Tre grattugiate di parmigiano lanciano l’Atalanta al quinto posto!

SERIE A, VENTINOVESIMA GIORNATA

PARMA-ATALANTA 1-3: VITTORIA IN RIMONTA PER LA DEA

Vittoria pesantissima e in rimonta per un’Atalanta che sbanca il Tardini e vola temporaneamente al quinto posto in classifica: Dea che, seguita da oltre quattromila tifosi giunti in Emilia da Bergamo, inizia nel peggiore dei modi il match andando sotto a causa di uno svarione di Pasalic che regala a Gervinho il pallone che vale l’1-0 per il Parma; poi la squadra del Gasp inizia a prendere campo, sfiora il pari prima e poi lo trova proprio con lo stesso Pasalic che si fa così perdonare l’erroraccio iniziale. Nel finale di primo tempo Gollini è decisivo due volte con due interventi strepitosi che consentono ai nerazzurri di chiudere in parità la prima frazione. Nella ripresa la musica cambia, Gomez scheggia la traversa in avvio e poi si scatena mettendoci lo zampino in entrambe le azioni che portano al ritorno al gol di Zapata che, con una doppietta nell’ultimo quarto d’ora, stende i ducali e trasforma in una bolgia nerazzurra il Tardini. Tre punti pesantissimi in una settimana molto importante con tre match in sette giorni che inizia nel migliore dei modi.

Parma: l’Atalanta regala una prova di forza e di coraggio, va a prendersi tre punti in trasferta contro il Parma e ribadisce per l’ennesima volta che quel in quel sogno chiamato Europa League i nerazzurri credono, eccome! Pasalic e due volte Zapata ribaltano il risultato, dopo che gli emiliani sono passati in vantaggio con Gervinho proprio su errore del croato nerazzurro in fase di disimpegno. Ma la banda del Gasp non perde la testa e con calma e consapevolezza dei propri mezzi la ribalta, con una ripresa di forza e qualità che manda K.O. i ducali.

I SOLITI INIZI DELLA DEA…: la partita è da subito bella e gradevole, non c’è un attimo di tregua, azioni da una parte e dall’altra: il Parma però proprio in avvio, ha le energie e la volontà di non lasciarsi sopraffare e di ribattere colpo su colpo: e proprio in un’occasione di ripartenza va in vantaggio: Pasalic dorme (ma si riscatterà più tardi), Scozzarella gli ruba il pallone e lo serve immediatamente a Gervinho che vola verso l’area: il tiro è preciso e Gollini non può che inchinarsi.

RISVEGLIO NERAZZURRO: l’Atalanta, tuttavia, è squadra solida, testarda e comincia a costruire trame che mettono spesso in difficoltà gli emiliani: Gomez è a tratti imprendibile (e sarà devastante nella ripresa) mentre il portiere Sepe è bravo a respingere su Zapata e su Hateboer, ma nulla può fare sull’incursione di Pasalic imbeccato proprio dal Papu al minuto ventiquattro è: 1-1.

SUPER-GOLLINI: il Parma, raggomitolato vicino alla propria area, chiude i varchi e lancia lungo e, prima dell’intervallo, sfiora il gol prima di punizione di Bruno Alves su cui Gollini è bravissimo a metterci i guantoni, e poi con un’iniziativa dell’ex Ceravolo che calcia malamente e permette nuovamente al portiere atalantino di intervenire. La Dea si salva e riesce così ad arrivare indenne all’intervallo per poter riordinare le idee.

