Le pagelle di Napoli-Atalanta

CALDARA MOSTRUOSO, GOSENS E CASTAGNE DECOLLANO

Grande partita dei nostri ragazzi, che hanno la meglio sul Napoli un po’ in tutti i reparti meritando ampiamente la vittoria: peccato per quello svarione di Berisha nel finale che poteva davvero complicare tutto quanto ma che invece ha dato ulteriore spinta a Papu (oggi sontuosa la sua prova) e compagni per resistere fino alla fine senza rischiare più nulla.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 9: et-voilà, le perplessità dopo il K.O. con il Cagliari vengono spazzate via da questa ennesima serata da mettere nella storia nerazzurra regalandoci una semifinale che mancava da oltre vent’anni. E adesso come si fa a non smettere di sognare? Il 2018 è iniziato come meglio non si poteva immaginare…

BERISHA 5: praticamente quasi inoperoso per tutta la partita, una sola bella parata nel primo tempo e poi… mamma mia che svarione che provoca il gol che poteva rimettere tutto in discussione; nota stonata di una serata perfetta.

TOLOI 6.5: subito ammonito ne subisce un po’ a livello mentale ma concede poco o nulla agli avanti napoletani. Grande!

CALDARA 8: un mostro, l’aria di Napoli ogni volta lo rende invincibile. Partita perfetta sotto ogni punto di vista!

PALOMINO 7.5: ringhia dal primo all’ultimo minuto, Masiello per una sera ha potuto starsene serenamente in panchina.

CASTAGNE 7.5: evviva! Dopo un primo tempo davvero timido, nella ripresa tira fuori dal cilindro il suo primo gol in nerazzurro e prende ulteriore coraggio per una partita in continuo crescendo. Finalmente!

DE ROON 7: giganteggia anche lui la in mezzo impostando e mettendo ordine quando serve. Applausi.

FREULER 7: partita ottima anche la sua, rimedia una ammonizione dubbia ma non si lascia condizionare: vince tutti (o quasi) i contrasti e spesso imposta il gioco perfettamente.

GOSENS 7: l’altra “ala di scorta” che convince: bene sia nel primo che nel secondo tempo quando trova anche l’imbucata giusta per lanciare il Papu in occasione dell’azione del primo gol.

CRISTANTE 7: dopo la panchina di sabato, oggi la scena se la prende lui disputanto un’altra grande partita che lo rende sempre più elemento indispensabile per la visione del gioco del mister (ILICIC 6.5: un quarto d’ora per lui per dare il contributo alla causa e portare a casa la vittoria. Bene).

GOMEZ 8: assist per il primo gol, giocata di classe e magia sul secondo: ci mette tanto del suo in questa serata indimenticabile il Papu che va pian piano ritrovando lo smalto dei tempi migliori. Grande! (HAAS s.v.: entra nel finale. Ingiudicabile)

CORNELIUS 7: un po’ a tutto campo, prova a tirare in porta ma anche a dar una mano alla squadra a salire e far gioco di sponda. Ottima gara anche per lui. (PETAGNA s.v.: spazio per lui negli ultimi minuti. Impossibile da valutare).




Ahi Atalanta, i botti li fa il solo il Cagliari: sardi letali, nerazzurri K.O. al Comunale

SERIE A, DICIANNOVESIMA GIORNATA

ATALANTA-CAGLIARI 1-2: SARDI LETALI, IL PAPU NON BASTA

Sorpresa, stavolta negativa, per i nerazzurri nell’ultima gara di questo 2017 in cui il Cagliari si prende i tre punti uscendo vincente da Bergamo al termine di una gara giocata in maniera attenta e accorda da parte dei sardi che hanno saputo colpire in maniera letale nel primo tempo e poi contenere nella ripresa un’Atalanta che, se nella prima parte di gara aveva fatto pochino, nella seconda frazione sciupa occasioni a raffica per riaprire il match e va a segno con il Papu Gomez solo in pieno recupero non riuscendo così nella rimonta. Nerazzurri che chiudono così il girone d’andata a quota ventisette punti e perdono una ghiotta occasione per provare ad allungare su chi sta dietro in classifica nella lotta per un posto in Europa visti anche i risultati odierni.

Bergamo: ad un giorno e mezzo da Capodanno, l’Atalanta prova a chiudere nel migliore dei modi il suo 2017 da urlo cercando non solo di girare a quota trenta punti al termine del girone di andata ma di raggiungere anche la strabiliante cifra di settanta punti conquistati nel corso dell’anno solare, un altro record dei tanti che la truppa del Gasp ha frantumato nel corso di questi dodici mesi: il quarto posto, il ritorno in Europa dopo quasi trent’anni, lo straordinario girone in cui Papu e compagni hanno chiuso primi nel girone guadagnandosi il big match con il Borussia ai sedicesimi… sono davvero tanti i ricordi di questo anno calcistico che tutti noi tifosi porteremo nel cuore ed i ragazzi proveranno questo pomeriggio ad aggiungere l’ultima ciliegina su una torta mai così dolce. Per farlo bisogna però non sottovalutare un Cagliari che, nonostante non venga da un periodo positivo, è sempre avversario capace di creare problemi con uomini importanti come Pavoletti davanti o gli ex Padoin e Cigarini in mezzo.

IN DIFESA C’E’ MANCINI: aveva già fatto intuire qualcosa in conferenza stampa ed il Gasp lo conferma nell’undici iniziale dove sono due le variazioni principali con Gollini che prende il posto di Berisha tra i pali e, grande novità, Mancini all’esordio da titolare in difesa al posto di Caldara ed in avanti Ilicic, Petagna e il Papu con Cristante che va in panchina ed in mezzo ancora De Roon; anche i sardi cambiano in porta con Rafael al posto di Cranio e in mezzo i due ex Cigarini e Padoin mentre davanti non c’è Joao Pedro squalificato ma c’è Pavoletti, pallino estivo del mercato nerazzurro poi sfumato.

PAVOLETTI-PADOIN LETALI IN 20′: nonostante una partenza subito propositiva e schiacciando gli ospiti nella propria metà campo, sono gli ospiti a passare dopo cinque minuti sugli sviluppi di un corner dove Pavoletti viene dimenticato un po’ da tutta la difesa nerazzurra ed è così libero di colpir di testa e battere Gollini portando il Cagliari sull’1-0. L’Atalanta a quel punto prova a riprendere il bandolo della matassa provando a cercar subito il pari: prima al decimo con Ilicic di testa (cross del Papu), poi con un bel numero di Gomez al quarto d’ora la cui conclusione però colpisce l’esterno della rete e poi con una punizione dal limite battuta ancora da Ilicic che centra in pieno la barriera. La risposta del Cagliari arriva in un gentile regalo concesso da Spinazzola in fase di disimpegno che consente ai sardi di lanciarsi in contropiede e l’ex Padoin arriva tutto solo davanti a Gollini e lo batte portando gli ospiti al raddoppio dopo poco più di venti minuti.

