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SERIE A, L’ANTICIPO DELLA DICIANNOVESIMA GIORNATA: i nerazzurri cedono il passo alla capolista che passa nella ripresa dopo aver colpito due legni nel primo tempo: i gol di Lichtstenier in avvio e di Giaccherini nel finale di secondo tempo relegano i nerazzurri alla terza sconfitta consecutiva contro un avversario apparso davvero più forte. Qualche opportunità in mischia ed in velocità per la squadra di Colantuono che, complessivamente, non punge a sufficienza i bianconeri che vincono 2-0 e si laureano campioni d’inverno.

Bergamo: la notte del Comunale, che propone il secondo degli anticipi dell’ultima di andata, propone ai nerazzurri di mister Colantuono l’ennesimo terzo grado e, dopo il Milan un paio di settimane fa, è il turno della Juventus capolista fare visita a Bergamo per una partita da tutto esaurito allo stadio con grande entusiasmo in città per l’arrivo della Vecchia Signora del calcio italiano che, dopo anni con più bassi che alti, arriva da imbattuta alla sfida con i nerazzurri e da capolista solitaria.

Serve la perfezione: consapevoli della forza dell’avversario, i nerazzurri sanno bene che, per uscire indenni dalla sfida con i bianconeri servirà una grande prova di gruppo e di carattere, un segnale importante da ricercare anche dopo le due sconfitte consecutive rimediate con Milan e Lazio all’inizio di questo 2012.

La Signora e il Conte: intrecci e ricorsi più o meno storici si sprecano per una sfida che ha sempre qualcosa di speciale per i tifosi atalantini e questa volta gli occhi non potranno che essere puntati sul ritorno a Bergamo di Antonio Conte dopo la sventurata avventura sulla panchina nerazzurra un paio di anni fa ed un rapporto con la tifoseria che non è mai stato idilliaco ed è generato fino alle dimissioni dell’attuale tecnico bianconero che non evitarono però a fine campionato la retrocessione in B dell’Atalanta. Dopo la missione-promozione al Siena lo scorso anno in B, Conte arriva al grande salto con la chiamata alla Juventus la scorsa estate e, sino ad oggi, la mossa è apparsa vincente con una squadra ad oggi ancora imbattuta e che si presenta da capolista solitaria al Comunale.

La scalata di Merelli: un minuto di silenzio prima dell’avvio del match in ricordo dell’alpinista Mario Merelli, scomparso all’età di quarantanove questa settimana e ricordato dai tifosi nerazzurri con un bellissimo striscione.

Brividi e palo: parte forte la squadra di Conte che inizia sin da subito a mantenere l’iniziativa ed al terzo ha già subito la prima buona opportunità nata da un traversone da destra di Pepe, Matri anticipa Ferri, ma la sua deviazione è alta. Cinque minuti più tardi il pericolo è ancora bianconero per l’Atalanta quando Marchisio ruba palla a Padoin e smarca sulla destra Pepe che entra in area e scocca un diagonale rasoterra destinato non lontano dal palo alla destra di Consigli. La squadra di Colantuono risponde al decimo minuto con una conclusione sporcata di Bonaventura che consente a Buffon di compiere la prima parata (agile) dell’incontro. Le avanzate bianconere sono davvero pericolose come quando, un minuto dopo l’azione dei nerazzurri, sugli svuiluppi di una punizione calciata da Pirlo, si crea una mischia in area atalantina, rasoterra di Barzagli e Consigli tocca la palla di quel tanto da deviare sul palo e in corner. Ancora Consigli protagonista con una bella parata su Vucinic subito dopo il legno colpito dalla Juve.

C’è anche la Dea: dopo un avvio decisamente sofferto, col passare dei minuti Denis e compagni prendono le misure alla forza bianconera e provano a mettere in difficoltà la capolista: al ventiduesimo i nerazzurri battono corner da sinistra con Moralez, Schelotto non riesce a concludere subito e alla fine una rovesciata di Ferri (che nell’occasione rimedierà un taglio alla testa, fortunatamente subito curato con un vistoso turbante di garza) è parata senza problemi da Buffon.