RIPRESA, PAPU & ZAPATA-SHOW: nella ripresa l’Atalanta spinge con la solita energia sin da subito e sfiora il raddoppio in due circostanze con Gomez (nella prima scheggiando la traversa) mentre il Parma non appare più reattivo come nella prima parte di match. Gasp inserisce Reca per Masiello e poi anche Ilicic per Pasalic per provare a vincerla, e l’onda bergamasca avanza inesorabile: dopo un’occasionissima sprecata da Castagne, Zapata va prendersi il meritato 2-1: azione splendida con il Papu che pesca Castagne, cross sul primo palo del belga e il colombiano irrompe come una furia: 2-1!. A questo punto non c’è più partita, perché il Parma ha finito la birra mentre la Dea prima si divora almeno un altro paio di occasioni clamorose poi nel terzo di recupero decide di evitare sorprese inattese e mette il sigillo con il 3-1 di Zapata, su assist di Gomez (e chi sennò?), mandando in ghiaccio definitivamente un match che la squadra del Gasp si è complicata inizialmente da sola, salvo poi andarselo a riprendere con una prestazione-super che regala un pomeriggio di goduria assoluta ai tanti bergamaschi giunti al Tardini che non vogliono smettere di sognare insieme a questi straordinari ragazzi.

IL TABELLINO

PARMA-ATALANTA 1-3 (primo tempo 1-1)

RETI: 8′ Gervinho (P), 24′ Pasalic (A), 35′, 45’+4′ st Zapata (A)

PARMA (4-3-3): Sepe; Iacoponi (1′ st Sierralta), Bruno Alves, Bastoni, Gagliolo; Rigoni, Scozzarella, Kucka; Gervinho (20′ st Gazzola), Ceravolo (29′ st Schiappacasse), Siligardi. A disposizione: Frattali, Brazao, Dimarco, Gobbi, Barillà, Dezi, Diakhate, Pepin, Sprocati. All.: D’Aversa

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Mancini (42′ st Djimsiti), Palomino, Masiello (18′ st Reca); Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Pasalic (9′ st Ilicic); Zapata, Gomez. A disposizione: Berisha, Rossi, Gosens, Ibanez, Kulusevski, Pessina, Barrow, Piccoli. All. Gasperini

ARBITRO: Chiffi di Padova

NOTE: gara di andata: Atalanta-Parma 3-0 – spettatori: 19mila circa di cui oltre 4mila provenienti da Bergamo – ammoniti: Scozzarella (P), Castagne (A) – recuperi: 1′ p.t. e 5′ s.t.




Le pagelle di Parma-Atalanta

GOLLINI, PARATE SUPER; PASALIC NEL BENE E NEL MALE

Match iniziato non certamente nel migliore dei modi per i ragazzi del Gasp, capaci poi però di imbastire una rimonta vincente grazie anche alle decisive parate di Gollini nel finale di primo tempo. Pasalic regala il pallone dell’1-0 a Gervinho ma si riscatta poi con il gol del pari ed una prova positiva. Bene anche Reca, gettato nella mischia nella ripresa, Zapata è devastante.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 8: la ribalta con la pazienza e la consapevolezza di avere anche le giuste armi per farlo. Preserva Ilicic per una parte di gara per poi inserirlo nella ripresa insieme a Reca e riesce a ribaltarla portando a casa tre punti pesantissimi.

GOLLINI 8: due parate che valgono l’intera partita; bellissima quella sulla punizione di Bruno Alves, attenta quella in mischia pochi istanti dopo. Decisivo, a dir poco!

MANCINI 6.5: fresco di esordio in nazionale maggiore, buona la sua prova, concendendo poco agli avversari. (DIJMISITI s.v.: dentro nel finale).

PALOMINO 6.5: primo tempo un po’ in difficoltà, poi nella ripresa diventa padrone assoluto dell’area concedendo solo le briciole. Bene!

MASIELLO 6.5: gara anche la sua un po’ sofferta nella prima parte di match, poi in scioltezza dopo. Sostituito nella ripresa (RECA 6.5: il ragazzo cresce ed inizia a veder il campo con maggior minutaglie; buono oggi il suo impatto sulla gara, diverse giocate positive per il polacco).

CASTAGNE 7: sua la firma per l’assist che porta al decisivo gol di Zapata. Buona nel complesso anche la sua prova.

DE ROON 6.5: fa girar bene la palla in mezzo al campo dettando i giusti tempi per cercare (e trovare) la rimonta.

FREULER 6.5: buona anche la sua regia, con diversi palloni importanti recuperati avviando così azioni offensive.

