Questa Atalanta non ha paura di nessuno, la Dea spaventa la Roma: 1-1 all’Olimpico!

SERIE A, TRENTADUESIMA GIORNATA

ROMA-ATALANTA 1-1: KURTIC SCAPPA, DZEKO TROVA IL PARI

Preziosissimo pareggio raccolto dai ragazzi del Gasp all’Olimpico contro la Roma nonostante le tante assenze (Gomez su tutti) che avevano fatto temere il peggio alla vigilia di un match che invece i nerazzurri hanno giocato benissimo nel primo tempo, sbloccando la gara grazie alla bella rete di Kurtic. Nella ripresa, la sfuriata iniziale dei giallorossi che porta al pari di Dzeko al quarto minuto e ai due legni colpiti dalla squadra di Spalletti con De Rossi e Naingollan che fanno temere il peggio: superato il momento difficile invece, i ragazzi del Gasp trovano ordine per un finale di gara con poche sofferenze. Finisce 1-1, la distanza dalle milanesi che inseguono rimante invariata, l’Atalanta sale a quota sessanta punti, un punto sotto la Lazio. Si può continuare a sognare…

Vigilia di Pasqua con il derby di Milano appena terminato con l’incredibile 2-2 tra Inter e Milan che da ulteriore carica ad un’Atalanta che, tra squalifiche ed infortuni, arriva in quel di Roma piuttosto rimaneggiata nel big match contro i giallorossi di Spalletti che sono secondi in classifica all’eterno inseguimento alla Juve capolista. Sfida delicata ma in cui i ragazzi del Gasp dovranno provare a portar a casa punti preziosi per avvicinare sempre di più il sogno europeo e regalare ai tifosi una Pasqua (già dolce di suo) davvero da leccarsi i baffi.

TOCCA AD HATEBOER: diverse sorprese nell’undici iniziale di Gasperini che deve far a meno in extremis anche di Berisha (in porta tocca a Gollini) e D’Alessandro influenzati oltre che dei già sicuri assenti Spinazzola e dello squalificato Gomez che vengono rimpiazzati da Cristante e Hateboer con Petagna assistito in avanti da Kurtic.

DEA SUBITO VIVACE: match che prende il via e subito l’Atalanta ha una buona occasione al secondo minuto con Hateboer, che viene chiuso in area in extremis da Rudiger in corner. Ancora i ragazzi del Gasp si fanno vedere al decimo con un tentativo di Petagna da posizione defilata che finisce però ben sopra la traversa. Al diciottesimo si vede la Roma con Dzeko che prende palla in area e conclude ma sbagliando ampiamente la mira.

Kurtic KURTIC LA SBLOCCA: i nerazzurri capitalizzano al meglio l’ottimo inizio di gara al minuto ventitre quando Conti lavora un gran bel pallone ai limiti dell’area per i piedini magici di Kurtic che fa partire un tiro imprendibile Szczesny portando in vantaggio la squadra del Gasp all’Olimpico.

PRATICAMENTE PEFETTI: incassato il gol, la Roma fatica a ritrovare il bandolo di una matassa che invece l’Atalanta gestisce in maniera impeccabile concedendo pochissimo al temibile attacco giallorosso: solo a dieci dalla fine De Rossi trova un varco di testa nella difesa nerazzurra in occasione di un corner ma Gollini è sulla traiettoria e fa sua la sfera senza problemi. Ultimi sussulti di un primo tempo che si chiude senza recupero e con i ragazzi del Gasp autori sin qui di una prestazione praticamente perfetta.

DZEKO FA SUBITO 1-1: ripresa che prende il via senza alcun cambio da parte di mister Gasperini ma con i padroni di casa che iniziano con un altro piglio ed al quarto minuto trovano il punto del pareggio grazie a Dzeko, che mette dentro da pochi passi un pallone piuttosto facile in area nerazzurra superando Gollini e riportando il match in equilibrio.

LA ROMA FA PAURA: momento difficile per i nerazzurri, con la Roma che spinge un po’ da tutte le parti e la difesa nerazzurra spesso in affanno: al decimo, sugli sviluppi di un corner, De Rossi si inventa una rovesciata in area con la palla che centra il palo esterno e si spegne sul fondo; corre ai ripari mister Gasperini andando ad inserire D’Alessandro in fascia al posto di Cristante. Al ventesimo altro spavanto per la difesa nerazzurra quando Naingollan recupera palla ed entra in area andando a centrare in pieno la traversa con la sfera che torna in campo e l’azione che sfuma.

ESORDIO PER CABEZAS: non finisce mai di stupire il tecnico atalantino che a metà ripresa regala l’esordio nel massimo campionato di calcio a Cabezas, arrivato in estate e sino ad oggi oggetto misterioso del mercato atalantino. Alla mezz’ora è proprio lui a farsi vedere a seguito di una bella combinazione con Kessie tentando una bella conclusione a giro che finisce sul fondo.

