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SERIE A, TREDICESIMA GIORNATA: questa volta è davvero una beffa quella a cui i nerazzurri vanno incontro subendo il pareggio a pochissimi secondi dalla fine dopo un grandissimo secondo tempo in cui la squadra di Colantuono mette alle corde il Napoli, con un grandissimo Denis, prima colpisce una traversa clamorosa e poi va a segno al quarto d’ora. L’assedio sterile dei partenopei produce solo qualche grattacapo alla difesa atalantina fino al terzo di recupero quando una palla rimpalla in area nerazzurra e Cavani è il più lesto a mettere dentro un 1-1 che è una beffa davvero immeritata per quanto fatto dai ragazzi di Colantuono in questa partita.

Bergamo: a caccia di continuità, e per stupire ancora. Questo è il grido che precede la sfida tra Atalanta e Napoli, due squadre in salute che si affrontano nella notte del Comunale, in un matche che deve e vuole promettere spettacolo. I nerazzurri di Colantuono, dopo il pareggio di Siena con più di qualche rammarico, vanno ancora una volta a caccia di punti preziosi per una classifica che, senza penalizzazione, sarebbe addirittura superiore a quella di un Napoli che va sulle ali dell’entusiasmo dopo l’impresa di Champions contro il Manchester e punta sulla forza di Cavani, l’eroe della notte di coppa, per fare male alla difesa atalantina dove non c’è Daniele Capelli, infortunatosi ai legamenti in quel di Siena, per lui sei mesi di stop ed un grosso augurone per una pronta guarigione.

Ricordando Yara: un bellissimo e toccante striscione viene riportato in curva quando un anno fa erano giorni questi in cui Yara Gambirasio scopariva dai dintorni di Brembate Sopra per essere ritrovata morta diversi mesi dopo: “Dodici mesi di lacrime, sofferenza, dolore e solidarietà… A quei criminali togliete la libertà: fatelo per la famiglia, fatelo per la città” è il grido dei tifosi atalantini, ma probabilmente di un po’ tutti noi, che ricerchiamo ancora oggi giustizia per questa tragedia che ancora non conosce il volto di colui o coloro che l’hanno messa in atto.

Un minuto per Messina: rigoroso il minuto di silenzio in ricordo dell’ennesima alluvione di quest’anno, stavolta dopo Genova è toccato a Messina farne le spese con morte e devastazione: anche il mondo del calcio porta il rispetto alle vittime dell’ira della natura.

Fase di studio: inizio molto tirato del match, con le due squadre che si temono ed il ritmo che rimane blando ma in un paio di circostanze prima il Napoli guadagna una punizione con Pandev che finirà in nulla e stessa sorte avrà un tentativo di Schelotto di operare un traversone in mezzo all’area per la risposta atalantina. Prima conclusione della partita di Dzemaili al minuto dodice che altro non è che una telefonata per Consigli che blocca facilmente.

Consigli pronto: le avanzate di Zuniga tendono a mettere in difficoltà la marcatura di Peluso, ed al ventesimo il centrocampista partenopeo lascia partire un tiro-cross che si direziona in porta e Consigli è prontissimo nell’intervento che evita guai peggiori. I nerazzurri fanno molta fatica ad impostare azioni degne di nota, con gli ospiti che sono bravi a mantener il possesso ed avanzare pericolosamente.

Risposta-Atalanta: i nerazzurri trovano il break poco dopo il ventesimo quando provano a spezzare il continuo possesso palla partenopeo con un paio di iniziative offensive che portano alla prima conclusione in porta firmata da Denis di testa, troppo debole per creare problemi a De Sanctis. Ancora il Tanque nerazzurro ci prova, stavolta da lontano, al venticinquesimo, ma la sorte è sempre la stessa, tra le braccia del portiere napoletano. Nerazzurri più pimpanti, non creano grandi pericoli ma riescono a crear qualche grattacapo al Napoli: al trentaquattresimo ci prova anche  Carmona dalla distanza, palla che finisce a De Sanctis.

Scintille finali: qualcosina di più il primo tempo lo offre nei minuti finali con i nerazzurri che ci provano nuovamente con un traversone da destra di Schelotto, Peluso non ci arriva per un pelo e Denis in rovesciata manda alto, mentre poi è il turno del Napoli spedire alta una punizione da posizione interessante precedentemente conquistata. Ultime polveri bagnate di un primo tempo che, con una conclusione alta di Cavani dopo un liscio di Manfredini, chiude un primo tempo, tutto sommato, al di sotto delle aspettative.

