Le pagelle di Atalanta-Inter

ZAPATA ULTIMO AD ARRENDERSI, GOLLINI INCERTO E SFORTUNATO

Nessun voto brillante per questa ultima uscita di campionato, ma i ragazzi del Gasp oggi sono apparsi un po’ stanchi come già avuto modo di vedere a Parma nonostante la vittoria contro gli emiliani. Bene Zapata, che lotta e si danna fino alla fine, così come anche Caldara dietro dimostra buone cose mentre altra giornata-no per Pasalic apparso stanco e assente mentre Gollini esce male sul gol dell’Inter e si infortuna pure: sfortunatissimo.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 6.5: non chiude col botto ma il terzo posto-bis non merita ulteriori specifiche. Fa qualcosa nuovamente di inimmaginabile con una squadra che sino quattro anni fa festeggiava al massimo la salvezza con qualche giornata di anticipo. Ora la testa va a Lisbona dove proverà a costruire l’ennesima grande impresa da poter ricordare. Maestro!

GOLLINI 5.5: tempo tre minuti e subisce gol dopo una uscita non certo perfetta, e si fa pure male travolto da Gosens nell’azione medesima. Sfortunatissimo! (SPORTIELLO 6: subisce senza colpe il secondo gol interista, poi è praticamente inoperoso da li in avanti).

TOLOI 6: gara senza acuti, ma complessivamente sufficiente.

CALDARA 6.5: bravo su Lukaku, rende quasi inoffensivo il forte bomber interista. Altra prova più che positiva per lui.

DJIMSITI 5.5: le da ma le prende anche. Rimedia l’ammonizione e poi rischia in un paio di circostanze. Prova un po’ incerta oggi per lui.

CASTAGNE 6: partita senza particolari acuti per lui. (HATEBOER 6: prova a dar maggior spinta in avanti ma senza riuscirci in maniera importante).

DE ROON 6.5: buona la sua prova, nella ripresa è tra quelli maggiormente attivi nel cercare di cambiare l’inerzia del match.

FREULER 6: non irresistibile come in altre occasioni, ma anche per lui una gara tutto sommato positiva. (MALINOVSKYI 6.5: nel finale un paio di sue ottime conclusioni potevano riaprire la gara. Peccato).

GOSENS 6: si vede soprattutto nel finale, con anche una ottima occasione che si procura ma che non realizza per questione di centimetri.

GOMEZ 6: oggi non riesce ad incidere come successo a Parma, purtroppo la stanchezza si fa sentire anche per lui. Bravo lo stesso. (DA RIVA s.v.: esordio in serie A per il giovane ragazzo della primavera. Non se lo scorderà nonostante la serata un po’ così…)

PASALIC 5: altra serata negativa. Non trova mai la giocata giusta (MURIEL 5.5: non spacca la partita, ma almeno prova la conclusione in un paio di occasioni).

ZAPATA 6.5: bravo a crederci fino alla fine, non trova il gol ma si crea da solo almeno un paio di discrete opportunità che non riesce però a concretizzare.




Atalanta sconfitta, ma con un sorriso grande così: la Dea chiude terza!

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-INTER 0-2: D’AMBROSIO E YOUNG CASTIGANO LA DEA

Ancora terzi, come un anno fa: numeri incredibili, quasi pazzeschi quelli di un’Atalanta che non riesce nell’ultima impresa di centrare il secondo posto ma chiude come aveva concluso l’ultima stagione e strappando il pass per la prossima Champions League in attesa di vedere come andrà a finire l’avventura in quella attuale. La squadra del Gasp chiude il campionato con una sconfitta, cedendo il passo all’Inter che vince, con merito, la sfida del Gewiss Stadium grazie alle rete in avvio di gara di D’Ambrosio prima e al bel gol di Young poi. Ai nerazzurri non riesce stavolta la rimonta ma le belle notizie da Napoli nel corso del secondo tempo e la conseguente sconfitta della Lazio fanno si che la caduta odierna sia indolore e la squadra del Gasp può godersi ora in tutta serenità il periodo che la separa dal quarto di finale con il PSG per provare a far sognare ancora Bergamo e la sua gente.

