti. Un punto a testa dunque, e un altro mattoncino che i ragazzi del Gasp aggiungono alla loro strepitosa classifica andando all’inseguimento del sogno europeo con la testa che si proietta già alla prossima “finale” di sabato prossimo contro il Milan tra le mura del Comunale. Tutti insieme verso uno storico traguardo: forza ragazzi!!!

IL TABELLINO:

UDINESE-ATALANTA: 1-1 (primo tempo 0-1)

RETI: 41′ p.t. Cristante (A); 8′ s.t. Perica (U)

UDINESE (4-3-1-2): Karnezis; Widmer, Danilo, Felipe, Adnan; Hallfredsson, Balic (16′ st Kums), Jankto; de Paul; Zapata (27′ st Thereau), Perica (31′ st Ewandro) – A disp.: Scuffet, Perisan, Angella, Heurtaux, Gabriel Silva, Badu, Lucas Evangelista, Matos – All.: Del Neri

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Caldara, Masiello, Toloi; Raimondi (1′ st D’Alessandro), Cristante, Grassi, Spinazzola; Kurtic (11′ st Bastoni); Gomez (17′ st Mounier), Petagna – A disp.: Gollini, Rossi, Migliaccio, Pesic, Paloschi, Melegoni. All. Gasperini

ARBITRO: Di Bello di Brindisi

NOTE: gara di andata: Atalanta-Udinese 1-3 – spettatori: 12mila circa – ammoniti Raimondi, Kurtic, Masiello (A), Balic, Felipe, Hallfredsson, De Paul (U) – espulsi: nessuno – recuperi: 3′ p.t. e 4′ s.t.




Il Sassuolo scappa, Cristante lo riprende: l’Atalanta rallenta l’Euro-corsa

SERIE A, TRENTUNESIMA GIORNATA

ATALANTA-SASSUOLO 1-1: CRISTANTE RISPONDE A PELLEGRINI

Un tempo in naftalina con un errore clamoroso di Caldara che regala il gol agli ospiti ed una ripresa d’assalto che porta però solo al gol del pareggio: l’Atalanta prosegue a piccoli passi la sua corsa verso l’Europa portando a casa un punto (comunque prezioso) contro un buon Sassuolo, ordinato nel primo tempo e sulla difensiva nella ripresa quando Gomez e compagni danno l’assalto alla porta di Consigli sino a trovare il pari con Cristante e poi impattare due volte contro l’ex Consigli, autore di due strepitose parate che negano il sorpasso ai ragazzi di Gasperini. Pareggio che proietta l’Atalanta a quota cinquantanove punti in classifica in attesa delle gare di domani delle dirette concorrenti per un posto in Europa League.

Bergamo: uno stadio gremito come nelle grandi occasioni, un pubblico che vuol spingere i suoi eroi sempre più in alto verso quel sogno che una città ed una intera provincia cullano ormai da anni: Bergamo si mobilita per la sua Atalanta dei miracoli guidata dal condottiero Gasperini che nell’anticipo della trentunesima di campionato attende il Sassuolo tra le mura amiche per cercare di dare un altro colpo di quelli importanti alla volata verso un posto in Europa League e, in caso di successo, trascorrere un sabato sera al quarto posto solitario; certo non sarà facile perchè il Sassuolo di quest’anno, dopo tanti infortuni e sfortuna nelle ultime gare (pur uscendone sconfitto) ha creato non pochi problemi a Roma e Lazio.

CRISTANTE PER KESSIE: scioglie il dubbio negli ultimi minuti mister Gasperini con Cristante che vince il ballottaggio con Grassi per un posto in mezzo al posto dello squalificato Kessie mentre per il resto è confermata la formazione che ha stravinto a Genova domenica scorsa. Cambia qualcosa Di Francesco nel suo Sassuolo con Ricci che torna titolare dopo diverso tempo in mezzo al campo con Berardi, Ragusa e Defrel a formare il tridente neroverde e dove l’ex Consigli è da poco diventato nuovamente papà (auguroni!).

DEA SUBITO PERICOLOSA: match che prende il via con l’Atalanta che prova da subito a farsi vedere ed al sesto entra in scena Gomez, che recupera un bel pallone poi si accentra e conclude con la sfera che esce fuori di un nulla. Lo stesso Papu ci prova ancora su punizione due minuti dopo tentando di servire in area Caldara che però di testa non ci arriva, poi al decimo Conti serve bene ancora il numero dieci nerazzurro che entra in area e conclude centrando il palo esterno. Si vede anche il Sassuolo a metà della prima frazione con una invitante punizione calciata da Berardi che Berisha manda coi guantoni in corner.

