Capolavoro-Atalanta: rimonta il Milan a San Siro e vola in semifinale di Coppa Italia!

COPPA ITALIA, QUARTI DI FINALE

MILAN-ATALANTA 1-2: DOPPIO KOOP MANDA IL DIAVOLO K.O.

Milano: due affondi per restare a guardia di una Dea ambiziosa e sognante. L’Atalanta passa 2-1 a San Siro contro il Milan e ringrazia Koopmeiners, che rifila due schiaffi a Maignan e manda i bergamaschi in semifinale di Coppa Italia. Gasperini, espulso per proteste nel primo tempo, sorride in tribuna a testa alta: il gol di Leao scalda sessantamila tifosi infreddoliti di San Siro a fine primo tempo, ma l’olandese fa calare di nuovo il gelo nel recupero della prima frazione e al decimo della ripresa: vola l’Atalanta che sfiderà la Fiorentina ad aprile.

GASP CON LO STESSO UNDICI DI ROMA: per la sfida che vale la semifinale di coppa Italia il Gasp sceglie lo stesso undici di Roma con Miranchuk e CDK davanti e Koop alle loro spalle mentre in difesa recupera Kolasinac e gioca dal primo minuto insieme a Djimsiti e Scalvini. Nel Milan invece Pioli punta su Leao e Jovic davanti con il baby Jimenez sulla fascia e in difesa c’è Gabbia al centro.

AVVIO LENTO: circa sessantamila persone a San Siro per questa sfida che vale la semifinale di Coppa, ci sono anche oltre duemila tifosi nerazzurri giunti a Milano a spingere la Dea a caccia dell’impresa in questo match che inizia con i rossoneri più propositivi che al sesto ci provano con un cross di Jimenez sul secondo palo per Musah, anticipato in calcio d’angolo. Lo stesso Musah chiama al diciannove Carnesecchi alla respinta di pugni che salva la Dea.

LA DEA RECLAMA, GASP ESPULSO: poi l’Atalanta si vede alla mezz’ora con una palla in mezzo su cui arriva Holm che scarica il destro a volo, ma la palla è alta sopra la traversa. Poi la Dea protesta al trentaseiesimo quando Miranchuk crossa sul secondo palo, colpo di testa di De Ketelaere e intervento di Reijnders su De Roon che si scontra con Gabbia e la palla sfila sul fondo: i due protagonisti restano a terra ma i replay lasciano più di qualche dubbio sul fallo del difensore rossonero sull’atalantino. Proteste vivaci anche del Gasp che viene prima ammonito e poi allontanato pochi istanti dopo. Lo stesso De Roon non ce la fa dopo l’episodio che lo ha visto protagonista e deve lasciar il campo a Pasalic.

LEAO LA SBLOCCA, KOOP RISPONDE SUBITO: l’episodio è il segnale che il match sta per esplodere e, nel finale, succede veramente di tutto: il Milan passa al quarantaquattro con una ripartenza velocissima di Leao che, dopo uno scambio con Hernandez, batte Carnesecchi e fa 1-0 per i rossoneri. Ma la Dea risponde da grande, nel giro di una manciata di secondi: passano due minuti e, nel primo dei cinque di recupero, Koopmeiners pareggia i conti finalizzando una azione avviata da De Ketelaere per Holm che crossa per l’olandese che mette in rete l’immediato 1-1. Poi nel restante recupero i nerazzurri sfiorano anche il bis con Pasalic ma la difesa rossonera si salva al termine di un incredibile primo tempo infuocato nel finale che si chiude con un gol per parte.

RIPRESA, KOOP DAL DISCHETTO FIRMA IL SORPASSO: si riparte senza ulteriori cambi durante l’intervallo e con Koop che cerca il bis al secondo minuto con una conclusione da fuori ma Maignan devia in corner. La squadra del Gasp continua a crederci e al decimo trova l’episodio giusto per il sorpasso: bella giocata di CDK per Miranchuk che in area viene steso in modo falloso e per l’arbitro stavolta è rigore. Dal dischetto riecco Koop che spiazza Maignan e porta l’Atalanta sul 2-1 a San Siro.

SI VOLA IN SEMIFINALE!: il vantaggio in rimonta galvanizza la Dea che gioca con serenità provando anche a cercare di allungare nel punteggio; alla mezz’ora scocca l’ora di Scamacca e Zappacosta al posto di CDK e Ruggeri per questo finale di partita in cui entrano anche Hien e Muriel per Scalvini e Koop a cinque dal novantesimo. Nel finale cresce la pressione del Milan che però resta sterile: solo un brivido separa la Dea da una meritatissima semifinale al quinto di recupero quando un check del Var per un presunto tocco di Holm di braccio viene giudicato involontario: fischio finale, la Dea esulta, sbanca la San Siro rossonera e vola in semifinale di coppa Italia contro la Fiorentina. Il cielo è nerazzurro sopra Milano!