HATEBOER 6.5: forse oggi un po’ meno brillante del solito, ma complessivamente la sua prova non dispiace.

PASALIC 6.5: riscatta l’orrore iniziale non solo con il gol del pari ma con una buona prova. Certamente quella distrazione poteva costare molto caro, per fortuna non è stato così. (ILICIC 6.5: non spacca la partita come al solito ma il suo apporto alla squadra è comunque molto importante).

GOMEZ 7: un po’ evanescente nel primo tempo, sale in cattedra nella ripresa dispensando l’assist per il terzo gol e, soprattutto, avviando con una gran giocata quella del punto del sorpasso decisivo al Parma.

ZAPATA 8: due macigni pesantissimi che stendono i ducali e lanciano i nerazzurri in classifica nella terra dei sogni. Gol fondamentale, proprio quando la partita pareva ormai destinata verso un pareggio che sarebbe sicuramente stato poco soddisfacente. Panterone!




L’Euro-rincorsa ricomincia da Parma: forza Atalanta in 4mila al Tardini per te!

PARMA, ORE 12.30

PARMIGIANO, CULATELLO E… VOGLIA D’EUROPA!

Terra di buon cibo, ma anche teatro (proprio all’ora di pranzo) di un match tra due belle realtà del nostro calcio che promette sicuramente gol ed emozioni: Parma ed Atalanta si affrontano così nel primo anticipo della domenica per la giornata numero ventinove del campionato. Dopo la sosta per le nazionali la Dea torna quindi in campo al Tardini dove cercherà contro i ducali punti pesanti per provare a compiere quel balzo in classifica non riuscito due settimane fa impattando contro il Chievo. Contro un avversario sicuramente non dei più facili da affrontare, Gomez e compagni dovranno tirar fuori il meglio per cercar di strappare un successo che potrebbe rilanciar ulteriormente le già dichiarate ambizioni di Europa della truppa del Gasp sostenuta anche da oltre quattromila tifosi nerazzurri attesi oggi in terra emiliana.

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ULTIME SULLA FORMAZIONE: un paio di grattacapi in più per mister Gasperini in queste ore prima del match. Dalla notizia di venerdì del nuovo stop per Toloi (nemmeno convocato) fino ad Ilicic che tiene tutti col fiato sospeso. Lo sloveno si è allenato pochissimo negli ultimi giorni ma è comunque nella lista dei presenti a Parma. Solo all’ultimo il mister deciderà la mossa migliore da compiere.

LE PROBABILI FORMAZIONI

PARMA (4-3-3): 55 Sepe; 2 Iacoponi, 22 Bruno Alves, 28 Gagliolo, 3 Di Marco; 87 Kucka, 32 Rigoni, 21 Scozzarella; 27 Gervinho, 9 Ceravolo, 26 Siligardi – A disp.: 1 Frattali, 31 Brazao, 95 Bastoni, 13 Sierralta, 23 Gazzola, 18 Gobbi, 17 Barillà, 33 Dezi, 8 Diakhate, 10 Schiappacasse, 93 Sprocati, 14 Machin – All.: D’Aversa

ATALANTA (3-4-1-2): 95 Gollini; 23 Mancini, 6 Palomino, 5 Masiello; 33 Hateboer, 15 de Roon, 11 Freuler, 8 Gosens; 10 Gomez; 72 Ilicic, 91 Zapata – A disp.: 1 Berisha, 31 Rossi, 19 Djimsiti, 7 Reca, 21 Castagne, 44 Kulusevski, 41 Ibanez, 17 Piccoli, 22 Pessina, 88 Pasalic, 99 Barrow – All.: Gasperini

ARBITRO: Chiffi di Padova




I precedenti di Parma-Atalanta

Su 18 precedenti giocati in serie A al Tardini tra Parma e Atalanta soltanto in due occasioni gli orobici hanno ottenuto il successo. Il più recente è quello del 23 Ottobre 2011: fu una preziosa vittoria nell’annata della penalizzazione di 6 punti; una doppietta di Maxi Moralez nel primo quarto d’ora della ripresa portò i nerazzurri sullo 0-2 e il gol dell’ex realizzato dal cileno Valdès a 10 minuti dalla fine servì solo ad accorciare le distanze.

