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Il mercato nerazzurro finalmente si è aperto con Juan Musso, portiere dalle doti fisiche e tecniche importanti, ma non sarà di certo l’unico colpo estivo.

Ovviamente Sartori e tutta la dirigenza continuano a seguire da vicino alcune situazioni e viaggiano a fari spenti su alcune piste, senza lasciare tracce.

Vediamo insieme le trattative calde da e per Bergamo, tra voci, sondaggi e piste concrete.

PORTE GIREVOLI- Per un Musso che arriva, ci sarà un Gollini  che partirà. L’ex Aston Villa non ha nessuna intenzione di rimanere a Bergamo come secondo, e per questo motivo è molto probabile che cambierà aria.

I 20 milioni spesi per il portiere argentino ora si cercherà di recuperarli con la cessione del Gollo, ma a 18 milioni nessuno in Italia è disposto a prenderlo.

Nella Capitale Sarri deve ancora proferire parola su Strakosha, mentre sulla sponda giallorossa Mourinho spinge per Rui Patricio. Rimane solo ipotesi estera per Gollini.

DIFESA IN STALLO- Certificato il ritorno di Caldara al Milan, urge sicuramente almeno un difensore. In attesa di scoprire se e chi si farà avanti per Romero (al momento solo chiacchiere, come sempre), l’asse caldo rimane quello tra Bologna e Lille.

Tomyiasu piace, sarebbe fattibile anche senza la “scusa” del riscatto di Barrow, ma prima di vendere il Bologna vuole garantirsi dia vere le spalle coperte. Non appena ufficializzerà il nuovo difensore (Seck dalla Spal o Bonifazi, la trattativa potrebbe decollare definitivamente.

Botman rimane la seconda scelta, anche perché i 30 milioni chiesti dal Lille sono troppi, nonostante si riconosca il talento del gigante olandese.

IL VICE DELLA MEDIANA- Molto probabilmente ora i fari del mercato nerazzurro in entrata puntano sul vice De Roon, che si sta facendo fin troppo desiderare.

Koopmeiners è il profilo perfetto, ma l’Az chiede 20 milioni, la Dea invece non  si smuove dai 15. Un gap che nei prossimi giorni si potrebbe colmare, ma che richiederà molta pazienza.

Per questo motivo intanto sartori si guarda in giro, e avrebbe sondato alcuni giocatori in uscita da squadre italiane, come Bakayoko e Diawara, ma rimangono classici sondaggi di mezza estate. Pobega profilo interessante, ma il Milan con la questione ancora in ballo di Pessina, per ripicca difficilmente ci concederà il bis.

ATTACCO MUTA- Tutto ruota attorno a Ilicic, ma questa volta non in campo. Là davanti la vittima sacrificale questa volta sarà lo sloveno, ormai uscito dai radar e dalle grazie del Gasp, che ha dimostrato di voler affidarsi a Malinovsky, Miranchuk, Pessina, Muriel e Zapata.

Per lo sloveno però non ci sarebbe tanta fila, o quantomeno spaventano le condizioni per averlo, molto simili a quelle per la cessione di Gomez: no a competitor, e richiesta sui 7-8 milioni.

Nel primo caso però l’Atalanta potrebbe anche chiudere un occhio, per il secondo punto invece rimane ferma. Il Milan ci sta facendo un pensierino da mesi, ma 7 milioni per un 33enne non sembrano convincere Maldini che segue altre piste più giovani e in prestito.

Sarri lo vorrebbe in biancoceleste, ma in questo caso pare che sia stato lo stesso Josip a declinare l’invito, dato che non avrebbe nessuna intenzione di spostarsi molto dalla sua famiglia a Milano.

Un altro sul piede di partenza è Lammers. L’olandese ha giocato con il contagocce ed è palese l’intenzione del Gasp di mandarlo in prestito per farsi le classiche “ossa della Serie A”. Tuttavia, in attacco un vice Zapata ci dovrà essere, e per questo motivo prende sempre più senso il ritorno di Piccoli dallo Spezia. Il ragazzo ha comunque dimostrato il suo valore e sarebbe perfetto come vice, dato che non si lamenterebbe e sotto Gasp potrebbe cresce esponenzialmente.

Boga direi che ormai è meglio lasciarlo a Sassuolo, così come i vari nomi di svincolati che pensano solo all’ingaggio, vera criptonite di Percassi che sopra il tetto di 2 non li considera di striscio.

Arriviamo all’eterno ritorno di Palacio, pupillo da un decennio del Gasp, sempre in auge, sempre sul mercato, ma gli anni passano e i 40 anni sono dietro l’angolo anche per l’ex triplettista. Dato il parco offensivo al completo, tuttavia, avere un uomo in più d’esperienza e felice di giocare spezzoni qua e là, potrebbe non esser così del tutto controproducente.

Il Monza però è più avanti, e nel caso ce ne faremmo una ragione.

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