PUNTO D’ORO DENTRO L’UOVO!: minuti che scorrono e arriva anche il momento dell’ultimo cambio in casa nerazzurra con Paloschi che entra in campo a meno di dieci dalla fine al posto di uno stremato Petagna in un finale di gara in cui la Roma non riesce più a portare seri pericoli dalle parti di Gollini e al triplice fischio del direttore di gara dopo i tre minuti di recupero concessi sono i ragazzi del Gasp che possono festeggiare insieme ai tifosi l’ennesimo punto d’oro conquistato nella volata verso il sogno Europa-League mantenendo intatto il divario in classifica sulle milanesi che inseguono. Un punto importantissimo per una Pasqua dolcissima che attente i supporter di una Atalanta che continua a stupire ogni giorno di più! A proposito, auguroni di cuore a tutti per una Pasqua ricca di felicità e tanta gioia e, ovviamente, forza Atalanta!!!

IL TABELLINO:

ROMA-ATALANTA 1-1 (primo tempo: 0-1)

RETI: Kurtic (A) al 22′ p.t.; Dzeko (R) al 5′ s.t.

ROMA (4-2-3-1): Szczesny; Rüdiger, Fazio, Manolas (dal 1′ s.t. Bruno Peres), Mario Rui; De Rossi (dal 33′ s.t. El Shaarawy), Strootman; Salah, Nainggolan, Perotti (dal 41′ s.t. Totti) – A disposizione: Alisson, Lobont, Juan Jesus, Vermaelen, Gerson, Grenier, Paredes – All.: Spalletti

ATALANTA (3-5-1-1): Gollini; Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, Kessie, Freuler, Cristante (dal 9′ s.t. D’Alessandro), Conti; Kurtic (dal 23′ s.t. Cabezas); Petagna (dal 39′ s.t. Paloschi) – A disposizione: Rossi, Bastoni, Konko, Raimondi, Migliaccio, Melegoni, Grossi, Capone – All.: Gasperini

ARBITRO: Giacomelli di Trieste

NOTE: gara di andata: Atalanta-Roma 2-1 – spettatori 34.546 – ammoniti: Hateboer, Mario Rui e Rüdiger per gioco scorretto, Gollini per comportamento non regolamentare – calci d’angolo: 11-3 per la Roma – recuperi: 0′ p.t., 3′ s.t..




L’Atalanta fa la partita, l’Udinese i tre punti: da un 3-1 all’altro, nerazzurri K.O.

SERIE A, SEDICESIMA GIORNATA

ATALANTA-UDINESE 1-3: LO SGAMBETTO DELL’EX DEL NERI

Seconda sconfitta consecutiva per i nerazzurri, puniti oltremisura dall’Udinese dell’ex Del Neri in una gara dai risvolti davvero incredibili: primo tempo all’arrembaggio dei ragazzi del Gasp che sfiorano il gol in almeno cinque-sei occasioni e centrano una traversa clamorosa con Kurtic ma pagano carissimo un errore difensivo prima dell’intervallo che consente a Zapata di segnare l’1-0. La ripresa si apre con l’immediato pareggio di Kurtic di testa dopo un minuto ma con gli ospiti che tengono botta e sfiorano prima il gol con Perica e poi lo trovano nuovamente con una gran giocata di Fofana che sorprende la difesa nerazzurra (e Sportiello); finale all’assalto con Masiello che sbatte contro Karnezis sfiorando il pari e, sulla ripartenza, Thereau che chiude i giochi di un match davvero incredibile.

Bergamo: preparare il pronto riscatto e dimostrare che il bianconero non porta così sfortuna; l’Atalanta cerca di mettersi alle spalle la sconfitta di sabato scorso contro la Juve capolista affrontando i bianconeri friulani al Comunale chiedendo strada al grande ex Gigi Del Neri che dopo il suo arrivo in friuli al posto di Iachini ha saputo riportare equilibrio e risultati. Match quindi importante per capire come i ragazzi del Gasp reagiranno alla scoppola rimediata a Torino una settimana fa e per vedere se davvero questa squadra riesce a mantenersi nelle zone alte del campionato e puntare quindi a qualcosa di più della salvezza.

TORNA GAGLIARDINI: il tecnico nerazzurro ritrova Gagliardini dopo la squalifica e lo impiega subito in mezzo al posto di Freuler per un undici che cambia di un solo elemento rispetto a settimana scorsa con Gomez e Petagna in avanti con Kurtic ad ispirare; Del Neri torna dunque nella sua Bergamo dove porta con se il ricordo di due anni indimenticabili e conferma la difesa a quattro con Felipe e Danilo centrali mentre davanti tocca alla solita coppia offensiva Zapata-Thereau.

PAPU CI PROVA: match che inizia con qualche minuto di ritardo a causa di problemi riscontrati dal direttore di gara sulla maglia degli ospiti e con i padroni di casa che iniziano da subito a spingere ed al nono va vicinissima al vantaggio dopo un bello scambio tra Petagna e Gomez con il primo per il secondo che conclude e il portiere dell’Udinese che si distende e devia in corner.

KARNEZIS DICE NO…: col passare dei minuti aumenta la pressione nerazzurra che non lascia palla e spazi agli ospiti ed al quarto d’ora hanno una doppia incredibile occasione sugli sviluppi di un corner, prima un colpo di testa di Kurtic e poi Caldara a colpo sicuro trovano due volte l’intervento felino di Karnezis che salva la squadra di Del Neri. Due minuti dopo ancora l’estremo difensore friulano si oppone alla conclusione da fuori di Petagna, con la difesa che poi libera la minaccia.

