Tempo di lettura: 6 minuti

UN GRAZIE DI CUORE A TUTTA LA GENTE CHE CI SEGUE DA SEMPRE

Cari amici lettori,EuroAtalanta
certo che, da quando nel lontano 1999 chi vi scrive ha deciso di avventurarsi in questa incredibile avventura web, ne abbiamo viste davvero tante: abbiamo gioito per una vittoria, disperati per sconfitte a volte meritate e a volte brucianti, abbiamo vissuto sulla nostra pelle la rabbia e la delusione per delle retrocessioni, ma ci siamo sempre prontamente rimboccati le maniche per riprenderci quanto prima il paradiso perduto della Serie A che, a sua volta, ci ha regalato emozioni forti ed anche sane incazzature che fanno parte di questo meraviglioso sport chiamato calcio.

Devo essere sincero, faccio parte di quella maggior parte di voi che non si sarebbe mai aspettato nulla del genere, sono da sempre stato una persona molto cinica, che amava la certezza dei numeri più che i sogni, che badava al sodo e per cui l’inizio di ogni Andrea Conti, protagonista anche lui della cavalcata nerazzurra con 8 golcampionato di serie A disputato dalla nostra Atalanta era per me la rincorsa alla “fatidica” soglia media dei quaranta punti per centrare quello scudetto che per noi, per la nostra realtà, si chiama salvezza: c’è da dire che negli ultimi campionati ci si era in un modo o nell’altro già abituati più che bene con il traguardo raggiunto quasi sempre in scioltezza e senza particolari patemi. L’avvio di questa stagione aveva invece fatto temere a tutti il peggio: tre punti in cinque partite, quattro sconfitte e un gioco che pareva latitare in ogni reparto con un mister già sulla graticola e, mi ci includo anche io all’elenco di coloro che non avevano capito il progetto tecnico del Gasp, altro grande insegnamento di questa stagione al nostro calcio: lo ho fatto più volte e non posso che ribadire le mie scuse a questa persona in cui io come molti a metà ottobre non nutrivo più fiducia, ma che la società aveva capito che invece potesse tramutarsi nella nostra guida tirando dritto con lui e lasciandogli carta bianca su tutto consentendogli di portare in un solo anno quell’evoluzione di calcio e mentalità che la Bergamo calcistica cercava da anni. Giù il cappello davanti a questo signore che sta in panchina, ma anche a questa società a cui forse in troppi non hanno avuto fiducia come si dovrebbe in questi anni perchè secondo molti bisognava “alzare l’asticella” come se fosse facile come accendere e spegnere la luce in casa propria: il bello di questa stagione sta nascosto proprio qui, in tutto questo evolversi inaspettato delle situazioni che hanno portato in alto, in altissimo l’asticella di un’Atalanta che torna in Europa dopo ventisei anni.

EUROPA ECCOCI!: l’Atalanta dei giovani senza paura, ma anche dei vecchietti che hanno accompagnato questi ragazzi nel loro La spettacolare coregografia dedicata a Raimondi e Migliaccioincredibile processo di crescita che ha portato quello che sembrava un sogno celato tra le fantasie di noi tifosi a diventare realtà: molte delle persone viste ieri sugli spalti, un po’ come me, la Dea in Europa la hanno vista forse in videocassetta o su qualche video storico di Youtube: adesso invece possiamo metterci comodi e goderci a pieno questo sogno da settembre, quando potremo davvero toccare con mano quello slogan “Europa, eccoci” che per ora lo ha certificato solo la classifica del campionato e le magliette celebrative preparate dalla società che stanno andando a ruba.

IMG_3193ALLO STADIO COME IN FAMIGLIA: l’aria di festa che si respirava ieri allo stadio, per le vie della città prima e dopo la partita era e rimarrà qualcosa di incredibile, indelebile per chi come me, negli ultimi anni ne ha viste un po’ di tutti i colori ed ora può godersi in tutta serenità e senza assilli particolari questo traguardo storico: il bello di questo sport (e che in molti tendono a non raccontare perchè, probabilmente, non fa notizia) è che lo stadio diventa una grande famiglia dove tutti fanno festa e la gente che, fino ieri conoscevi solo perchè sono dei nostri fedelissimi della nostra pagina Facebook o ci conoscono anche solo per sentito dire, ti fanno subito sentire uno di loro: per questo la gioia per questo successo insperato quando magnifico va dedicata proprio a tutte queste persone che seguono i miei racconti delle partite, che esprimono la loro opinione senza mancare a volte di un sano confronto di idee sempre civile e nei toni adeguati a quello che, in sostanza, è solamente un gioco che dovrebbe unire e mai dividere.