Bergamo: il miglior attacco contro la miglior difesa, stavolta a spuntarla sono i secondi con i nerazzurri di Milano che vincono al Gewiss Stadium e si prendono così la piazza d’onore del campionato (qualle “dei perdenti” secondo il loro tecnico Antonio Conte) mentre l’Atalanta arriva anche questa volta terza in classifica e sicuramente non potrà che essere felice così bissando in maniera ancor più clamorosa il terzo posto conquistato lo scorso anno. Peccato per non esser riusciti a superare quota cento gol ma le gambe girano meno del solito nelle ultime uscite dei ragazzi del Gasp ed è anche probabile che la testa sia già in parte a Lisbona dove a metà agosto il PSG ci aspetta per l’incredibile quarto di Champions League.

PASALIC SI, MALINOVSKYI NO: con Palomino non ancora al meglio, mister Gasperini non rischia e schiera Caldara in difesa mentre in fascia c’è Gosens e Castagne con Hateboer inizialmente in panchina mentre il nodo davanti vede vincitore Pasalic che è preferito a Malinovskyi con Gomez e Zapata in avanti. Grande interesse per la sfida proprio tra il colombiano atalantino e Lukaku, bomber trascinatore di un’Inter che Conte schiera con gli ex Bastoni e Gagliardini in campo e Brozovic in mezzo con davanti anche Lautaro insieme al belga.

D’AMBROSIO LA SBLOCCA, GOLLINI VA K.O.: e dopo aver risuonato anche in questa occasione le note di “rinascerò, rinascerai”, il match prende il via e per la Dea l’avvio è letteralmente da incubo con l’Inter che dopo nemmeno un minuto di gioco si porta in vantaggio anche grazie ad una uscita non impeccabile di Gollini che va a vuoto e D’Ambrosio di testa deve solo metter dentro il più facile dei palloni. Il portiere atalantino inoltre si infortuna e al terzo minuto è costretto al cambio il Gasp che inserisce Sportiello.

YOUNG PESCA IL JOLLY, L’INTER RADDOPPIA: l’Atalanta prova a scuotersi dopo il terribile avvio di match, al decimo palla un po’ troppo profonda in area di Pasalic per Zapata, anticipa Handanovic in uscita l’attaccante colombiano della Dea. Al ventesimo è ancora l’Inter però a fare il vocione e arriva così al raddoppio con una bellissima azione di Young che si libera al limite dell’area e infila Sportiello con una conclusione che sfiora il palo e si insacca in rete alle spalle del portiere nerazzurro. Un po’ come a Parma, la squadra del Gasp palesa diverse difficoltà e fiato corto contro un’Inter che, invece, pare averne decisamente di più anche se nel finale Zapata sfonda sulla fascia superando Bastoni, cross al centro ma nessuno ne approfitta e l’azione sfuma. Poco altro da dire per un primo tempo che si chiude dopo cinque di recupero con l’Inter avanti di due gol.

RIPRESA, GASP MISCHIA LE CARTE: nessun ulteriore cambio durante l’intervallo per il Gasp ed il match riparte così con il Papu che prova all’ottavo a concludere da fuori e Handanovic blocca però senza problemi. Poi a ridosso del quarto d’ora triplo cambio per la Dea con Hateboer, Muriel e Malinovskyi in campo al posto di Castagne, Pasalic e Freuler con una netta propensione offensiva impressa ai suoi da parte del mister. Il canovaccio della gara non pare però cambiare, la Dea non riesce a pungere, l’Inter si difende con ordine e, quando può, riparte.