…E ANCHE LA TRAVERSA!: non bastassero gli interventi del portiere ospite, ci si mette anche la traversa poco prima del ventesimo a negare il gol ai ragazzi del Gasp con il tiro a colpo quasi sicuro di Kurtic che centra il montante e torna in campo. Spinge meno ma mantiene sempre il possesso di palla la squadra nerazzurra e nel finale va ancora a un passo dal vantaggio quando su una conclusione di Petagna a colpo quasi sicuro Danilo si trova sulla traiettoria del pallone e devia senza nemmeno sapere come in corner dalla linea di porta.

ZAPATA SCHOCK: stranezza, bellezza e anche crudeltà del calcio in quello che succede a fil di sirena quando, dopo non aver praticamente mai tirato in porta, l’Udinese segna grazie a Zapata che riesce a sfruttare un contropiede dei suoi ed una disattenzione difensiva nerazzurra per arrivare in area e battere Sportiello da pochi passi. Epilogo amarissimo di un primo tempo letteralmente dominato dai nerazzurri, che vanno all’intervallo sotto incredibilmente di un gol dopo un minuto di recupero.

KURTIC USA BENE LA TESTA: nessun cambio dopo l’intervallo, il match riprende e l’Atalanta trova il pareggio dopo un minuto e spiccioli di gioco grazie ad un pallone crossato in area che trova la testa vincente di Kurtic, che batte Karnezis e fa subito esplodere il Comunale per il pareggio della squadra di Gasperini.

RIPRESA EQUILIBRATA: riequilibrato subito il match, l’Atalanta prova a controllare meglio il match senza cercar di strafare e provando a colpire con minor frenesia rispetto al primo tempo: al decimo Gomez riceve palla ai limiti dell’area e mette in mezzo un rasotera su cui arriva solo Conti in spaccata ma con poca precisione mandando fuori il pallone. A metà ripresa è invece l’Udinese a far paura in contropiede con la difesa nerazzurra anche stavolta non impeccabile e Perica che conclude dall’interno dell’area mandando fuori di un niente la sfera.

DEA STANCA, FOFANA LA PUNISCE: l’andazzo della gara è decisamente diverso dal primo tempo e l’Udinese è più pericolosa rispetto ai nerazzurri che ci mettono anche del loro con una fase difensiva piuttosto allegra oggi che consente a quattro dalla mezz’ora ai friulani di passare ancora grazie al bel gol di Fofana con un pallonetto che sorprende Sportiello e riporta avanti gli uomini di Del Neri.

IL SOLITO THEREAU CHIUDE I CONTI: appena dopo il gol subito, Gasperini inserisce Dramè in fascia al posto di Conti e, poco dopo, Freuler per Kurtic nel tentativo dell’assalto finale alla difesa friulana; spazio anche a Pesic negli ultimi minuti di match con il giovane attaccante che entra al posto di Spinazzola. Finale con i nerazzurri a testa bassa e che a tre dalla fine vivono il momento chiave, immagine di questa incredibile partita: sugli sviluppi di un corner Masiello gira in porta il pallone del possibile pari, Karnezis salva di nuovo e l’Udinese riparte con i nerazzurri sbilanciati in avanti e Thereau, (che non perde occasione per punire i nerazzurri) trova in contropiede il gol che chiude i giochi.

UOMO-GOL CERCASI: e il match si chiude dunque con il terzo gol dei bianconeri, che tagliano definitivamente le gambe ai ragazzi di Gasperini a cui non è bastato un primo tempo all’arrembaggio e con tantissime occasioni da gol sciupate e una ripresa in cui Kurtic trova subito il pari per portarsi via almeno un punto da un match che mai come oggi ci ha insegnato come il calcio sia, piaccia o meno, una scienza inesatta in cui non sempre chi gioca meglio e domina in lungo e in largo ne esca poi vincitore. Il secondo stop consecutivo dei ragazzi del Gasp invita anche a riflettere su un evidente elemento emerso durante questa gara: la mancanza di un uomo-gol la davanti capace di segnare al momento giusto. L’ex Del Neri si porta a casa così i tre punti, ai nerazzurri rimane il secondo 3-1 consecutivo subito: e ora chiamiamola pure “sindrome bianconera…”.

IL TABELLINO:

ATALANTA-UDINESE 1-3 (primo tempo 0-1)

RETI: al 45′ p.t. Zapata (U), al 2′ s.t. Kurtic (A), al 27′ s.t. Fofana (U), al 42′ s.t. Thereau (U)

ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Caldara, Masiello; Conti (dal 29′ s.t. Drame’, Kessie, Gagliardini, Spinazzola (dal 35′ s.t. Pesic); Kurtic (dal 32′ s.t. Freuler); Petagna, Gomez – A disposizione: Bassi, Mazzini, Zukanovic, Raimondi, Migliaccio, Grassi, Capone, Latte Lath – All.: Gasperini.