L’altro successo è il 2-3 del 3 Febbraio 2008, un’Atalanta targata Del Neri: Pellegrino per gli ospiti, pareggio di Lucarelli, Bellini, Floccari e nel finale Gasbarroni per i ducali la successione delle reti.
Nella massima divisione, 9 sono invece le vittorie dei padroni di casa e 7 i pareggi; le due formazioni si sono affrontate anche in Serie B, in serie C1 e in Coppa Italia, e solo in un’altra occasione i nerazzurri sono riusciti ad ottenere il bottino pieno, il 18 Maggio 1975 in Serie B (1-2 il punteggio).

Come detto, c’è anche un precedente in serie C1, nell’unica stagione che i
bergamaschi hanno disputato in questa categoria, il 1981/82. La sfida andò in scena l’8 Novembre 1981 e terminò 0-0.
L’ultima occasione in cui le 2 formazioni si sono incontrate richiama alla mente un momento molto difficile per entrambe, sebbene per motivi diversi: era l’8 Marzo 2015, il Parma tornava in campo dopo 2 partite rinviate per la grave crisi finanziaria di quella stagione, mentre per l’Atalanta era la prima di Reja in panchina, che aveva sostituito l’esonerato Colantuono. Fu un brutto zero a zero con poche emozioni.

Fortunatamente, sia Parma che Atalanta stanno vivendo ora momenti decisamente migliori.




Un anno senza Emiliano. Tutto il “Mondo” dalla A alla Z

Molto più di un allenatore. Emiliano Mondonico era una persona genuina e anticonformista che aveva la rara dote di farsi benvolere da tutti, non solo e non tanto per i risultati sul campo quanto per l’intensa umanità che sprigionava.

Il Mondo se n’è andato il 29 marzo 2018 a 71 anni, dopo una vita sotto i riflettori trascorsa spesso dalla parte dei semplici, degli umili, degli emarginati, degli ultimi, sempre senza esitazioni, per cambiare qualcosa e anche un po’ per farsi cambiare. Dalla A alla Z, un modo come un altro per ricordarlo.

A come AlbinoLeffe
Mister Mondonico lascia l’AlbinoLeffe per gravi motivi di salute: per il Mondo inizia la partita più importante

È da qui che il Mondo riparte dopo l’esonero dalla Fiorentina, che lo aveva spinto a prendersi un anno e mezzo di pausa. Nel 2006 subentra a febbraio e centra la salvezza ai playout, l’anno dopo dopo strappa due pareggi alla Juve (entrambi per 1-1) e chiude al decimo posto. Tornerà sulla panchina dell’AlbinoLeffe nel 2009, conquistando altre due salvezze (le ultime del club in serie B).

B come Bestia

È così che il Mondo chiama il tumore all’addome, dopo aver scoperto di averne uno. La vicenda diventa di dominio pubblico nel gennaio del 2011, quando il Mondo lascia la panchina dell’AlbinoLeffe ed entra in sala operatoria per poi tornare dopo tre partite. L’anno dopo, il Mondo allenerà il Novara ed espugnerà San Siro (1-0 all’Inter). Della Bestia dice: «Il cancro non è invincibile, il calcio mi dà la forza per continuare a sfidarlo».

C come Cascina Brusada

Il nome della cascina di famiglia a Rivolta d’Adda, dove il Mondo ama tornare ogni volta che può. Pane, salame, vino, animali da cortile, partite a carte: tutto il contrario della… mondanità. Un porto di mare in piena campagna che accoglie celebrità dello sport e dello spettacolo, ma anche tanta gente comune. Una filosofia di vita che si riflette sul campo, in quel calcio “pane e salame” che diventa il suo marchio di fabbrica.