Allo stadio in compagnia di Laura, Aaron e suo figlio
Allo stadio in compagnia di Laura, Aaron e suo figlio

I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: ieri allo stadio sono stato accompagnato da Laura, persona che conoscevo da una vita attraverso i social e che ho personalmente incontrato ieri, dall’amico Fabio di Palermo, compagno di mille avventure ed a cui devo un grande merito: ha iniziato a parlarmi di Europa probabilmente dagli anni della serie B ed ho sempre ammirato di lui proprio questa determinazione nel credere che, prima o poi, la stagione giusta sarebbe arrivata ed ha avuto ragione lui. Ho avuto il piacere anche di incontrare Aaron e suo figlio allo stadio che arrivavano da Torino (mica dietro l’angolo) e non si volevano perdere la festa per la Dea che vola in Europa; ma, a proposito di distanze incredibili, ho conosciuto anche l’incredibile storia di Andrea, ragazzo della provincia di Mantova che vive e lavora a Barcellona e che ieri non ha voluto rinunciare anche lui a questo evento atteso da una vita per il

Qui al termine della partita con gli amici Fabio, Andrea ed i grandissimi Andrea Conti e Alberto Grassi
Qui al termine della partita con gli amici Fabio, Andrea ed i grandissimi Andrea Conti e Alberto Grassi

popolo atalantino. Li ringrazio anche per avermi aiutato a vincere un po’ la timidezza di fronte ai nostri beniamini che abbiamo incontrato fuori dallo stadio e a cena poichè il sottoscritto se la cava benino con la tastiera e le parole, ma è una persona piuttosto sulle sue e molto timida! Un ultimo pensiero, ma non certo meno importante, anche per la amica Pelko, nerazzurra dalla nascita e anche mia compagna d’avventura in diversi viaggi in giro per l’Europa quando decidevo di prendermi anche io qualche momento di riposo ed a cui sono legatissimo.

I NOSTRI RAGAZZI BUONI COME IL PANE: sembra banale, ma l’ultimo e doveroso ringraziamento va proprio ai nostri ragazzi che si sono dimostrati campioni in campo, ma soprattutto fuori: ho avuto il piacere di conoscere alcuni di loro ieri sera nell’immediato dopo gara per raccogliere foto ed autografi di rito, ma anche nel seguito quando mi sono praticamente ritrovato a cenare nello stesso ristorante dove erano presenti anche alcuni di loro che non si sono minimamente sottratti a scambiare quattro parole, a ricevere i complimenti da parte di un po’ tutti noi ed a scattare nuove fotografie in nostra compagnia: cito in particolare Andrea Conti,

Piccolo collage delle foto scattate ieri fuori dallo stadio e al ristorante con i nostri campioni
Piccolo collage delle foto scattate ieri fuori dallo stadio e al ristorante con i nostri campioni

Alberto Grassi, Remo Freuler e Rafael Toloi giusto per nominare i ragazzi che mi sono rimasti più impressi per la loro semplicità e genuinità a testimonianza del fatto che anche loro si sono immedesimati al meglio nella mentalità bergamasca dove i grandi traguardi raggiunti non fanno montare la testa a nessuno ma, anzi, confermano ancora una volta come questi ragazzi sono semplicemente persone come noi: perchè l’Europa non è solo per gente da caviale e champagne, dalla prossima stagione ci sarà spazio anche per una banda di ragazzi scatenati che proveranno a scrivere una nuova pagina di storia dopo aver frantumato tutti i record possibili della pluricentenaria storia della nostra amata Atalanta.

Un abbraccio a tutti e… FORZA ATALANTA!

Luca Rossi

Loading