Un’Atalanta opaca saluta la Coppa Italia: l’Inter va in semifinale col minimo sforzo

COPPA ITALIA, QUARTI DI FINALE:

INTER-ATALANTA 1-0: LA DECIDE DARMIAN NELLA RIPRESA

Milano: l’Inter passa in semifinale di Coppa Italia dove sfiderà la vincente di Juventus-Lazio. A decidere è una rete di Matteo Darmian nella ripresa contro un’Atalanta più appannata del solito che gioca una gara prudente e accorta nel primo tempo, sfiorando il gol anche in un paio di occasioni, quella più clamorosa con Zapata; poi gli ingressi di Lookman e Hojulund nel secondo tempo sono seguiti dal gol interista che spariglia i piani al Gasp ed i suoi che non riescono più a raddrizzare il match. L’avventura di Coppa Italia della Dea finisce qui.

ZAPATA TORNA TITOLARE: pochi cambi, ma decisamente importanti da parte del Gasp per questo quarto di coppa con il tecnico atalantino che conferma difesa e centrocampo visto sabato con la Samp mentre davanti tocca a Zapata e Pasalic insieme a Boga con Hojlund e Lookman inizialmente in panchina. Nell’Inter gioca l’ex Gosens sulla fascia al posto di Di Marco mentre davanti a fianco dell’inamovibile Lautaro c’è Lukaku in una sorta di sfida tra bomber delusi con Zapata.

ANDAMENTO LENTO: quasi cinquantamila a San Siro per questa sfida dei quarti di Coppa Italia con circa millesettecento tifosi atalantini giunti da Bergamo a sostenere la Dea in questo match che inizia su ritmi piuttosto bassi e con le due squadre che sembrano studiarsi e non voler affondare. La gara fatica a decollare e le due squadre da una parte si temono, dall’altra non riescono però a superarsi.

PALO-INTER, POI CHANCE PER DUVAN: alla mezz’ora si vede qualcosa, con l’Inter che manovra da Lukaku per Lautaro che conclude: tiro deviato da Toloi in area, prima con il piede e poi con la mano: proteste interiste ma per Chiffi non è rigore, decisivi l’involontarietà e il tocco con il piede prima del rimbalzo sulla mano. Sempre l’Inter nel finale di primo recupera un pallone con Calhanoglu che poi fa tutto da solo, calcia dai venti metri e colpisce il palo. La Dea risponde allo spavento due minuti dopo con Maehle che pennella un cross perfetto in area per Zapata che colpisce di testa in tuffo da ottima posizione e manda clamorosamente la palla sopra la traversa. Ultimo sussulto di un primo tempo decisamente avaro di emozioni e con le due squadre ancora inchiodate sullo 0-0.

RIPRESA, LA SBLOCCA DARMIAN: si ricomincia senza cambi dopo il riposo con la partita che non pare cambiare copione, e allora prova mischiar le carte dalla panchina il Gasp che getta due big nella mischia: dentro Hojulund e Lookman al posto di Zapata e Pasalic. A trovare il gol però è l’Inter, un paio di minuti dopo con Darmian, abile a ricevere il pallone appena dentro l’area e concludere con un diagonale imprendibile per Musso che vale l’1-0 per la squadra di Inzaghi.

BOGA SFIORA IL PARI: l’Atalanta prova a scuotersi subito e sfiora il pareggio al minuto diciannove con una bella conclusione di Boga che manda la sfera fuori di pochissimo. Poi altri cambi per il Gasp con Hateboer e Boga che lasciano il posto a ad Ederson e Muriel; qualche minuto dopo spazio anche a Soppy per dar fiato a Scalvini.

DEA AL CAPOLINEA DI COPPA: nel finale ci son davvero poche cose da raccontare se non una bella iniziativa di Lookman che calcia da posizione centrale senza sorprendere però il portiere dell’Inter. Poco dopo Højlund mette a segno un doppio dribbling ma non trova spazio per il tiro e viene murato dalla difesa di casa. Poco altro da dire anche nei cinque di recupero concessi dal direttore di gara; l’Inter accede alla semifinale di Coppa Italia, l’Atalanta purtroppo termina il suo cammino. Niente coppa in bacheca nemmeno quest’anno per i nerazzurri che ora dovranno puntare tutto sul campionato per cercare un piazzamento in Europa.




Niente impresa, ma grazie lo stesso Atalanta. Vince il Lipsia, la Dea saluta l’Europa.

EUROPA LEAGUE, RITORNO QUARTI DI FINALE

ATALANTA-LIPSIA 0-2: DOPPIETTA DI NKUKU PER I TEDESCHI

Bergamo: non c’è spazio per i sogni: l’Atalanta è fuori anche dall’Europa League, come dalla Coppa Italia, come dalla corsa per uno dei primi quattro posti in campionato. Dopo averla disputata per tre anni di seguito, l’anno prossimo non giocherà in Champions League, che poteva sperare ancora di agganciare solo vincendo questo trofeo. Ma in semifinale ci va il Lipsia con due gol di Nkunku e una vittoria assolutamente legittima. Sotto gli occhi del socio americano dei Percassi, Steve Pagliuca, e con gli applausi finali di uno stadio comunque meraviglioso, un’altra caduta al Gewiss, l’ennesima, qui dove la Dea ha compromesso buona parte della stagione.