Dopo il palo, la traversa: la Juve riprende a macinare gioco poco dopo la mezz’ora ed i nerazzurri tornano ad andare in difficoltà; prima è De Ceglie a colpire di testa sopra la traversa una punizione di Pirlo, poi è Pepe ad involarsi sulla destra e concludere, Consigli respinge e Ferri riesce a spazzare in angolo. A tre minuti dall’intervanno la Juventus colpisce il secondo legno del match andando a concludere da lontano con Vidal e Consigli (leggermente fuori dai pali) riesce a deviare quel tanto che basta per mandare la sfera sulla traversa. La risposta dei nerazzurri è affidata ad una bella ripartenza di Schelotto che offre palla a Denis che, al volo, colpisce la sfera mandando sul fondo la sfera anche se è da apprezzare il gesto tecnico del bomber atalantino che è anche l’ultima emozione di un primo tempo che si chiuderà di li a poco con le due squadre ancora ferme sullo 0-0.

Stesso copione: cambio in casa Juve in avvio di ripresa, Conte opta per Giaccherini al posto di Marchisio (non al meglio già prima del match) mentre Colantuono mantiene l’undici che ha concluso la prima parte di gara. Matri va al tiro al secondo minuto, dopo il passaggio di De Ceglie, e la palla colpisce l’esterno della rete. Come in avvio di partita, anche nel secondo tempo la squadra di Conte prova ad iniziare subito a tutta per cercar di sorprendere l’Atalanta. Break dei nerazzurri al settimo con un colpo di testa di Peluso da spiovente in area bianconera e parata agevole di Buffon.

Passa Lichtsteiner: purtroppo per i nerazzurri, il forcing bianconero stavolta produce i suoi frutti al decimo della ripresa quando la squadra di Conte passa in vantaggio grazie ad un lungo traversone da sinistra di Pirlo e Lichtsteiner, sul secondo palo e non contrastato da Bonaventura, incorna in rete da due passi il punto dell’1-0.

Reazione e pericoli: l’Atalanta prova a scuotersi (Colantuono inserisce Marilungo per Bonaventura) e si riversa sin da subito nella metà campo bianconera andando a pressare gli avversari e guadagnando anche un paio di corner consecutivi, con Denis che ci prova di testa e la palla sorvola la traversa. Clamorosa è invece l’occasione che capiterà pochi minuti più tardi a Matri che, complice un liscio di Ferri, si presenta davanti a Consigli e tenta di scavalcarlo con un pallonetto che esce di un nulla e finisce sul fondo.

Chiellini a modo suo: la Juve prova a gestire il match, l’Atalanta tenta di rubare palla e provare a creare pericoli quando il match entra nelle sue fasi finali ed i nerazzurri protestano poco prima della mezz’ora per una trattenuta in area di Chiellini su Denis con l’argentino che protesta parecchio per il contrasto, non dei più puliti sicuramente, del difensore bianconero. I bianconeri rispondono con una ghiotta occasione per il neo entrato Marrone che sfiora il raddoppio su cui Consigli sfodera una prodezza.

Giaccherini fa bis: dopo l’ennesima prodezza, Consigli non può nulla al trentasettesimo quando la Juve confeziona l’azione che porta al raddoppio e che, di fatto, mette il match in ghiaccio per gli uomini di Conte: pallone che da Marrone giunge a Giaccherini che, al volo, dal cuore dell’area, fredda Consigli.

Sussulti finali: poco da dover raccontare di questo finale di gara ormai decisa, con i nerazzurri che attendono il fischio finale (che arriverà dopo quattro di recupero) che avvicina Denis e compagni al terzo stop consecutivo per un girone di andata che si chiude così a quota venti punti (ventisei virtuali)

Non c’è due senza tre: si poteva prevedere prima della sosta Natalizia, il trittico di inizio anno formato da Milan-Lazio-Juve poteva far presagire anche ad eventuali tre sconfitte che, purtroppo si sono materializzate come tali e, curiosamente, con lo stesso punteggio: tre volte l’Atalanta ha perso, entrambe le volte per 2-0; sei gol subiti, nessuno all’attivo, pochi pericoli creati complessivamente, squadra che sembra risentire di un calo fisico che sembra evidente. Momento difficile, insomma, non possiamo nemmeno girarci molto intorno: una difesa coi cerotti ed un attacco che fa cilecca quando Denis non è al top sono un segnale importante per una squadra che ora deve provare a rialzare la testa perchè il gruppo deve venir fuori proprio in questi momenti. Siamo tutti un po’ abbacchiati e con il morale certamente non alle stelle, anche i tifosi devono fare quadrato per non mollare e continuare a credere in questa squadra che, ci auguriamo di cuore, saprà reagire al meglio in questo 2012 il cui inizio è davvero da dimenticare. Forza ragazzi!

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