Atalanta, è l’ennesima meraviglia: strapazzato il Valencia, la Dea sogna i quarti di Champions

CHAMPIONS LEAGUE, ANDATA OTTAVI DI FINALE

ATALANTA-VALENCIA 4-1: HATEBOER APRE E CHIUDE IL POKER

Eh si, chi glielo spiega ora a chi, dopo le prime tre sconfitte su tre gare nel girone, pensava che questa squadra non fosse adatta alla Champions? Come finirà a Valencia nella gara di ritorno non possiamo saperlo, ma anche oggi i ragazzi di Gasperini regalano spettacolo ed una notte da sogno (l’ennesima) ai propri tifosi. 4-1 a un Valencia che viene travolto dai gol di Hateboer (doppietta), e nel mezzo le due perle di Ilicic e Freuler con gli spagnoli che trovano un go a venti dalla fine che mette pepe su una gara di ritorno in cui i ragazzi del Gasp dovranno esser bravi e concentrati per confezionare l’ennesimo capolavoro e staccar il pass per i quarti. Ma adesso, godiamoci questa ennesima meraviglia, poi penseremo al futuro.

Milano: meravigliosa. Si rischia di essere monotoni e ripetitivi, ma questa Atalanta è davvero così: la squadra di Gasp stende 4-1 il Valencia e dimostra di volerci provare a conquistare uno storico quarto di finale di Champions League alla sua prima partecipazione. Ritmo alto e pressing demoliscono gli spagnoli che, va detto, nonostante i tanti infortunati hanno comunque le loro occasioni e trovano comunque nel finale il gol di Cheryshev che tiene comunque viva la speranza per il ritorno in Spagna del 10 marzo dove Gomez e compagni dovranno dimostrarsi più forti in tutto, anche del pubblico del Mestalla che sarà caldissimo.

PASALIC SBAGLIA, HATE LA SBLOCCA: si capisce in fretta che partita sarà: Pasalic all’ottavo ha subito una grande chance, ma il portiere Domenech si supera e gli nega un gol che pareva fatto ma che è già nell’aria: la Dea spinge con insistenza con il Papu e anche con Hateboer che sfrutta la molle resistenza di Gaya segnando il meritato 1-0, anticipando il piccolo terzino e mettendo dentro il cross da sinistra di Gomez. Valencia così subito alle corde, incapace di costruire e tenere il ritmo dei nerazzurri ma che ha una reazione, comincia a rischiare qualcosa alla mezz’ora quando Ferran colpisce il palo dopo una veloce punizione di Parejo che sorprende la difesa, subito dopo tiro da fuori di Guedes, troppo forte, per Kondogbia che si sfionda sul secondo palo senza arrivarci.

ILICIC, PERLA PRIMA DEL RIPOSO: una decina di minuti di smarrimento, poi la Dea riprende il controllo di se stessa e raddoppia, con un gran tiro di Ilicic poco fuori dall’area, contrastato poco e male da Kondogbia prima e Mangala, dopo. E’ così il 2-0 il risultato con cui la squadra del Gasp va al riposo dopo il minuto di recupero concesso dal direttore di gara.

RIPRESA, MAGIA DI FREULER, 3-0: il secondo tempo comincia com’era finito il primo: subito un liscio di Diakhaby, che fa gridare all’autogol e poi, arriva il gol che sigilla il match: Kondogbia perde il pallone dopo un contrasto con Gomez, arriva Freuler che si accentra e batte Domenech con uno splendido tiro a giro. La Dea è sul 3-0, i 45mila di San Siro sono in delirio.

POKER HATEBOER, POI ACCORCIANO GLI OSPITI: la squadra del Gasp è però un fiume in piena e così la gara non è finita: cinque minuti dopo palla da Pasalic per Ilicic che fa un velo per Hateboer (valutato dal Var in posizione regolare), l’olandese fugge sulla destra e batte ancora Domenech. Tuttavia, in una serata trionfale, c’è spazio per un piccolo neo, ovvero l’errore in disimpegno di Palomino, sfruttato da Chreyshev che ne approfitta e batte Gollini da fuori area.