D come Dea Atalanta

Una storia d’amore iniziata col piede sbagliato, quella del Mondo con l’Atalanta: due presenze e zero gol nella stagione 1971/72. Come allenatore è tutta un’altra musica: due promozioni in serie A, due qualificazioni in Coppa Uefa e due salvezze, più la semifinale di Coppa della Coppe persa col Malines nell’88 e la finale di Coppa Italia persa con la Fiorentina nel ‘96. Poi retrocede in serie B e la curva scrive «Merce rara la gratitudine, grazie Mondo».

E come Equipe Lombardia

L’ultima squadra del Mondo, dopo la breve esperienza sulla panchina del Novara nel 2012. Allena calciatori disoccupati in cerca di rilancio, rimasti senza contratto dopo un’annata storta o un brutto infortunio. Negli ultimi anni allena anche i ragazzini delle medie di Lodi e la squadra del Centro alcolisti anonimi di Rivolta d’Adda, che schiera anche ex tossicodipendenti ed ex ludopatici.

F come Fiorentina

La squadra del suo cuore, anche se l’esperienza come allenatore è agrodolce. La scintilla scocca da bambino, quando il Mondo riceve in regalo una polo viola e associa quel colore alla fede calcistica. Nel 2004 subentra a febbraio e porta i gigliati in serie A, vincendo lo spareggio-promozione col Perugia. L’anno dopo però la squadra parte male e lui viene esonerato dopo 8 giornate.

G come Granata

Il Toro è l’altro vertice del suo triangolo sentimentale Bergamo-Firenze-Torino. Come giocatore il Mondo non lascia il segno, come allenatore porta i granata ai vertici del campionato e non solo: nel ‘91 vince la penultima Mitropa Cup della storia, nel ‘92 elimina il Real Madrid e perde la finale di Coppa Uefa con l’Ajax, nel ‘93 vince la Coppa Italia, nel ‘94 si ferma ai quarti di finale di Coppa delle Coppe con l’Arsenal. Poi torna nel ‘98 e porta la squadra in A, ma l’anno dopo retrocede in B.

H come Homeless World Cup

Nell’agosto del 2017 la Nazionale Solidale vola ad Oslo per partecipare alla Homeless World Cup, competizione riservata alle persone in lotta per uscire dalle dipendenze e per superare situazioni di disagio. La maggior parte dei giocatori arriva proprio da Rivolta D’Adda. Il Mondo non è presente ma è di fatto lui il tecnico “ombra” che dispensa consigli da casa e aiuta lo staff a fare la formazione

I come Filippo Inzaghi

C’è il Mondo sulla panchina dell’Atalanta nella stagione 1996/97, quando il giovane Superpippo spicca il volo e si laurea capocannoniere con 24 gol. Decisivo il supporto di Lentini e Morfeo. Per il Mondo «non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi».

L come Gianluigi Lentini

C’è il Mondo sulla panchina del Toro a inizio anni Novanta, quando il giovane Lentini esplode e trascina i granata in Europa. Poi la tormentata cessione al Milan, l’incidente d’auto e il declino. Nella stagione 1996/97 però Lentini torna a dimostrare quanto vale, quando passa all’Atalanta e ritrova il Mondo.

M come Gigi Meroni

È passato poco meno di un anno dalla morte di un’icona granata come Gigi Meroni, quando il giovane Mondo arriva al Toro per fare l’ala destra. Anni dopo, il Mondo definirà Meroni «il mio eroe, quello che io tentavo di imitare, un fenomeno». Il Mondo ha lo stesso spirito ribelle, ma non riesce a sostenere il paragone: l’avventura granata si conclude con 14 presenze e due gol in due stagioni. Si rifarà da allenatore.

N come Nomadi

Il suo gruppo rock preferito, almeno in Italia. Il Mondo non sa suonare, ma non importa: dall’Idroscalo di Milano alla Festa della Dea, imbraccia la chitarra e sale sul palco con loro in più di un’occasione. La band suona alla Cascina Brusada per una festa salvezza dell’AlbinoLeffe e parteciperà anche al funerale del Mondo, che si chiude sulle note di “Io vagabondo”.