MALI E BOGA A SUPPORTO DI DUVAN: il Gasp alla fine arretra De Roon in difesa e in mezzo ritrova Freuler e fa giocare Koopmeiners mentre davanti ecco bomber Zapata con Boga e Malinovskyi alle sue spalle mentre sulle fasce giocano Hateboer e Zappacosta. Nel Lipsia, mister Tedesco davanti si affida ancora a Andre Silva con Dani Olmo e Nkunku a sostegno mentre in mezzo c’è Angelino con Henrichs sulle fasce.

GRAN PUBBLICO A SPINGERE LA DEA: c’è il pienone allo Stadium questa sera ed è stupendo il colpo d’occhio all’ingresso delle squadre in campo con il match che inizia con tutto lo stadio ad incitare una Dea che al quinto si fa vedere con Zappacosta pericoloso sulla sinistra: riceve da Malinovskyi e calcia da buona posizione in area, ma Gulacsi blocca. Il Lispia si vede al quarto d’ora con André Silva, ma il suo tiro finisce in curva.

NKUNKU SBLOCCA IL MATCH: tre minuti dopo però i tedeschi passano:  Nkunku è ottimamente servito da Lainer e calcia di prima con il suo destro manda la palla a toccare il palo e finir dentro. L’Atalanta da quel momento ci prova ma senza molta convinzione sotto porta: alla mezz’ora conclusione di Koopmeiners dal limite ma fuori misura; poi l’olandese ci riprova un minuto dopo ma il suo sinistro a botta sicura in area viene respinto da Gulacsi. A due dall’intervallo Hateboer apre per Boga che mette in mezzo, ma non trova nessuno e la difesa del Lipsia chiude in corner senza problemi. Ultimo sussulto di un primo tempo che si chiude così con gli ospiti avanti e con l’Atalanta che deve far di più nella ripresa se vuol provare a passar il turno.

RIPRESA, RIGORE PER LA DEA? IL VAR DICE NO: si riparte senza cambi dopo il riposo con l’Atalanta che al quinto reclama per un possibile fallo di mano in area di Dani Olmo in occasione di una punizione dal limite calciata da Malinovskyi, l’arbitro viene richiamato al Var e decide che il tocco di mano non è volontario tra le proteste dei nerazzurri. Poco dopo è il turno di Muriel che entra in campo al posto di Malinovskyi.

CI PROVANO HATE E ZAPATA: l’Atalanta ci prova, al diciassette Hateboer ha la palla buona su cross di Zappacosta ma manda alto da due passi. Al ventesimo dentro anche Miranchuk e Scalvini al posto di Boga e Demiral per provare a cambiar qualcosa sia dietro che in avanti dove i nerazzurri devono a tutti i costi trovar un gol per continuare rimettere tutto in gioco. Poi si rivede il Lipsia, ancora pericoloso con Nkunku in area sulla sinistra, Musso devia e la palla colpisce l’esterno della rete. Alla mezz’ora ancora Atalanta, Zapata di testa, ma colpisce debolmente, Gulacsi blocca.

PASSANO LORO, LA DEA FUORI TRA GLI APPLAUSI: nel finale a nove dalla fine Muriel batte un corner, Zapata ci prova ancora di testa, ma non trova la porta. Poi il Lipsia trova il break che chiude i giochi a quattro dalla fine quando Nkunku viene atterrato in area da Musso e l’arbitro indica il dischetto: lo stesso attaccante va sul dischetto e firma la personale doppietta. Il Gasp inserisce nel finale anche Pasalic per Freuler e per una Dea che non trova il gol della bandiera nemmeno nel recupero extra-large di sette minuti in cui i nerazzurri non hanno più le forze fisiche e mentali per provarci. Finisce quindi 2-0, in semifinale va il Lispia mentre la Dea saluta l’Europa ed ora proverà in campionato a far si che questo sia solo un arrivederci e non un addio in vista della prossima stagione.

IL TABELLINO:

ATALANTA-LIPSIA 0-2 (primo tempo 0-1)

RETI: 18′ p.t. e 42′ s.t. Nkunku

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; De Roon, Demiral (25’st Scalvini), Palomino; Hateboer, Koopmeiners, Freuler (43’st Pasalic), Zappacosta; Malinovskyi (13’st Muriel), Boga (25’st Miranchuk); Zapata – A disp: Sportiello, Rossi, Djimsiti, Cittadini, Pezzella, Mihaila, Pessina – All.: Gasperini

LIPSIA (3-4-1-2): Gulacsi; Simakan, Orban, Gvardiol (35’st Poulsen); Henrichs (28’st Klostermann), Laimer (28’st Adams), Kampl (35’st Halstenberg), Angelino; Dani Olmo; Nkunku, André Silva (18’st Szoboszlai) – A disp: : Tschauner, Martinez, Forsberg, Mukiele, Raebiger, Novoa – All.: Tedesco

ARBITRO: Mateu Lahoz (Spagna)

NOTE: gara di andata: Lipsia-Atalanta 1-1 – spettatori: 17mila circa – ammoniti: Zapata, Freuler, Demiral, Koopmeiners, Hateboer (A); Henrichs, Orban, Simakan (L) – recuperi: 0′ p.t., 7′ s.t.