DEA IN BIANCO, MA TERZA: i minuti scorrono, il gol non arriva per un’Atalanta che ha la grande occasione però con Gosens a otto dalla fine con il diagonale del tedesco in area che esce di un nulla sul fondo. Poi anche Zapata prova la conclusione a due dal novantesimo ma anche in questo caso la mira è imprecisa. Nel frattempo la testa inizia a spostarsi altrove e più precisamente a Napoli dove i partenopei stanno superando la Lazio e, di fatto, consegnando il terzo posto all’Atalanta che nel recupero proverà ancora un paio di conclusioni con Malinovskyi che finiranno fuori di poco ma senza trovare la via del gol. La squadra del Gasp rimane così incredibilmente a secco, ben ingabbiata da una ottima Inter che vince così con merito questo scontro diretto e si conquista il secondo posto in campionato mentre alla Dea resta il terzo posto (il Napoli alla fine vincerà 3-1 sulla Lazio) conquistato per il secondo anno consecutivo a testimonianza che ormai questa squadra non è più una sorpresa ma una piacevole realtà che continua a far sognare una città e tutta la sua gente. E adesso, testa al PSG per un appuntamento di metà agosto che, comunque vada, sarà comunque un grande successo. Grazie ragazzi!

IL TABELLINO:

ATALANTA-INTER 0-2 (primo tempo 0-2)

RETI: 1′ D’Ambrosio (Int), 20′ Young (Int)

ATALANTA (3-4-2-1) – Gollini (dal 5′ Sportiello); Toloi, Caldara, Djimsiti; Castagne (dal 60′ Hateboer), de Roon, Freuler (dal 61′ Malinovskyi), Gosens; Gomez (dal 90′ Da Riva), Pasalic (dal 61′ Muriel); Zapata – A disp.: Rossi, Sutalo, Tameze, Czyborra, Guth, Bellanova, Colley – Allenatore: Gasperini

INTER (3-5-2) – Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni (dal 78′ Biraghi); D’Ambrosio (dal 78′ Skriniar), Barella (dal 90′ Eriksen), Brozovic, Gagliardini, Young (dal 90′ Moses); Lautaro (dal 71′ Sanchez), Lukaku. A disp. Padelli, Berni, Ranocchia, Borja Valero, Esposito, Agoume, Candreva. Allenatore: Conte

ARBITRO: Giacomelli di Trieste

Ammoniti: De Vrij, Brozovic (Int), Djimsiti, Toloi (Ata)

NOTE: gara di andata: Inter-Atalanta 1-1 – match disputato a porte chiuse




Titoli di coda: l’Atalanta aspetta l’Inter per una sfida che vale il secondo posto

BERGAMO, ORE 20.45: IL GRAN FINALE!

ZAPATA-LUKAKU: SUPER-BOMBER A CONFRONTO!

Tre squadre in un punto: tutto può succedere ed in palio c’è il secondo posto in questo campionato. Inter, Atalanta e Lazio (in rigoroso ordine di classifica) si giocano alle 20.45 la piazza d’onore di questo torneo con le prime due che si affrontano in quel di Bergamo per un match che promette sicuramente gol e grandi emozioni. Dopo la sofferta ma preziosissima vittoria di Parma in rimonta, i ragazzi del Gasp cercano l’ultimo sforzo per quello che sarebbe il nuovo miglior piazzamento nella storia della società bergamasca che chiuderebbe al meglio una stagione sin qui già fantastica di suo con l’ennesima ciliegina sulla torta in attesa del quarto di Champions League contro il PSG. Certo non sarà facile contro un’Inter che ha (insieme ai nerazzurri) il miglior rendimento fuori casa e capace di rialzarsi dopo un avvio di campionato post-lockdown decisamente deficitario. Ne vedremo delle belle insomma, ci auguriamo che i nostri ragazzi riescano a mettere a segno l’ennesima grande impresa che vorrebbe dire fare la storia.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: senza Palomino uscito con qualche problema durante la gara di Parma, mister Gasperini rilancia Caldara in difesa mentre in mezzo sulle corsie torna Hateboer insieme a Castagne favorito su Gosens. Dubbio in avanti: chi tra Pasalic e Malinovskyi insieme al Papu e Zapata?