O come Opinionista

Sguardo sornione, modi garbati, dialettica intrigante, analisi acute, riflessioni mai banali, penna raffinata. Dalla Domenica Sportiva a Quelli che il calcio, passando per tivù locali e quotidiani, il Mondo è stato anche questo: un opinionista atipico, che amava parlare di calcio senza esasperare i toni.

P come Federico Pisani

È la notte del 12 febbraio 1997: Federico Pisani sta tornando da una serata al casinò con la fidanzata Alessandra Midali e una coppia di amici, quando perde il controllo della sua Bmw e si schianta. Gli amici si salvano, Federico e Alessandra muoiono sul colpo. Pochi giorni dopo, l’Atalanta batte il Vicenza 3-1 tra le lacrime di tutto lo stadio. Così il Mondo: «Pisani era lì con noi e tutti quanti quel giorno abbiamo dato di più».

R come Rolling Stones

Quando scopre che i Rolling Stones suoneranno al Palalido di Milano, il giovane Mondo decide che non può perdersi il concerto. Lui però gioca nella Cremonese, e quel giorno la Cremonese gioca a Mestre. Così, la domenica prima, il Mondo mette in atto un piano diabolico: insultare l’arbitro fino a farsi espellere e quindi squalificare. L’8 aprile 1967, mentre la Cremonese gioca a Mestre, il Mondo balla al Palalido. Missione compiuta.

S come Sedia

Amsterdam, 13 maggio 1992. Ajax-Toro, finale di Coppa Uefa. Cravero entra in area e cade, l’arbitro lascia proseguire. A bordo campo, il Mondo solleva una sedia al cielo in segno di protesta. Il gesto entra nella storia. La spiegazione: «Quella sedia è il simbolo di chi tifa contro tutto e tutti. È il simbolo di chi non ci sta e reagisce con i mezzi che ha a disposizione. È un simbolo-Toro perché una sedia non è un fucile, è un’arma da osteria».

T come Tattica

Colleghi, giocatori, addetti ai lavori. Lo dicono tutti: il Mondo è bravissimo nel leggere la partita e nel trasformare la squadra in corsa, disorientando l’avversario. Il cambio giusto al momento giusto, per raddrizzare un risultato sfavorevole o per proteggere il vantaggio. Una dote camaleontica che gli permette di colmare il divario tecnico con gli squadroni metropolitani, portando in paradiso il calcio di provincia.

U come Ultras

«L’unico a capire il nostro mondo», recita uno striscione esposto al suo funerale dagli ultras dell’Atalanta. Quelli che portarono in trionfo il Mondo con la tuta del Toro per l’addio al calcio di Stromberg, quelli che ogni anno lo chiamavano alla Festa della Dea. Un rapporto a volte ruvido ma sempre corretto, basato sull’ascolto reciproco. Sul sagrato della chiesa ci sono anche gli ultras viola e granata, gemellati tra loro e rivali degli atalantini. Ma sono tutti uniti nel rispetto del dolore.

V come Gianluca Vialli

Nel 1982 il Mondo esordisce come allenatore sulla panchina della Cremonese e punta subito su Vialli, che l’anno prima ha esordito in serie B. L’alchimia funziona e l’anno dopo il Mondo riporta i grigiorossi in serie A dopo 54 anni. Il Mondo definirà Vialli «una forza della natura, ma soprattutto una persona vigorosa sotto tutti i punti di vista». Come
il Mondo, anche Vialli ha conosciuto la Bestia. La battaglia è ancora in corso.

Y come Yara Gambirasio

Nata nel segno di Yara Gambirasio, La passione di Yara è un’associazione che cerca di promuovere le passioni artistiche e sportive dei giovani con famiglie in difficoltà economica o in contesti sociali problematici. Tra le iniziative dell’associazione, c’è anche un torneo di calcio riservato alla categoria Pulcini. E nel 2017 il testimonial è proprio il Mondo.

Z come Stadio Zini di Cremona

È qui che il Mondo muove i primi passi, sia da giocatore che da allenatore. A Cremona il Mondo gioca nove campionati, quasi tutte in serie C. Dopo il ritiro riparte sempre dalla panchina della Cremonese, guidando la primavera per tre stagioni e la prima squadra per quattro. Poi gira tutta Italia, torna nel 2007 e vede sfumare la promozione in serie B all’ultimo secondo dell’ultima partita.