UDINESE (4-3-1-2): Karnezis; Widmer, Danilo, Felipe, Samir; Badu, Kums (dal 38′ Jankto), Fofana; Hallfredsson (dal 7′ s.t. Perica); Thereau, Zapata (dal 20′ s.t. Matos) – A disposizione: Scuffet, Perisan, Angella, Adnan, Faraoni, Heurtaux, Wague, De Paul, Evangelista – All.: Del Neri

ARBITRO: Maresca di Napoli.

NOTE: cielo nuvoloso, terreno in cattive condizioni – spettatori: 15mila circa – ammoniti: Danilo, Gomez, Perica – calci d’angolo: 11-0 per l’Atalanta – recupero: 1′ p.t. e 4′ s.t.




La chiamano Dea… gioca da Dio!! Infinita Atalanta, ecco la sesta meraviglia!

SERIE A, QUATTORDICESIMA GIORNATA

BOLOGNA-ATALANTA 0-2: MASIELLO-KURTIC, SI RESTA IN ORBITA

Sesto successo consecutivo per la squadra di Gasperini, che vince e convince anche a Bologna e continua a sognare salendo a quota ventotto punti in classifica a cinque punti dalla Juve capolista e prossima avversaria dei nerazzurri sabato prossimo. Uno scenario inimmaginabile, specie dopo il brutto avvio di campionato che aveva fatto preoccupare i tifosi che oggi sognano ad occhi aperti con un terzo posto che fa venir sempre più le vertigini. Primo tempo con i padroni di casa che partono meglio ma con i nerazzurri che prima sfiorano il gol con Conti, poi passano con Masiello su assist di Gomez; il Bologna reagisce e centra una traversa su punizione con Masina con il primo tempo che si chiude sull’1-0. Nella ripresa Petagna sciupa subito una grande occasione, ma i nerazzurri controllano meglio la gara e trovano il raddoppio con Kurtic che chiude di fatto i giochi facendo esplodere i tifosi giunti in massa in Emilia. Settimana con l’impegno di coppa mercoledì con il Pescara e sabato fari puntati su Torino per la grande sfida ai bianconeri campioni d’Italia.

Bologna: esaurita l’ennesima settimana con Bergamo al centro del mondo calcistico per le imprese della ormai rinominata baby-gang di mister Gasperini, la testa torna al campo con la trasferta di Bologna che chiama i nerazzurri all’ennesima prova per capire sei questo sogno può davvero continuare a far volare una intera città e tutti i suoi tifosi. I felsinei di Donadoni sono l’avversario di oggi di un’Atalanta che cerca la sesta vittoria consecutiva: chiaro che l’ex Donadoni ci tiene a far bella figura contro la “sua” Atalanta che da giocatore lo portato alla ribalta nel mondo del calcio.

MIRANTE-SPORTIELLO, PORTE GIREVOLI: le principali novità di formazioni partono proprio dagli estremi difensori delle due squadre, con Mirante che dopo i problemi di salute che lo avevano costretto allo stop forzato può oggi tornare in campo e quello Sportiello dimenticato da questa estate che ha oggi la grandissima occasione di riscatto grazie anche allo stop di Berisha per infortunio; in campo invece Gasperini punta su Masiello al posto dello squalificato Toloi con Gagliardini che vince il ballottaggio con Freuler in mezzo e Gomez con Petagna in avanti. Nei padroni di casa Donadoni cerca anche lui continuità di risultati dopo la vittoria con il Palermo dopo sette gare di astinenza.

CONTI SPRECA, MASIELLO NO!: match che prende il via con i padroni di casa che sembrano più determinati in avvio andando anche a guadagnare un paio di corner creando anche qualche insidia alla retroguardia nerazzurra. Dal momento di difficoltà iniziale i ragazzi del Gasp ne escono alla grande andando a sfiorare il gol al tredicesimo con una bella azione che parte dal cross di Gomez e finisce con la colossale occasione fallita a tu per tu con Mirante da Conti che spedisce alle stelle. Prove generali del gol atalantino che arriva un minuto dopo su una azione simile a quella precedente, ma stavolta Masiello a ricevere il pallone e colpire al volo di precisione e battere Mirante per il gol del vantaggio atalantino.

OCCASIONE DEA, TRAVERSA BOLOGNA: nemmeno il tempo di esultare, e la squadra di Gasperini va ad un niente dal raddoppio, ancora una volta con un cross dai limiti dell’area con Kurtic che stavolta anticipa Conti di testa mandando sul fondo di un nulla la sfera. Colpito ai primi affondi, il Bologna prova a scuotersi approfittando anche di un sciocco errore di Kessiè in fase di disimpegno che costringe Gagliardini (ammonito, salterà la gara con la Juve di sabato prossimo) al fallo ai limiti dell’area concedendo a Viviani un calcio di punizione per il Bologna che va a stamparsi sulla traversa con Sportiello che era comunque sulla traiettoria.

LA DIFESA TIENE: il Bologna si fa apprezzare maggiormente nella seconda parte del primo tempo costringendo i nerazzurri a dover arretrare il proprio baricentro senza però creare clamorose occasioni con la retroguardia atalantina sempre attenta a concedere il minimo possibile ai rossoblu in un primo tempo che va così in archivio dopo un solo minuto di recupero con la squadra di Gasperini avanti di un gol.