Carmona di un nulla: non ci sono stati cambi nel corso dell’intervallo e le due squadre riprendono il gioco con gli effettivi ventidue che hanno chiuso la prima parte del match. L’Atalanta costruisce da subito una ghiottissima opportunità per sbloccare il match nel giro di nemmeno un minuto: staffilata da fuori area di Carmona, a conclusione di una bella ripartenza nerazzurra, con la palla che sibila vicino all’incrocio dei pali alla sinistra di un De Sanctis decisamente fuori causa. Una manciata di minuti più tardi un’altra ghiotta opportunità per i nerazzurri, stavolta sui piedi di Padoin che spedisce alto da buona posizione un pallone arrivato da uno splendido cross di Peluso inizialmente respinto dalla difesa partenopea. Napoli che risponde al dodicesimo con una bella incursione del solito Zuniga che combina con Hamsik, entra in area e trova la tempestiva uscita di Consigli sul suo tentativo di traversone.

Tanque sulla traversa: l’immagine dell’incredibile stato di forma di German Denis è data al quattordicesimo quando, da un innocuo traversone in area, il bomber nerazzurro si avvita in area e scarica una conclusione potentissima che sbatte sulla traversa della porta di De Sanctis e rimbalza in campo facendo saltare dai seggiolini il pubblico del Comunale per gesto tecnico davvero impressionante del carrarmato nerazzurro.

Tanque nel sacco: prese le misure prima, è solo questione di minuti per il bomber nerazzurro per andare a giocar un brutto scherzetto alla sua ex squadra perchè al minuto diciannove sull’assist di Moralez, Denis entra in area sulla destra e fulmina il portiere con un preciso diagonale rasoterra portando avanti l’Atalanta e facendo esplodere il Comunale.

Lo scugnizzo arrabbiato: il Napoli prova subito a reagire, il gol subito scuote Mazzarri in panchina che prova sin da subito la contromossa e, dopo aver inserito Lavezzi prima del gol di Denis, aggiunge Maggio agli ormeggi dei partenopei, decisi a caricare a testa bassa con i nerazzurri che attendono per poi tentare l’offensiva in contropiede. Cavani e Lavezzi hanno un paio di buone opportunità per andare a concludere ma la difesa nerazzurra riesce a far muro e, va anche in contropiede al ventiseiesimo con Cigarini che lancia Schelotto con De Sanctis che deve uscire dalla propria area per evitare guai peggiori ed intervenire con i piedi.

Sofferenza infinita: dentro anche Santana ed il Napoli tenta il tutto per tutto, i nerazzurri si preparano ad un quarto d’ora teso e di sofferenza per portare al traguardo una vittoria che sarebbe importantissima quanto prestigiosa: partenopei che attaccano come al trentaquattresimo su punizione di Lavezzi, stacco in area di Campagnaro e Masiello è determinante nella deviazione in corner sui cui sviluppi è bravo Consigli ad uscire con i pugni e sbrogliare la matassa. Occasione per Schelotto al trentottesimo, ma il levriero nerazzurro arriva col fiato corto al momento di dover provare a concludere in porta e l’azione sfuma.

Ancora maledetto finale: l’arrembaggio del Napoli tiene col fiato sospeso i tifosi nerazzurri che vivono come un vero e proprio conto alla rovescia l’avvicinarsi del novantesimo minuto e quando l’arbitro Orsato decreta in tre i minuti di recupero parte il countdown tra paura, gioia, e stati d’animo contrapposti l’uno con l’altro in un mix di adrenalina pura per i tifosi della Dea. Standing ovation per German Denis che lascia spazio a Gabbiadini ad un minuto e mezzo dalla fine mentre lo stadio inizia a trattenere il fiato per gli ultimi secondi che separano l’Atalanta dall’impresa ma il grido resterà chiuso in gola perchè proprio quel cambio agevolerà un ulteriore recupero-extra che porterà all’ultimo assalto del Napoli che si rivelerà, purtroppo, vincente: Cavani è il nome della tremenda beffa per i ragazzi di Colantuono; il bomber si ritrova solo davanti a Consigli dopo un batti e ribatti in area con Bonaventura a tenerlo in gioco e devia il pallone in rete: 1-1, la beffa è servita nella maniera più incredibile e crudele. Il calcio è anche questo, bello e crudele, giusto solo a volte, e spesso beffardo lasciando tanto amaro in bocca: questa sera ne è stata la chiara dimostrazione. Che peccato…

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