QUALCHE RISCHIO, MA POI E’ GRANDE FESTA: il gol sveglia il Valencia, che nel finale va all’assalto e chiama la Dea a stringere i denti, Gasp inserisce con i cambi Zapata per Caldara poi nel finale Malinovskyi e Tamaze per il Papu e Pasalic con il passare dei minuti che avvicina la festa degli oltre 42mila festanti nerazzurri a San Siro. L’Atalanta costruisce il suo ennesimo capolavoro ed ora andrà a giocarsi tra tre settimane un sogno impensabile solo fino a qualche tempo fa: entrare tra le prime otto squadre d’Europa e portare la sua gente ai quarti di finale di Champions League. Crediamoci tutti insieme!

IL TABELLINO

ATALANTA-VALENCIA 4-1 (primo tempo 2-0)

RETI: 16′ pt Hateboer (A), 42′ pt Ilicic (A), 12′ st Freuler (A), 17′ st Hateboer (A), 21′ st Cheryshev (V)

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino, Caldara (30′ st Zapata); Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez (36′ st Malinovskyi), Pasalic (47′ st Tameze); Ilicic – A disp.: Sportiello, Djimsiti, Muriel, Castagne – All.: Gasperini.

VALENCIA (4-4-1-1): Doménech; Wass, Diakhaby, Mangala, Gayá; Ferran Torres, Parejo, Kondogbia, Soler; Gonçalo Guedes (19′ st Cheryshev), Maxi Gomez (28′ st Gameiro) – A disp.: Cillessen, Thierry, Costa, Sobrino, Gutierrez – All.: Celades

ARBITRO: Oliver (Inghilterra).

NOTE: spettatori: 43mila circa – ammoniti: Hateboer (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t., 4′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Valencia

ILICIC FENOMENO, DOPPIETTA DA SOGNO PER HATEBOER

Difficile trovare qualche difetto a questa ennesima impresa dei nostri: l’unico neo è sicuramente dovuto a quel gol subito che si poteva evitare e causato da una leggerezza di Palomino. Il resto sono lodi ad un Ilicic sontuoso, un Papu imprendibile ed un Hateboer che vive una partita semplicemente da sogno: doppietta per lui.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 9: anche stasera ne inventa una più del diavolo e spacca la partita. La mossa di Hateboer per Castagne, poi quella donna rinunciare subito a Zapata mandano il Valencia in tilt regalando ai tifosi l’ennesima meraviglia.

GOLLINI 6.5: complessivamente bene, ma nel finale sbaglia un rinvio banale che poteva costare molto caro.

TOLOI 7: soffre solo nel finale, ma nel complesso disputa una ottima partita.

CALDARA 7: il forfait improvviso lo butta nella mischia e lui risponde alla grande con una partita di spessore (ZAPATA 6: dentro nel finale, un po’ macchinoso ma sufficiente).

PALOMINO 6: pesa l’errore in occasione del gol spagnolo. Sin li poco da dire. Sufficiente.

HATEBOER 8.5: la prima doppietta in champions non si scorda mai, e per uno come lui che al gol non è abituato vale doppio. Grande risposta al mister che lo ha messo in campo dandogli fiducia.

DE ROON 7: un gigante che ringhia in mezzo al campo; una sbavatura nel finale. Perdonato.

FREULER 8: sostanza, qualità e un gol davvero da leccarsi i baffi che porta i suoi al 3-0.

GOSENS 7.5: bene, sia in fase di spinta che in copertura lascia solo le briciole agli avversari.

PASALIC 7: ottima prova per lui, peccato per la grandissima occasione sciupata in avvio di gara con la grande risposta del portiere. (TAMAZE s.v.: solo pochi minuti nel recupero per lui)

GOMEZ 7.5: va subito a mille, è una meraviglia l’assist che porta al gol del vantaggio di Hateboer. (MALINOVSKYI s.v.: concede gli applausi al Papu nel finale).

ILICIC 8: il gol è una meraviglia, ma anche le sue giocate sono da strapparsi le mani per gli applausi. Immenso! 




Riecco la musichetta: dai Atalanta, regalaci un’altra notte da Champions!!!