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Caldara, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Pasalic, Gomez; D. Zapata – All.: Gasperini

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro – All.: Conte




Le pagelle di Inter-Atalanta

MALINOVSKYI E’ LA MOSSA VINCENTE, PALOMINO-FENOMENO

Dopo la grande partita di questa sera, sono in tanti meritevoli di menzione, ma citiamo particolarmente Malinosvkyi, il cui ingresso spinge ulteriormente in su la squadra e stringe sotto assedio l’Inter nella ricerca del pari, ma anche dietro dove Palomino e Djimsiti sono autori di una grandissima prestazione. In mezzo molto bene De Roon, mentre il Papu ed Ilicic mettono il turbo nella ripresa.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 8.5: ci è mancato pochissimo alla lode, ma merita applausi a scena aperta per come imbavaglia la capolista, la mette alle corde e poi la colpisce. Peccato per quel gol preso a freddo e per il rigore fallito nel finale, ma i suoi, per l’ennesima volta, dimostrano di avere voglia di crederci sempre e fino alla fine: chiude un girone di andata strepitoso, il migliore della sua gestione. L’asticella si alza sempre più!

GOLLINI 6.5: incassa gol a freddo poi è, di fatto, quasi spettatore non pagante. Poco impegnato, dimostra sempre sicurezza.

TOLOI 5.5: purtroppo si fa subito sorprendere da Lautaro in avvio, che lo salta e poi va in rete, ma poi riuscirebbe anche a farsi perdonare quando viene placato in area dallo stesso Lautaro, fatto che tuttavia ne arbitro ne Var ravvedono. Nel complesso soffre comunque molto la velocità dell’attaccante interista che anche nella ripresa un paio di volte lo salta agevolmente in velocità.

PALOMINO 8: che partita! Che partita! E’ giusto ribadirlo più volte, perchè questo ragazzo merita un grande elogio per una gara praticamente perfetta concedendo veramente le briciole agli avanti interisti.

DJIMSITI 8: bravissimo anche lui, forse un pochino disorientato in avvio, ma poi prende coraggio e diventa praticamente insuperabile.

HATEBOER 7: buona la sua gara, peccato per quella ammonizione che gli costerà la squalifica nella prossima gara contro la Spal.

DE ROON 7.5: diga in mezzo al campo, sale in cattedra nella ripresa non facendosi minimamente condizionare dal giallo rimediato nel primo tempo.

PASALIC 6.5: meno irresistibile del solito, un po’ sulle sue nel primo tempo, poi nella seconda parte di gara viene presto sostituito. (MURIEL 5.5: non gettiamogli la croce addosso, ha praticamente sempre segnato dal dischetto e, prima o poi, doveva capitare. Bravo anche Handanovic comunque nel parare la sua conclusione dagli undici metri. Peccato, ma si rifarà!)

GOSENS 8: sempre più determinante, prosegue la sua incredibile crescita in campo, ma anche dal punto di vista realizzativo trovando l’importantissimo gol che vale il meritato pari dei suoi. (CASTAGNE s.v.: dentro nel finale, a ridosso del recupero).

GOMEZ 7.5: un po’ timido nel primo tempo, diventa devastante nella ripresa quando, con l’ingresso di Malinovskyi, la squadra aumenta la spinta e diventa a tratti arrembante anche grazie alla sua imprevedibilità.

ILICIC 7.5: un po’ come il suo compagno di reparto, un po’ imballato durante il primo tempo, trova modo di scatenarsi nella ripresa dove tira matto mezza difesa interista e dispensa grandi giocate e palloni di qualità.

ZAPATA 6: torna titolare in una partita complicata sin da subito e non riceve molti palloni giocabili. La strada per il completo recupero è ancora lunga, ma i segnali sono più che positivi e rivederlo dopo oltre tre mesi in campo dal primo minuto è forse il primo, ma importantissimo, passo (MALINOVSKYI 7.5: eccola la mossa vincente del secondo tempo. Entra e colpisce subito il palo con un siluro da fuori area, poi gioca molto in velocità e offre il pallone al bacio per Gosens che porta all’1-1. Determinante!).