La mazzata perfetta: sconfitta, in dieci, all’ultimo secondo. L’Atalanta saluta la coppa Italia.

COPPA ITALIA, QUARTI DI FINALE

ATALANTA-FIORENTINA 2-3: LA DECIDE MILENKOVIC NEL RECUPERO

Bergamo: lo Stadium di Bergamo è terra di conquista viola. Con o senza Vlahovic. Mesi fa la Fiorentina aveva espugnato il campo dell’Atalanta in campionato grazie a una doppietta del serbo su rigore, stavolta la vittoria proietta i toscani in semifinale di Coppa Italia, dove potrebbero trovare proprio la Juventus del loro ex attaccante. Finisce 3-2 per gli ospiti il quarto di finale più combattuto, emozionante ed equilibrato visto sinora con la Dea che capitola a fil di fischio finale che avrebbe portato tutti ai supplementari grazie al gol di Milenkovic ed al brivido finale per un check al Var per un presunto fallo ad inizio azione che invece non c’è. Eppure la Dea era riuscita a rimontare dopo lo svantaggio iniziale di Piatek su rigore con un gran gol di Zappacosta e, nella ripresa la prima rete di Boga in nerazzurro. Invece un rigore ancora del polacco viola e il gol in pieno recupero mandano la Viola in semifinale e l’Atalanta mestamente a casa.

GASP LANCIA BOGA DAL 1′: con l’emergenza in attacco da gestire, il Gasp lascia inizialmente in panchina Muriel e propone Boga per la prima volta titolare dal suo arrivo in nerazzurro con Malinovkyi a fargli compagnia a supporto di un Pasalic in inedita versione da punta centrale mentre sulle fasce torna anche Hateboer; nella Viola, mister Italiano punta su Piatek e Saponara in avanti mentre in mezzo c’è Castrovilli e non l’ex Bonaventura che parte dalla panchina mentre tra i pali va Terraciano (Dragowski squalificato).

VAR E PIATEK, VIOLA AVANTI SU RIGORE: nonostante l’orario, i prezzi popolari favoriscono una buona cornice di pubblico allo Stadium con il match che inizia e al settimo si infiamma subito: l’arbitro interviene a interrompere il gioco, su segnalazione del Var, per un’azione che aveva lasciato proseguire al limite dell’area nerazzurra: un pestone di De Roon su Gonzalez pochi centimetri dentro l’area di rigore. Penalty per i viola che Piatek non fallisce e porta sull’1-0 gli ospiti.

ZAPPACOSTA, SUPERGOL PER L’1-1: subito sotto, la Dea cerca di uscire dal guscio ma è la Fiorentina a giocare meglio: all’undicesimo cross di Odriozola, tiro di Maleh che viene deviato in angolo da Hateboer. Al ventesimo si vedono i nerazzurri, con una bella cavalcata imprendibile di Boga, il cross al centro troppo profondo, è preda di Terraciano. A ridosso della mezz’ora Gonzalez dal limite ci prova con un tiro a giro pericoloso, ma Musso si distende con due mani all’incrocio e mette in angolo. Sull’azione successiva l’Atalanta pareggia: splendido tiro all’incrocio dei pali di Zappacosta da appena dentro il limite dell’area sinistro che vale l’1-1.

BOGA SI FERMA AL PALO: ritrovata la parità, ancora una volta gli infortuni si accaniscono sulla Dea con Palomino costretto ad uscire al trentaseiesimo per far posto a Koopmeiners. Nel primo dei tre minuti di recupero però la squadra del Gasp va a un passo dal sorpasso quando Zappacosta serve un pallone delizioso per Boga che spizzica sul palo e sulla respinta Pasalic non riesce a mettere in rete. Ultimo sussulto di un bel primo tempo che si chiude con le due squadre ferme sull’1-1.

JEREMIE LANCIA LA DEA SUL 2-1: la ripresa si apre con la Viola pericolosa sempre con Piatek di testa in avvio, poi la Dea piazza il break vincente per il sorpasso: invenzione di Boga, che scarta due difensori si incunea in area e batte Terraciano. Primo gol in nerazzurro per il giocatore arrivato con il mercato di gennaio in nerazzurro.

ALTRO RIGORE, PIAKET FA BIS: l’Atalanta ora sembra avere l’inerzia della partita dalla sua, eppure ancora una volta è l’errore individuale a complicare i piani della squadra del Gasp: al venticinquesimo intervento scomposto di Koopmeiners in area su Maleh, l’arbitro Fabbri non ha dubbi, è ancora rigore. Dal dischetto ancora Piatek a segno dopo l’iniziale respinta di Musso, troppo corta però ed il polacco rimette in rete il 2-2. Altri cambi per il Gasp che inserisce Pasalic e Malinovskyi al loro posto Muriel e Pessina.