Alessandro Macciò




Serie A, i risultati dopo la 28a giornata

INTER, TUTTO IN UNA NOTTE: DERBY E SORPASSO AL MILAN

La ventottesima di serie A registra la prima sconfitta stagionale in campionato della Juve, che cade nella tana del Genoa pagando le fatiche dell’impresa di mercoledì con l’Atletico Madrid, mentre l’Inter riscatta alla grande l’uscita dall’Europa League vincendo il derby contro il Milan e superando gli stessi rossoneri al terzo posto. Dietro rallentano un po’ tutte tranne la Lazio che vince netto sul Parma. In coda, successi fondamentali per Bologna ed Empoli, Udinese invece sempre più nei guai. Riepiloghiamo ora tutti i risultati di questo turno che precede l’ultima sosta stagionale per le nazionali con anche i marcatori e la nuova classifica:

I RISULTATI

Cagliari-Fiorentina 2-1:  52’ s.t. Joao Pedro, 66’ s.t. Ceppitelli, 88’ s.t. Chiesa (F) – giocata venerdì alle ore 20.30

Sassuolo-Sampdoria 3-5:  15’ p.t. Defrel (SAMP), 36’ p.t. Quagliarella (SAMP), 38’ p.t. Boga (S), 39’ p.t. Linetty (SAMP), 46’ s.t. Praet (SAMP), 63’ s.t. Duncan (S), 72’ s.t. Gabbiadini (SAMP), 92’ s.t. Babacar (S)  – giocata sabato 16 ore 15.00

Spal-Roma 2-1:  22’ s.t. Fares (S), 53’ s.t. Perotti (R), 60’ s.t. Petagna (S)  – giocata sabato 16 ore 18:00

Torino-Bologna 2-3: 6’ p.t. Pulgar autorete (T), 29’ p.t. Poli (B), 34’ p.t. Pulgar su rig (B), 64’ s.t. Orsolini (B), 89’s.t. Izzo (T)  – giocata sabato 16 ore 20:30

Genoa-Juventus 2-0:  72’ s.t. Sturaro (G), 80’s.t Pandev (G)  – ore 12:30

Lazio-Parma 4-1:  22’ p.t. Marusic (L), 26’ p.t. Luis Alberto su rig (L), 38’ s.t. Luis Alberto (L), 44’ p.t. Lulic (L), 77’ s.t. Sprocati (P)

Atalanta-Chievo Verona 1-1: 32’ p.t. Meggiorini (C), 55’ s.t. Ilicic (A)

Empoli-Frosinone 2-1:  20’ p.t. Caputo su rig (E), 38’ s.t. Pajac (E), 70 s.t. Valzania (F)

Napoli-Udinese 4-2: 17′ Younes (N), 26′ Callejion (N), 30′ Lasagna (U), 36′ Fofana (U), 57′ Milik (N), 69′ Mertens (N) – ore 18:00

Milan-Inter 2-3: 3′ Vecino (I), 51′ De Vrij (I), 57′ Bakayoko (M), 67′ rig. Martinez (I), 71′ Musacchio (M) – ore 20.30

LA CLASSIFICA
Pos Squadra Punti G V N P GF GS
1 Juventus 75 28 24 3 1 59 19
2 Napoli 60 28 18 6 4 52 23
3 Inter 53 28 16 5 7 43 24
4 Milan 51 28 14 9 5 43 26
5 Roma 47 28 13 8 7 52 39
6 Lazio 45 27 13 6 8 41 29
7 Atalanta 45 28 13 6 9 57 39
8 Torino 44 28 11 11 6 37 26
9 Sampdoria 42 28 12 6 10 49 38
10 Fiorentina 37 28 8 13 7 43 35
11 Parma 33 28 9 6 13 30 44
12 Genoa 33 28 8 9 11 34 42
13 Sassuolo 32 28 7 11 10 39 47
14 Cagliari 30 28 7 9 12 25 40
15 Spal 26 28 6 8 14 25 42
16 Udinese 25 27 6 7 14 24 40
17 Empoli 25 28 6 7 15 36 54
18 Bologna 24 28 5 9 14 25 42
19 Frosinone 17 28 3 8 17 21 53
20 Chievo (-3) 11 28 1 11 16 21 54