MILANO, ORE 21

LA CARICA DEI 42MILA A SPINGERE LA DEA

L’attesa è finita: due mesi e mezzo dopo la strepitosa impresa di Kharkiv contro lo Shaktar che è valsa la qualificazione agli ottavi di finale, l’Atalanta attende il Valencia nella gara di andata della coppa dalle grandi orecchie che vedrà i nerazzurri spinti da oltre 42mila persone questa sera in quel di San Siro pronti a sostenere Gomez e compagni per cercare un risultato che consenta di poter sognare uno storico accesso ai quarti di finale. Partita importante contro un avversario con alcune assenza di peso ma assolutamente da non sottovalutare. Per sorprendere gli spagnoli occorrerà un’Atalanta formato gigante, quella insomma capace di stupire e rifilare gol a grappoli agli avversari in campionato e che dovrà cercare di mantenere inviolata la propria porta con una grande prova anche da parte del proprio reparto arretrato oltre che dell’atomico attacco nerazzurro.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: non molti dubbi alla vigilia per mister Gasperini che può contare su tutta la rosa a disposizione e punta sulla conferma della formazione-tipo con Castagne e Gosens esterni ed il Papu a supporto di Ilicic e (forse) Zapata: già, perchè il tecnico nerazzurro potrebbe aver un dubbio sull’eventuale rinuncia al colombiano per provare la formula senza attaccanti; in quel caso toccherebbe a Pasalic arretrare dietro il Papu ed Ilicic in attacco.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimisti; Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; A.Gomez; Ilicic, Zapata – All.: Gasperini

VALENCIA (4-4-2): Doménech; Wass, Mangala, Diakhaby, Gayà; Ferrán Torres, Parejo, Kondogbia, C.Soler; Maxi Gómez, Guedes – All.: Celades

Arbitro: Michael Oliver (Inghilterra)




Atalanta, l'impresa più bella: 3-0 allo Shakthar, la Dea vola agli ottavi di Champions!

CHAMPIONS LEAGUE, SESTA GIORNATA

SHAKTHAR D.-ATALANTA 0-3: CASTAGNE, PASALIC E GOSENS STENDONO GLI UCRAINI

Follia, meraviglia e lacrime (di gioia): l’Atalanta fa l’impresa (e che impresa!) vincendo 3-0 in Ucraina e si qualifica come seconda classificata del girone agli ottavi di Champions League. Tutto vero, non siete sintonizzati su un canale che trasmette film erotico-calcistici: la pornografia nerazzurra diventa realtà nel freddo e nella nebbia di Kharkiv con un secondo tempo di spessore dove i nerazzurri infilano tre volte i padroni di casa: prima con Castagne (prima annullato e poi convalidato dal Var), poi con Pasalic a dieci dalla fine e nel recupero con Gosens in una partita dove nel primo tempo era stato Gollini il primo tassello del mosaico perfetto di Gasperini con una prodigiosa parata che ha salvato i nerazzurri. Si va agli ottavi di Champions, lunedì sapremo contro di chi, ma questa sera forse importa davvero a pochi, va celebrata l’impresa di questi ragazzi che ancora una volta hanno stupito tutti. Applausi.

Kharkiv (Ucraina): undici leoni, un mister da premio oscar e cinquecento matti da legare che hanno sfidato nebbia e freddo: il mix vincente made in Bergamo che impacchetta il più bel regalo di Natale anticipato che un tifoso nerazzurro potesse mai desiderare. E’ tutto vero, la Dea vola agli ottavi di Champions League, lunedì sapremo contro chi se la dovrà vedere ma ora è giusto concentrarsi sul presente e celebrare al meglio questi ragazzi che hanno portato a casa una partita tiratissima dove non inganni il risultato finale: è stata durissima. Specie in un primo tempo dove l’equilibrio è regnato, gli Ucraini si son visti annullare un gol dal Var per fuorigioco e Gollini è stato decisivo con una paratissima nel finale. Ma la storia cambia nella ripresa quando la Dea prova a prender in mano la situazione e ci riesce: la sblocca con Castagne (con l’ok del Var), raddoppia con Pasalic, gli ucraini restano in dieci e Gosens firma il tris per la storia nel recupero. E a Bergamo è il delirio.