DEA ABBONATA AI LEGNI: nerazzurri poco fortunati poco dopo la mezz’ora con Zappacosta che centra la traversa sfiorando la doppietta. Poi la Viola resta in dieci quando Martinez Quarta ferma Muriel e finisce anzitempo sotto la doccia per doppia ammonizione.

MILENKOVIC FIRMA LA BEFFA, ADDIO COPPA: si arriva nel recupero con i tre minuti concessi dal direttore di gara in cui succede l’incredibile: prima Djimsiti sfiora di testa il gol che vale la semifinale, poi, all’ultimo respiro, la Viola con Milenkovic pesca il jolly da fuori area che vale la clamorosa qualificazione e una beffa pazzesca per i nerazzurri, condita anche da un lungo check al Var per un possibile fallo a inizio azione (o fuorigioco di Piatek) non ravvisato dal direttore di gara. Finisce così, con le facce incredule dei giocatori nerazzurri, i giocatori Viola che fanno festa e staccano il pass per la semifinale di Coppa. Il momento buio dell’Atalanta continua.

IL TABELLINO:



Capolavoro (e vendetta): l’Atalanta in dieci batte la Lazio e vola in semifinale di Coppa Italia!

COPPA ITALIA, QUARTI DI FINALE

ATALANTA-LAZIO 3-2: E’ DI MIRANCHUK IL GOL CHE VALE LA SEMIFINALE

Da una impresa all’altra, e stavolta davvero clamorosa. L’Atalanta vola in semifinale di coppa Italia piegando la Lazio al termine di una partita incredibile e ricca di emozioni: la sblocca subito la Dea con Djimsiti, poi la Lazio rimonta e con Maruqi e Acerbi ma Malinovskyi pareggia dopo nemmeno due minuti. Nella ripresa succede di tutto, Palomino viene espulso per fallo da ultimo uomo ma Miranchuk in contropiede firma il 3-2 e Zapata sciupa anche un rigore pochi minuti dopo. Nel finale però, assedio della Lazio che risulta tuttavia sterile con Gollini che salva nel finale il risultato e l’Atalanta che festeggia così la conquista della terza semifinale dell’era-Gasperini.

Bergamo: in dieci, sbagliando un rigore e soffrendo tantissimo nel finale, ma l’Atalanta è in semifinale di Coppa Italia. Battuta 3-2 la Lazio, in una partita dai continui colpi di scena e in cui entrambe le squadre confermano di essere in salute; la Dea vendica così in parte la finale persa a Roma meno di due anni fa e ora attende di conoscere il nome della prossima sfidante (Napoli o Spezia) domani sera. Grandissima la prova dei ragazzi del Gasp che dimostrano anche di saper soffrire, come avvenuto nel finale con gli ospiti all’assalto di un pari che, fortunatamente, non è arrivato rendendo davvero gigante l’impresa dei nerazzurri.

DEA GUIDATA DALL’EST: qualche cambio per il tecnico nerazzurro Gasperini rispetto al match vinto a San Siro con Miranchuk e Malinovskyi che tornano titolari in coppa come già avvenuto contro il Cagliari agli ottavi mentre sugli esterni ci sono Mahele e Gosens con Muriel davanti al posto di Zapata. Nella Lazio, qualche novità anche per Inzaghi che tiene Immobile in panchina ma davanti ci sono Muriqui e Milinkovic Savic con Escalante invece in mezzo al campo.

DJIMSITI SCAPPA, MURIQUI FA 1-1: pronti-via e sono subito fuochi d’artificio in campo con l’Atalanta che spinge subito ed al settimo è già davanti con Djimsiti che mette alle spalle di Reina il gol del vantaggio dopo che l’estremo difensore laziale aveva salvato su una gran botta di Palomino. Due minuti dopo il vantaggio, Muriel è pericoloso con una conclusione da fuori però debole e bloccata da Reina. A quel punto però esce allo scoperto anche la Lazio che a sua volta costringe la Dea ad arretrare ed al quarto d’ora pareggia al primo affondo: cross di Acerbi dal fondo, Muriqui sceglie bene il tempo del salto e impatta di testa sul palo più lontano a Gollini battuto: 1-1.

RIBALTONE ACERBI, POI MALI FIRMA IL NUOVO PARI: la partita resta su ritmi altissimi ed aperta a qualsiasi risultato con la Lazio che, dopo il pari, prende ulteriormente coraggio contro un’Atalanta che fatica di più ad uscire e ripartire. Ecco che al trentaquattro gli ospiti ribaltano la situazione quando Acerbi accellera e si incunea in area saltando tre difensori e palla alle spalle di Gollini. Nemmeno due minuti e però la Dea riprende subito i biancocelesti: Malinovskyi riacciuffa il pareggio servito splendidamente da Muriel che ubriaca mezza difesa ospite e offre l’assist del 2-2. Quattro gol e tantissime emozioni in un primo tempo che terminerà dopo un minuto di recupero con le due squadre in parità ed una ripresa che ne promette sicuramente delle belle.