DEA INCEPPATA: l’Atalanta prova a scuotersi ulteriormente, sotto di due gol ma incapace di riuscire a rendersi veramente pericolosa contro un Cagliari che si rintana ordinatamente nella propria metà di gioco e aspetta i tentativi dei nerazzurri che sono tutto tranne che efficaci: solo un tentativo di Spinazzola dalla distanza offerto da Ilicic su punizione che finisce sul fondo e veramente poco altro mentre gli ospiti nel finale per poco con Farias non piazzano il contropiede che avrebbe chiuso tutto con ampio anticipo (bravissimo Gollini in uscita). Ultimi sussulti di un deludente primo tempo della truppa del Gasp che va in archivio col Cagliari meritatamente avanti di due gol.

RIPRESA, ECCO CORNELIUS: in avvio di ripresa mister Gasperini cambia inserendo Cornelius al posto di un Petagna uscito zoppicante al termine della prima parte del match ed i nerazzurri subito ad un passo dal gol che dimezzerebbe lo svantaggio con la traversa colpita da Mancini sugli sviluppi di un corner che nega la gioia del primo gol in A all’ex difensore del Perugia. Pochi minuti dopo il Papu mette un bel pallone in mezzo per la testa di Cornelius che manda alto da buona posizione; ancora il vichingo nerazzurro ci prova dalla distanza al settimo ma con la sfera che finisce sopra la traversa.

GOMEZ SBATTE SU RAFAEL: non sfonda tuttavia la squadra del Gasp che al diciassettesimo rischia il tutto per tutto inserendo anche Cristante al posto di Mancini per cercare ulteriori idee in una Atalanta mai come oggi apparsa annebbiata e poco concreta; a metà ripresa un bel pallone di Cristante arriva ad Ilicic che si inventa un numero in area e poi conclude con la sfera che esce di pochissimo. La giornata sin qui poco fortunata dei ragazzi del Gasp è confermata due minuti più tardi quando il Papu entra ancora in area sarda, conclude di potenza ma il portiere Rafael si supera e mette in corner con una grandissima parata, sul proseguo dell’azione poi Ilicic tenta ancora la conclusione ma senza trovare la porta.

PAPU-GOL MA ORMAI E’ TARDI: ultima parte del match in cui l’Atalanta riesce a sciupare l’impossibile a testimonianza di una partita nata davvero sotto una stella poco benevola: alla mezz’ora De Roon mette in mezzo in area un pallone su cui il Papu manca di un nulla la deviazione a porta praticamente sguarnita, poi pochi minuti dopo Ilicic conclude con Rafael che respinge e Cristante che manda a lato una grandissima occasione per dimezzar lo svantaggio. Il gol l’Atalanta tuttavia riesce a trovarlo nel secondo dei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara grazie ad un bel passaggio smarcante di Cristante per il Papu che stavolta fa centro e riaccende una timida speranza nei tifosi presenti allo stadio.

FINALE AMARO DI UN ANNO DA SOGNO: finale abbastanza rocambolesco con gli ospiti che restano anche in dieci per la doppia ammonizione rimediata da Miangue e l’ultimo, disperato assalto nerazzurro al fortino sardo che non porta gli effetti sperati: in questo fine d’anno al Comunale il botto (da tre punti) lo fa il Cagliari, all’Atalanta resta il rammarico di un primo tempo al di sotto delle proprie potenzialità e di una ripresa in cui il tiro al bersaglio effettuato dai ragazzi del Gasp verso la porta ospite ha portato solo ad una miriade di occasioni sciupate; e nel calcio, si sa, conta chi fa gol. Nonostante questo (imprevisto) incidente di percorso, l’Atalanta svolta a quota ventisette punti in classifica al termine del suo girone di andata e può esser sicuramente più che soddisfatta del suo cammino sin qui in campionato ed in Europa mentre di questo 2017 che si sta per concludere ormai non sappiamo più che altro aggiungere per quanto fatto in questo splendido anno dai nostri ragazzi e che il 2018 possa ripetere o magari, perchè no, anche migliorare quanto fatto fino ad oggi. A tutti i nostri lettori un augurio speciale per un anno ricco di gioia, salute e serenità.

IL TABELLINO

ATALANTA-CAGLIARI 1-2 (primo tempo 0-2)

RETI: nel pt 6′ Pavoletti (C), 23′ Padoin (C), nel st 47′ Gomez (A)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Mancini (19′ st Cristante), Masiello; Hateboer, de Roon, Freuler, Spinazzola; Ilicic (41′ st Orsolini); Gomez, Petagna (1′ st Cornelius) – A disposizione: Berisha, Rossi, Caldara, Bastoni, Gosens, Castagne, Haas, Kurtic, Vido – All.: Gasperini

CAGLIARI (3-5-2): Rafael; Romagna, Ceppitelli, Andreolli (8′ st Pisacane); Faragò, Ionita, Cigarini, Padoin, Miangue; Farias (41′ st Deiola), Pavoletti (29′ st Sau) – A disposizione: Crosta, Cragno, Capuano, van der Wiel, Cossu, Giannetti, Melchiorri – All.: Lopez

ARBITRO: Pasqua di Tivoli

NOTE: spettatori: 18mila circa – angoli: 5-3 per l’Atalanta – recuperi: 1′ p.t. e 6′ s.t. – ammoniti: Cigarini, Andreolli. Miangue e Ceppitelli per gioco falloso – espulso: Miangue al 50′ st per somma di ammonizioni (gioco falloso)




E’ un’Atalanta esagerata: manita al Crotone, nerazzurri scatenati!

SERIE A, QUINTA GIORNATA

ATALANTA-CROTONE 5-1: DEA STRARIPANTE, PAPU FA DOPPIETTA

Larghissima vittoria dei ragazzi del Gasp, che travolgono il malcapitato Crotone con cinque gol in un match a senso unico: apre Petagna dopo nemmeno cinque minuti, raddoppia Caldara sugli sviluppi di un corner, poi è bellissimo il terzo gol di Ilicic che vale il tris in chiusura di prima frazione. Nella ripresa il Papu prima sfiora, poi trova il quarto gol per i nerazzurri che poi si rilassano un po’ troppo e concedono a Tumminello la gioia personale del gol ma ancora una volta il Papu, dal dischetto, ristabilisce le distanze; nel finale a segno anche Orsolini ma il Var annulla il gol per fuorigioco. Finisce 5-1, i nerazzurri risalgono ancora in classifica salendo a quota sette punti. E adesso arrivano le grandi tra campionato e coppa.

Bergamo: avanti un altro. Il settembre infinito dell’Atalanta prosegue nel turno infrasettimanale di campionato dove i ragazzi di mister Gasperini, che oggi festeggia la panchina numero 300 in serie A, attendono il Crotone con la speranza di arrivare al meglio al prossimo trittico infuocato di partite che la vedrà opposta a Fiorentina e Juve per il campionato, condita nel mezzo dalla trasferta europea di Lione attesissima più che mai dai tifosi dopo la roboante vittoria sull’Everton. Contro i calabresi già alla disperata ricerca di punti e del primo gol in stagione, sarà importante per Gomez e compagni cercar di dettar subito ritmi e tempi di gioco per andar alla ricerca di un successo che sarebbe appunto il miglior preambolo alla difficile settimana che inizierà domenica sera in quel di Firenze.