RIPRESA, PETAGNA SCIUPONE: con il Bologna che inserisce l’ex Floccari il match ricomincia dopo l’intervallo e Petagna che al secondo minuto butta alle ortiche un gran pallone ricevuto in area calciando malamente e mandando sul fondo la possibile chance del raddoppio. Non cambia col passare dei minuti il tema del match con i padroni di casa in pressione ma i nerazzurri che non stanno a guardare e quando ripartono sono sempre insidiosi.

KURTIC, CON LA TESTA SI VOLA!: sorniona e rapace, l’Atalanta attende l’avversario per poi tessere la propria trama in ripartenza e guadagnando un paio di corner consecutivi, il secondo dei quali diventa decisivo per il raddoppio della squadra di Gasperini che va a colpire con Kurtic sugli sviluppi del tiro dalla bandierina battuto da Gomez su cui svetta la testa dell’ex Sassuolo e Fiorentina che batte per la seconda volta Mirante e fa esplodere di gioia il settore ospite riempito da circa millecinquecento tiosi giunti da Bergamo.

DEA, 6… BELLISSIMA!: il raddoppio dei ragazzi del Gasp rallenta visibilmente l’azione dei padroni di casa con il match che cala visibilmente di intensità ed il tecnico atalantino che a dieci dalla fine da fiato a Gomez inserendo D’Alessandro al suo posto. Scorrono i minuti e arrivano anche gli ultimi cambi in casa Atalanta con, nell’ordine, Freuler prima e Pesic poi che entrano in ruolo di Gagliardini e Petagna mentre i tifosi iniziano a cantare e festeggiare anche durante i quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara che diventano un sublime conto alla rovescia sino al triplice fischio finale del direttore di gara: vince l’Atalanta, ancora una volta, per la sesta di fila, l’ottava nelle ultime otto gare; nessuno come i ragazzi del Gasp in questa ultima parte di campionato con i nerazzurri che consolidano il loro terzo posto in classifica e continuano il loro sogno che sta portando questi ragazzi alla ribalta del calcio e sta mandando in delirio una intera città. E sabato ecco la trasferta nella tana della Juve: Signora, arriviamo!!!

IL TABELLINO:

BOLOGNA-ATALANTA 0-2 (primo tempo 0-1)

RETI: 15′ pt Masiello (A), 23′ st Kurtic (A)

BOLOGNA (4-3-3): Mirante; Torosidis, Maietta, Gastaldello, Masina; Dzemaili, Viviani (Orji dal 27′ st), Taider; Rizzo (Floccari dal 1′ st), Destro, Krejci (Mounier dal 39′ st). A disp. Sarr, Da Costa, Oikonomou, Krafth, Mbaye, Donsah, Ferrari, Nagy, Pulgar. All. Donadoni

ATALANTA (3-5-2): Sportiello; Masiello, Caldara, Zukanovic; Conti, Kessié, Gagliardini (Freuler dal 41′ st), Spinazzola, Kurtic; Petagna (Pesic dal 44′ st), Gomez (D’Alessandro dal 37′ st) – A disposizione: Bassi, Capone, Bastoni, Migliaccio, D’Alessandro, Dramè, Grassi, Mazzini, Raimondi – All.: Gasperini

ARBITRO: Mariani di Aprilia

NOTE: spettatori: 17mila circa – ammoniti Gastaldello (B), Viviani (B), Masina (B), Kessiè (A), Gagliardini (A), Maietta (B), Torosidis (B) – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.




L’Atalanta è uno spettacolo: il Gasp cala il tris al “suo” Genoa, nerazzurri quarti (per un pomeriggio)

SERIE A, UNDICESIMA GIORNATA

ATALANTA-GENOA 3-0: DOPPIO KURTIC E IL PAPU, CIAO GRIFONE

I commenti ormai si sprecano ma non sono mai abbastanza per un’Atalanta che infila la terza vittoria consecutiva rifilando tre gol al Genoa dell’amico Juric e trascinando i nerazzurri sino al quarto posto in classifica in condominio con il Milan nell’attesa delle gare del pomeriggio: gara divertente e con un’Atalanta sin da subito determinata che sfiora subito il gol dopo due minuti con Gomez ma è poi condizionata da due infortuni per Dramè e Konko che costringono il tecnico a due cambi forzati; la gara però si sblocca nel finale del primo tempo con un Kurtic scatenato che segna una doppiettà in pochi minuti e manda al riposo la Dea sul 2-0. Nella ripresa il Genoa è più pericoloso con l’ingresso di Simeone Jr. ma è fondamentale anche la parata di Berisha su Pavoletti che evita il gol che dimezza lo svantaggio e con il Papu che chiude i conti nel finale con il gol del 3-0. Grande gioia allo stadio con i nerazzurri che volano a quota diciannove punti: Bergamo inizia a sognare davvero.