RIPRESA, DEA IN DIECI MA MIRANCHUK FA 3-2: si riparte dopo l’intervallo e il match impenna subito all’ottavo quando Palomino ferma Lazzari lanciato a rete e l’arbitro estrae il rosso diretto per il difensore nerazzurro. Decisione molto severa del direttore di gara che lascia però la squadra del Gasp in inferiorità numerica. Ti aspetti a questo punto la Lazio ed invece sono i nerazzurri che, quattro minuti dopo esser rimasti inferiorità numerica, trovano il clamoroso vantaggio: Romero recupera un pallone e mette un assist sui piedi di Miranchuk che non sbaglia il gol che vale il 3-2. Dopo il vantaggio, il Gasp corre ai ripari inserendo De Roon e Zapata e Toloi al posto di Miranchuk, Malinovskyi e Muriel.

ZAPATA SBAGLIA IL RIGORE DEL K.O.: colpita all’improvviso, la Lazio fatica terribilmente trovare spazi contro una Dea ordinatissima e attenta che ha anche al ventesimo la clamorosa occasione per arrotondare quando Zapata viene falciato in area e l’arbitro indica il dischetto del rigore. Il colombiano tuttavia si fa ipnotizzare da Reina che blocca la sfera calciata malamente dall’attaccante della Dea.

ASSEDIO OSPITE, MA E’ SEMIFINALE!: il penalty sbagliato ridà carica alla Lazio che, nell’ultimo quarto d’ora mette sotto assedio la difesa nerazzurra che è chiamata ad una eroica resistenza che viene messa alla prova tuttavia solo negli ultimi minuti quando a due dal novantesimo Gollini si supera su Acerbi con una gran parata, poi nel recupero Zapata alleggerisce la pressione calciando da metàcampo e trovando la deviazione di un difensore in corner che consente di guadagnare secondi preziosi ai nerazzurri che arrivano al traguardo e possono festeggiare l’ennesima, grande impresa che vale il pass per la semifinale di coppa Italia. La terza volta per la Dea dall’arrivo di mister Gasperini sulla panchina nerazzurra. E il bello, chissà, che debba ancora venire… Grandi ragazzi!

IL TABELLINO:

ATALANTA-LAZIO 3-2 (primo tempo 2-2)

RETI: 7′ pt Djimsiti (A), 17′ pt Muriqi (L), 34′ pt Acerbi (L), 36′ pt Malinovskyi (A), 12′ st Miranchuk (A)

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Djimsiti, Romero, Palomino; Maehle (43′ st Caldara), Pessina, Freuler, Gosens; Malinkovskyi (14′ st Zapata), Miranchuk (14′ st De Roon); Muriel (18′ st Toloi) – A disposizione: Gyabuaa, Ilicic, Lammers, Rossi, Ruggeri, Scalvini, Sportiello, Sutalo – Allenatore: Gasperini

LAZIO (3-5-2): Reina; Patric (46′ Parolo), Hoedt (26′ st Immobile), Acerbi; Marusic, Milinkovic-Savic, Escalante (17′ st Correa), Akpa Akpro, Fares (46′ Lazzari); A. Pereira (36′ st Lulic), Muriqi – A disposizione: Alia, Armini, Cataldi, Czyz, G. Pereira, Radu, Vavro – Allenatore: Inzaghi

ARBITRO: Pairetto di Nichelino

NOTE: match disputato a porte chiuse – espulsi: Palomino (A) per fallo da ultimo uomo all’8′ s.t. – ammoniti: Romero, Malinovskyi (A), Patric, Fares, Escalante (L) – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Paris Saint Germain

BRAVO SPORTIELLO, MALINOVSKYI NON INCIDE

Serata quasi perfetta sino ai titoli di coda per i nerazzurri, purtroppo il finale è costato carissimo alla squadra del Gasp che ha forse azzardato i cambi in maniera troppo frettolosa restando così senza quando Freuler non ne aveva più. Bene Sportiello che risulta decisivo nella ripresa, bene anche Caldara e Djimsiti dietro oltre che lo stesso Freuler e De Roon con Malinovskyi che invece non incide come dovrebbe sul match.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6.5: forse un po’ di fretta nei cambi, fatto sta che quel finale di gara con Freuler praticamente fuori e senza sostituzioni a disposizione è la chiave che porta al ribaltone transalpino. Peccato, perchè i suoi sin li avevano costruito un’impresa andata in frantumi in pochi minuti. Ci riproveremo l’anno prossimo!

SPORTIELLO 7: incolpevole sui gol subiti, è anche molto bravo e sicuro su una bella conclusione di Mbappe nella ripresa.

TOLOI 6.5: poco da dire anche per lui, tutto praticamente perfetto (o quasi) sino allo scoccare del novantesimo…

CALDARA 7: Neymar non lo marchi in nessun modo, ma lui è comunque bravo a impedirgli di fare alcune giocate praticamente per quasi tutta la partita.

DJIMSITI 6.5: si francobolla su Icardi rendendolo praticamente inoffensivo. Bene. (PALOMINO 6.5: buono il suo impatto sul match, decisivo con un intervento su Mbappe nel finale salvando un gol che pareva fatto).

HATEBOER 6.5: va a mille sopratutto nel primo tempo, nella ripresa invece non riesce a costruirsi spazi come gli era capitato in precedenza.