Le pagelle di Atalanta-Chievo Verona

DJIMSITI E GOSENS MALE, ILICIC EVITA GUAI PEGGIORI

Una partita non certo brillantissima quella odierna dei nerazzurri, con diverse evidenze (in negativo) nei giudizi: Djimsiti si lascia completamente sorprendere sul gol ospite così come Gosens (due gol nelle ultime due per lui) è apparso lontano parente del bel giocatore visto ultimamente. Masiello sciupa una occasione colossale, forse la più nitida del match mentre in mezzo De Roon perde spesso i tempi e davanti il buon Ilicic evita una sconfitta clamorosa in una giornata di scarsa vena per Zapata.

LE PAGELLE

ALL.: GRITTI (GASPERINI SQUALIFICATO) 6: se ne serviva una riprova, oggi è arrivata la conferma: se manca anche solo un briciolo di tensione e concentrazione giusta, i guai questa squadra se li costruisce da sola. Vero, l’attenuante di un avversario che non ti lascia mai giocare conta, ma fino ad un certo punto. Trovato il pari nella ripresa, la squadra ha sciupato almeno tre nitide opportunità (di cui una clamorosa) per ribaltarla. Peccato, ma questa partita va definita con le parole del mister: “Occasione persa per quella che era la vigilia, ma per come si era messa è un buon punto”.

GOLLINI 6.5: esce anche con i tempi giusti in occasione del gol, ma nulla può sulla ribattuta di Meggiorini in porta.

MANCINI 6.5: lo si vede più in fase avanzata che difensiva, ma oggi non riesce ad aver anche lui il giusto mordente in zona-gol.

DJIMSITI 5: sorpreso, e colpevole, in occasione del gol del Chievo, dove Meggiorini si fa beffa di lui ed andando poi a segnare. Male.

MASIELLO 5.5: poco da dire dietro, dove oggi non è risultato impegnatissimo ma quell’errore a due passi dalla porta dopo l’assist perfetto di Zapata grida davvero vendetta (BARROW s.v.: dentro nei minuti finali).

HATEBOER 6: soprattutto nella ripresa mette in mostra qualche bella accelerata delle sue e alcune buona giocate. Ma non è nemmeno lui in gran giornata, e si vede.

DE ROON 5: troppi errori, spesso nervoso, passaggi spesso sbagliati e fuori misura. Non era lui, un po’ come tutti oggi i nostri in campo.

FREULER 6: bene per l’assist ad Ilicic che porta al gol dell’1-1, ma fino a quel momento non si era mai visto.

GOSENS 5: brutto passo indietro dopo le due precedenti ottime uscite (con gol). Poco presente, dopo un primo tempo sottotono viene sostituito nella ripresa. (CASTAGNE 6: buon impatto con il match, sicuramente riesce meglio del suo compagno di reparto).

GOMEZ 6: appena prima del gol ospite va lui ad un passo dal vantaggio trovando però l’opposizione del solito Sorrentino in giornata super. Poi si danna parecchio l’anima ma senza trovare una sterzata decisiva. Benino.

ILICIC 6.5: forse il più pimpante in campo sin dalle prime battute. Letteralmente preso di mira dai giocatori ospiti che ricorrono spesso al fallo sistematico per fermarlo, riesce comunque a trovare un gol che evita un K.O. che avrebbe avuto del clamoroso. (PASALIC 6: dentro nel finale, qualche pallone giocato discretamente e poco più).

ZAPATA 6: utile come uomo di movimento ed assist, meno in fase offensiva dove ha un discreto pallone giocabile in tutto il match ma lo spreca un po’ malamente. Offre a Masiello l’assist di testa che il difensore butta alle ortiche.