Bergamo: non è sicuramente un mezzogiorno “di fuoco” data la stagione, ma sicuramente le premesse di questo Atalanta-Genoa dell’ora di pranzo sono quelle di un match divertente tra due squadre in ottima salute: se i nerazzurrri continuano e vogliono continuare a stupire dopo un mese di ottobre sin qui da leccarsi i baffi, il Genoa arriva dal roboante 3-0 sul Milan e con un gruppo che subisce pochi gol (solo sette nelle prime dieci di campionato) e milita anch’esso nelle zone nobili della classifica. Partita non come le altre per i due tecnici, da mister Gasperini che ritrova quello che è il “suo” Genoa con la quale ha vissuto stagioni indimenticabili compresa una qualificazione in Europa poi sfumata a causa di problemi della società e che ora è guidata da quello che è il clone perfetto del tecnico atalantino, quello Juric (ai tempi giocatore) che il Gasp incontrò nei suoi primi anni a Crotone e con il quale c’è grande stima dentro e fuori dal campo, tant’è che diventò il vice dello stesso Gasperini prima di diventar un allenatore emergente, capace di portare il Crotone in serie A ed accasarsi poi sulla panchina che fu dell’attuale tecnico atalantino.

TORNA PETAGNA: dopo il mini-turnover di Pescara, il Gasp ripresenta un’Atalanta più simile a quella che ben ha fatto contro l’Inter con l’eccezione di Toloi infortunato (al suo posto Konko) e Kessie che parte dalla panchina lasciando spazio a Gagliardini con Petegna che si riprende il posto in attacco al fianco di Gomez. Negli ospiti, Juric non ha Izzo in difesa mentre in avanti il tridente è formato da Rigoni, Ntcham e Pavoletti.

DEA SUBITO VIVACE: parte a mille la squadra di Gasperini, che al primo minuto guadagna subito punizione dal limite che Papu Gomez spedisce fuori di un nulla; ancora il numero dieci nerazzurro protagonista al decimo, calciando a alto da buona posizione. Prima tegola per Gasperini al dodicesimo quando Dramè ha noie muscolari ed è costretto ad uscire: al suo posto entra Spinazzola.

MALEDETTI INFORTUNI…: gara vivace e divertente, con i nerazzurri a far il match ma gli ospiti che quando riprendono palla e costruiscono gioco sembrano proprio lo specchio esatto di un’Atalanta che però ha ancora un paio di chance alla mezz’ora quando Gomez se ne va sulla sinistra, crossa al centro per Petagna che serve un pallone delizioso a Freuler: il piattone del centrocampista viene respinto da Perin. Nuovamente sfortunata la squadra nerazzurra a circa dieci dalla fine quando Konko è vittima di un nuovo infortunio che costringe Gasperini al secondo cambio forzato con Zukanovic che entra al suo posto in difesa.

BUM-BUM KURTIC: e proprio in contemporanea con la seconda sostituzione obbligata l’Atalanta trova il guizzo giusto per sbloccar il match grazie a una bella palla recuperata da Gagliardini a centrocampo ed al servizio perfetto per Kurtic che si fa trovare pronto davanti a Perin e insacca il gol che fa esplodere il Comunale. Il vantaggio galvanizza ulteriormente un’Atalanta che è davvero bella da vedere, soprattutto quando, nel secondo dei minuti di recupero concessi prima del the caldo, trova il raddoppio per merito di una grande azione sulla destra di Petagna che aspetta l’inserimento di Kurtic che ci prova con il destro e va in gol sorprendendo Perin apparso non impeccabile in questa occasione che porta all’intervallo l’Atalanta avanti 2-0 sul Genoa.

RIPRESA, DEA GUARDINGA: la ripresa prende il via con un Genoa più propenso all’attacco con Lazovic che ci prova ma Berisha che non si fa sorprendere e con i nerazzurri che rispondono sfiorando il terzo gol al dodicesimo con un bel colpo di testa di Petagna su calcio d’angolo di Freuler che Perin vola e mette in angolo.

PERICOLO-SIMEONE: al quarto d’ora il Genoa costruisce la prima, vera, grande occasione del suo match con il neo entrato Simeone si mangia un gol davanti a Berisha mandando la palla fuori di un soffio. I tifosi nerazzurri tirano un sospiro di sollievo. Ancora protagonista a due minuti dalla mezz’ora, il figlio del tecnico dell’Atletico Madrid si coordina bene ma la mira è ancora imprecisa.

BERISHA STREPITOSO: ma è due minuti più tardi che l’Atalanta rischia tantissimo quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, è Pavoletti a spuntare di testa a colpo quasi sicuro ma Berisha è fantastico nell’intervento, salvando la porta con una parata da incorniciare e con la sfera che finisce contro il palo ed è poi spazzata via da terra dalle gambe del portiere albanese: una parata da vedere e rivedere. Determinante!

PAPU CHIUDE I CONTI: sembra destinata ad un finale in sofferenza la squadra di Gasperini che, invece, riesce a chiudere la pratica con il suo uomo-simbolo, il Papu Gomez che corona la sua prestazione già più che positiva con il gol del 3-0 che arriva a sette dalla fine al termine della bella azione dell’italoargentino che prende palla, si accentra, e conclude con un rasoterra velenoso che batte ancora Perin e fa iniziare la festa al Comunale. Rischia anche di straripare la squadra di Gasperini nei minuti successivi con D’Alessandro, che si invola verso l’area ospite ed offre un buon pallone a Conti che conclude senza precisione.