SI PARTE CON MURIEL E PAPU DAVANTI: Gasperini ha deciso di non sorprendere: c’è fuori anche Kjaer, oltre allo squalificato Toloi, e allora dentro Masiello, un centrale di ruolo e non un adattato; indisponibile anche Ilicic oltre a Zapata, e dentro Muriel, un centravanti vero, affiancato dal Papu (ennesima partita meravigliosa dell’argentino), con Pasalic trequartista alle loro spalle. Nei padroni di casa Castro è andato al di là delle previsioni solo preferendo Teté all’appena rientrato (dopo infortunio) Marlos: sull’altra fascia Taison, con Kovalenko alle spalle di Moraes e Stepanenko come all’andata davanti alla difesa.

L’ATALANTA PARTE BENE: la squadra nerazzurra parte bene ed prova da subito ad esser padrona della partita, abbastanza da abbassare nella sua metà campo e spaventare lo Shakhtar almeno tre volte: al quinto con una palla persa da Ismaily e combinazione fra Gomez, Muriel e Pasalic, con il croato che a porta scoperta perde l’attimo per il tiro al volo. Due minuti dopo una chance per Muriel si sponda di Castagne: destro troppo largo, ma il gioco era già fermo per un dubbio fallo di mano del colombiano. Infine al quarto d’ora, quando Kryvtsov prima perde un pallone che Muriel trasforma in invito per Gomez e poi va a murare il Papu con un recupero disperato.

GOLLINI SALVA TUTTO: lo Shakhtar però ad un certo punto si scuote e segna con Stepanenko al quindicesimo ma si vede annullare il gol per un fuorigioco di una spalle di Teté all’alba dell’azione. Gli Ucraini si accendono a sprazzi, ma quando lo fa è pericolosissimo come al trentasette quando Taison cambia gioco su Teté che mette un cross perfetto per l’inserimento di Moraes, fermato solo da un miracolo di Gollini che salva i suoi e consente alla squadra del Gasp di andar al riposo dopo due di recupero sullo 0-0.

RIPRESA, MURIEL GRAZIATO: anche nel secondo tempo l’inizio è tutto dell’Atalanta, anche se il vero pericolo arriva su punizione di Muriel, un po’ troppo centrale e alzata sopra la traversa da Pyatov. Sul corner successivo Djimsiti gira alto di testa. Brivido è decimo quando Muriel, già ammonito, chiude una rincorsa difensiva su Dodò con un fallo netto, ma Zwayer lo grazia senza tirare fuori il secondo giallo. Quarto d’ora Gasperini gioca il tutto per tutto: fuori Masiello e dentro Malinovskyi che va a fare il trequartista dietro Gomez e Muriel, con De Roon adattato centrale di difesa, come all’andata.

CASTAGNE ACCENDE IL SOGNO: così l’Atalanta prima rischia sbilanciandosi in un paio di occasioni, poi sul filo del fuorigioco trova il gol della speranza: combinazione fra Gomez e Gosens, appoggio di Muriel al Papu e radente per il rimorchio di Castagne: gol, anzi fuorigioco, poi Var: è tutto regolare e la Dea può esplodere di gioia al minuto ventitre mentre con il City che vince a Zagabria, è lo Shakhtar che deve giocarsi il tutto per tutto. Mister Gasperini sacrifica Muriel, sceglie Ibanez con Malinovskyi alle spalle di Gomez in versione sempre più avanzato.

il nervosismo in campo cresce e Dodò da una mano ai nerazzurri con una sbracciata a palla lontana su Freuler: rosso per lui e Dea con un uomo in più nell’ultimo quarto d’ora: è la miccia che fa capire a Papu e compagni che l’impresa è davvero a portata di mano: a dieci dalla fine così, su corner di Malinovskyi, Pasalic trova il varco giusto per il gol del raddoppio. Lo Shakhtar però non si arrende, Ismaily scheggia la traversa e Gollini fa ancora un miracolo su Alan Patrik. Arriva il recupero e con esso si avvicina la liberazione che in spaccata Gosens anticipa segnando a quaranta secondi dalla sirena: 3-0, è trionfo, lacrime di gioia (comprese quelle di chi vi sta scrivendo) per un trionfo probabilmente inatteso ma che regala alla squadra bergamasca l’ennesima pagina da inserire nel libro di questa favola calcistica italiana che entra tra le prime sedici squadre d’Europa. Abbiamo già vinto così, buonanotte a tutti coloro che riusciranno a dormire stanotte.