PAPU TORNA TITOLARE: mister Gasperini ruota ancora la sua rosa ridando i galloni da titolare a Toloi in difesa, Cristante in mezzo e Gomez in avanti mentre Gosens vince il ballottaggio con Castagne per un posto sulla fascia mentre trova conferma Ilicic nel ruolo di supporto alle punte; nel Crotone, autore lo scorso campionato di una incredibile rimonta-salvezza, Budimir parte dalla panchina con Tumminello che prende il suo posto in attacco mentre in mezzo c’è Izco.

SUBITO PETA-GOL!: pronti-via e l’Atalanta fa subito sul serio e al quarto minuto il risultato si sblocca a favore dei ragazzi del Gasp dopo che Ilicic si invola sul lato destro dell’area di rigore e manda in mezzo un pallone che trova la deviazione decisiva di Petagna quasi a tu per tu con Cordaz che infila il pallone nel sacco per il gol dell’1-0.

TESTA D’ORO CALDARA, 2-0: sulle ali dell’entusiasmo per il vantaggio, l’Atalanta prosegue nel tentativo di cercare subito il punto del raddoppio e per poco non ci arriva al tredicesimo quando Gomez scappa al marcatore diretto e mette in mezzo un pallone d’oro per Ilicic che però spara in curva da posizione davvero invitante. I ragazzi del Gasp restano comunque nel pieno controllo delle operazioni ed al ventitreesimo il Papu scappa ancora una volta via al marcatore e prova il destro in diagonale che Cordaz con un colpo di reni mette in corner sui cui sviluppi Caldara trova la testata vincente per il suo primo gol in questa stagione che vale il gol del raddoppio dei nerazzurri.

ILICIC GRAN GIOCATA PER IL TRIS: il raddoppio stordisce ulteriormente un timido Crotone che rimane inerme a subire le iniziative dei ragazzi del Gasp che continuano nel loro assalto all’area calabrese come se la partita fosse ancora in parità ed al trentottesimo c’è gloria anche per Ilicic, che riscatta l’occasione sciupata precedentemente andando ad inventarsi l’azione che porta al tris nerazzurro scardando mezza difesa del Crotone e si è presentato di fronte al portiere non lasciandogli scampo: gran gol e 3-0 per la Dea! Cala i giri del motore l’Atalanta negli ultimi minuti della prima parte del match e gli ospiti si fanno così vedere proprio a fil di sirena con una azione solitaria di Tumminello che calcia in porta e Berisha che smanaccia in angolo; telegramma finale di un primo tempo a senso unico che i nerazzurri chiudono avanti di tre gol.

IL PAPU PER IL POKER: dopo l’intervallo il match riprende con nessun cambio operato da mister Gasperini e con Gomez che va subito ad un passo dal gol quando Petagna scappa via e si invola verso l’area offrendo al Papu un pallone che Cordaz devia in corner con un grande intervento. Appuntamento però solo rimandato quello del Papu con il gol che arriva due minuti dopo il quarto d’ora al termine di una bella azione iniziata da Ilicic, palla toccata da Petagna per l’argentino che, in area, supera il portiere del Crotone per il punto del 4-0.

TUMMINELLO ACCORCIA, IL PAPU RI-ALLUNGA: centrato anche il poker, i ragazzi del Gasp calano un po’ troppo la tensione e ciò è anche testimoniato dalle urla che il mister non risparmia ai suoi dalla panchina, quasi a preludio del gol degli ospiti che arriva, un po’ all’improvviso, da una bella azione di ripartenza di Tumminello, che arriva fino all’area di rigore nerazzurra e anticipa la marcatura di Caldara calciando in porta e superando Berisha per il gol della bandiera degli ospiti. I nerazzurri fanno subito capire agli ospiti che spazi per rientrare in partita non ce ne sono e, tre minuti dopo il gol ospite, Pavlovic stende Caldara in area inducendo il direttore di gara a concedere il netto penalty che il Papu, dagli undici metri, realizza mettendo così a segno la doppietta personale che vale il 5-1 dell’Atalanta; il capitano nerazzurro lascia il posto a Orsolini immediatamente dopo aver segnato il penalty.

E ORA… LE GRANDI!: il divertimento non manca nemmeno nella parte finale del match dove il Gasp mischia un po’ le carte inserendo Bastoni per Masiello e Vido (esordio per lui) al posto di Petagna per un finale di gara dove c’è anche spazio per il sesto gol messo a segno proprio da Orsolini che il Var annulla per millimetrico fuorigioco: visibile la delusione del giovane giocatore proveniente dalla Juve che aveva pregustato la gioia del suo primo centro in serie A. Poco o altro da raccontare da qui al triplice fischio del direttore di gara che arriverà dopo tre minuti di extra time e che sanciscono la netta vittoria di un’Atalanta quasi esagerata che rifila cinque gol al Crotone, la miglior iniezione di fiducia possibile in vista dell’infuocata settimana che la attenderà a partire da domenica sera: Fiorentina, Lione e Juventus… eccoci!!!

IL TABELLINO

ATALANTA-CROTONE 5-1 (primo tempo 3-0)

RETI: 5’pt Petagna, 25’pt Caldara, 38’pt Ilicic, 18’st e 29’st (rig) Gomez, 25’st Tumminello.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello (31’st Bastoni); Hateboer, Cristante, Freuler, Gosens; Ilicic; Petagna (26’st Vido), Gomez (30’st Orsolini) – In panchina: Gollini, Rossi, Palomino, de Roon, Melegoni, Kurtic, Mancini, Haas – Allenatore: Gasperini

CROTONE (3-4-2-1): Cordaz; Cabrera (26’st Budimir), Ajeti, Ceccherini; Sampirisi, Barberis 12’st Kragl), Izco, Pavlovic; Rohden, Tonev (9’pt Stoian); Tumminello – In panchina: Festa, Viscovo, Suljic, Trotta, Simic, Faraoni, Mandragora, Crociata, Nwankwo – Allenatore: Nicola

ARBITRO: Piccinini di Forlì

NOTE: serata fresca, terreno in buone condizioni – spettatori: 15 mila circa – ammoniti: Ajeti – calci d’angolo: 4-2 per l’Atalanta – recupero: 1′ p.t., 3′ s.t.