QUARTI (PER UN POMERIGGIO)!!: con il match in ghiaccio, gli ultimi minuti servono solo per le statistiche e per far rendere conto un po’ a tutti i tifosi che l’Atalanta, con questo successo, sale a quota diciannove punti in classifica agganciando il Milan al quarto porto e, dunque, per un pomeriggio i tifosi potranno godersi questa classifica da sogno in attesa dei risultati della giornata odierna. Ma quel che luccica ancor di più di questa splendida classifica è la qualità del gioco espressa da un gruppo che dopo le prime giornate pareva perso e che ha saputo ritrovarsi e costruire a suon di risultati straordinari una classifica che oggi fa davvero sognare. Il problema sta ora di non farsi prendere da queste vertigini d’alta quota che tutti noi vogliamo continuare a cullare: se è vero che sognare non ha prezzo, allora lasciateci stare, godiamoci questo momento fantastico di un gruppo che sta strabiliando la serie A. GRAZIE RAGAZZI!!!!

IL TABELLINO:

ATALANTA – GENOA 3-0 (primo tempo 2-0)

RETI: 36′ e 46′ Kurtic (A), 84′ Papu Gomez (A).

ATALANTA: Berisha; Konko (35′ Zukanovic), Caldara, Masiello; Conti, Gagliardini, Freuler, Dramé (11′ Spinazzola); Kurtic (64′ D’Alessandro), Petagna, Gomez – A disp.: Sportiello, Bastoni, Raimondi, Migliaccio, Kessie, Grassi, Cabezas, Paloschi, Peüic. All.: Gian Piero Gasperini.

GENOA: Perin; Munoz, Burdisso, Gentiletti (79′ Pandev); Lazovic, Rincon, Veloso (61′ Ninkovic), Laxalt; Rigoni, Pavoletti, Ntcham (46′ Simeone) – A disp.: Lamanna, Zima, Orban, Biraschi, Fiamozzi, Edenilson, Brivio, Cofie, Gakpé – All.: Ivan Juric.

ARBITRO: Fabbri di Ravenna.

NOTE: spettatori: 17mila circa –  ammoniti Munoz (G), Conti (A), Laxalt (G) – recuperi: 2′ p.t. e 2′ s.t.




Tre acuti nel deserto di Pescara: Petagna, Kurtic e superPapu, l’Atalanta stende il Crotone

SERIE A, SESTA GIORNATA

CROTONE-ATALANTA 1-3: TRIS IN UN TEMPO, LA DEA RESPIRA

Importantissimo successo dei ragazzi di Gasperini nel quasi-spareggio di Pescara contro il Crotone: gara quasi sempre nelle mani di Gomez e compagni che sbloccano subito il match grazie al gol di Petagna al secondo minuto per poi controllare il match, sfiorare il raddoppio in più occasioni e trovarlo a cinque dalla fine del primo tempo con Kurtic, mettendo poi definitivamente in ghiaccio il match col bellissimo gol di Gomez a fil di sirena. Ripresa tutto sommato tranquilla, macchiata dall’ingenua espulsione di Kessie che costringe i suoi a mezz’ora in inferiorità numerica con il Crotone che non si rende però quasi mai pericoloso se non nel finale quando Sily trova il punto della bandiera per i calabresi. Si sale a quota sei punti in classifica, ossigeno puro in vista di un trittico di partite difficili alle porte.

Pescara: il deserto dell’Adriatico di Pescara ospita il posticipo della sesta di campionato dove le ultime due della classe si sfidano in quello che se non può essere considerato uno scontro per la sopravvivenza poco ci manca, e lo sa bene mister Gasperini la cui panchina vacilla come non mai ed in caso di risultato negativo potrebbero aprirsi scenari completamente inattesi a luglio quando l’arrivo dell’ex tecnico del Genoa aveva portato entusiamo in un gruppo che sino ad oggi ha raccolto la miseria di tre punti in cinque giornate. Non ha fatto certo di meglio la matricola Crotone, che ancora cerca la prima vittoria in serie A e si ritrova con un solo punto in classifica e prosegue il suo esilio dallo stadio di casa che dovrebbe esser pronto per fine ottobre.

SORPRESA PETAGNA: l’ex Gasperini torna alla difesa a tre e inserisce un uomo in più a centrocampo dove Freuler vince il ballottaggio con Grassi mentre la vera sorpresa è che il partner d’attacco di Gomez sarà Petagna, alla prima da titolare. Nei padroni di casa Nicola ripropone Martella sulla sinistra e concede un turno di riposo a Claiton, al suo posto ci sarà Dussenne mentre in attacco, spazio al tridente pesante formato da Trotta, Falcinelli e Palladino.

PRONTI, VIA… PETAGNA!: partenza davvero sprint dei nerazzurri che al primo minuto falliscono subito una clamorosa occasione con Kurtic, ben servito da Petagna ma l’ex Fiorentina e Sassuolo calcia addosso a Cordaz che si salva; preludio del gol atalantino che arriva pochi istanti dopo con Petagna, che si libera della marcatura degli avversari, entra in area e fredda il portiere di casa per il gol che porta in vantaggio i nerazzurri.