CALDARA, CHE COMBINI?: nonostante le buone intenzioni iniziali, il match non riesce tuttavia a decollare, con il Sassuolo che prende bene le misure ai nerazzurri che faticano a imporre il ritmo e rendersi pericolosi. Quel che non ti aspetti arriva invece a dieci dalla fine del primo tempo con Caldara che controlla come peggio non poteva un pallone a ridosso della metà campo regalandolo a Pellegrini che si ritrova un autostrada tra se e Berisha e va così a segna il facile gol che porta il Sassuolo in vantaggio.

IN CONFUSIONE: il gol incassato pesa sul morale dei nerazzurri che faticano ad impostare azioni degne di note con il Sassuolo che ha la meglio un po’ su tutti i fronti dei ragazzi di Gasperini che appaiono nervosi e poco concentrati in una prima frazione di gara che scivola via sino all’intervallo che arriva dopo due minuti di recupero concessi e con gli ospiti avanti per 1-0.

DENTRO GRASSI: la ripresa inizia subito con un cambio per mister Gasperini che rinuncia al già acciaccato Spinazzola inserendo al suo posto Grassi ed un’Atalanta che prova da subito a caricare a testa bassa con Masiello che al secondo minuto protesta per una trattenuta in area che non gli consente di colpire liberamente di testa il pallone ma l’arbitro lascia correre.

RAGUSA PERICOLOSO: spinge molto la squadra nerazzurra alla ricerca del pari ed al nono il Gasp decide per inserire ancor più spinta con l’ingresso di D’Alessandro al posto di un Kurtic oggi tra luci ed ombre. Il Sassuolo aspetta, ma quando si fa vedere è davvero pericoloso come al ventesimo quando Ragusa scatta sul filo del fuorigioco bruciando la difesa e conclude con un diagonale che esce sul fondo di un nulla.

CRISTANTE USA LA TESTA, 1-1: a venti dalla fine problemi di crampi per Conti che obbligano così Gasperini al terzo cambio con Mounier che prende il suo posto nello scacchiere atalantino. Prova e riprova, l’Atalanta trova il pari a tre dalla mezz’ora sugli sviluppi di un bellissimo calcio di punizione di Gomez che trova la testa vincente dell’ex giocatore del Pescara che batte Consigli e trova il punto del pari.

CONSIGLI, LO SHOW DELL’EX: con il pareggio la squadra del Gasp prova ora a ribaltare la partita e l’ex Consigli entra in scena con due parate incredibili, la prima sul colpo in spaccata di Grassi, la seconda pochi minuti dopo sul tentativo a colpo quasi sicuro di Caldara a cui l’ex portiere atalantino dice anche stavolta di no con un altro grande intervento.

ASSALTO STERILE, PARI GIUSTO: finale di partita con i nerazzurri all’assalto ma senza però portare nuove clamorose occasioni dalle parti di Consigli ed il pareggio matura così dopo cinque minuti di recupero per un 1-1 che rallenta un po’ la corsa dell’Atalanta verso l’Europa anche se frutto di una ricorsa ad un gol praticamente regalato agli ospiti che, tuttavia, hanno disputato una egregia partita. Assalto al quarto posto fallito, ma chissà che questo punto conquistato con il cuore in un secondo tempo di rincorsa in cui Gomez (oggi ammonito, salterà la trasferta di Roma nel sabato di Pasqua) possa in futuro rivelarsi decisivo per la corsa al sogno-europeo. Avanti tutta ragazzi!

IL TABELLINO

ATALANTA-SASSUOLO 1-1 (primo tempo 0-1)

RETI: Pellegrini (S) al 36 p.t.; Cristante (A) al 28′ s.t.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti (dal 25′ s.t. Mounier), Cristante, Freuler, Spinazzola (dal 1′ s.t. Grassi); Kurtic (dal 10′ s.t. D’Alessandro), Petagna, Gomez – A disposizione: Gollini, Zukanovic, Hateboer, Raimondi, Konko, Cabezas, Migliaccio, Paloschi, Pesic – All.: Gasperini

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Adjapong, Acerbi, Cannavaro, Dell’Orco; Pellegrini, Sensi (dal 18′ s.t. Duncan), Missiroli; Berardi, Defrel (dal 35′ p.t. Politano), Ragusa (dal 35′ s.t. Peluso) – A disposizione: Pomini, Antei, Iemmello, Matri, Lirola, Aquilani, Mazzitelli, Ricci, Letschert – All.: Di Francesco

ARBITRO: Rizzoli di Bologna.

NOTE: gara di andata: Sassuolo-Atalanta 0-3 – spettatori: 21mila circa – ammoniti Cristante, Cannavaro; Gomez, Missiroli, Duncan per gioco scorretto, Petagna per simulazione, Berardi per c.n.r. – recuperi: 2′ p.t. e 5′ s.t.