Un esordio come… da tradizione: l’Atalanta stecca la prima, alla Roma basta un guizzo

SERIE A, PRIMA GIORNATA

ATALANTA-ROMA 0-1: DECIDE KOLAROV, LA DEA SBATTE SUL PALO

Esordio stagionale amaro per i ragazzi del Gasp, sconfitti al Comunale da una Roma a cui basta un guizzo di Kolarov su punizione alla mezz’ora per avere la meglio di un’Atalanta apparsa piuttosto spuntata in avanti in un match che, va detto, ha regalato davvero poche emozioni: primo tempo molto noioso ma sbloccato proprio dalla punizione dell’ex laziale acquistato dalla Roma in estate e con le due squadre che si annullano sostanzialmente a vicenda. Nella ripresa l’Atalanta spinge e prende il controllo delle operazioni con gli innesti di Cornelius e Ilicic in avanti che danno maggior vigore ai nerazzurri che nel finale sono anche sfortunati proprio con l’ex viola che centra il palo su un bellissimo assist di Gomez; assalto al fortino giallorosso anche nei minuti di recupero ma senza trovare il guizzo decisivo. Peccato, per un match in cui il pareggio non sarebbe stato assolutamente nulla di scandaloso per una Atalanta che ha ancora a che fare con problemi legati al mercato (Spinazzola anche oggi non ha risposto alla convocazione del mister; il suo passaggio alla Juventus pare inevitabile).

Bergamo: punto e a capo. L’Atalanta si mette alle spalle la stagione dei record frantumati, dei settantadue punti in classifica, del quarto posto mai visto nella sua centenaria storia e da quella Europa League da affrontare tra qualche settimana dopo un trentennio di assenza: grande attesa in città e non solo per rivedere all’opera la banda di mister Gasperini che è ora chiamata al compito forse più difficile, ovvero quello di confermarsi ad alti livelli e dimostrare che quella dello scorso anno non è stata una semplice toccata e fuga nelle zone nobili della classifica ma il frutto di un progetto che punta a consolidare la società del presidente Percassi nel gruppo delle big del calcio italiano. Compito mica da ridere per Gomez e compagni, il cui gruppo è stato modificato il meno possibile ma ha comunque patito la partenza prevista di Kessie, e quella meno preventivata di Conti oltre che la sempre più probabile di Spinazzola al centro di un vero e proprio tormentone d’agosto: nemmeno oggi il giocatore ha risposto alla chiamata del Gasp per il match con la Roma e la rottura pare davvero insanabile.

L’ESTATE OPPOSTA DI DEA E ROMA: si fa subito sul serio, e il calendario non lascia spazi ai nerazzurri: oggi la Roma al Comunale e il Napoli al San Paolo tra una settimana misureranno subito le qualità del gruppo di Gasperini. Chiaro che, cercare da subito punti preziosi potrebbe portar subito una grande iniezione di fiducia ai giocatori nell’attesa che il mercato completi la squadra da qui a fine mese. Dopo una estate fatta di amichevoli di prestigio che hanno ai successi su Lille, Borussia e Valencia, i nerazzurri attendono oggi una delle più serie candidate allo scudetto, la Roma, che arriva a sua volta da una estate invece molto titubante: l’arrivo in panchina di Di Francesco e le nuove scelte tattiche dell’ex tecnico del Sassuolo hanno portato sin qui i giallorossi a raccogliere più bassi che alti in quello che, tuttavia, va ricordato essere solamente calcio d’agosto e con valenza pari a zero. La sensazione è che i giallorossi, con ancora un paio di innesti, saranno molto competitivi e, per questo, Gomez e compagni sono già chiamati ad una dimostrazione di forza e voglia di stupire ancora.

CALDARA NO, TOCCA A PALOMINO: per la prima dell’anno mister Gasperini deve rinunciare a Caldara non ancora al top inserendo il neo arrivato Palomino in difesa mentre in mezzo c’è Cristante titolare al posto di De Roon che anche lui ha avuto poco tempo per re-integrarsi nel suo ritorno a Bergamo dopo solo un anno; sulle fasce spazio ad Hateboer e Gosens con il compito di non far rimpiangere Conti (andato al Milan) e Spinazzola (che non ha risposto alla convocazione del mister ed in procinto di andare alla Juve) mentre la davanti c’è Kurtic ad ispirare Petagna e Gomez con Ilicic che parte dalla panchina. Negli ospiti giocano i nuovi acquisti Kolarov e Defrel, arrivati rispettivamente da Manchester City e Sassuolo mentre va solo panchina per Gonalons, acquistato in estate dal Lione; occhio in avanzi a Dzeko e Perotti insieme appunto a Defrel.

SILENZIO PER BARCELLONA: doveroso minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’attentato terroristico di Barcellona di qualche giorno fa che ha causato, tra le altre, anche due vittime italiane prima del fischio d’inizio del match che apre la stagione di Atalanta e Roma con le due contendenti che si rendono subito insidiose in avvio con i nerazzurri al terzo che recuperano un bel pallone con Gomez che, ai limiti dell’area, prova a concludere ma troppo debole e centrale e, un minuto dopo, con Dzeko in area gli ospiti provano un diagonale che si spegne ampiamente sul fondo.

EMOZIONI A ZERO: l’avvio pimpante si tramuta in realtà in un fuoco di paglia poichè col passare dei minuti le due squadre entrano in una lunga fase di studio che regala allo spettatore solo un lungo possesso palla alternato da ambo le squadre sino al ventiduesimo quando, da una errata impostazione di Masiello ne approfitta Defrel recuperando palla e andando in area a concludere sull’esterno della rete; un minuto dopo ci prova il Papu a scappare via e mettere in mezzo un pallone per Kurtic che però spreca mandando la sfera alta sopra la traversa.

ALL’IMPROVVISO KOLAROV: in un match che definire bloccato è quasi un eufemismo, occorre la giocata del singolo per poterlo sbloccare e gli ospiti riescono nell’intento un po’ all’improvviso alla mezz’ora quando Naingollan va a guadagnare un calcio di punizione dal limite che il neo acquisto Kolarov (ex laziale) va a realizzare con un rasoterra che passa sotto la barriera e le braccia di Berisha portando così avanti i giallorossi.

DEA REAZIONE TIMIDA: l’Atalanta prova così a reagire dopo un primo tempo condotto sin qui decisamente al di sotto delle potenzialità e trova a cinque dalla fine una punizione più o meno simile a quella realizzata dagli ospiti ma Papu Gomez non riesce a concretizzare al meglio la ghiotta opportunità calciando la sfera in bocca al portiere Alisson. Ultimo telegramma di un primo tempo che ha regalato davvero poche emozioni ma quanto bastano a far chiudere sotto di un gol a Gomez e compagni alla prima uscita stagionale.

RIPRESA, TOCCA A CORNELIUS: il match riprende dopo l’intervallo con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima frazione e un’Atalanta che prova a farsi subito vedere con un inserimento di Petagna in area che però conclude debolmente tra le braccia del portiere; prova ad alzare il ritmo la squadra del Gasp ma si espone anche a rischi dettati dalla fretta come l’errore di Toloi al sesto che chiama la difesa nerazzurra a metterci una pezza in un pallone che era, per un attimo, tornato preda dei giallorossi che sciupano una ghiotta opportunità. Al dodicesimo è il momento dell’esordio in serie A per Cornelius, che rileva Petagna la davanti con la speranza di dare maggior concretezza la davanti dove i nerazzurri stentano.