DE ROON 6.5: un retropassaggio sbagliato nel primo tempo rischia di creare guai ai suoi, poi per il resto è una buona gara anche la sua.

FREULER 7: finisce stremato al punto tale che non riesce più nemmeno a reggersi in piedi, ma è autore di una partita davvero maiuscola. Applausi.

GOSENS 6.5: spinge parecchio, sopratutto nel primo tempo, poi nella ripresa la fatica inizia a farsi sentire. (CASTAGNE 6: una decina di minuti in campo per lui, giusto il tempo di assistere al finale beffardo).

GOMEZ 6: non in forma top oggi, ma comunque fa vedere qualcosa di buono, poi nella ripresa un pestone lo condiziona e viene sostituito (MALINOVSKYI 5: purtroppo non incide sulla partita come tutti avremmo sperato. Peccato).

PASALIC 7: il suo gol fa sognare una città intera e poteva essere il simbolo dell’ennesima grande impresa. Così purtroppo non è stato, ma lui ricorderà comunque a lungo questa partita. Bravo! (MURIEL 5.5: non riesce a trovare l’impatto giusto sul match dopo il suo ingresso in campo).

ZAPATA 6.5: utile alla causa, offre subito un buon assist al Papu in avvio. Nel finale esce stremato (DA RIVA s.v.: dentro nel finale, assiste suo malgrado all’incredibile beffa).




Grazie Atalanta, l’ennesima beffa nel finale non cancella un’altra notte da eroi.

CHAMPIONS LEAGUE, QUARTI DI FINALE

ATALANTA-PSG 1-2: DUE GOL NEL RECUPERO, LA DEA SALUTA LA CHAMPIONS

Dopo Dortmund, Copenaghen e la finale persa con la Lazio, ecco che anche oggi l’epilogo (in negativo) per l’Atalanta non poteva che arrivare nei titoli di coda. Dopo aver sognato per ottantanove minuti grazie al gol di Pasalic, la Dea si arrende all’uno-due micidiale del PSG in pieno recupero e saluta la Champions League chiudendo comunque tra le prime otto del torneo. Magra consolazione? Forse, ma soprattutto tanto orgoglio per una squadra che, ancora una volta, esce a testa altissima contro un avversario decisamente molto più quotato e con giocatori in grado di farti la differenza in qualsiasi momento: e purtroppo lo si è visto.

Lisbona (Portogallo): peccato, peccato, peccato. Ma il calcio è anche questo e, tutto sommato, ci siamo pure abituati a sconfitte del genere: per la Dea purtroppo è questo un vizio abbastanza costante in gare importanti e di prestigio. Le sconfitte aiutano a crescere, e questa squadra lo ha comunque dimostrato anche questa sera, tenendo testa ad una delle più forti squadre in Europa con giocatori il cui stipendio è pari al valore dell’intera rosa nerazzurra. Peccato, ma domani andremo tutti in giro con il petto all’infuori e stra-orgogliosi di quanto questi ragazzi ci hanno saputo regalare.

CALDARA SI, PALOMINO NO: confermate quasi tutte le indiscrezioni della vigilia con Sportiello che sostituirà l’infortunato Gollini tra i pali mentre dietro il Gasp preferisce Caldara a Palomino con De Roon in mezzo insieme a Freuler mentre l’altro ballottaggio è davanti dove Pasalic è insieme al Papu a sostegno di Zapata con Malinovskyi in panchina. Nei transalpini, Tuchel recupera Mbappe che però parte dalla panchina ma la davanti c’è l’imbarazzo della scelta con l’ex interista Icardi insieme a Neymar e Sarabia ed a guidar difesa della corazzata francese l’ex milanista Thiago Silva.

PAPU-NEYMAR, SUBITO GRANDI OCCASIONI: atmosfera surreale all’ingresso delle squadre in campo con il contorno deserto dello stadio di Lisbona, senza pubblico (come tutte le partite di questa final-eight) a seguito delle restrizioni dovute alla prevenzione del Covid-19; ed a tal proposito, viene osservato un minuto di silenzio a centrocampo per ricordare tutte le vittime del Coronavirus, che a Bergamo ha portato morte e sofferenza nei mesi scorsi come forse in pochissime altre zone del mondo. Atalanta subito vivace in avvio, al secondo bel pallone lavorato da Zapata per il Papu che conclude diagonale in area ma tiro facile per il portiere Navas; capovolgimento di fronte e, da un errato disimpegno di De Roon, la palla va a Neymar che si mette in moto ritrovandosi a tu per tu con Sportiello ma spedendo clamorosamente fuori la sfera e graziando la Dea.

SUPERMARIO METTE LE ALI ALLA DEA: all’undicesimo è ancora la squadra del Gasp a rendersi pericolosa con un colpo di testa in area di Hateboer e Navas che si supera e manda in corner con un colpo di reni sui cui sviluppi va a colpire di testa stavolta Caldara, ma in posizione di fuorigioco. La partita comunque non ha ritmi alti e l’Atalanta può così sviluppar meglio la sua trama di gioco ed al ventiseiesimo pesca il jolly con Pasalic, che conclude a giro in maniera fantastica un pallone ciccato da Zapata: la Dea è avanti a Lisbona, 1-0!