Ferma l'Inter e sbaglia anche un rigore: San Siro applaude una Atalanta meravigliosa!

SERIE A, DICIANNOVESIMA GIORNATA

INTER-ATALANTA 1-1: LAMPO DI LAUTARO, POI PARI DI GOSENS

Ci è mancato davvero tanto così: forse sarebbe stato troppo (o forse no) ma questa Atalanta ancora una volta fa impazzire i propri tifosi e si porta via da San Siro un punto d’oro e si può anche rammaricare di aver fallito il rigore del possibile sorpasso con Muriel a due dal novantesimo. Eppure le cose non si erano messe bene, subito sotto grazie al gol di Lautaro al terzo, la squadra di Gasp pareva far fatica a pungere nonostante mantenesse costantemente il controllo del gioco: protesta anche nel finale di primo tempo quando proprio Lautaro placa Toloi in area in pieno stile-rugby ma nella ripresa tira fuori gli artigli e colpisce prima un palo con Malinosvskyi, poi si rende sempre più pericolosa fino a trovare il meritato pari con Gosens alla mezz’ora. Nel finale poi, il rigore parato da Handanovic al colombiano che non cambia la sostanza: si chiude l’andata a trentacinque punti in classifica

Milano: a San Siro il tema della serata è il nerazzurro, su questo non vi è alcun dubbio. Inter e Atalanta chiudono il loro girone di andata sfidandosi e cercando entrambe conferme importanti: per gli uomini di Conte la conferma di essere davvero l’alternativa più importante alla Juve con cui condivide il primo posto, per quelli del Gasp la certezza che, comunque vada a finire, sarà almeno quinta al giro di boa e non dovrà nemmeno guardarsi alle spalle da Cagliari e Napoli che hanno perso entrambe negli anticipi del pomeriggio. La miglior condizione possibile per Papu e compagni per affrontare una sfida di questo genere con la massima serenità.

ZAPATA TORNA TITOLARE: dopo ormai più di tre mesi, riecco titolare dal primo minuto Duvan Zapata che il Gasp schiera insieme al Papu ed Ilicic con Pasalic che in mezzo prende il posto di Freuler mentre dietro conferme per Toloi, Palomino e Djimsiti. Nell’Inter, Conte propone davanti la coppia Lukaku-Lautaro che molto bene ha fatto sin qui con anche due ex atalantini in campo dal primo minuto: Gagliardini in mezzo, e Bastoni in difesa.

PRONTI, VIA E LAUTARO LA SBLOCCA: oltre settantamila persone a San Siro per la sfida di questa sera, quasi tremila di fede atalantina in un match che inizia e trova il primo lampo dopo soli tre minuti quando Lukaku fa sponda per Lautaro che si fa beffa di Toloi e conclude in area superando Gollini e portando così l’Inter subito avanti. Gara subito in salita per una Dea che però non demorde e all’ottavo prova a reagire:  Ilicic gioca bene per per Pasalic che di esterno manda di un soffio fuori.

LAUTARO PLACCA TOLOI, NON PER IL VAR…: la squadra del Gasp insiste, al quarto d’ora Zapata manda fuori di testa un pallone da ottima posizione, ma poi è l’Inter a sfiorare il raddoppio con Lautaro, che quasi dal fondo inventa una conclusione quasi impossibile che Palomino salva sulla linea e consente alla Dea di respirare. A cinque dalla fine l’Atalanta costruisce la più nitida occasione per arrivare al pari sugli sviluppi di una punizione di Ilicic che Handanovic sventa con un gran intervento, poi Lautaro si arrangia in area su Toloi prendendogli la gamba con un braccio ma il Var non da ragione ai nerazzurri e l’arbitro lascia quindi proseguire tra le proteste della Dea in quella che è l’ultima vera azione di un bel primo tempo che si chiude con l’Inter avanti di un gol.