POLVERI BAGNATE: e l’ingresso del biondo vichingo in avanti pare dare ulteriore spinta ad un’Atalanta che vuol provarle un po’ tutte per andare alla ricerca del pareggio anche se appare piuttosto palese come, una volta in area, la squadra del Gasp non riesca ad essere incisiva come lo sapeva essere la scorsa stagione un po’ con tutti i suoi uomini. A metà della ripresa ci provano gli ospiti con Dzeko sugli sviluppi di un calcio di punizione ma la mira è abbondantemente alta; tre minuti dopo tocca ad Ilicic fare il suo ingresso in campo al posto di Kurtic con il mister che prova a dare ulteriore qualità e spinta all’attacco nerazzurro alla ricerca del pari.

ASSALTO FERMO AL PALO: minuti che scorrono e, con la mezz’ora, c’è il nuovo inizio in nerazzurro anche per Marten De Roon che prende il posto di un positivo Cristante nell’ultimo quarto d’ora finale in cui i nerazzurri tentano l’assalto ed al minuto quarantuno va ad un passo dal pari Ilicic che prova a metter dentro un bellissimo traversone del Papu ma la palla centra il palo e torna in campo: anche sfortuna in questo esordio stagionale per i ragazzi del Gasp che nei cinque minuti di recupero concessi dopo il novantesimo provano l’ennesimo assalto alla porta giallorossa da cui però scaturisce solamente una mischia furibonda in area all’ultimo minuto che però non porta i frutti sperati.

K.O. CON SEGNALI POSITIVI: il triplice fischio sancisce così l’inizio di stagione dell’Atalanta con una sconfitta, un po’ come lo scorso anno, ma con una squadra che ha comunque dimostrato di non aver smarrito le buone cose viste lo scorso anno anche se è mancato più di qualcosa in fase propositiva e offensiva che con gli innesti di Ilicic e Cornelius sono comunque apparsi meno evidenti; certo le problematiche di mercato in corso non hanno aiutato il Gasp che sta facendo di necessità virtù, facciamo però tesoro di questo inizio un po’ così per riordinare in fretta le idee e cercare di provare a far qualcosa di buono già a partire da domenica prossima nella difficilissima trasferta che attende i nerazzurri in quel di Napoli.

IL TABELLINO:

ATALANTA-ROMA 0-1 (primo tempo: 0-1)

RETI: Kolarov al 31′ p.t.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, Cristante (dal 30′ s.t. De Roon), Freuler, Gosens; Kurtic (dal 25′ s.t. Ilicic); Petagna (dal 13′ s.t. Cornelius), Gomez – A disposizione: Rossi, Gollini, Caldara, Mancini, Castagne, Haas, Schmidt, Orsolini, Vido – All.: Gasperini

ROMA (4-3-3): Alisson; Bruno Peres (dal 36′ s.t. Fazio), Manolas, Juan Jesus, Kolarov; Strootman, De Rossi, Nainggolan; Perotti (dal 40′ s.t. Pellegrini), Dzeko, Defrel (dal 29′ s.t. El Shaarawy) – A disposizione: Lobont, Skorupski, Moreno, Nura, Gerson, Gonalons, Under, Tumminello – All.: Di Francesco

ARBITRO: Giacomelli di Trieste

NOTE: spettatori 19.108 – ammoniti: Defrel, Nainggolan e Toloi per gioco scorretto- calci d’angolo: 4-2 per l’Atalanta – recuperi: 0′ p.t. e 5′ s.t..

 




L’Atalanta supera il primo esame europeo: Lille battuto, il Bortolotti torna ai nerazzurri

XIII TROFEO BORTOLOTTI

ATALANTA-LILLE 1-0: DECIDE CRISTANTE, GOLLINI PARA UN RIGORE

Successo di misura per i ragazzi del Gasp nell’amichevole valida per l’edizione numero ventitre del trofeo dedicato ad Achille e Cesare Bortolotti: una rete di Cristante poco prima del quarto d’ora decide un match in cui i nerazzurri provano a partire subito forte con la coppia inedita Gomez-Cornelius che pare intendersi abbastanza bene ma con il danese che, tuttavia, sotto porta fa davvero parecchia fatica a provare la conclusione; il gol arriva tuttavia al quarto d’ora dopo una bella azione che manda in rete Cristante; finale di primo tempo con il portiere Berisha sugli scudi, autore di almeno tre grandi parate nel giro di una ventina di secondi che salvano il risultato. Ripresa meno emozionante dal punto di vista del gioco, ma con gli ospiti che hanno una grande occasione per pareggiare i conti grazie ad un penalty concesso poco prima della mezz’ora che però stavolta è l’altro portiere atalantino, Gollini, a respingere e salvare il risultato; tanti cambi e poco altro, il triplice fischio finale riporta a Bergamo il trofeo che lo scorso anno il Francoforte aveva vinto ai calci di rigore.

Bergamo: il Bortolotti torna a casa. Un anno dopo la vittoria dei tedeschi del Francoforte ai rigori, l’Atalanta riconquista il trofeo dedicato ad Achille e Cesare Bortolotti nel primo assaggio di gara europea contro il Lille, squadra di serie A francese che è risultata sorniona e un po’ troppo rinunciataria nel primo tempo ma che, nella ripresa ha decisamente cambiato passo e solo un gran riflesso di Gollini su Benzia ha impedito di arrivare al pareggio.

QUANTA GENTE!: sugli spalti c’è tantissima gente (con la Curva Pisani in silenzio per protesta), in campo ci sono Cornelius e Kurtic assieme al Papu Gomez (Petagna e Ilicic partono dalla panchina) con Palomino che prende il posto dell’infortunato Caldara in difesa e Hateboer nel ruolo che fu lo scorso anno di Conti in fascia a spingere.

DEA SUBITO AGGRESSIVA: parte forte l’Atalanta nei primi minuti accelerando in ripartenza con il suo Papu Gomez, che più volte è fermato con le maniere forti dai difensori francesi di mister Bielsa: un tiro del capitano nerazzurro è alto già al secondo minuto. Un po’ come Petagna la scorsa stagione, Cornelius è sempre presente nelle azioni bergamasche e proprio dai suoi piedi al settimo arriva l’assist per il destro di Kurtic respinto dalla difesa.

CRISTANTE LA SBLOCCA: il gol pare nell’aria e arriva a un paio di minuti dal quarto d’ora: discesa da destra di Hateboer, palla a Cornelius che vede il Papu fuori area e quest’ultimo che offre un bel pallonetto per l’inserimento di Cristante che insacca indisturbato.

LE TRE PEZZE DI BERISHA: pur mantenendo il pallino del gioco, l’Atalanta non riesce tuttavia a chiudere il match con il Lilla che si fa così vedere nel finale quando Berisha è perfetto a due dall’intervallo nell’unico pericolo per la sua porta: prima respinge una conclusione di De Preville poi risponde anche due volte su Araujo. Applausi per il portiere albanese.