NEYMAR CONTRO TUTTI: i francesi provano subito a reagire e, al ventottesimo, è sempre Neymar il più pericoloso con la conclusione da fuori del brasiliano che esce di un soffio. A cinque dalla fine Salabria va sul fondo e crossa rasoterra ma Icardi è ben controllato da Djimsiti che non gli fa toccare la sfera. Poi, a tre dall’intervallo, Hateboer sbaglia il retropassaggio e serve ancora Neymar che però arriva in area e si coordina malissimo spedendo alle stelle la sfera. Con il Psg che spinge di più si chiude però dopo un giro d’orologio il primo tempo con l’Atalanta che è avanti di un gol.

RIPRESA, TANTI CAMBI E POCHE EMOZIONI: si riparte dopo il riposo con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima frazione di gara e con il PSG che prova inizialmente a spingere di più ma senza esser pericolo, ed i nerazzurri che a loro volta non stanno a guardare e rispondono colpo su colpo. A ridosso del quarto d’ora Gomez (a seguito di un contrasto subito) ha qualche problemino che induce il Gasp a far scaldare ed inserire nel giro di poco Malinovskyi e, un minuto dopo, anche Palomino al posto dell’ammonito Djimsiti. Il ritmo del match resta comunque non elevatissimo, il PSG quando parte fa sempre paura, ma la Dea riesce spesso ad aver la meglio, anche dopo l’ingresso del temutissimo Mbappe, recuperato in extremis dai transalpini dopo l’infortunio nella finale di coppa di Francia.

IL PSG SPINGE MA NON PUNGE: a due dalla mezz’ora Sportiello è decisivo quando Mbappe mette il turbo ed entra in area ma il portiere nerazzurro è bravissimo a respingere la conclusione. Poi un minuto dopo è Neymar a provare l’azione solitaria ma la conclusione è debole e parata dal nostro portiere. Ancora Mbappe a dieci dalla fine è protagonista di una bella azione personale ma è fondamentale l’intervento di Palomino al momento della conclusione ed i francesi guadagnano solamente corner.

FINALE ATROCE, RIBALTONE-PSG IN DUE MINUTI: altri cambi per la panchina nerazzurra a meno di dieci dalla fine con Castagne ed il giovane Da Riva che danno il cambio in campo a Castagne e Zapata nel finale di partita. Nel finale però due episodi segnano la partita ed il destino dei nerazzurri: l’infortunio di Freuler ad un minuto dal novantesimo con Gasperini che non ha più cambi a disposizione e che resta così in campo, ma zoppicante. Ed il Psg stavolta non perdona: Marquinhos al novantesimo concretizza spuntando dal nulla dopo una azione confusa in area nerazzurra e, nel secondo dei cinque di recupero concessi (poi diventati sei) è il neo entrato Choupo-Moting a metter in rete il facile pallone del sorpasso su un’Atalanta che si vede crollare il mondo addosso nel giro di una manciata di minuti.

GRAZIE RAGAZZI!: l’epilogo è quindi sotto certi aspetti drammatico per una Dea che comunque merita solo applausi. Eppure i nerazzurri hanno tenuto in scacco per ottantanove minuti una delle corazzate più forte d’Europa vedendo tuttavia sgretolarsi nel finale quanto sin li costruito. Un film che pare già visto, simile all’eliminazione dall’Europa League di tre anni fa per mano del Borussia Dortmund. Allora come oggi però, possiamo solo che alzarci in piedi ed applaudire questa squadra che, per l’ennesima volta, ha fatto sognare un intero popolo e tutta la sua gente. E prima o poi chissà, che non debba sempre e per forza finire così. GRAZIE RAGAZZI!

IL TABELLINO:

ATALANTA-PARIS SAINT GERMAIN 1-2 (primo tempo 1-0)

RETE: 26′ Pasalic (A), 91′ Marquinhos (P), 93′ Choupo-Moting (P)

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Caldara, Djimsiti (58′ Palomino); Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens (81′ Castagne); Gomez (58′ Malinovskyi), Pašalić (69′ Muriel); Zapata (81′ Da Riva) – A disposizione: Gelmi, Rossi, Šutalo, Czyborra, Piccoli, Bellanova, Colley – Allenatore: Gasperini

PARIS SAINT GERMAIN (4-3-3): Navas (78′ Sergio Rico); Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat; Herrera (70′ Draxler), Marquinhos, Gueye (70′ Paredes); Sarabia (58′ Mbappe), Icardi (78′ Choupo-Moting), Neymar – A disposizione: Rico, Bulka, Diallo, Bakker, Kalimuendo-Muinga, Dagba, Ruiz-Atil, Mbe Soh – Allenatore: Tuchel

ARBITRO: Anthony Taylor (ENG)

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: Djimsiti, Freuler, De Roon, Zapata, Bernat, Herrera, Toloi, Marquinhos, Palomino – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t. e 5′ s.t.