MALINOSVKYI ENTRA E CENTRA IL PALO: nella ripresa, al sesto Gasp si gioca la carta Malinovskyi che entra al posto di Zapata e l’ucraino va subito ad un nulla dal pari quando centra in pieno il palo dopo aver ricevuto un buon pallone ai limiti dell’area dal Papu al minuto dodici. Il copione non cambia, l’Atalanta spinge e l’Inter la attende per ripartire: a metà del secondo tempo Gosens prova la conclusione al volo in area che però finisce altissima sopra la traversa.

PANZER-GOSENS TROVA IL PARI, 1-1!: a cinque dalla mezz’ora entra anche Muriel, con il Gasp che prova così a giocarsi il tutto per tutto la davanti con il colombiano che si presenta subito con una bella discesa in area ma passaggio sbagliato nella terra di nessuno con la difesa dell’Inter che può così liberare. La Dea però ci crede sempre più ed al minuto ventinove ecco il pareggio bergamasco su un bel pallone crossato in area da Malinovskyi trova Gosens in area che fa una pernacchia alla marcatura di Candreva e trova il guizzo che supera Handanovic e fa impazzire i tremila atalantini arrivati a San Siro: è 1-1!

MURIEL FALLISCE IL PENALTY DEL SORPASSO: nel finale è la Dea ad averne decisamente di più della squadra di Conte e continua a mettere all’angolo la capolista che sbanda ancora a tre minuti dal novantesimo quando Malinovskyi viene fermato con le cattive in area dall’ex Bastoni: nessun dubbio per l’arbitro che stavolta indica il dischetto del rigore. Dagli undici metri va Muriel che però si fa ipnotizzare da Handanovic che salva la capolista dalla capitolazione.

PAREGGIO UN PO’ AMARO MA IMPORTANTISSIMO: nel finale il Gasp inserisce anche Castagne al posto proprio di Gosens a ridosso dell’inizio dei quattro minuti di recupero in cui succede veramente poco fino al fischio finale dell’arbitro che certifica comunque la grandissima impresa di un’Atalanta che frena così la corsa della capolista Inter e può anche recriminare per quel calcio di rigore fallito proprio a fil di sirena ma che forse stasera finisce per passare anche in secondo piano dopo aver messo all’angolo e dominato in lungo e in largo una squadra (l’Inter) che mai come stasera ha sofferto la magia unita a follia di questi ragazzi che chiudono questo girone di andata a quota trentacinque punti e domani capiremo in che posizione di classifica: sicuramente fanno ancor più impressioni i distacchi su dirette inseguitrici come Cagliari (6 punti), Napoli (11 punti) e Milan (10 punti). Siamo sempre più innamorati di questi ragazzi e di questa squadra: avanti tutta!

IL TABELLINO:

INTER-ATALANTA 1-1 (primo tempo 1-0)

RETI: 4′ pt Lautaro Martinez (I), 30′ st Gosens (A).

INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, de Vrij, Bastoni; Candreva, Gagliardini, Brozovic, Sensi (25′ st Borja Valero), Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez (34′ st Politano) – A disposizione: Padelli, Berni, Sanchez, Vecino, Ranocchia, Lazaro, Dimarco, Esposito, Pirola, Agoume – Allenatore: Conte

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, de Roon, Pasalic (24′ st Muriel), Gosens (45′ st Castagne); Gomez; Ilicic, Zapata (6′ st Malinovskyi) – A disposizione: Rossi, Sportiello, Masiello, Freuler, Piccoli, Da Riva, Okoli, Traore, Heidenreich – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Rocchi di Firenze

NOTE: spettatori: 71mila circa – al 40′ st Handanovic (A) respinge un rigore a Muriel (A) – ammoniti Sensi, Godin (I); Hateboer, de Roon, Palomino (A) – recupero 1′ p.t. – 4′ s.t.




Atalanta ecco l'esame-Inter: a San Siro una gara che promette gol e spettacolo!