IL TABELLINO

SHAKHTAR D.-ATALANTA 0-3 (primo tempo 0-0)

RETI: 23′ s.t. Castagne, 35′ s.t. Pasalic, 50′ s.t. Gosens

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Dodo, Kryvtsov, Matviyenko, Ismaily; Alan Patrick, Stepanenko; Tete (14′ st Marlos), Kovalenko (26′ st Solomon), Taison; Junior Moraes – A disposizione: Khocholava, Marcos Antonio, Dentinho, Konoplyanka – Allenatore: Luis Castro

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Djimsiti, Palomino, Masiello (16′ st Malinovskyi); Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez (45′ st Hateboer); Muriel (26′ st Ibanez) – A disposizione: Sportiello, Arana, Traorè, Barrow – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Zwayer (Ger)

NOTE: gara di andata: Atalanta-Shakthar D. 1-2 – spettatori: 23mila circa – espulso Dodo (S) al 32′ st. – ammoniti: Dodo, Alan Patrick (S), Muriel (A) – recuperi: 2′ p.t. e 5′ s.t.




Atalanta, voglia di una notte da Dea: con lo Shakthar è caccia alla grande impresa!

KHARKIV, ORE 18.55

Dentro o fuori, con la consapevolezza che, comunque vada, l’Atalanta questa Champions l’avrà comunque onorata fino in fondo. Questa sera alle 18.55 i nerazzurri scenderanno in campo a Kharkiv contro lo Shakhtar con un solo obiettivo: vincere, che vorrebbe dire proseguire sicuramente il cammino europeo (in quale competizione dipenderà dall’esito della gara che vede impegnata la Dinamo Zagabria contro il City). Non sarà sicuramente facile anzi, l’impresa è di quelle ardue per Gomez e compagni oggi orfani anche di Ilicic infortunato oltre che il lungo degente Zapata. Ma a questa Dea, sappiamo benissimo, piace provare anche le imprese più difficili e allora prepariamoci al vivere al meglio questa decisiva partita europea dei nerazzurri che seguiremo dal vivo a Kharkiv.

I RAGAZZI DEL GASP A CACCIA IN UCRAINA DELLA GRANDE IMPRESA PER RESTARE IN EUROPA: E NOI SAREMO CON LORO A KHARKIV PER PROVARE A RACCONTARVI LE EMOZIONI DI QUESTA EMOZIONANTE SFIDA DI CHAMPIONS LEAGUE SUI NOSTRI CANALI SOCIAL
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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: con anche Ilicic K.O., mister Gasperini deve far i conti con tante assenze di peso in questo match di Champions decisivo. Probabile quindi l’impiego in attacco del Papu insieme a Muriel con Pasalic (o Malinovskyi) più avanzato e De Roon con Freuler (o lo stesso Pasalic) in mezzo.

LE PROBABILI FORMAZIONI

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Dodo, Kryvtsov, Matviyenko, Ismaily; Alan Patrick, Stepanenko; Kovalenko, Tete, Taison; Junior Moraes – All. Castro

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Masiello, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Pasalic, Gosens; Gomez, Malinovskyi; Muriel – All.: Gasperini

ARBITRO: Felix Zwayer (GER)




Sì, l’EuroAtalanta c’è, ed è ancora viva: stesa la Dinamo, ora la Dea può crederci!

CHAMPIONS LEAGUE, QUINTA GIORNATA

ATALANTA-DINAMO Z. 2-0: MURIEL E SUPER-PAPU STENDONO I CROATI

Finalmente! L’Atalanta si toglie un’altra bella soddisfazione in Champions e centra la sua prima, storica vittoria nella coppa dalle grandi orecchie mandando al tappeto la Dinamo Zagabria con le reti di Muriel su rigore a metà primo tempo e la perla di Gomez ad inizio ripresa. Risultato stretto, anzi strettissimo per i ragazzi del Gasp che avrebbero potuto segnare molti altri gol ma che, alla fine, si portano a casa tre punti preziosissimi che riaprono completamente i giochi in ottica qualificazione: infatti sarà la trasferta Ucraina contro lo Shaktar a decidere le sorti europee di un’Atalanta che dovrà comunque andare a vincere nella tana degli ucraini per poter sperare in un posto agli ottavi di Champions o ai sedicesimi di Europa League; non sarà certo facile, ma andiamo per gradi, quella di questa sera è stata una splendida serata che resterà comunque a lungo nel cuore dei quasi ventiseimila bergamaschi giunti a Milano.