RIPRESA, LILLE INSIDIOSO: la ripresa prende il via con i nerazzurri che controllano ancora la gara: settimo Cornelius s’invola da solo ma conclude centralmente, mentre gli ospiti due minuti dopo sbagliano con De Preville clamorosamente davanti a Berisha, mandando a lato di testa; il Lille cresce ancora e, sulla falsa riga della prima chance, l’occasione si ripete su cross dalla sinistra con il colpo di testa fuori di Ponce al minuto ventidue.

GOLLINI-SHOW: ma non è solo Berisha a dimostrarsi decisivo in questo macht, anche Gollini decide di salire in cattedra a cinque dalla mezz’ora quando gli uomini di Bielsa usufruiscono di un calcio di rigore concesso per fallo di Palomino su Ponce che però il portiere nerazzurro neutralizza andando a respingere in angolo la conclusione di Benzia e facendo esplodere il boato allo stadio.

GIRANDOLA DI CAMBI: sciupata la grande occasione, gli ospiti si spengono col passare dei minuti in una ripresa condizionata anche dai tanti cambi da ambo le parti, con anche i “big” Ilicic, Petagna ed i neo arrivati Castagne, Haas e Gosens che hanno modo di poter far il loro ingresso in campo per una parte di gara.

LA PREMIAZIONE: dopo il triplice fischio è il momento del ricordo e dell’invasione dei mille bambini degli Atalanta Camp: premiati con il Walter Polini, premio fair play, il giocatore del Lille Ibrahim Amadou e con il Mario Bresciani il difensore nerazzurro Andrea Masiello come migliore in campo. Il Papu Gomez alza il trofeo e tutti i giocatori vengono attorniati dai piccoli campioni del futuro; il primo test dal sapore europeo è andato, sotto ora con Borussia e Valencia per veder ancor di più l’effetto che fa…

L’ALBO D’ORO DELLA COMPETIZIONE

TROFEO CESARE BORTOLOTTI 1992
Juventus-Borussia D. 1-1
Atalanta-Borussia D. 1-0
Atalanta-Juventus 1-0

TROFEO ACHILLE E CESARE BORTOLOTTI
1a edizione 1993: Atalanta-O. Marsiglia 3-2
2a edizione 1994: Atalanta-Gremio 3-2
3a edizione 1995: Atalanta-S. Paolo 11-10 ai rigori
4a edizione 1996: Alzano-Leffe 6-7 ai rigori, Atalanta-Leffe 3-0, Atalanta-Alzano 2-0
5a edizione 1997: Atalanta-Vasco de Gama 1-2
6a edizione 1998: Atalanta-Sampdoria 0-1
7a edizione 2000: Atalanta-Milan 2-0
8a edizione 2001: Atalanta-Borussia D. 5-3 ai rigori
9a edizione 2002: Atalanta-Real Sociedad 8-7 ai rigori
10a edizione 2003: Atalanta-Udinese 5-2 ai rigori
11a edizione 2004: Atalanta-Sampdoria 4-1 ai rigori
12a edizione 2006: Atalanta-Sampdoria 5-6 ai rigori
13a edizione 2007: Atalanta-Malines 1-0
14a edizione 2008: Atalanta-Goteborg 4-0
15a edizione 2009: Atalanta-Hull City 5-3 ai rigori
16a edizione 2010: Atalanta-Siviglia 1-2
17a edizione 2011: Queens Park-S. Braga 1-0, Atalanta-S. Braga 1-3 ai rigori, Atalanta-Queens Park 3-4 ai rigori
18a edizione 2012: Atalanta-Udinese 1-0
19a edizione 2013: Atalanta-Udinese 5-1
20a edizione 2014: Atalanta-Nantes 4-3 ai rigori
21a edizione 2015: Atalanta-Shakhtar Donetsk 0-1
22a edizione 2016: Atalanta-Eintracht Francoforte 5-6 ai rigori
23a edizione 2017: Atalanta-Lille 1-0




SuperPapu fino alla fine: l’EuroAtalanta chiude sognando il quarto posto

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-CHIEVO V. 1-0:  PAPUDANCE PER TUTTI, POI L’EUROFESTA

Con un gol dell’uomo-simbolo di questa straordinaria stagione, l’Atalanta si congeda con una vittoria da questo campionato che la proietta alla quota-monstre di settantadue punti in classifica ed al momentaneo quarto posto: solo stasera, al termine di Crotone-Lazio sapremo se i ragazzi del Gasp hanno messo l’ultima ciliegina sulla torta di un torneo dolcissimo che riporta i colori nerazzurri in Europa a distanza di quasi trent’anni. Grande festa ieri in un Comunale gremito in ogni ordine di posto per un match che ha riservato anche i toccanti momenti dei saluti al calcio giocato di due bandiere come Cristian Raimondi e Giulio Migliaccio a cui lo stadio ha dedicato il meritato tributo per il contributo dato negli anni passati sino ad oggi alla nascita di quella che ormai tutti chiamano EuroAtalanta. Ultima di campionato viva solo a tratti, con un Chievo ordinato che nel primo tempo concede solo un paio di occasioni ai nerazzurri che passano in avvio di ripresa con Gomez e rischiano solo una volta nel finale con Gollini autore di una grande parata; palo di Cristante a metà ripresa a negare il raddoppio ai nostri.

Bergamo: infinita, incredibile, insaziabile: non si può che commentare così anche l’ultima partita di questo campionato da fuori di testa di un’Atalanta che fuori di testa ha mandato tutti noi con numeri da far paura che parlano da soli: settantadue punti, ventun vittorie e un quarto posto al momento virtuale che stasera potrebbe diventare realtà se la Lazio non vince a Crotone. Tutto vero, nessuno scherzo, non siamo impazziti: non vi abbiamo raccontato fantasie o pura utopia da metà ottobre quando, dopo la sconfitta con interna con il Palermo i ragazzi del Gasp avevano messo da parte tre punti in cinque partite. Il futuro nero si è presto colorato di un azzurro cielo infinito sino a contornarsi di stelle, quelle dell’Europa che l’Atalanta conquista a distanza di ventisei anni dall’ultima avventura. E, come titolo di coda di una stagione immensa, non poteva che esserci una vittoria, nonostante una settimana di festeggiamenti per giocatori, staff e tifosi, una volta in campo i Papu boys hanno saputo matare pure il Chievo grazie ad un guizzo dell’argentino che arriva così a quota sedici reti in campionato, eguagliando il connazionale German Denis che a Bergamo è rimasto nel cuore di tutti noi.

L'abbraccio a Giulio Migliaccio e Cristian RaimondiIL TRIBUTO A GIULIO MIGLIACCIO E CR77: una partita non banale in nessuno dei suoi argomenti quella di ieri, che tra le cose ha sancito anche la chiusura di carriera di due pilastri come Raimondi e Migliaccio, ora destinati a un futuro societario: magari non protagonisti in questa stagione, ma che sicuramente hanno scritto negli anni passati la storia di quella che è poi diventata l’attuale Atalanta formato europeo; negli anni meno importanti, nelle partite dove c’era da gettare il cuore oltre l’ostacolo e dove era richiesto cuore e grinta più che tecnica e qualità loro erano lì a fare la differenza. L’applauso di tutto lo stadio, la coreografia della curva a loro dedicata, i ringraziamenti toccanti di due ragazzi semplici che si sono conquistati l’affetto e il cuore di una tifoseria che ha così iscritto il loro nome tra le bandiere ed i simboli di questa società. Difficile potersi dimenticare di loro che adesso sono parte della storia ultracentenaria della società Atalanta.