CONTROLLO E SPRECHI: il Crotone prova ad imbastire una timida reazione ma i nerazzurri sono bravi a contenere i calabresi e rendersi sempre pericolosi quando si avventurano dalle parti di Cordaz come tre minuti dopo la mezz’ora quando è veramente clamorosa la doppia chance fallita dai ragazzi di Gasperini prima con il palo di Kessie da posizione angolata e l’immediato rasoterra di Gomez respinto sulla linea di porta da Ferrari.

BRIVIDO-TROTTA: ma l’Atalanta è un malato ancora convalescente e si vede proprio dal capovolgimento di fronte immediato del Crotone con Trotta che per poco non materializza la beffa con un diagonale velenoso che esce di pochissimo alle spalle di Berisha.

KURTIC, UNA SPALLATA PER IL 2-0: ma a cinque minuti dalla fine i nerazzurri si scatenano andando prima vicinissimi al raddoppio con una bellissima conclusione a giro di Gomez che trova la gran risposta di Cordaz in corner, e trovando poi il punto del 2-0 con il portiere di casa che involontariamente devia il pallone sulla spalla di Kurtic che la spinge così in rete.

PERLA-PAPU, LA DEA FA TRIS: i nerazzurri, non sazi, riescono a colpire ancora nel minuto di recupero concesso dal direttore di gara e lo fanno con un gol-capolavoro di Gomez che da fuori area esplode un bolide che finisce alla sinistra di Cordaz che probabilmente non vede nemmeno partire il pallone. Titolo di coda migliore di un primo tempo a tinte quasi completamente nerazzurre con la squadra di Gasperini che chiude avanti per 3-0.

Il momento del gol di Petagna che vale l'1-0KESSIE, CHE SCIOCCHEZZA!: senza cambi nell’undici nerazzurro riprende il match dopo l’intervallo con la squadra di Gasperini che appare sempre in controllo del match anche se è davvero colossale l’ingenuità di Kessie al quarto d’ora che gli costa il cartellino rosso diretto per il brutto fallo commesso su Dussanne che costringerà i suoi a trenta minuti con l’uomo in meno. Corre ai ripari a quel punto il mister nerazzurro andando subito ad inserire Raimondi al posto dell’applauditissimo (dai pochi intimi dell’Adriatico) Gomez.

SIMY ACCORCIA: tuttavia nemmeno con l’uomo in più il Crotone riesce a rendersi seriamente pericoloso dalle parti di Berisha con i nerazzurri che riescono agevolmente a controllare un match i cui minuti scorrono via velocemente lasciando tempo anche ad un altro cambio per mister Gasperini, con Konko che lascia spazio a Conti a dieci dalla fine. A cinque dalla fine però il Crotone accorcia trovando il punto della bandiera grazie alla rete di Simy che riaccende gli animi del match nel finale.

FINALE TRANQUILLO: ultimi minuti che scorrono via fortunatamente senza scossoni particolari, nemmeno nei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara che allungano solamente l’attesa verso il triplice fischio finale che regala la prima vittoria esterna per gli uomini di Gasperini, che porta ossigeno puro in classifica e rende un po’ più salda anche la panchina del tecnico atalantino un periodo certamente non facile. Come non dei migliori è il percorso che ora il calendario regala con le prossime sfide a Napoli e Inter (in casa) intervallate dalla traferta a Firenze: un trittico difficile a dir poco da cui cercare di trovare punti preziosissimi per una classifica certamente non ancora tranquillissima. Forza ragazzi!!!

IL TABELLINO:

CROTONE-ATALANTA 1-3 (primo tempo 0-3)

RETI: 3’ p.t. Petagna, 40’ p.t. Kurtic, 46’ p.t. Gomez, 40′ s.t. Simy

CROTONE (3-4-3): Cordaz; Ceccherini, Dussenne, Ferrari; Sampirisi (dal 13′ s.t. Rohden), Capezzi, Crisetig (dal 23′ s.t. Simy), Martella; Trotta (dal 1′ s.t. Tonev), Falcinelli, Palladino – A disposizione: Cojocaru, Festa, Claiton, Cuomo, Nalini, Stoian, Barberis, Salzano – All.: Nicola

ATALANTA (3-5-2-): Berisha, Toloi, Masiello, Zukanovic; Konko (dal 38′ s.t. Conti), Freuler, Kurtic, Kessie, Dramé; Gomez (dal 20′ s.t. Raimondi), Petagna (dal 43′ s.t. Pinilla) – A disposizione: Sportiello, Bassi, Stendardo, Migliaccio, Gagliardini, Cabezas, D’Alessandro, Paloschi, Grassi – All.: Gasperini

ARBITRO: Rocchi di Firenze

NOTE: partita giocata sul campo neutro di Pescara – spettatori: 50 circa – ammoniti: Ceccherini, Capezzi e Tonev (C); Masiello (A) – espulsi: Kessie (A) – recuperi: 1′ p.t. e 5′ s.t.