MILANO, ORE 20.45

GASP-CONTE: SUPER-ATTACCO CONTRO MIGLIOR DIFESA

Luci a San Siro: si, perchè mai come in questa occasione lo spettacolo non dovrebbe mancare. Inter e Atalanta chiudono il loro girone di andata in questa super-partita che è anche l’anticipo serale della diciannovesima di A: l’attacco atomico del Gasp (che ha a disposizione anche Zapata) e la sua banda che vuol stupire ancora e volare sempre più su in classifica, contro la difesa granitica di Conte e la sua Inter capolista che mai come sin qui in campionato si è dimostrata pratica e cinica, badando sempre al sodo e restando quasi sempre agganciata in vetta alla Juve, con cui occupa la prima posizione. Convenevoli a parte sarà una gara molto difficile per Papu e compagni, contro una squadra veramente forte che punta anche sulla spinta degli oltre settantamila previsti questa sera in quel di San Siro ma con circa tremila sostenitori della Dea pronti a farsi sentire e spingere l’Atalanta a cercare l’ennesimo capolavoro.

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I DUBBI DEL GASP: problemi di abbondanza per il tecnico nerazzurro Gasperini che può contare su praticamente tutta la rosa a disposizione: difficile l’impiego dal primo minuto di Zapata, più probabile che il mister provi a disorientare gli avversari avanzando Ilicic con Gomez a sostegno e Pasalic dietro ai due. In fascia dovrebbe toccare a Gosens e uno tra Castagne ed Hateboer mentre davanti a Gollini confermatissimi Toloi, Palomino e Djimsiti.

LE PROBABILI FORMAZIONI

INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; Candreva, Gagliardini (Vecino), Brozovic, Sensi, Biraghi; Lautaro Martinez, Lukaku – All.: Conte

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic; Gomez, Ilicic – All.: Gasperini

ARBITRO: Rocchi di Firenze




E’ primavera nerazzurra: Inter sconfitta, Atalanta campione dopo 21 anni!

CAMPIONATO PRIMAVERA, FINALE SCUDETTO

ATALANTA-INTER 1-0: COLLEY NEL FINALE, E’ SCUDETTO-DEA!

L’ultimo tassello di una stagione da incorniciare è al suo posto: a ventun anni di distanza dall’ultimo successo (1-0 sulla Roma con gol di Corrado Colombo), l’Atalanta è di nuovo campione d’Italia primavera. Pur priva di molti giocatori impegnati con le nazionali, la squadra di Brambilla dopo aver avuto la meglio sul Toro ai supplementari nella semifinale, piega l’Inter con un gol di Colley a sette dalla fine al termine di una gara tirata contro un avversario che ha dato più di un grattacapo alla Dea che ha saputo resistere e poi colpire al momento giusto. Grande la prova di Kulusevski, autore dell’assist che vale il gol-scudetto.

Parma: in un match tutto a tinte nerazzurre, Atalanta ed Inter si ritrovano di fronte per la finale del campionato primavera, che assegna lo scudetto al termine di una stagione in cui i bergamaschi hanno dominato la regoular-season per poi staccare il pass per la finalissima dopo il pirotecnico 4-3 ai supplementari con il Toro nella semifinale; seconda in classifica si è piazzata proprio l’Inter dell’ex atalantino Armando Madonna che arriva in finale per la terza volta consecutiva dopo aver piegato la Roma nella semifinale e va a caccia del terzo scudetto di fila.

BRAMBILLA PUNTA SU PICCOLI-KULU: con quasi trecento tifosi giunti da Bergamo in quel di Parma per sostenere i ragazzi di Brambilla, il tecnico atalantino punta forte in avanti sulle stelline Piccoli e Kulusevski che hanno già esordito con Gasperini in serie A mentre Madonna propone davanti Salcedo e Colidio affidandosi ad una difesa granitica guidata dal forte portiere Dekic.