La spettacolare coreografia della Curva PisaniLA PARTITA: festeggiamenti a parte (di cui continueremo a parlare ampiamente nel prossimo pezzo) dobbiamo anche raccontare il match contro il Chievo. Gasperini (come già ricordato sopra) concede la passerella a Cristian Raimondi, bergamasco e atalantino doc, che a 36 anni appende le scarpette al chiodo lasciando fuori Spinazzola, così come Kessie, a cui viene preferito Cristante mentre trovano conferma tutti gli altri titolari della storica cavalcata verso l’Europa con l’eccezione dell’infortunato Berisha. Qualche cambio anche per Maran nel Chievo dove mancano gli squalificati Castro e Radovanovic, chance così per il giovane Depaoli da interno di centrocampo e De Guzman da play con in porta Seculin e non Sorrentino. La Dea inizia col piglio giusto, trascinata dalla splendida cornice di pubblico, con tanto di coreografia dedicata alla conquista dell’Europa. I ritmi sono alti per essere l’ultima stagionale: la prima occasione da gol è tuttavia degli ospiti con un rasoterra di De Guzman, sul quale Gollini si distende bene, deviando in corner. La risposta nerazzurra è affidata al solito Papu Gomez: serpentina e destro al minuto ventisette che Seculin respinge; poi Raimondi crossa per l’accorrente Conti che colpisce al volo e stavolta è più agile la parata per il portiere del Chievo. Dieci minuti dopo, ancora Gomez ci prova su punizione e palla fuori di un soffio. Un minuto di recupero e il primo tempo va così ai posteri.

2RIPRESA, LA SBLOCCA IL PAPU: l’Atalanta in avvio di ripresa a spinge con sempre più convinzione: Gasperini inserisce Spinazzola per un concedere la passerella finale all’applauditissimo Raimondi, salutato calorosamente da tutti i compagni, oltre che dal pubblico e al settimo la Dea passa: una geniale imbucata di Cristante manda in porta Gomez, freddo a battere Seculin sul primo palo: gol e PapuDance che risuona in tutto il Comunale per il sedicesimo centro per il Papu in campionato, record personale in A e dalla curva parte il coro “resta a Bergamo”. Chissà…

TANTI SPRECI E UN RISCHIO: cinque dalla mezz’ora Petagna ha la palla del raddoppio, su precisa verticalizzazione di Kurtic, ma Seculin fa muro e tiene in partita i suoi. Che poco dopo ci provano con il neoentrato Kiyine ma Gollini è attento a coprire il suo palo. Dall’altra parte è ancora Seculin a salire in cattedra, allungando sul palo al trentunesimo il diagonale dal limite di Cristante. Ma è a otto dalla fine che il Chievo si crea dal nulla un’occasionissima per pareggiare: Pellissier trova il corridoio per l’avanzata di Spolli, che a tu per tu con Gollini non riesce però a superarlo: molto bravo il portiere nerazzurro a uscire con tempi e modi impeccabili.

FINALE, TOCCA ANCHE A GIULIO: scampato il pericolo, il tecnico atalantino inserisce anche Migliaccio, per la gioia di tutto lo stadio: il Chievo a quel punto non ne ha davvero più e l’Atalanta gestisce con ordine i minuti finali sino al triplice fischio del direttore di gara che chiude la stagione di ambo le contendenti, ma apre la festa del popolo atalantino per il coronamento di un sogno nato praticamente dal nulla e diventata una delle più belle favole recenti del calcio italiano. Per i Papu boys la consapevolezza di aver scritto una pagina storica ma anche di una estate che si annuncia rovente: il calciomercato incombe e le offerte sonanti delle squadre avversarie farebbero vacillare chiunque. Prima di pensare alla prossima stagione però è tempo di far festa davanti a migliaia di tifosi.

Festaaaaaa!!!

IL TABELLINO (e le pagelle):

ATALANTA-CHIEVO VERONA 1-0 (primo tempo 0-0)

RETI: Gomez al 7′ s.t.

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini 7; Masiello 6.5, Caldara 6.5, Toloi 7; Raimondi 6 (dal 5′ s.t. Spinazzola 6.5), Freuler 6.5, Cristante 6.5, Conti 6.5; Kurtic 6.5 (dal 41′ s.t. Migliaccio s.v.); Gomez 7.5 (dal 26′ s.t. Kessie s.v.), Petagna 6.5 – A disposizione: Rossi, Bastoni, Zukanovic, Hateboer, D’Alessandro, Grassi, Mounier, Peüic, Paloschi – All.: Gasperini 8

CHIEVO VERONA (4-3-1-2): Seculin, Cacciatore, Spolli, Cesar, Gobbi; Izco, De Guzman (dal 17′ s.t. Vignato, Depaoli; Bastien; Birsa (dal 26′ s.t. Kiyine), Inglese (dal 1′ s.t. Pellissier) – A disposizione: Sorrentino, Bressan, Gakpe’, Isufaj, Pogliano, Sardo, Frey, Troiani, Rabbas – All.: Maran

ARBITRO: Celi di Bari

NOTE: gara di andata: Chievo V.-Atalanta 1-4 – spettatori: 18mila circa – ammoniti: Caldara (A) – calci d’angolo: 6-5 per l’Atalanta – recuperi: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Altro che pancia piena, l’Atalanta sbanca anche Empoli: in Europa dalla porta principale!

SERIE A, TRENTASETTESIMA GIORNATA

EMPOLI-ATALANTA 0-1: PAPU BLINDA IL QUINTO POSTO

Un gol del Papu Gomez in avvio regala all’Atalanta la vittoria sul campo dell’Empoli che le consente di blindare il quinto posto dal possibile assalto del Milan: serviva un punto, ma i ragazzi del Gasp dimostrano di non sapersi accontentare e passano con merito in terra toscana in una gara dove i nerazzurri risultano superiori in ogni punto del campo ma si concedono anche qualche calo di tensione di troppo che, fortunatamente, non porta a conseguenze irreparabili contro un Empoli generoso ma in difficoltà per tutto il match. Primo tempo che, oltre al gol del Papu, regala davvero poche emozioni mentre nella ripresa i ragazzi del Gasp provano subito a chiudere la gara in un paio di occasioni ma ringraziano poi superMasiello che salva due volte sulla linea nel giro di pochissimi secondi quella che è la più clamorosa occasione dei padroni di casa; finale in controllo  della Dea che nel finale spreca anche due clamorose palle per il raddoppio con Conti prima e Paloschi poi ma va bene così. E’ quinto posto, con la Lazio (quarta, ma che deve ancora giocare) distante una sola lunghezza ad una giornata dalla fine: questo campionato ce lo ha insegnato… sognare non costa nulla!