Milano: l’Atalanta non molla e mette in cassaforte il primo successo della sua storia in Champions League: tre punti già di loro storici e che, in virtù anche del pareggio tra Manchester City e Shakhtar Donetsk, permettono ai bergamaschi di rimandare allo scontro diretto in Ucraina del prossimo 10 dicembre il discorso qualificazione. Prestazione superlativa a dei ragazzi di Gasperini, trascinati dal capitano Gomez, autore della splendida rete del 2-0 finale contro la Dinamo Zagabria. Il primo sigillo, invece, porta la firma di Muriel, astuto nel guadagnare il tiro dal dischetto subito dopo la traversa di Gosens e freddo poi nel battere Livakovic. La sfida di San Siro, giocata a viso aperto e con incredibile intensità, regala anche un altro legno per parte e altre numerose opportunità di marca nerazzurra che potevano rendere ancora più larga la vittoria.

MURIEL C’E’, ILICIC NO: a differenza delle indiscrezioni della vigilia, Gasperini si affida a Muriel in avanti, supportato da Pasalic e Gomez, e lascia inizialmente in panchina Ilicic mentre in difesa si rivede Kjaer con Djimisiti non al meglio, e Hateboer vince il ballottaggio con Castagne sulla corsia destra. Negli ospiti, Bjelica conferma Petkovic-Orsic coppia d’attacco.

LA DEA SPINGE MA NON SFONDA: l’Atalanta comincia l’incontro con determinazione e aggressività, rendendosi pericolosa due volte nei primi tre giri di orologio. Hateboer spreca clamorosamente in area, sull’assist di Muriel, mentre subito dopo è Pasalic a lisciare sull’appoggio centrale di Gomez. La Dinamo, però, non si fa intimorire e comincia a fare il suo gioco, mantenendo altissimo il ritmo e l’agonismo in campo. I nerazzurri contengono il buon momento degli ospiti e si ripresentano in fase d’attacco, sprecando per la terza volta a un passo dalla porta: è ancora Pasalic a mancare il colpo ravvicinato.

MURIEL LA SBLOCCA DAL DISCHETTO: ma il gol è nell’aria e arriva a tre dalla mezz’ora quando Gosens riceve una respinta corta della difesa croata, conclude al volo e coglie una clamorosa traversa, ma l’azione prosegue, con Peric che colpisce in ritardo su Muriel e causa il rigore a favore dei bergamaschi: dal dischetto si presenta lo stesso colombiano che spiazza il portiere e sigla l’1-0. L’Atalanta vola sulle ali dell’entusiasmo e sfiora anche il raddoppio, ancora con un tentativo del colombiano, fuori di poco dallo specchio. La squadra di Bjelica accusa il colpo e ringrazia il suo centrale difensivo, Dilaver, decisivo nel respingere sulla linea il tiro a botta sicura di Hateboer. Ma la Dinamo nel finale spaventa i nerazzurri quando Gollini ringrazia la traversa, fondamentale nel respingere il bellissimo destro a giro di Orsic che segna i titoli di coda di un primo tempo che la Dea conclude comunque avanti con merito.

RIPRESA, PAPU-SHOW E RADDOPPIO: l’Atalanta parte forte anche nella ripresa e dopo poco più di due minuti raddoppia: grazie a una autentica magia di Gomez: recupero palla sulla fascia, tunnel e tiro di mezzo esterno a incrociare, dal vertice destro dell’area di rigore, che finisce in rete e fa esplodere San Siro atalantino: 2-0. L’Atalanta vola, il Papu è scatenato e offre altre opportunità ai suoi per arrotondare il punteggio: Pasalic, da fuori area, non inquadra lo specchio, poi Freuler viene murato al momento della conclusione.