PRIMO TEMPO, PORTIERI DECISIVI: partita molto equilibrata sin dalle prime battute, con la Dea che però al nono prova a farsi vedere con un bel pallone tagliato per Cambiaghi che è anticipato in corner di un niente al momento della conclusione; al quattordicesimo è però il portiere atalantino Ndiaye protagonista di un’ottima parata con l’Inter che attende l’avversario per poi cercare la ripartenza pericolosa. Al ventitre ci prova Zortea direttamente da punizione ma centrando in pieno la barriera, poi a dieci dalla fine Kulusevski conclude a giro ma la palla è facile preda di Dekic. Le vere occasioni arrivano però nel finale, una per parte: al trentottesimo Ndiaye è bravissimo a deviare la conclusione di Salcedo, poi il collega Dekic si supera ad un minuto dall’intervallo sulla conclusione a colpo quasi sicuro di Heidenreich su cui si chiude la prima frazione di gara con le due squadre ancora inchiodate sullo 0-0.

RIPRESA, INTER PIU’ INSIDIOSA: il maggior impatto sul match ad inizio ripresa pare averlo l’Atalanta che costringe l’Inter nella propria area di rigore sin dalle prime battute di gioco ma le occasioni importanti sono comunque per i nerazzurri di Milano: al sedicesimo Rizzo spunta sugli sviluppi di una punizione e manda fuori di un nulla colpendo l’esterno della rete, poi Brambilla inserisce Colley per Cambiaghi per provare a dar più quantità in mezzo ma è ancora l’Inter alla mezz’ora a spaventar i bergamaschi con il palo clamoroso colpito dal neo entrato Esposito (in fuorigioco) che mette i brividi ai trecento sostenitori della Dea giunti al Tardini.

COLLEY REGALA IL TRICOLORE ALLA DEA: l’Atalanta pare aver meno energie nella seconda parte della ripresa e, invece, pesca dal cilindro il jolly a sette dalla fine con una ripartenza micidiale dei ragazzi di Brambilla con Kulusevski che offre un assist al bacio proprio per il neo entrato Colley che supera Dekic e porta la Dea in vantaggio avvicinandola al titolo. L’Inter, ferita, accusa il colpo e non riesce più a reagire con i ragazzi di Brambilla che controllano il match senza correre ulteriori rischi e, anzi, sfiorando anche il bis in un paio di circostanze in zona-recupero: nei cinque di extra-time concessi dal direttore di gara dentro anche Traore e Gyabuaa al posto di Peli e Piccoli per un conto alla rovescia che, al triplice fischio finale, rompe un incantesimo che durava da 21 anni. L’Atalanta è campione d’Italia primavera per la terza volta nella sua storia, la ciliegina sulla torta finale di una stagione indimenticabile per i colori bergamaschi. Applausi per tutti: che la festa abbia inizio, Mino Favini da lassù sarà orgoglioso di voi. GRANDISSIMI!

L’undici titolare dell’Atalanta nella sfida con l’Inter
IL TABELLINO

ATALANTA-INTER 1-0 (primo tempo 0-0)

RETE: 38′ s.t. Colley (A)

ATALANTA: Ndiaye, Okoli Memeh, Peli (45’+1 Traore), Piccoli (45’+1 Gyabuaa), Kulusevski, Cambiaghi (20′ st Colley), Brogni, Heidenreich, Da Riva, Zortea, Ta Bi – A disposizione: Nozza Bielli, Bergonzi, Girgi, Guth, Louka, Ghislandi, Cortinovis, Kraja,  Pina Gomes – Allenatore: Massimo Brambilla.

INTER: Dekic; Zappa, Nolan (42′ st Merola), Rizzo; Persyn (14′ st Grassini), Gavioli, Pompetti, Schirò, Corrado; Salcedo (26′ st Esposito), Colidio – A disposizione: Pozzer, Stankovic, Van Den Eynden, Ntube, Attys, Mulattieri, Roric, Gianelli, Pirola – Allenatore: Armando Madonna

NOTE: circa 300 bergamaschi giunti a Parma – ammoniti: Piccoli, Colley (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 0′ p.t. e 5′ s.t.