Empoli: l’ultimo passo da compiere e poi potrà davvero essere festa completa: un ultimo ostacolo che è rappresentato da un punticino che darebbe all’Atalanta la conferma matematica di quel quinto posto che non rappresenta solo eguagliare il miglior piazzamento in campionato nella centenaria storia nerazzurra, ma anche evitare i due turni preliminari per l’accesso all’Europa League. Già, perchè se abbiamo in lungo e in largo celebrato il ritorno in Europa di Bergamo e dei tifosi atalantini, per evitare l’insidia dei primi due turni di coppa con inizio a fine luglio ed approdare subito ai gironi che prenderanno il via a settembre ai ragazzi del Gasp basta un pari o una vittoria ad Empoli oppure che il Milan non superi il Bologna per poter mettere la ciliegina sulla torta a questa straordinaria stagione. Occhio però ai toscani, che si sono ritrovati in piena bagarre-salvezza dopo l’incredibile rincorsa del Crotone nelle ultime giornate che ha inguaiato proprio l’Empoli (distante un punto ) e il Genoa (a due lunghezze dai calabresi).

GIOCANO I TITOLARISSIMI: conscio dell’importanza della gara, mister Gasperini non concede spazio ad alcun turnover, schierando la miglior formazione possibile con i soli Gollini (in porta per l’infortunio accorso a Berisha che gli farà saltare le ultime due di campionato) e Kurtic (al posto di Cristante) unica variazione rispetto all’undici che ha pareggiato con il Milan sabato scorso con in avanti i soliti Petagna e Gomez, fresco di convocazione in nazionale Argentina. Nei padroni di casa c’è  l’esperienza di Maccarone al fianco di Pucciarelli in attacco con Martuscello che sceglie Buchel in mezzo e recupera Mchedlidze che però parte dalla panchina.

EUROPAPU LA SBLOCCA: buona la cornice di pubblico al Castellani con la società che, vista l’importanza della gara, ha optato per prezzi popolari che hanno portato in gran numero i tifosi toscani allo stadio con il match che prende il via e, tra i nerazzurri, spiccano le teste biondo platino di Conti e Freuler ed i capelli quasi rasati di Caldara: cosa non si fa per l’Europa…! Spingono subito dalle prime battute i padroni di casa, ma al primo vero break l’Atalanta riesce a sbloccarla con il suo uomo-simbolo di questa straordinaria stagione, quel Papu Gomez che carica il tiro dal limite dell’area e fa centro anche con la complicità del portiere Skorupski apparso non impeccabile nell’occasione.

GASP RICHIAMA I SUOI: l’Empoli prova subito a reagire al gol subito e si rende pericoloso al diciottesimo quando, sugli sviluppi di una punizione di Maccarone, prova la conclusione Bellusci con la sfera che esce sul fondo non di molto. Tensione evidente in casa toscana, ne è prova al ventiduesimo un battibecco piusttosto vivace tra Conti e Pasqual, con Kessie che si inserisce nella discussione e l’arbitro che risolve la questione ammonendo i primi due. Tanti errori da ambo le parti con Gasperini che si imbestialisce per alcune palle gestite in maniera troppo superficiale dai suoi che tornano a farsi vedere a due dalla mezz’ora con un doppio tentativo di Freuler che viene respinto in corner da Skorupski. Primo tempo che non riserva tantissime emozioni da li in avanti, con l’orologio che scorre velocemente sino al fischio del direttore di gara che, dopo un minuto di recupero, manda le squadre al riposo con i ragazzi del Gasp avanti grazie al gol di Papu Gomez.

LA DEA MOSTRA I MUSCOLI: prende il via la ripresa con gli stessi undici nerazzurri che hanno chiuso la prima parte di gara e con i nerazzurri che provano in avvio a chiudere definitivamente i conti andando ad un passo dal raddoppio al settimo quando Gomez scappa via e mette in mezzo in area un vero e proprio cioccolatino per Kurtic che conclude ma trova la grande opposizione di Skorupski che evita il raddoppio ai nerazzurri che sfioreranno nuovamente il gol un minuto dopo quando Kessie apre per Petagna che smarca poi ancora il Papu la cui conclusione è deviata in angolo.

MASIELLO SUPEREROE!: l’Empoli che era rimasto sin li a guardare in questa ripresa, a ridosso del quarto d’ora confeziona una doppia, clamorosa occasione per trovare il pari con Maccarone che riesce a liberarsi in area sulla sinistra, serve El Kaddouri con la porta sguarnita, primo tiro respinto da Masiello, secondo tiro che sembra entrare in porta, ma ancora Masiello interviene miracolosamente e allontanta il pallone.

CONTI SCIUPONE: primo cambio per mister Gasperini che arriva al venticinquesimo con Kessie che lascia il campo al posto di Grassi; il caldo si fa sentire in campo con il ritmo che cala vistosamente in una ripresa sin qui comunque vivace: alla mezz’ora tocca anche a Paloschi entrare in campo al posto di un esausto Petagna. E proprio il neo entrato confeziona un pericolosissimo contropiede per i nerazzurri a cinque dalla fine, pallone rasoterra in area per Conti che manda alle stelle l’occasione per chiudere la partita.

QUINTO POSTO BLINDATO!: a quattro dalla fine l’Empoli ci prova su punizione con Pasqual ma Gollini controlla agevolmente il tentativo del giocatore toscano in un finale di gara in cui nessuno è ancora l’Atalanta a cercare il raddoppio in pieno recupero con Paloschi, che fallisce a tu per tu con il portiere una facilissima occasione. Poco cambia però per i ragazzi del Gasp che con questo successo blindano il quinto posto e si assicurano l’accesso diretto ai gironi di Europa League. Serviva un punto, ne sono arrivati tre con il quarto posto che (per ora, la Lazio giocherà questa sera) è li, distante solo un punto…

IL TABELLINO:

EMPOLI-ATALANTA 0-1 (primo tempo 0-1)

RETE: Gomez al 13′ p.t.

EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic (al 5′ s.t. Dimarco), Buchel (33′ p.t. Diousse), Croce; El Kaddouri; Pucciarelli (al 20′ s.t. Thiam), Maccarone – A disp.: Pelagotti, Zambelli, Veseli, Barba, Cosic, Zajc, Tello, Marilungo, Mchedlidze – Allenatore: Martusciello

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Kessie (al 25′ s.t. Grassi), Freuler, Spinazzola (dal 38′ s.t. Hateboer); Kurtic; Petagna (al 33′ s.t. Paloschi), Gomez – A disp.: Rossi, Zukanovic, Raimondi, Bastoni, Cristante, D’Alessandro, Migliaccio, Pesic, Mounier – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Valeri di Roma

NOTE: gara di andata: Atalanta-Empoli 2-1 – spettatori: 17mila circa – ammoniti: Pasqual, Buchel, El Kaddouri (E); Conti, Masiello (A) – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.