VITTORIA STORICA CHE RIAPRE I GIOCHI: scorrono i minuti e Muriel accusa un colpo in un contrasto ginocchio contro ginocchio e lascia il campo a Ilicic che entra bene in campo e scheggia il palo dopo una triangolazione con Pasalic. La palla del 3-0, a un quarto d’ora dal termine la offre De Roon sul destro di Gomez che, tutto solo a centro area, si fa parare il tiro ravvicinato e spreca la chance di chiudere la partita. Con lo scorrere dei minuti la Dinamo alza definitivamente bandiera bianca non avendo più la forza fisica e mentale di dimezzare lo svantaggio e rende agevoli gli ultimi istanti prima del triplice fischio finale dopo tre di recupero: l’Atalanta si prende tutto in una notte di quelle indimenticabili. Vince per la prima volta in Champions e, soprattutto, torna a sognare la qualificazione. Il verdetto tra un paio di settimane: comunque vada, grazie a questi ragazzi.

IL TABELLINO

ATALANTA-DINAMO ZAGABRIA 2-0 (primo tempo 1-0)

RETI: 27′ Muriel su rigore, 47′ Gomez

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Kjaer, Palomino; Hateboer (65′ Castagne), De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez (90′ Malinovskyi); Muriel (61′ Ilicic) – All.: Gasperini

DINAMO ZAGABRIA (3-5-2): Livakovic; Theophile-Catherine, Dilaver, Peric; Stojanovic (75′ Dira), Olmo, Ademi, Ivanusec (67′ Gojak), Leovac; Orsic, Petkovic – All.: Bjelica

NOTE: gara di andata: Dinamo Z.-Atalanta 4-0 – spettatori: 28mila circa – ammoniti: Theophile-Catherine (DZ), Peric (DZ), Toloi (A), Pasalic (A), Stojanovic (DZ) – recuperi: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Dinamo Zagabria

PAPU DA URLO, DE ROON D’ACCIAIO

Prestazione maiuscola dei ragazzi del Gasp questa sera, con un Gomez in stato di grazia che segna, ispira ed incanta con il pallone ma anche un Pasalic a tutto campo è un De Roon si gran qualità. Bene anche la difesa, imbattuta è solida questa sera.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 9: i suoi gli regalano forse la prestazione più bella sin qui oltre che i primi storici tre punti in champions. Giusta la scelta di Muriel in campo, bene anche in fase difensiva. Ha fatto la storia anche lui. 

GOLLINI 6.5: lo salva la traversa nel primo tempo, poi praticamente rimane spettatore non pagante. Comunque sicuro di se.

TOLOI 7: lascia le briciole agli avversari. Insuperabile!

KJAER 7: nella mischia perché Djimsiti non al meglio, disputa una ottima partita.

PALOMINO 7: anche lui giganteggia tra la pochezza dei croati. 

HATEBOER 6.5: subito una occasione in avvio, poi è instancabile sulla fascia con anche alcuni cross interessanti. Bene. (CASTAGNE 6: venti minuti di gara per lui senza particolari acuti).

DE ROON 7.5: gran partita anche per lui, offre nella ripresa anche un assist al bacio per il terzo gol che il Papu fallisce clamorosamente. 

FREULER 7: diga di centrocampo oggi anche lui insuperabile. Svizzero e preciso.

GOSENS 7.5: spinge più del suo compagno di fascia e si procura anche un paio di discrete opportunità centrando anche la traversa.

GOMEZ 8.5: mezzo punto in meno per il clamoroso gol del possibile 3-0 ma poco importa, dopo una gara del genere tutto gli si può perdonare. Dipinge calcio, incanta il pubblico, esce tra gli applausi. (MALINOSVKYI s.v.: dentro nel finale).

PASALIC 7: va a tutto campo, spesso lo ritroviamo anche in attacco dove nella ripresa sciupa anche lui una ghiotta chance per arrotondare. 

MURIEL 7: indemoniato fin dalle prime battute, ha la lucidità e freddezza giusta dal dischetto per sbloccare una gara che sembrava quasi stregata per la mole di occasioni fallite. (ILICIC 6.5: si diverte subito con il pallone, regala un paio di cioccolatini al bacio che però non vengono sfruttati al meglio dai compagni e scheggia anche il palo con una conclusione).